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La rosa tra figurazione e trasfigurazione
La mostra – evento è un omaggio alla rosa nei suoi molteplici e intriganti significati: visivi, olfattivi, culturali e sociali. Nell’esposizione, presenti i diversi mezzi espressivi: disegno, pittura, scultura, fotografia, collage.
Comunicato stampa
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Presso la FONDAZIONE TORRE COLOMBERA di Gorla Maggiore (VA), si apre a dicembre la Mostra “la ROSA tra figurazione e trasfigurazione” che, promossa dalla Fondazione Torre Colombera, si svolge col patrocinio della Provincia di Varese, della Consulta Femminile Provinciale, del Circolo Cavour, e in collaborazione con l’Ufficio Consigliere di Parità Provinciali. La mostra – evento è un omaggio alla rosa nei suoi molteplici e intriganti significati: visivi, olfattivi, culturali e sociali. Nell’esposizione, presenti i diversi mezzi espressivi: disegno, pittura, scultura, fotografia, collage. Curatrice della mostra: Luciana Schiroli.
Giugi Bassani - Mario Chiodetti - Elda Clerici - Paolo Collini - Fabio Forti - Angela Grimoldi Giovanna Grimoldi - Francesca Labita - Michela Malandrin - Ruggero Marrani - Sabrina Pino - Riccardo Ranza - Stella Ranza - Loris Ribolzi - Gianni Robusti - Pietro Sormani: ecco gli artisti impegnati in un’esposizione che unisce tradizione ed esoterismo, ragione e fede, morte e rinascita: rosa come simbolo di una storia universale ciclica, come supremo emblema di bellezza peritura, lei, la rosa che vive “lo spazio di un mattino”, capace di espandere i suoi petali all’aria e alla luce, metafora di un anelito di crescita e di espansione, lei, rosa fresca aulentissima, personificazione della donna amata, lei, rosa, fiore mistico per eccellenza, che rivela la divina immensità a chi, come Dante, contempla quel fiume di luce che è l’Empireo.
Scrive Luciana Schiroli: “Tutto è nato da La rosa di Paracelso, un breve racconto che Jorge Luis Borges, maestro di realtà e utopie, di sogni e trasfigurazioni, scrisse sulla soglia degli ottant’anni. Lui, Borges, scrittore di labirinti e di specchi, di spade e coltelli, ha dedicato sublimi pagine alla rosa, alla rosa rossa per la precisione, strumento di un sapere d’ordine spirituale e cosmologico, a cui solo un iniziato, mosso da fede più che da raziocinio, può accedere. Una regalità, questa della rosa, celebrata da tanti poeti, da Giorgio Caproni, che ne esprime in pochi versi l’inesprimibilità (“Buttate pure via/ogni opera in versi o in prosa./Nessuno è mai riuscito a dire/cos’è, nella sua essenza, una rosa”) a Rainer M. Rilke che ne canta la fugacità, da Matteo Maria Boiardo al famoso romanzo di Umberto Eco. E come non pensare a quella splendida pioggia di rose che diventano nel quadro di Botticelli le testimoni di uno straordinario sposalizio, quello tra Cielo e Terra? Rose gialle, rose rosse, rose bianche, rose con e senza spine, rose con sette o otto petali, rosa sempre, incastonata in un rosone romanico o in uno svettante mandala orientale: rosa sempre rosa”.
Contributo di Econord spa. Servizi di Igiene Ambientale.
Giugi Bassani - Mario Chiodetti - Elda Clerici - Paolo Collini - Fabio Forti - Angela Grimoldi Giovanna Grimoldi - Francesca Labita - Michela Malandrin - Ruggero Marrani - Sabrina Pino - Riccardo Ranza - Stella Ranza - Loris Ribolzi - Gianni Robusti - Pietro Sormani: ecco gli artisti impegnati in un’esposizione che unisce tradizione ed esoterismo, ragione e fede, morte e rinascita: rosa come simbolo di una storia universale ciclica, come supremo emblema di bellezza peritura, lei, la rosa che vive “lo spazio di un mattino”, capace di espandere i suoi petali all’aria e alla luce, metafora di un anelito di crescita e di espansione, lei, rosa fresca aulentissima, personificazione della donna amata, lei, rosa, fiore mistico per eccellenza, che rivela la divina immensità a chi, come Dante, contempla quel fiume di luce che è l’Empireo.
Scrive Luciana Schiroli: “Tutto è nato da La rosa di Paracelso, un breve racconto che Jorge Luis Borges, maestro di realtà e utopie, di sogni e trasfigurazioni, scrisse sulla soglia degli ottant’anni. Lui, Borges, scrittore di labirinti e di specchi, di spade e coltelli, ha dedicato sublimi pagine alla rosa, alla rosa rossa per la precisione, strumento di un sapere d’ordine spirituale e cosmologico, a cui solo un iniziato, mosso da fede più che da raziocinio, può accedere. Una regalità, questa della rosa, celebrata da tanti poeti, da Giorgio Caproni, che ne esprime in pochi versi l’inesprimibilità (“Buttate pure via/ogni opera in versi o in prosa./Nessuno è mai riuscito a dire/cos’è, nella sua essenza, una rosa”) a Rainer M. Rilke che ne canta la fugacità, da Matteo Maria Boiardo al famoso romanzo di Umberto Eco. E come non pensare a quella splendida pioggia di rose che diventano nel quadro di Botticelli le testimoni di uno straordinario sposalizio, quello tra Cielo e Terra? Rose gialle, rose rosse, rose bianche, rose con e senza spine, rose con sette o otto petali, rosa sempre, incastonata in un rosone romanico o in uno svettante mandala orientale: rosa sempre rosa”.
Contributo di Econord spa. Servizi di Igiene Ambientale.
18
dicembre 2010
La rosa tra figurazione e trasfigurazione
Dal 18 dicembre 2010 al 27 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE TORRE COLOMBERA
Gorla Maggiore, Via Canton Lombardo, (Varese)
Gorla Maggiore, Via Canton Lombardo, (Varese)
Orario di apertura
giovedí e sabato dalle 16.30 alle 18.30, domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00
dal 25 dicembre al 1 gennaio chiuso/ giovedì 27 gennaio: apertura dalle ore 20.00 alle ore 23.00
Vernissage
18 Dicembre 2010, ore 16,30
Autore
Curatore