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Quando la Cina era lontana 1904-1947
Le immagini d’epoca in bianco e nero accompagnate da didascalie narrative porteranno il visitatore nell’atmosfera magica di quella Cina dimenticata.
Comunicato stampa
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Affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, Palazzo Fava fu definito da Roberto Longhi “un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente” capace di oltrepassare le secche del manierismo e di “comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra”. È il primo importante ciclo d’affreschi della loro carriera, commissionati da Filippo Fava nel 1584, il primo saggio della loro riforma pittorica. Nella sala dedicata a Giasone, capolavoro indiscusso della pittura seicentesca, i tre artisti rivoluzionarono la tradizionale concezione di partitura narrativa rappresentando più azioni all’interno dello stesso riquadro e raggiungendo momenti di assoluta modernità stilistica. Sui diciotto riquadri di cui è composto il ciclo, spicca l’episodio degli Incanti notturni di Medea con la maga in atto di purificarsi al ruscello sotto i raggi della luna. È “il primo nudo moderno della storia dell’arte”, ha scritto Andrea Emiliani.
Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, Palazzo Fava è struttura regolare di esposizioni: nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private.
LE MOSTRE
Le Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione Carisbo
Piano terra
In questi ultimi anni la Fondazione ha deciso di incrementare sensibilmente le proprie raccolte in modo da dar vita ad un nucleo di collezione per documentare l’arte italiana dell’ultimo secolo e la sua vitalità odierna. Il futurismo, con Severini, Boccioni e Balla, il novecento con Casorati, Sironi e de Pisis, la metafisica di de Chirico, il giusto omaggio al maggiore dei bolognesi e primo fra gli italiani, Giorgio Morandi, dialogano nelle opere pittoriche con le sculture di Fontana e Martini.
Della collezione oggi vastissima verrà esposta una selezione che comprende, nell’arte recente, i vari protagonisti della transavanguardia, in generale con attenzione al ritorno alla pittura e quindi anche con artisti d’Emilia e Romagna, tra i quali Manfredini, Samorì, Jori, Ontani, e, sicuramente il più etimologicamente eccentrico di tutti Wolfango.
La Collezione di Arte Antica della Fondazione Carisbo
Piano primo
Il piano nobile di Palazzo Fava costituisce di per sé un museo, con il prezioso contenuto degli affreschi carraccesci che ne decorano i soffitti e narrano i temi più attraenti dell’umanesimo letterario della seconda metà cinquecento.
Nei suoi locali verrà presentata una cernita della raccolta d’arte rinascimentale e barocca che la Fondazione ha arricchito recentemente con acquisti mirati. Da Mastelletta a Donato Creti, dal principio alla fine, dall’estremo Cinquecento al giovane Neoclassicismo Settecentesco.
Guercino e Guido Reni si affiancano agli allievi, ai compagni di strada, e alle colleghe, come Elisabetta Sirani, di cui le raccolte possiedono due capolavori, e la sua allieva Ginevra Cantofoli.
Con opere che rappresentano l’intera evoluzione della miglior pittura bolognese del Sei e Settecento, Palazzo Fava riacquista l’aura antica, la intatta nobiltà della sua storia.
Bologna ieri e oggi. Come cambia una città
Piano secondo
La mostra fotografica è realizzata grazie a un doppio contributo: la Fondazione Carisbo e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia hanno messo a disposizione una selezione di fotografie provenienti dalle loro preziose collezioni, che ritraggono luoghi, architetture e monumenti nei passaggi più o meno salienti del XX° secolo.
Il fotografo (e regista) Alessandro Tresa, ha realizzato per l’occasione gli scatti e le pose delle medesime vedute.
Tale collaborazione, ha permesso di organizzare un allestimento in cui la disposizione in uno spazio ravvicinato di immagini lontane nel tempo, darà modo a chi guarda d’avere un’immediata percezione di cosa è cambiato e cosa è rimasto immutato sul volto di questa città.
Quando la Cina era lontana: 1904 - 1947
Piano terzo
Marina Giusti del Giardino ha ricevuto in eredità dalla madre, Matilde Chieri, detta Mats, non soltanto tre diari, ma anche un rarissimo album di fotografie dell’epoca nella quale i suoi genitori vissero la più coloniale delle vite.
La giovane Luisa Fabbri una mattina del luglio 1904 si imbarca dal porto di Genova alla volta di Shanghai per raggiungere il fidanzato Virginio Chieri, reduce della guerra dei Boxer ed ora funzionario delle Poste e Dogane Cinesi.
Da quel momento inizia la loro avventura cinese, romantica, esotica, mondana e, alla fine, anche tragica. Vivranno con i loro quattro figli, tra Chunjing, Canton e Shanghai nelle feste esclusive, nei viaggi avventurosi, negli incontri importanti, gli avvenimenti cruciali del colonialismo del Ventesimo secolo.
Oggi le foto che testimoniano questa straordinaria epopea – raccolte dalla nipote Marina Giusti del Giardino nel libro Pechino Bassano del Grappa, storia di una famiglia italiana in Cina nella prima metà del ventesimo secolo (Allemandi & C.) – sono esposte nella mostra, curata da Jean Blanchaert e Viola Emaldi.
Le immagini d’epoca in bianco e nero accompagnate da didascalie narrative porteranno il visitatore nell’atmosfera magica di quella Cina dimenticata.
Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati, Palazzo Fava è struttura regolare di esposizioni: nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private.
LE MOSTRE
Le Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione Carisbo
Piano terra
In questi ultimi anni la Fondazione ha deciso di incrementare sensibilmente le proprie raccolte in modo da dar vita ad un nucleo di collezione per documentare l’arte italiana dell’ultimo secolo e la sua vitalità odierna. Il futurismo, con Severini, Boccioni e Balla, il novecento con Casorati, Sironi e de Pisis, la metafisica di de Chirico, il giusto omaggio al maggiore dei bolognesi e primo fra gli italiani, Giorgio Morandi, dialogano nelle opere pittoriche con le sculture di Fontana e Martini.
Della collezione oggi vastissima verrà esposta una selezione che comprende, nell’arte recente, i vari protagonisti della transavanguardia, in generale con attenzione al ritorno alla pittura e quindi anche con artisti d’Emilia e Romagna, tra i quali Manfredini, Samorì, Jori, Ontani, e, sicuramente il più etimologicamente eccentrico di tutti Wolfango.
La Collezione di Arte Antica della Fondazione Carisbo
Piano primo
Il piano nobile di Palazzo Fava costituisce di per sé un museo, con il prezioso contenuto degli affreschi carraccesci che ne decorano i soffitti e narrano i temi più attraenti dell’umanesimo letterario della seconda metà cinquecento.
Nei suoi locali verrà presentata una cernita della raccolta d’arte rinascimentale e barocca che la Fondazione ha arricchito recentemente con acquisti mirati. Da Mastelletta a Donato Creti, dal principio alla fine, dall’estremo Cinquecento al giovane Neoclassicismo Settecentesco.
Guercino e Guido Reni si affiancano agli allievi, ai compagni di strada, e alle colleghe, come Elisabetta Sirani, di cui le raccolte possiedono due capolavori, e la sua allieva Ginevra Cantofoli.
Con opere che rappresentano l’intera evoluzione della miglior pittura bolognese del Sei e Settecento, Palazzo Fava riacquista l’aura antica, la intatta nobiltà della sua storia.
Bologna ieri e oggi. Come cambia una città
Piano secondo
La mostra fotografica è realizzata grazie a un doppio contributo: la Fondazione Carisbo e la Fondazione Giorgio Cini di Venezia hanno messo a disposizione una selezione di fotografie provenienti dalle loro preziose collezioni, che ritraggono luoghi, architetture e monumenti nei passaggi più o meno salienti del XX° secolo.
Il fotografo (e regista) Alessandro Tresa, ha realizzato per l’occasione gli scatti e le pose delle medesime vedute.
Tale collaborazione, ha permesso di organizzare un allestimento in cui la disposizione in uno spazio ravvicinato di immagini lontane nel tempo, darà modo a chi guarda d’avere un’immediata percezione di cosa è cambiato e cosa è rimasto immutato sul volto di questa città.
Quando la Cina era lontana: 1904 - 1947
Piano terzo
Marina Giusti del Giardino ha ricevuto in eredità dalla madre, Matilde Chieri, detta Mats, non soltanto tre diari, ma anche un rarissimo album di fotografie dell’epoca nella quale i suoi genitori vissero la più coloniale delle vite.
La giovane Luisa Fabbri una mattina del luglio 1904 si imbarca dal porto di Genova alla volta di Shanghai per raggiungere il fidanzato Virginio Chieri, reduce della guerra dei Boxer ed ora funzionario delle Poste e Dogane Cinesi.
Da quel momento inizia la loro avventura cinese, romantica, esotica, mondana e, alla fine, anche tragica. Vivranno con i loro quattro figli, tra Chunjing, Canton e Shanghai nelle feste esclusive, nei viaggi avventurosi, negli incontri importanti, gli avvenimenti cruciali del colonialismo del Ventesimo secolo.
Oggi le foto che testimoniano questa straordinaria epopea – raccolte dalla nipote Marina Giusti del Giardino nel libro Pechino Bassano del Grappa, storia di una famiglia italiana in Cina nella prima metà del ventesimo secolo (Allemandi & C.) – sono esposte nella mostra, curata da Jean Blanchaert e Viola Emaldi.
Le immagini d’epoca in bianco e nero accompagnate da didascalie narrative porteranno il visitatore nell’atmosfera magica di quella Cina dimenticata.
28
gennaio 2011
Quando la Cina era lontana 1904-1947
Dal 28 gennaio al 28 marzo 2011
fotografia
Location
PALAZZO FAVA – FONDAZIONE CARISBO
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 2, (Bologna)
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 2, (Bologna)
Vernissage
28 Gennaio 2011, dalle 19.00 alle 24.00
Curatore