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Stephanie Gengotti
Stephanie Gengotti | Vincitore del Premio Fnac 2010
Per il suo progetto Along the River, un’approfondita indagine giornalistica sul dramma degli abitanti dell’Idroscalo di Ostia, affrontata con un linguaggio sensibile e partecipe. Un’empatia espressa in particolare nei ritratti che evidenziano la maturità della fotografa nell’affrontare il progetto e nell’entrare in contatto con i protagonisti della storia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GIOVEDÌ 13 GENNAIO 2011, ORE 18.00
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DEL VINCITORE
E PROIEZIONE DELLE MENZIONI SPECIALI
GALLERIA FNAC MILANO
DAL 13 GENNAIO AL 22 FEBBRAIO 2011
VIA TORINO ANG. VIA DELLA PALLA
LUN-SAB: 9.30-20; DOMENICA: 10-20
T 02 869541 – WWW.FNAC.IT
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
La giuria della ottava edizione di Attenzione Talento Fotografico Fnac – il progetto ideato da Fnac per “censire” il panorama della fotografia emergente e promuoverne le migliori espressioni – ha esaminato gli oltre 350 dossier, provenienti da tutta Italia, segno di un fermento e di una forte richiesta di affermazione dei giovani talenti italiani.
Partecipavano alla giuria, presieduta da Franco Pagetti
Elena Boille, photoeditor di Internazionale
Silvana Turzio, curatrice e storica della fotografia
Gaia Tripoli, Photoeditor di Amica
Carlo Roberti, Direttore del Toscana Photographic Workshop
Valeria Moreschi di Fnac
La giuria ha deciso unanimemente di premiare:
Stephanie Gengotti | Vincitore del Premio Fnac 2010
Per il suo progetto Along the River, un’approfondita indagine giornalistica sul dramma degli abitanti dell’Idroscalo di Ostia, affrontata con un linguaggio sensibile e partecipe. Un’empatia espressa in particolare nei ritratti che evidenziano la maturità della fotografa nell’affrontare il progetto e nell’entrare in contatto con i protagonisti della storia.
Roberto Boccaccino | Menzione speciale Internazionale
Per il progetto Ritdiena, parola lettone che vuol dire domani, con cui Roberto Boccaccino racconta i giovani di un paese, la Lettonia, segnato da una forte crisi economica. E lo fa mettendo a fuoco una generazione sospesa, colta nell’attesa di un cambiamento. Un ritratto generazionale di cui Boccacino riesce a cogliere perfettamente l’atmosfera espressa in immagini forti, iconiche, intense.
Paola Serino | Menzione speciale TPW
Con En Face, un lavoro di ritratti realizzato all’interno dell’accademia Nazionale di Danza di Roma. Paola Serino sceglie di raccontare il mondo della danza aldilà della spettacolarizzazione del corpo, cogliendo piuttosto i momenti di pausa, lontano dal palcoscenico con immagini che spiccano per grazia e rigore formale.
Along The River
Fotografie di Stephanie Gengotti
Vincitore di Attenzione Talento Fotografico Fnac
Il 2 novembre del 1975 il corpo di Pier Paolo Pasolini venne ritrovato all’Idroscalo di Ostia. Oggi, questo terreno appartenente al demanio è occupato abusivamente da circa 500 famiglie.
Negli anni ’60, per la sua collocazione geografica alla foce del Tevere, l’idroscalo di Ostia diventa un villaggio di pescatori che, ottenuta la concessione demaniale, costruiscono le prime capanne di legno. In poco tempo le capanne diventano case per le vacanze e, con il costo della vita che aumenta, molte famiglie si trasferiscono definitivamente dal centro di Roma, fino a comporre un centro abitato di 500 famiglie.
La gente dell’idroscalo ha lottato per questo pezzo di terra, ha ricostruito la scogliera a proprie spese, ha ottenuto i lampioni nella piazza principale, l’acqua potabile, le cabine della ACEA, un numero civico su ogni abitazione, una strada percorribile che li collegasse alla città, una linea dell’autobus. Nove anni fa la costruzione del porto di Ostia ha cambiato la situazione. Con la necessità di allargare l’area portuale, interesse di molti appaltatori, sono arrivate le prime minacce di sgombero, mettendo a rischio 500 famiglie.
Oggi le persone che abitano all’idroscalo di Ostia vivono in un limbo di incertezza e hanno smesso di investire per la manutenzione delle proprie abitazioni. Oggi, le strade sono sempre allagate, alcune case cadono quasi a pezzi, in alcune il mare sbatte contro le pareti, in altre il fiume in piena entra dalle porte. Ma gli abitanti non vogliono saperne di abbandonare la loro terra, in cui vivono da ben tre generazioni. Lo sgombero significherebbe ritrovarsi in qualche residence della Capitale, circondati da cemento e separati dai loro cari e dalle loro radici.
A chi lo vede da fuori, può sembrare una no man’s land, ma per chi lo abita, l’Idroscalo rappresenta l’unica alternativa a un mondo dove tutto è troppo caro. All’Idroscalo con 10mila euro puoi comprare una casa e con 400 prenderla in affitto, negli ultimi anni vi si sono trasferite numerose famiglie, anche di immigrati, proprio perché i costi sono più accessibili. Qui la convivenza segue regole diverse e, per certi versi è un esempio d’integrazione tra diverse culture. All’Idroscalo tutti si conoscono, il pomeriggio ci si vede in piazzetta, si chiacchiera ci si tiene compagnia, si gioca a carte non ci si sente mai soli.
Stephanie Gengotti nata a Roma nel 1972, dove tutt’ora risiede è di nazionalità Italo/Francese. Laureata come interprete (in lingua inglese e francese), si diploma in fotogiornalimo alla Scuola Romana di Fotografia. Nel 2003 inizia come fotografa di scena su vari set cinematografici e contemporaneamente si dedica a progetti fotografici a lungo termine di impegno sociale. Viaggia spesso in Africa. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 2010 con il progetto Along the River vince il Brand New Talent del Magazine Rear View Mirror, ed è finalista del Premio Tabò.
Rītdiena
Fotografie di Roberto Boccaccino
Vincitore della Menzione Speciale Internazionale
La crisi economica in Lettonia è stata e forse continua a essere la più dura in Europa. Rītdiena è una parola lettone che vuol dire domani, e costituisce il titolo di un progetto che racconta i giovani di quel paese. Una generazione che, dopo essere cresciuta in anni di benessere ed estremo progresso economico, con prospettive e possibilità a portata di mano, si è ritrovata nel giro di pochi mesi in una situazione quasi opposta. Nel mio lavoro la crisi è soltanto un contesto, all’interno del quale il focus è costituito dalle sensazioni, le preoccupazioni e le ambizioni di quella generazione. E soprattutto dall’atmosfera in cui tutto ciò è avvolto. L’attesa è stato il comportamento che ho incontrato più frequentemente. I giovani sembrano essere immersi e bloccati in una situazione di cui ovviamente non si sentono responsabili, e per la quale spesso non si vedono nemmeno come soluzione. Come sospesi in una bolla.
Roberto Boccaccino ha 26 anni ed è un fotografo freelance. Dopo un’esperienza di quasi due anni come contributor per l’agenzia Grazia Neri lavora attualmente come indipendente. Nel 2009 frequenta il corso di Advanced Visual Storytelling presso la Danish School Of Media and Journalism di Århus, DK, dove si diploma con Rītdiena. Il suo progetto Toy Town viene selezionato per il Lumix Young Photojournalism Festival 2010 ad Hannover, Germania. Nell’ottobre 2010 frequenta l’Eddie Adams Workshop a New York.
I suoi lavori sono stati pubblicati da magazine italiani e internazionali (tra gli altri 8 Magazine, New York Times Lens, Private Photoreview, IO Donna, Stiletto, Euroman) ed esposti in mostre e festival a Londra, Milano, Hannover, Arles, Copenhagen.
En Face
Fotografie di Paola Serino
Vincitore della Menzione Speciale TPW
En face è un lavoro di ritratto realizzato nel 2010 all’interno dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Il titolo fa riferimento alla posizione assunta nella danza classica dal ballerino, di fronte al pubblico. Quello che indaga tuttavia, e a cui allude è l’essenza della danza, l’impostazione classica appunto, sempre presente nell’espressione del corpo di un danzatore anche al di là della spettacolarità del gesto o della perfezione del movimento, lontano dalle luci del palcoscenico e nei momenti di pausa. La dinamica dei movimenti classici non è un obiettivo del lavoro. Le poche immagini sul movimento vogliono semplicemente completare il concetto nella loro rappresentazione congelata del preciso istante della massima estensione del gesto.
Paola Serino vive e lavora a Roma. Dopo gli studi presso il Centro Sperimentale di Fotografia Ansel Adams, si avvicina al reportage e segue stage con Leonard Freed, Michael Ackerman e Dario De Dominicis. Espone il lavoro Boxeuse in occasione della rassegna 2006 di Obbiettivo Donna curata da Officine Fotografiche e presso lo spazio del Cineporto curato dal Centro Sperimentale di Fotografia. Lavora ad un progetto di ricerca sul mondo delle Drag Queen che verrà esposto nell’edizione 2008 di Fotoleggendo. Nel 2010 vince una menzione d’onore al B&W Portfolio Contest e al Px3 People's Choice Award per la serie Drag Queen.
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DEL VINCITORE
E PROIEZIONE DELLE MENZIONI SPECIALI
GALLERIA FNAC MILANO
DAL 13 GENNAIO AL 22 FEBBRAIO 2011
VIA TORINO ANG. VIA DELLA PALLA
LUN-SAB: 9.30-20; DOMENICA: 10-20
T 02 869541 – WWW.FNAC.IT
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
La giuria della ottava edizione di Attenzione Talento Fotografico Fnac – il progetto ideato da Fnac per “censire” il panorama della fotografia emergente e promuoverne le migliori espressioni – ha esaminato gli oltre 350 dossier, provenienti da tutta Italia, segno di un fermento e di una forte richiesta di affermazione dei giovani talenti italiani.
Partecipavano alla giuria, presieduta da Franco Pagetti
Elena Boille, photoeditor di Internazionale
Silvana Turzio, curatrice e storica della fotografia
Gaia Tripoli, Photoeditor di Amica
Carlo Roberti, Direttore del Toscana Photographic Workshop
Valeria Moreschi di Fnac
La giuria ha deciso unanimemente di premiare:
Stephanie Gengotti | Vincitore del Premio Fnac 2010
Per il suo progetto Along the River, un’approfondita indagine giornalistica sul dramma degli abitanti dell’Idroscalo di Ostia, affrontata con un linguaggio sensibile e partecipe. Un’empatia espressa in particolare nei ritratti che evidenziano la maturità della fotografa nell’affrontare il progetto e nell’entrare in contatto con i protagonisti della storia.
Roberto Boccaccino | Menzione speciale Internazionale
Per il progetto Ritdiena, parola lettone che vuol dire domani, con cui Roberto Boccaccino racconta i giovani di un paese, la Lettonia, segnato da una forte crisi economica. E lo fa mettendo a fuoco una generazione sospesa, colta nell’attesa di un cambiamento. Un ritratto generazionale di cui Boccacino riesce a cogliere perfettamente l’atmosfera espressa in immagini forti, iconiche, intense.
Paola Serino | Menzione speciale TPW
Con En Face, un lavoro di ritratti realizzato all’interno dell’accademia Nazionale di Danza di Roma. Paola Serino sceglie di raccontare il mondo della danza aldilà della spettacolarizzazione del corpo, cogliendo piuttosto i momenti di pausa, lontano dal palcoscenico con immagini che spiccano per grazia e rigore formale.
Along The River
Fotografie di Stephanie Gengotti
Vincitore di Attenzione Talento Fotografico Fnac
Il 2 novembre del 1975 il corpo di Pier Paolo Pasolini venne ritrovato all’Idroscalo di Ostia. Oggi, questo terreno appartenente al demanio è occupato abusivamente da circa 500 famiglie.
Negli anni ’60, per la sua collocazione geografica alla foce del Tevere, l’idroscalo di Ostia diventa un villaggio di pescatori che, ottenuta la concessione demaniale, costruiscono le prime capanne di legno. In poco tempo le capanne diventano case per le vacanze e, con il costo della vita che aumenta, molte famiglie si trasferiscono definitivamente dal centro di Roma, fino a comporre un centro abitato di 500 famiglie.
La gente dell’idroscalo ha lottato per questo pezzo di terra, ha ricostruito la scogliera a proprie spese, ha ottenuto i lampioni nella piazza principale, l’acqua potabile, le cabine della ACEA, un numero civico su ogni abitazione, una strada percorribile che li collegasse alla città, una linea dell’autobus. Nove anni fa la costruzione del porto di Ostia ha cambiato la situazione. Con la necessità di allargare l’area portuale, interesse di molti appaltatori, sono arrivate le prime minacce di sgombero, mettendo a rischio 500 famiglie.
Oggi le persone che abitano all’idroscalo di Ostia vivono in un limbo di incertezza e hanno smesso di investire per la manutenzione delle proprie abitazioni. Oggi, le strade sono sempre allagate, alcune case cadono quasi a pezzi, in alcune il mare sbatte contro le pareti, in altre il fiume in piena entra dalle porte. Ma gli abitanti non vogliono saperne di abbandonare la loro terra, in cui vivono da ben tre generazioni. Lo sgombero significherebbe ritrovarsi in qualche residence della Capitale, circondati da cemento e separati dai loro cari e dalle loro radici.
A chi lo vede da fuori, può sembrare una no man’s land, ma per chi lo abita, l’Idroscalo rappresenta l’unica alternativa a un mondo dove tutto è troppo caro. All’Idroscalo con 10mila euro puoi comprare una casa e con 400 prenderla in affitto, negli ultimi anni vi si sono trasferite numerose famiglie, anche di immigrati, proprio perché i costi sono più accessibili. Qui la convivenza segue regole diverse e, per certi versi è un esempio d’integrazione tra diverse culture. All’Idroscalo tutti si conoscono, il pomeriggio ci si vede in piazzetta, si chiacchiera ci si tiene compagnia, si gioca a carte non ci si sente mai soli.
Stephanie Gengotti nata a Roma nel 1972, dove tutt’ora risiede è di nazionalità Italo/Francese. Laureata come interprete (in lingua inglese e francese), si diploma in fotogiornalimo alla Scuola Romana di Fotografia. Nel 2003 inizia come fotografa di scena su vari set cinematografici e contemporaneamente si dedica a progetti fotografici a lungo termine di impegno sociale. Viaggia spesso in Africa. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 2010 con il progetto Along the River vince il Brand New Talent del Magazine Rear View Mirror, ed è finalista del Premio Tabò.
Rītdiena
Fotografie di Roberto Boccaccino
Vincitore della Menzione Speciale Internazionale
La crisi economica in Lettonia è stata e forse continua a essere la più dura in Europa. Rītdiena è una parola lettone che vuol dire domani, e costituisce il titolo di un progetto che racconta i giovani di quel paese. Una generazione che, dopo essere cresciuta in anni di benessere ed estremo progresso economico, con prospettive e possibilità a portata di mano, si è ritrovata nel giro di pochi mesi in una situazione quasi opposta. Nel mio lavoro la crisi è soltanto un contesto, all’interno del quale il focus è costituito dalle sensazioni, le preoccupazioni e le ambizioni di quella generazione. E soprattutto dall’atmosfera in cui tutto ciò è avvolto. L’attesa è stato il comportamento che ho incontrato più frequentemente. I giovani sembrano essere immersi e bloccati in una situazione di cui ovviamente non si sentono responsabili, e per la quale spesso non si vedono nemmeno come soluzione. Come sospesi in una bolla.
Roberto Boccaccino ha 26 anni ed è un fotografo freelance. Dopo un’esperienza di quasi due anni come contributor per l’agenzia Grazia Neri lavora attualmente come indipendente. Nel 2009 frequenta il corso di Advanced Visual Storytelling presso la Danish School Of Media and Journalism di Århus, DK, dove si diploma con Rītdiena. Il suo progetto Toy Town viene selezionato per il Lumix Young Photojournalism Festival 2010 ad Hannover, Germania. Nell’ottobre 2010 frequenta l’Eddie Adams Workshop a New York.
I suoi lavori sono stati pubblicati da magazine italiani e internazionali (tra gli altri 8 Magazine, New York Times Lens, Private Photoreview, IO Donna, Stiletto, Euroman) ed esposti in mostre e festival a Londra, Milano, Hannover, Arles, Copenhagen.
En Face
Fotografie di Paola Serino
Vincitore della Menzione Speciale TPW
En face è un lavoro di ritratto realizzato nel 2010 all’interno dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Il titolo fa riferimento alla posizione assunta nella danza classica dal ballerino, di fronte al pubblico. Quello che indaga tuttavia, e a cui allude è l’essenza della danza, l’impostazione classica appunto, sempre presente nell’espressione del corpo di un danzatore anche al di là della spettacolarità del gesto o della perfezione del movimento, lontano dalle luci del palcoscenico e nei momenti di pausa. La dinamica dei movimenti classici non è un obiettivo del lavoro. Le poche immagini sul movimento vogliono semplicemente completare il concetto nella loro rappresentazione congelata del preciso istante della massima estensione del gesto.
Paola Serino vive e lavora a Roma. Dopo gli studi presso il Centro Sperimentale di Fotografia Ansel Adams, si avvicina al reportage e segue stage con Leonard Freed, Michael Ackerman e Dario De Dominicis. Espone il lavoro Boxeuse in occasione della rassegna 2006 di Obbiettivo Donna curata da Officine Fotografiche e presso lo spazio del Cineporto curato dal Centro Sperimentale di Fotografia. Lavora ad un progetto di ricerca sul mondo delle Drag Queen che verrà esposto nell’edizione 2008 di Fotoleggendo. Nel 2010 vince una menzione d’onore al B&W Portfolio Contest e al Px3 People's Choice Award per la serie Drag Queen.
13
gennaio 2011
Stephanie Gengotti
Dal 13 gennaio al 22 febbraio 2011
fotografia
Location
FNAC
Milano, Via Torino, (Milano)
Milano, Via Torino, (Milano)
Orario di apertura
Lun-sab: 9.30-20; Domenica: 10-20
Vernissage
13 Gennaio 2011, ore 18
Autore