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150 anni di Milano
la Storia fotografica delle Edizioni Intra Moenia: la cronaca, la politica e il costume della città in 16 istantanee
Comunicato stampa
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Un secolo e mezzo di storia in 16 istantanee. Milano raccontata attraverso le immagini: al centro la cronaca, la politica e la cultura della città. La mostra “150 anni di Milano”, prodotta dalle Edizioni Intra Moenia e presente alla libreria Hoepli dal 13 dicembre all’8 gennaio (via Hoepli, 5 - Milano), propone un percorso fotografico tratto dal libro “Storia fotografica di Milano” (pag. 300, 49.90 euro, Edizioni Intra Moenia), a cura di Ursula Salwa e Attilio Wanderlingh.
Con una sequenza quasi filmica, gli episodi politici più significativi s’intrecciano alle grandi trasformazioni urbane della città, i veloci mutamenti sociali si legano alla spicciola cronaca di costume. Si parte dai tumulti del primo dopoguerra, con la foto di Gabriele D’Annunzio che, braccio alzato, insieme ad un gruppo di fascisti, occupa Palazzo Marino per estromettere con la forza l’amministrazione socialista. È il 3 agosto 1922. Segue la gigantografia del Duce in Piazza Duomo che fa da preludio alle immagini tristi della Milano bombardata durante il biennio 1943-1945: in primo piano le macerie della Galleria. Il profilo attempato di Mussolini ritratto nella foto del suo ultimo discorso al teatro Lirico, il 16 dicembre 1944, segna il tramonto del regime. Milano sarà al centro della ripresa produttiva. Spopolano in quel periodo gli spettacoli di varietà, per affogare i drammi della guerra: ecco lo scatto rubato ad Erminio Macario, noto animatore teatrale, mentre guarda perplesso le gambe di una soubrette. Vengono gli anni della contestazione, il ‘68 suggellato in due fotografie: tre giovani in corsa durante un corteo, bandiere rosse al vento, e un gruppo di operai che esce da uno stabilimento sotto lo striscione “fabbrica occupata”. E ancora Milano che diventa epicentro della “strategia della tensione”. Due le date simboliche: 12 dicembre 1969, si vedono gli interni della Banca dell’Agricoltura devastata da una bomba e un’immagine concitata del 17 maggio 1973 mentre è in corso l’arresto dell’attentatore Gianfranco Bertoli, dopo l’esplosione di un ordigno fuori la Questura. Si arriva ai giorni nostri con una figura intera di Silvio Berlusconi, allora imprenditore edile, durante una sua esibizione canora. Poi lo scandalo Tangentopoli raffigurato dalla protesta di un’anziana signora che, all’esterno del Pio Albergo Trivulzio, diretto dal “tangentista” Mario Chiesa, indossa una maglietta con la scritta “Milano ladrona, Di Pietro non perdona”. L’ultima immagine ritrae l’entusiasmo dei tifosi dell’Inter in piazza Duomo: è la notte del 22 maggio 2010 e si festeggia la vittoria della Champions.
“Nella scelta delle immagini e negli stessi commenti didascalici – scrive nella prefazione del libro Attilio Wanderlingh – abbiamo dato risalto non tanto ai volti del potere politico, ma soprattutto alla cronaca degli avvenimenti sociali, alla gente al lavoro, al ruolo dei vari ceti, alle trasformazioni urbanistiche, alle spinte degli uomini ad organizzarsi intorno ad una speranza”. Tra i 300 scatti che compongono il volume si può scoprire la Milano del “Gamba de legn” (il tram a vapore), della prima stazione ferroviaria e della Piazza Duomo con il Portico dei Figini nell’Ottocento e i campi di grano durante la Seconda guerra mondiale. La Milano delle “stellinn”, le orfane che imparavano il mestiere di sartine, e poi delle stelle del cinema e dello spettacolo: da Celentano immortalato nel suo debutto al Palazzo del Ghiaccio nel 1957 al Fellini in trasferta per la prima della “Dolce Vita”, fino al Dario Fo di Canzonissima. Non meno suggestivo il filone delle immagini legate allo sport: il primo Giro ciclistico d’Italia, il pugile Duilio Loi che conquista nel ’60 allo stadio S. Siro il titolo mondiale dei welters, il pilota Ascari, il derby dei campioni Mazzola e Rivera.
Con una sequenza quasi filmica, gli episodi politici più significativi s’intrecciano alle grandi trasformazioni urbane della città, i veloci mutamenti sociali si legano alla spicciola cronaca di costume. Si parte dai tumulti del primo dopoguerra, con la foto di Gabriele D’Annunzio che, braccio alzato, insieme ad un gruppo di fascisti, occupa Palazzo Marino per estromettere con la forza l’amministrazione socialista. È il 3 agosto 1922. Segue la gigantografia del Duce in Piazza Duomo che fa da preludio alle immagini tristi della Milano bombardata durante il biennio 1943-1945: in primo piano le macerie della Galleria. Il profilo attempato di Mussolini ritratto nella foto del suo ultimo discorso al teatro Lirico, il 16 dicembre 1944, segna il tramonto del regime. Milano sarà al centro della ripresa produttiva. Spopolano in quel periodo gli spettacoli di varietà, per affogare i drammi della guerra: ecco lo scatto rubato ad Erminio Macario, noto animatore teatrale, mentre guarda perplesso le gambe di una soubrette. Vengono gli anni della contestazione, il ‘68 suggellato in due fotografie: tre giovani in corsa durante un corteo, bandiere rosse al vento, e un gruppo di operai che esce da uno stabilimento sotto lo striscione “fabbrica occupata”. E ancora Milano che diventa epicentro della “strategia della tensione”. Due le date simboliche: 12 dicembre 1969, si vedono gli interni della Banca dell’Agricoltura devastata da una bomba e un’immagine concitata del 17 maggio 1973 mentre è in corso l’arresto dell’attentatore Gianfranco Bertoli, dopo l’esplosione di un ordigno fuori la Questura. Si arriva ai giorni nostri con una figura intera di Silvio Berlusconi, allora imprenditore edile, durante una sua esibizione canora. Poi lo scandalo Tangentopoli raffigurato dalla protesta di un’anziana signora che, all’esterno del Pio Albergo Trivulzio, diretto dal “tangentista” Mario Chiesa, indossa una maglietta con la scritta “Milano ladrona, Di Pietro non perdona”. L’ultima immagine ritrae l’entusiasmo dei tifosi dell’Inter in piazza Duomo: è la notte del 22 maggio 2010 e si festeggia la vittoria della Champions.
“Nella scelta delle immagini e negli stessi commenti didascalici – scrive nella prefazione del libro Attilio Wanderlingh – abbiamo dato risalto non tanto ai volti del potere politico, ma soprattutto alla cronaca degli avvenimenti sociali, alla gente al lavoro, al ruolo dei vari ceti, alle trasformazioni urbanistiche, alle spinte degli uomini ad organizzarsi intorno ad una speranza”. Tra i 300 scatti che compongono il volume si può scoprire la Milano del “Gamba de legn” (il tram a vapore), della prima stazione ferroviaria e della Piazza Duomo con il Portico dei Figini nell’Ottocento e i campi di grano durante la Seconda guerra mondiale. La Milano delle “stellinn”, le orfane che imparavano il mestiere di sartine, e poi delle stelle del cinema e dello spettacolo: da Celentano immortalato nel suo debutto al Palazzo del Ghiaccio nel 1957 al Fellini in trasferta per la prima della “Dolce Vita”, fino al Dario Fo di Canzonissima. Non meno suggestivo il filone delle immagini legate allo sport: il primo Giro ciclistico d’Italia, il pugile Duilio Loi che conquista nel ’60 allo stadio S. Siro il titolo mondiale dei welters, il pilota Ascari, il derby dei campioni Mazzola e Rivera.
13
dicembre 2010
150 anni di Milano
Dal 13 dicembre 2010 all'otto gennaio 2011
fotografia
Location
LIBRERIA HOEPLI
Milano, Via Ulrico Hoepli, 5, (Milano)
Milano, Via Ulrico Hoepli, 5, (Milano)
Sito web
www.intramoenia.it