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Radical Everyday
Approccio radicale ogni giorno. Sei artisti -precisamente cinque artisti e un duo di designer- che riflettono sul microcosmo, sul loro rapporto con il quotidiano, sui tentativi di riconciliazione con il macrocosmo, sulla natura, sulle abitudini e sul desiderio di reinventarle.
Comunicato stampa
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Approccio radicale ogni giorno. Sei artisti -precisamente cinque artisti e un duo di designer- che riflettono sul microcosmo, sul loro rapporto con il quotidiano, sui tentativi di riconciliazione con il macrocosmo, sulla natura, sulle abitudini e sul desiderio di reinventarle. Tendenza radicale come la intendevano i designer -radical appunto- negli anni Sessanta e Settanta, quando la rivoluzione era ovunque a partire dagli oggetti di uso quotidiano. Attitudine radicale che è creatività primitivista, immaginazione al potere, coscienza ecologica, scomposizione della routine per riaffermarsi con un agire ludico, in nuove combinazioni e cantaminazioni.
Ettore Sottsass, esponente di punta del radical design, in un articolo apparso su Casabella nel 1973 scriveva: “Mi piacerebbe che l’antico stato felice che ho conosciuto si possa in qualche modo ritrovare: quello stato felice nel quale il design o l’arte -la cosiddetta arte- era la vita, e nel quale la vita era l’arte, voglio dire era la creatività, voglio dire era la consapevolezza della propria appartenenza al Pianeta e alla storia pulsante della gente che sta con noi.”
Non distante dalla regressione dell’adulto -snaturalizzato ed emancipato dai giochi puerili, dalle percezioni ingenue, dai pomeriggi spensierati a contatto con la natura- è il lavoro dell’artista che, nel suo proposito di ritrovare la spontaneità nel quotidiano, apporta delle modificazioni proprio a quegli elementi che appartengono alla vita di tutti i giorni. Attraverso un atto di progettazione e un’applicazione intellettuale, è il gesto stesso di elaborazione che ristabilisce gli equilibri di vitalità.
02MATHERY è un duo di designer che fanno dell’improvvisazione creativa la loro filosofia. L’approccio low tech e l’accostamento inusuale di materiali appartenenti a universi differenti, li rende lontani dalla produzione seriale dell’industria riportando il design a una dimensione artigianale. Grassslipper (2010) è un paio di calzature che porta al paradosso, con esiti esilaranti, l’idilliaco camminare a piedi nudi sull’erba.
ALEX BELLAN interviene spesso su oggetti di uso quotidiano alterandone la forma e la modalità di fruizione. Con un gesto minimale ma efficacissimo modifica le distanze tra i pioli di una comune scala (Untitled, 2008) modificandone la funzione. L’oggetto-scala, nella sua ovvietà, acquista in tal modo un nuovo senso poetico.
Gli oggetti della serie “new objects” di MARCO BERNACCHIA sono ibridazioni dis-funzionali tra tecnologia e natura. Rami innestati con elettrodomestici, pezzi di natura oggettificata e percorsa da circuiti elettrici. L’albero portatile (Portable Tree, 2006) è un’estremizzazione di tale processo negativo di reificazione. Le radici di un albero vengono tranciate e sostituite da una piantana. L’albero diviene soprammobile inerte, animale devitalizzato e impagliato.
Play, play, play, Ppp pianissimo (2006) di GIULIA CASULA è inserito nel percorso espositivo come un lavoro site-specific sulla curiosità; una curiosità creativa appagata dall’utilizzo di oggetti di uso quotidiano. I bicchieri appoggiati sulla parete, permettono di origliare i suoni al di là di essa, avvicinando con pazienza l’orecchio; con desiderio di conoscere e sapere, per gioco, senza alcuna indiscrezione.
Il video in loop di MICHELA POZZI, Trascorrendo (2003) è un lavoro sugli “habitat sentimentali” legati allo stato spensierato dell’infanzia. Un primo piano sulla mano, accompagna il movimento di un carrellino che scorre all’aria aperta; il carrello scorre rumorosamente sul terreno, tra gli alberi, e il suo movimento incessante e circolare, ci ricorda che insieme a esso trascorre il tempo.
RADICAL EVERYDAY
26 DICEMBRE 2010 >> 06 GENNAIO 2011
VERNISSAGE 26 DICEMBRE ORE 18.00
DEP ART GROTTAMMARE (adiacente alla stazione ferroviaria di Grottammare)
PROGETTO A CURA DI: Giorgio Dursi, Valentina Urriani
ARTISTI: 02Mathery, Alex Bellan, Marco Bernacchia, Giulia Casula, Michela Pozzi
Ettore Sottsass, esponente di punta del radical design, in un articolo apparso su Casabella nel 1973 scriveva: “Mi piacerebbe che l’antico stato felice che ho conosciuto si possa in qualche modo ritrovare: quello stato felice nel quale il design o l’arte -la cosiddetta arte- era la vita, e nel quale la vita era l’arte, voglio dire era la creatività, voglio dire era la consapevolezza della propria appartenenza al Pianeta e alla storia pulsante della gente che sta con noi.”
Non distante dalla regressione dell’adulto -snaturalizzato ed emancipato dai giochi puerili, dalle percezioni ingenue, dai pomeriggi spensierati a contatto con la natura- è il lavoro dell’artista che, nel suo proposito di ritrovare la spontaneità nel quotidiano, apporta delle modificazioni proprio a quegli elementi che appartengono alla vita di tutti i giorni. Attraverso un atto di progettazione e un’applicazione intellettuale, è il gesto stesso di elaborazione che ristabilisce gli equilibri di vitalità.
02MATHERY è un duo di designer che fanno dell’improvvisazione creativa la loro filosofia. L’approccio low tech e l’accostamento inusuale di materiali appartenenti a universi differenti, li rende lontani dalla produzione seriale dell’industria riportando il design a una dimensione artigianale. Grassslipper (2010) è un paio di calzature che porta al paradosso, con esiti esilaranti, l’idilliaco camminare a piedi nudi sull’erba.
ALEX BELLAN interviene spesso su oggetti di uso quotidiano alterandone la forma e la modalità di fruizione. Con un gesto minimale ma efficacissimo modifica le distanze tra i pioli di una comune scala (Untitled, 2008) modificandone la funzione. L’oggetto-scala, nella sua ovvietà, acquista in tal modo un nuovo senso poetico.
Gli oggetti della serie “new objects” di MARCO BERNACCHIA sono ibridazioni dis-funzionali tra tecnologia e natura. Rami innestati con elettrodomestici, pezzi di natura oggettificata e percorsa da circuiti elettrici. L’albero portatile (Portable Tree, 2006) è un’estremizzazione di tale processo negativo di reificazione. Le radici di un albero vengono tranciate e sostituite da una piantana. L’albero diviene soprammobile inerte, animale devitalizzato e impagliato.
Play, play, play, Ppp pianissimo (2006) di GIULIA CASULA è inserito nel percorso espositivo come un lavoro site-specific sulla curiosità; una curiosità creativa appagata dall’utilizzo di oggetti di uso quotidiano. I bicchieri appoggiati sulla parete, permettono di origliare i suoni al di là di essa, avvicinando con pazienza l’orecchio; con desiderio di conoscere e sapere, per gioco, senza alcuna indiscrezione.
Il video in loop di MICHELA POZZI, Trascorrendo (2003) è un lavoro sugli “habitat sentimentali” legati allo stato spensierato dell’infanzia. Un primo piano sulla mano, accompagna il movimento di un carrellino che scorre all’aria aperta; il carrello scorre rumorosamente sul terreno, tra gli alberi, e il suo movimento incessante e circolare, ci ricorda che insieme a esso trascorre il tempo.
RADICAL EVERYDAY
26 DICEMBRE 2010 >> 06 GENNAIO 2011
VERNISSAGE 26 DICEMBRE ORE 18.00
DEP ART GROTTAMMARE (adiacente alla stazione ferroviaria di Grottammare)
PROGETTO A CURA DI: Giorgio Dursi, Valentina Urriani
ARTISTI: 02Mathery, Alex Bellan, Marco Bernacchia, Giulia Casula, Michela Pozzi
26
dicembre 2010
Radical Everyday
Dal 26 dicembre 2010 al 06 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
DEP ART GROTTAMMARE
Grottammare, Galleria Castello Di Grottammare, (Ascoli Piceno)
Grottammare, Galleria Castello Di Grottammare, (Ascoli Piceno)
Vernissage
26 Dicembre 2010, ore 18
Autore
Curatore