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Antonio Scarioni – Azione informale
Open Art Milano è lieta di presentare la personale “Antonio Scarioni: Azione informale” a cura di Vera Agosti.
Una trentina di lavori inediti che attestano la più recente fase sperimentale dell’artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Open Art Milano nuova realtà del panorama artistico contemporaneo, è lieta di presentare la personale "Antonio Scarioni: Azione informale".
Una trentina di lavori inediti (2009-2011), che attestano la più recente fase sperimentale
dell’artista. Sequenze dal filmato di opere virtuali, ricavate dall’accelerazione-video di dipinti appena realizzati.
Da qui, una mimesi casuale, che richiama il mistero della natura, costante riferimento della ricerca dell’artista che tenta un gioco di corrispondenze tra i quattro elementi fondamentali: terra, aria, fuoco e acqua.
Un bagliore assume la forma e la tinta di un lussureggiante fiore tropicale; il blu della profondità degli abissi; il rosso dell’esplosione del fuoco. E ancora l’eternità delle rocce, la vita del sottobosco e l’attività incessante delle cellule, le nebulose che scoppiano nel buio e l’aurora che svela il cielo.
Antonio Scarioni nasce ad Abbiategrasso nel 1941.
Frequenta l’Accademia di Brera e gli studi di Attilio Milani e Pietro Plescan.
Dal 1970 si dedica al collage, alla fotografia e alla serigrafia, innovando alcune fasi del processo serigrafico in campo industriale.
Espone dal ’71 presentato da Dino Buzzati.
Negli anni 90 l’amicizia con Mimmo Rotella, Max Kuatty e Pierre Restany lo spinge a concentrarsi sul metodo del riporto, del calco e dello stacco.
Prendono avvio i suoi cicli di tele smaterializzate da bagni di coloranti vegetali e chimici.
Realizza alcune sculture.
Nel ’98 espone con Rotella e Kuatty con un testo di Restany.
In quello stesso anno, Scarioni indaga la fluidodinamica dei colori. Una ricerca che è perfezionata col nome di “smaterie” con la collaborazione critica di Tommaso Trini.
Una trentina di lavori inediti (2009-2011), che attestano la più recente fase sperimentale
dell’artista. Sequenze dal filmato di opere virtuali, ricavate dall’accelerazione-video di dipinti appena realizzati.
Da qui, una mimesi casuale, che richiama il mistero della natura, costante riferimento della ricerca dell’artista che tenta un gioco di corrispondenze tra i quattro elementi fondamentali: terra, aria, fuoco e acqua.
Un bagliore assume la forma e la tinta di un lussureggiante fiore tropicale; il blu della profondità degli abissi; il rosso dell’esplosione del fuoco. E ancora l’eternità delle rocce, la vita del sottobosco e l’attività incessante delle cellule, le nebulose che scoppiano nel buio e l’aurora che svela il cielo.
Antonio Scarioni nasce ad Abbiategrasso nel 1941.
Frequenta l’Accademia di Brera e gli studi di Attilio Milani e Pietro Plescan.
Dal 1970 si dedica al collage, alla fotografia e alla serigrafia, innovando alcune fasi del processo serigrafico in campo industriale.
Espone dal ’71 presentato da Dino Buzzati.
Negli anni 90 l’amicizia con Mimmo Rotella, Max Kuatty e Pierre Restany lo spinge a concentrarsi sul metodo del riporto, del calco e dello stacco.
Prendono avvio i suoi cicli di tele smaterializzate da bagni di coloranti vegetali e chimici.
Realizza alcune sculture.
Nel ’98 espone con Rotella e Kuatty con un testo di Restany.
In quello stesso anno, Scarioni indaga la fluidodinamica dei colori. Una ricerca che è perfezionata col nome di “smaterie” con la collaborazione critica di Tommaso Trini.
01
febbraio 2011
Antonio Scarioni – Azione informale
Dal primo al 28 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
OPEN ART
Milano, Corso Buenos Aires, (Milano)
Milano, Corso Buenos Aires, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 9-13 e 14-19
Vernissage
1 Febbraio 2011, ore 18.00
Autore
Curatore