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Alessandro Ceresoli – Ritorno al Futuro
Alessandro Ceresoli presenterà in galleria per la sua seconda mostra da Francesca Minini disegni e sculture prodotte nei sei mesi trascorsi in Eritrea ad Asmara, realtà lontana ma culturalmente legata a quella italiana, in un processo di riscoperta di una parte di storia dimenticata.
Comunicato stampa
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Il progetto che Alessandro Ceresoli presenterà in galleria per la sua seconda mostra da Francesca Minini nasce da un lungo soggiorno ad Asmara in Eritrea che gli ha permesso di vivere a fondo questa esperienza e di entrare in contatto con la storia di questo Paese. La realizzazione della mostra ha richiesto due anni di lavoro, il primo anno dedicato all'ideazione, permanenza e realizzazione dei pezzi esposti, il secondo anno, dedicato alla difficile esportazione dei pezzi prodotti con gli artigiani di Asmara. Infatti, a causa di una politica autarchica e totalitaria del governo eritreo, le esportazioni e le importazioni sono molto limitate ed estremamente controllate. L’artista con questo processo di ideazione, realizzazione ed esportazione di un prodotto, ha realizzato in qualche modo un’apertura, una breccia nel sistema.
In mostra disegni e sculture prodotte nei sei mesi trascorsi in questa realtà geograficamente lontana, ma culturalmente legata a quella italiana, in un processo di riscoperta di una parte di storia dimenticata. L’Eritrea è stata una colonia italiana dal 1880 al 1947, anno del Trattato di Pace in seguito al quale l’Italia dovette rinunciare ai suoi possedimenti territoriali. Le tracce del periodo coloniale italiano sul territorio eritreo sono ancora molto evidenti.
I soggetti dei nuovi disegni sono immagini inventate che nascono da un’esperienza e mantengono una dimensione di incompiutezza. Alessandro Ceresoli aggiunge un livello totalmente inedito rispetto ai suoi primi lavori, quello testuale. Le opere non rappresentano solo l’immaginario dell’artista, ma raccontano la storia di una parte di quelli che sono stati i territori d’oltremare dell’Italia.
In questi disegni la storia diventa valore aggiunto, i suoi lavori ci accompagnano in un viaggio di riscoperta del nostro patrimonio storico, ripercorrendo l’intreccio degli eventi del periodo coloniale.
L’artista mette in luce come la protagonista principale di questi avvenimenti sia la popolazione locale. La lotta italiana per avere l'Africa Orientale tra le sue colonie è stata un’impresa spropositata che ha portato sul territorio dello stato africano conseguenze tangibili attorno alle quali si è sviluppata la loro società. Dopo l'illusorio entusiasmo del periodo coloniale italiano, i cittadini eritrei hanno iniziato un percorso autonomo che attraverso trenta anni di guerre, ha portato all’indipendenza dall’Etiopia, ottenuta circa diciannove anni fa.
Gli oggetti in vetro sono il frutto di una collaborazione concreta tra l'artista e una vetreria di Asmara. Grazie a questa esperienza Alessandro Ceresoli si è avvicinato ulteriormente alla comunità e ai ritmi della città, assaporandone a fondo l’atmosfera. L’ispirazione per questi lavori in vetro e specchio nasce dall’osservazione e lo studio dell’architettura modernista italiana del periodo coloniale presente nella capitale, in particolare la stazione di servizio “Fiat Tagliero” del 1938, progettata dall’architetto futurista Giuseppe Pettazzi.
In mostra disegni e sculture prodotte nei sei mesi trascorsi in questa realtà geograficamente lontana, ma culturalmente legata a quella italiana, in un processo di riscoperta di una parte di storia dimenticata. L’Eritrea è stata una colonia italiana dal 1880 al 1947, anno del Trattato di Pace in seguito al quale l’Italia dovette rinunciare ai suoi possedimenti territoriali. Le tracce del periodo coloniale italiano sul territorio eritreo sono ancora molto evidenti.
I soggetti dei nuovi disegni sono immagini inventate che nascono da un’esperienza e mantengono una dimensione di incompiutezza. Alessandro Ceresoli aggiunge un livello totalmente inedito rispetto ai suoi primi lavori, quello testuale. Le opere non rappresentano solo l’immaginario dell’artista, ma raccontano la storia di una parte di quelli che sono stati i territori d’oltremare dell’Italia.
In questi disegni la storia diventa valore aggiunto, i suoi lavori ci accompagnano in un viaggio di riscoperta del nostro patrimonio storico, ripercorrendo l’intreccio degli eventi del periodo coloniale.
L’artista mette in luce come la protagonista principale di questi avvenimenti sia la popolazione locale. La lotta italiana per avere l'Africa Orientale tra le sue colonie è stata un’impresa spropositata che ha portato sul territorio dello stato africano conseguenze tangibili attorno alle quali si è sviluppata la loro società. Dopo l'illusorio entusiasmo del periodo coloniale italiano, i cittadini eritrei hanno iniziato un percorso autonomo che attraverso trenta anni di guerre, ha portato all’indipendenza dall’Etiopia, ottenuta circa diciannove anni fa.
Gli oggetti in vetro sono il frutto di una collaborazione concreta tra l'artista e una vetreria di Asmara. Grazie a questa esperienza Alessandro Ceresoli si è avvicinato ulteriormente alla comunità e ai ritmi della città, assaporandone a fondo l’atmosfera. L’ispirazione per questi lavori in vetro e specchio nasce dall’osservazione e lo studio dell’architettura modernista italiana del periodo coloniale presente nella capitale, in particolare la stazione di servizio “Fiat Tagliero” del 1938, progettata dall’architetto futurista Giuseppe Pettazzi.
19
gennaio 2011
Alessandro Ceresoli – Ritorno al Futuro
Dal 19 gennaio al 05 marzo 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA FRANCESCA MININI
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19.30
Vernissage
19 Gennaio 2011, ore 19
Autore