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Hogan Brown – Dark places open spaces
La Galleria Wannabee è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale dell’artista inglese Hogan Brown, che sarà anche l’occasione per l’apertura della nuova sede della galleria, situata in via Massimiano 25, in zona Lambrate Ventura, il distretto artistico più vibrante di Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da diversi anni l’artista si concentra sulla solitudine metafisica della condizione umana, sottolineata proprio da una luminosità che è controcanto spontaneo all’universo interiore e spesso oscuro che ognuno di noi porta dentro; una luce che dona risalto all’isolamento in cui si trovano i personaggi ritratti da Hogan, contemplativi e in attesa di uno sviluppo che non riesce ad apparirci positivo, pur trovandosi sospeso in quell’aria tersa e luminosa che caratterizza tanto i paesaggi quanto gli interni.
Nel linguaggio in uso ai registi del cinema esiste un termine per definire una tipologia particolare di inquadratura, ovvero Establishing shot, che solitamente si trova all’inizio di una scena, quasi sempre all’inizio di un film, e che serve per capire dove ci troviamo, dove si svolge la narrazione; è un’inquadratura larga in cui un paesaggio, un interno, una certa luce ci calano nella storia.
L’impianto figurativo di Hogan Brown abbraccia esattamente lo stesso concetto, contestualizza l’anima dei propri personaggi in una particolare inquadratura, dove pochi, minimali, elementi sono le coordinate spaziali di uno stato d’animo. Si tratta di una dimensione onirica, di paesaggi o interni metafisici, irreali ma tangibili, simili a quelli che ricorrono nei sogni, a volte un po’ desolati, dove però si può misurare la densità del vuoto come un etere spesso e significante.
Hogan Brown taglia la luce e le forme in punta di bisturi, in maniera analitica, con un sottile distacco e un compassato sarcasmo che sono caratteristiche tutte britanniche e parte della sua cifra stilistica. Paesaggi in controluce o interni dalla luce radente che rimandano a Hopper, colori descritti ma di un sole freddo e invernale che non scalda le ossa, le figure intere, drammatiche e sospese in un pensiero irrisolto, il freeze metafisico di un dubbio forte.
Queste istantanee possono riuscire a portare a termine un’indagine sul proprio io grazie ad una estroflessione dell’anima che, guardata da fuori e meditata attraverso un simbolico passo indietro, fuori dal corpo, permette di capire dove siamo, dove siamo arrivati e, soprattutto, dove si svolgerà la storia.
Nel linguaggio in uso ai registi del cinema esiste un termine per definire una tipologia particolare di inquadratura, ovvero Establishing shot, che solitamente si trova all’inizio di una scena, quasi sempre all’inizio di un film, e che serve per capire dove ci troviamo, dove si svolge la narrazione; è un’inquadratura larga in cui un paesaggio, un interno, una certa luce ci calano nella storia.
L’impianto figurativo di Hogan Brown abbraccia esattamente lo stesso concetto, contestualizza l’anima dei propri personaggi in una particolare inquadratura, dove pochi, minimali, elementi sono le coordinate spaziali di uno stato d’animo. Si tratta di una dimensione onirica, di paesaggi o interni metafisici, irreali ma tangibili, simili a quelli che ricorrono nei sogni, a volte un po’ desolati, dove però si può misurare la densità del vuoto come un etere spesso e significante.
Hogan Brown taglia la luce e le forme in punta di bisturi, in maniera analitica, con un sottile distacco e un compassato sarcasmo che sono caratteristiche tutte britanniche e parte della sua cifra stilistica. Paesaggi in controluce o interni dalla luce radente che rimandano a Hopper, colori descritti ma di un sole freddo e invernale che non scalda le ossa, le figure intere, drammatiche e sospese in un pensiero irrisolto, il freeze metafisico di un dubbio forte.
Queste istantanee possono riuscire a portare a termine un’indagine sul proprio io grazie ad una estroflessione dell’anima che, guardata da fuori e meditata attraverso un simbolico passo indietro, fuori dal corpo, permette di capire dove siamo, dove siamo arrivati e, soprattutto, dove si svolgerà la storia.
08
febbraio 2011
Hogan Brown – Dark places open spaces
Dall'otto febbraio al primo marzo 2011
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
WANNABEE GALLERY
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-20
sabato ore 11-19
Vernissage
8 Febbraio 2011, ore 18.30
Autore
Curatore