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Moving Ideas
L’arte d’oggi evolvendosi obbliga gli artisti a misurarsi con nuovi punti di vista, con nuovi processi mentali, con il senso di una società in cui la velocità del cambiamento non permette ritmi più lenti di riflessione sulla realtà.
Comunicato stampa
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Dal 13 al 31 dicembre 2010 la Galleria RossoCinabro presenta ‘Moving Ideas’. Cos’è Moving ideas? Il desiderio di condividere un percorso nel contemporaneo, senza forzare una lettura univoca. La volontà di creare un dialogo con i visitatori, un confronto continuo, senza imbalsamare le opere in una lettura che resti immutata. Un “work in progress”, poiché intendiamo nel futuro continuare ad accogliere e testimoniare i nuovi percorsi che l’arte d’oggi va esprimendo nella sua evoluzione, percorsi che obbligano gli artisti a misurarsi con nuovi punti di vista, con nuovi materiali, con nuovi processi mentali, con il senso di una società in cui la velocità del cambiamento non permette ritmi più lenti di riflessione sulla realtà. Artisti presenti: Barbara Bertoncelli, Antonio Cersosimo, Cosimo Massimo Cavallo, Nicola Giampietro, Stefania Gravili, Cristina Madini, Lunia Marchetti, Donato Marrocco, Daniela Rebecchi, Giacomo Sonaglia, Gabriele Tamburini , Alessandro Trani, Ninni Trifirò.
Barbara Bertoncelli (1972). Fotografa e Medico Psichiatra, filtra lo spazio del mondo attraverso l’obiettivo. Incuriosita dall’essere umano nelle sue molteplici sfaccettature lo osserva da molteplici punti di vista. Nel fotografare persone e cose, esaltando l’essenza intima e l'emozione che essi trasmettono, cerca di catturare l’istante per arrivare allo stato d'animo evidenziandolo nella felicità e drammaticità delle situazioni che la vita gli riserva. La capacità di riprendere perfettamente l'emozione è segno di forte talento ed empatia, oltre che a una sua straordinaria sensibilità percettiva e comunicativa. Vive e lavora a San Cesario (MO).
Antonio Cersosimo (1945) Scultore. Compiuti gli studi professionali, lascia la Calabria, terra ricca di antiche testimonianze storiche e il suo mare che lo avevano ispirato sin dalla giovane età per sperimentare nuove ricerche artistiche frequentando le fonderie di Bari, Napoli e Roma. Nella capitale ha la fortuna di conoscere Pericle Fazzini dal quale riceve stima e ammirazione per le sue sculture sinuose e originali. Lavora in seguito presso i laboratori di marmo di Carrara, Pietrasanta e Massa presso Soldani Dei Manfredi. Durante questa esperienza matura nel Cersosimo la ricerca di una propria identità, di un proprio stile personale. Nasce l'arte ragionata: la jonicità dello stile. Sono di questo periodo le opere inneggianti alla vita, rinvenuti dalla memoria del passato.La sua jonicità è fisionomica, fatta di paesaggi e figure estrapolate dalla retroterra del Cersosimo, di morbidezza delle linee delle forme, e sopratutto di un nuovo umanesimo che è la sua forte e autentica proposta. La sua ricerca della continuità della linea acquista una dimensione infinita, protesa al riscatto della bellezza e dell'amore per la vita. Nel corso degli anni numerosi sono stati i premi riconosciutigli. Ha rappresentato la scultura italiana a Dallas "Ajat" 1993, New York, Stoccolma e Budapest. Hanno parlato di lui le più importanti riviste d’Arte. Ha realizzato su commissione opere per Enti pubblici e privati. Vive e lavora a Roma.
Massimo Cavallo (Torino 1969) E’ la ricerca sull’uomo, nelle espressioni del volto e del corpo che vedono determinare la sua crescita artistica. Ha iniziato, e rimane la sua principale passione, con il figurativo, con lo studio del corpo umano e con la sua rappresentazione nello spazio e nelle forme. Matita, carboncino, pastelli ad olio e olio sono i materiali che usa, senza particolari preferenze dell’uno rispetto all’altro. Dipinge da oltre 15 anni. Vive e lavora a Sangano (TO).
Nicola Giampietro (Livorno 1945) Laurea in Ingegneria, si interessa all’arte dal 1975. Da quell’anno e fino ad oggi la sua produzione artistica si compone oltre che di opere realizzate ad olio anche di numerosi disegni a carboncino. Linee allungate, curve, ondivaghe, linee spezzate o sovrapposte che prendono la forma di un volto. Dalle prime sagome ben delineate, potenti nel disegno con una concezione divisionista del colore e una rappresentazione cubista della forma che ricordano le opere di Gino Severini, Giampietro negli ultimi tempi tende alla sintesi, l'abbreviazione e la stilizzazione, fino alla deformazione espressiva che lascia emergere l’aspetto enigmatico. Ha esposto più di quaranta opere nella sua ultima personale ‘Femmes’ nella Galleria RossoCinabro, ottobre 2010. Vive e lavora a Roma.
Stefania Gravili . Fotografa di origine pugliese. Ha studiato presso l’Istituto Statale D’Arte di Lecce a cui si e’ aggiunta la fotografia che ho studiato a Milano all’Istituto Europeo di Design, in seguito diventata fotografa professionista mi sono specializzata in still life e fotoritocco. Insegna Tecnica Fotografica a Milano in un Istituto Tecnico Statale Multimediale per il cinema e la televisione.
Nel 1998 ho pubblicato Edito dalla Casa Editrice Hoepli il primo libro di testo di fotografia, per gli studenti della Scuola Pubblica Italiana, intitolato “Tecnica Fotografica”e definito sulle pagine di Fotografia Reflex, come “un testo che ha colmato una lacuna editoriale storica nel nostro paese”. Nel 1999 inizio a collaborare con la rivista Progresso Fotografico (attuale PCPhoto) curando fino al 2002 la rubrica intitolata Fotodidattica. Vive e lavora a Milano.
Cristina Madini (Roma 1961) Dopo la laurea in Architettura si è occupata principalmente di pittura. Madini pittrice si nota in occasione di una mostra che inaugurava alla Biblioteca Ostiense nel giugno del 2003. In questa personale si leggeva con chiarezza quella frantumazione della memoria o dissoluzione dei ricordi, che diventerà poi una peculiarità costante; pittrice figurativa, ma dove la figurazione viene sottoposta a scomposizioni analitiche. Madini era già, nella memoria, una viaggiatrice, soprattutto verso i paesi d’oriente. Legge molti libri e in questo senso il suo immaginario è stimolato da diverse e complesse fantasticazioni che pulsano nelle sue tele, quasi un furore barocco, mediato da un’autonomia di natura surreale. Parallelamente alla sua carriera di pittrice si svolge quella di curatrice con la mostra sul Dualismo nella la Biblioteca Elsa Morante in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma (2005). Nel 2006 Le stanze segrete collettiva esposta nelle Biblioteche Comunali di Roma Elsa Morante e Corviale. Importanti esperienze in Associazioni artistiche si sommano all’esperienza già maturata nell’Organizzazione di Eventi e Fiere. Attualmente sotto la sua direzione artistica ha preso vita un nuovo progetto espositivo con un ricco e variegato programma di mostre. Vive e lavora a Roma.
Lunia Marchetti (Ferrara 1950) Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, allieva di Mandelli e Bottarelli. Marchetti rende con una notevole forza espressiva il senso del confine e dello scontro fra gli elementi vitali: terra, aria e acqua con il loro dispiegarsi di colori violenti, nelle atmosfere al tramonto, nella infinita distesa delle acque. La luce è forte, ha un dominio potente del colore, un senso cromatico che spinge i contrasti fino all’estremo confine tollerabile dall’occhio senza dissidio, senza disturbo della serenità, fino al punto in cui la luce riesce a trasfigurare l’immagine intera. Si sentono gli dei dietro il cielo e sotto la superficie increspata delle onde, si intuiscono presenze appartate, si indovinano perfino i profumi portati da un vento presente, sempre, e quasi visibile nelle striature del cielo, nelle velature del mare. Marchetti ha scelto come punto di vista quello delle creature, dei pesci che si nutrono della luce nei colori mutevoli dell’acqua. Un punto di vista umile ma intenso e consapevole, quello di chi fa la parte integrante della natura e perciò può capirne l’anima vasta e profonda.Vive e lavora a Ferrara.
.
Donato Marrocco (Frosinone 1986) Laurea in Decorazione presso l’Accademia Belle Arti di Frosinone. Ha realizzato le scenografie per lo spettacolo "Rapsody in blue" cinema teatro Nestor Frosinone. Nel 2003 ha tenuto un laboratorio didattico di incisione all'interno della mostra di Picasso nella villa comunale di Frosinone. Nel 2004 è stato Responsabile tecnico del montaggio delle opere relative alla mostra "Joan Mirò alchimista del segno", Villa Olmo Como, nel 2005 alla mostra "Pablo Picasso I luoghi e i riti del mito" Complesso monumentale di S.Sofia Salerno. L'opera di Marrocco procede dall'astrazione "organica" a presenze figurali, gestuali, materiche e talora polimateriche: i suoi lavori sono evocazioni legate all'uomo e alla natura, proiettate in dimensioni molteplici che dalla delicatezza passano alla veemenza, dalla leggerezza impressionista all'astrazione gestuale, da codici criptici a elaborazioni calligrafiche. Quasi a indicare, nella sua complessità, l'orizzonte psichico ed emotivo dell'individuo, oppure il suo diario di viaggio, la collana dei suoi ricordi, la fragranza delle sue sensazioni. Vive e lavora a Frosinone.
Daniela Rebecchi (Roma 1951). Inizialmente autodidatta. Dopo alcune personali e collettive negli anni settanta (Personali al Teatro Tenda di P.zza Mancini, Selezione primo Trofeo Circo delle Amazzoni 1977, collettive in piccole gallerie), ha sospeso queste partecipazioni, pur continuando a dipingere e seguendo lezioni private di pittura e disegno. Attualmente studia Discipline Pittoriche alla Scuola di Arti Ornamentali del Comune di Roma con il Prof. P. Simoncelli. Vive e lavora a Roma
Giacomo Sonaglia (Roma 1950) Negli anni '70 compie gli studi artistici e coltiva la passione pittorica contemporaneamente al lavoro di pubblicitario. La pittura nel periodo della sua formazione artistica, come l'altra faccia della medaglia e come mezzo di "riflessione...sull'essenza dell'arte... e della sua storia" (Calvesi). Al concettualismo delle neoavanguardie, l'artista oppone un dichiarato e palpitante piacere della pittura, superando in tal modo la tendenza ostentatrice del "nuovo a tutti i costi", una formula che continua ancora oggi e che in taluni casi ripete stancamente se stessa. Attraverso la magia creatrice offerta dal disegno e dalla pittura invece, Sonaglia dà luogo ad un nomadismo culturale che gli consente di ripercorrere gli esiti più significativi della storia dell'arte. Artista maturo e colto, Giacomo Sonaglia pur scegliendo di non distaccarsi mai dall' oggettività è stato in grado, attraverso la sperimentazione e la ricerca in pittura, di rinnovarsi continuamente esprimendo in questo modo la propria libertà e profonda sensibilità di creativo.Vive e lavora a Roma.
Gabriele Tamburini (Roma 1972) Lavora come web designer per il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, si è diplomato alla Scuola Internazionale di Comix di Roma, ha pubblicato illustrazioni e vignette su alcuni quotidiani nazionali, ha partecipato a numerosi eventi espositivi in Italia e all’estero, tra cui va segnalata la Biennale Internazionale di Pechino del 2010. Artista figurativo che esplora la dimensione della contemporaneità sperimentando soluzioni originali ed eterogene attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche artistiche: dall’olio all’acrilico, dalla china ai papiers collès. Sono donne, volti, feticci del desiderio, ma anche icone pop dei nostri giorni i soggetti dell’universo pittorico di questo artista; figure, segni e gesti che emergono plasticamente dal supporto bidimensionale della tela o del foglio su cui con matita e carboncino si esprime appieno la sua originaria formazione di designer, grafico, fumettista, di creativo nel senso pieno del termine. La sua arte emozionante e suggestiva specialmente nei chiaroscuri monocromatici dei suoi disegni si fa più cruda e più immediata nei dipinti, chiaramente significativi del tempo che stiamo vivendo. Tra le componenti del linguaggio pittorico di Tamburini la fotografia, lo studio del nudo, l’utilizzazione artistica del fumetto e dei newspaper, che entrano materialmente nell’opera come elementi presi a prestito dalla società dei consumi ormai entrata in crisi, svolgono il ruolo principale fondendosi nelle sue tele anche di grandi dimensioni. ll suo modus operandi si concretizza in opere che riflettono e rielaborano il clima artistico della street culture dell’America degli anni settanta, ma anche di graphic artists, contemporary artist and painter più recenti quali: Danijel Zezelj, Guy Denning, Jonathan Howard, Joshua Petker, Erik Otto, Hush, Greg Gossel.
Alessandro Trani. E’ nato artisticamente nella galleria dell’amico pittore Gene Pompa. Ciò che colpisce nelle sue opere è la ricerca incessante dell’infinito che si intravede laddove il cielo e il mare paiono congiungersi in un afflato d’amore. La straordinaria capacità dell’artista di utilizzare con disarmante naturalezza il colore dà alle sue opere una varietà di livelli di lettura che permettono a qualsiasi fruitore, in base alla sua preparazione e al suo gusto, di scorgere un mondo che si allarga man mano fino a fargli sentire le vertigini di un universo nascosto pulsante di vita. Vive e lavora a Roma.
Ninni Trifirò (1941) Artista digitale. Era il 1965, quando Ninni Trifirò, che aveva già dipinto pannelli decorativi della Cuba, ad appena 24 anni, fu spinto dagli amici ad esporre le sue opere a Villa Sperlinga. «Venticinque quadri, tutti venduti - racconta - e con il ricavo mi comprai la prima Fiat 500». Fu la sua prima ed unica mostra: un grande successo, nemmeno lui forse ci credeva. Conserva ancora il testo della brillante recensione che mi fece la critica d'arte Maria Poma Basile a Radio Rai, dedicandogli tutto lo spazio. Fu preso dal lavoro, nel tempo libero dipingeva e regalava quadri che piacevano a tutti. Da più di dieci anni, ormai, ha abbandonato definitivamente i pennelli, i colori e le tele e si è buttato con tutta la sua passione nell'arte digitale. Opera sull’immagine creando lavori dal carattere onirico, con soggetti replicati quali uccelli antropomorfi e sottili illusioni ottiche. I colori sono nitidi e brillanti, che amplificano l’effetto favolistica non comune in un dialogo ininterrotto tra il libero fluire dell’intuizione e l’intento di dare corpo a un racconto coerente. Vive e lavora a Palermo.
Barbara Bertoncelli (1972). Fotografa e Medico Psichiatra, filtra lo spazio del mondo attraverso l’obiettivo. Incuriosita dall’essere umano nelle sue molteplici sfaccettature lo osserva da molteplici punti di vista. Nel fotografare persone e cose, esaltando l’essenza intima e l'emozione che essi trasmettono, cerca di catturare l’istante per arrivare allo stato d'animo evidenziandolo nella felicità e drammaticità delle situazioni che la vita gli riserva. La capacità di riprendere perfettamente l'emozione è segno di forte talento ed empatia, oltre che a una sua straordinaria sensibilità percettiva e comunicativa. Vive e lavora a San Cesario (MO).
Antonio Cersosimo (1945) Scultore. Compiuti gli studi professionali, lascia la Calabria, terra ricca di antiche testimonianze storiche e il suo mare che lo avevano ispirato sin dalla giovane età per sperimentare nuove ricerche artistiche frequentando le fonderie di Bari, Napoli e Roma. Nella capitale ha la fortuna di conoscere Pericle Fazzini dal quale riceve stima e ammirazione per le sue sculture sinuose e originali. Lavora in seguito presso i laboratori di marmo di Carrara, Pietrasanta e Massa presso Soldani Dei Manfredi. Durante questa esperienza matura nel Cersosimo la ricerca di una propria identità, di un proprio stile personale. Nasce l'arte ragionata: la jonicità dello stile. Sono di questo periodo le opere inneggianti alla vita, rinvenuti dalla memoria del passato.La sua jonicità è fisionomica, fatta di paesaggi e figure estrapolate dalla retroterra del Cersosimo, di morbidezza delle linee delle forme, e sopratutto di un nuovo umanesimo che è la sua forte e autentica proposta. La sua ricerca della continuità della linea acquista una dimensione infinita, protesa al riscatto della bellezza e dell'amore per la vita. Nel corso degli anni numerosi sono stati i premi riconosciutigli. Ha rappresentato la scultura italiana a Dallas "Ajat" 1993, New York, Stoccolma e Budapest. Hanno parlato di lui le più importanti riviste d’Arte. Ha realizzato su commissione opere per Enti pubblici e privati. Vive e lavora a Roma.
Massimo Cavallo (Torino 1969) E’ la ricerca sull’uomo, nelle espressioni del volto e del corpo che vedono determinare la sua crescita artistica. Ha iniziato, e rimane la sua principale passione, con il figurativo, con lo studio del corpo umano e con la sua rappresentazione nello spazio e nelle forme. Matita, carboncino, pastelli ad olio e olio sono i materiali che usa, senza particolari preferenze dell’uno rispetto all’altro. Dipinge da oltre 15 anni. Vive e lavora a Sangano (TO).
Nicola Giampietro (Livorno 1945) Laurea in Ingegneria, si interessa all’arte dal 1975. Da quell’anno e fino ad oggi la sua produzione artistica si compone oltre che di opere realizzate ad olio anche di numerosi disegni a carboncino. Linee allungate, curve, ondivaghe, linee spezzate o sovrapposte che prendono la forma di un volto. Dalle prime sagome ben delineate, potenti nel disegno con una concezione divisionista del colore e una rappresentazione cubista della forma che ricordano le opere di Gino Severini, Giampietro negli ultimi tempi tende alla sintesi, l'abbreviazione e la stilizzazione, fino alla deformazione espressiva che lascia emergere l’aspetto enigmatico. Ha esposto più di quaranta opere nella sua ultima personale ‘Femmes’ nella Galleria RossoCinabro, ottobre 2010. Vive e lavora a Roma.
Stefania Gravili . Fotografa di origine pugliese. Ha studiato presso l’Istituto Statale D’Arte di Lecce a cui si e’ aggiunta la fotografia che ho studiato a Milano all’Istituto Europeo di Design, in seguito diventata fotografa professionista mi sono specializzata in still life e fotoritocco. Insegna Tecnica Fotografica a Milano in un Istituto Tecnico Statale Multimediale per il cinema e la televisione.
Nel 1998 ho pubblicato Edito dalla Casa Editrice Hoepli il primo libro di testo di fotografia, per gli studenti della Scuola Pubblica Italiana, intitolato “Tecnica Fotografica”e definito sulle pagine di Fotografia Reflex, come “un testo che ha colmato una lacuna editoriale storica nel nostro paese”. Nel 1999 inizio a collaborare con la rivista Progresso Fotografico (attuale PCPhoto) curando fino al 2002 la rubrica intitolata Fotodidattica. Vive e lavora a Milano.
Cristina Madini (Roma 1961) Dopo la laurea in Architettura si è occupata principalmente di pittura. Madini pittrice si nota in occasione di una mostra che inaugurava alla Biblioteca Ostiense nel giugno del 2003. In questa personale si leggeva con chiarezza quella frantumazione della memoria o dissoluzione dei ricordi, che diventerà poi una peculiarità costante; pittrice figurativa, ma dove la figurazione viene sottoposta a scomposizioni analitiche. Madini era già, nella memoria, una viaggiatrice, soprattutto verso i paesi d’oriente. Legge molti libri e in questo senso il suo immaginario è stimolato da diverse e complesse fantasticazioni che pulsano nelle sue tele, quasi un furore barocco, mediato da un’autonomia di natura surreale. Parallelamente alla sua carriera di pittrice si svolge quella di curatrice con la mostra sul Dualismo nella la Biblioteca Elsa Morante in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma (2005). Nel 2006 Le stanze segrete collettiva esposta nelle Biblioteche Comunali di Roma Elsa Morante e Corviale. Importanti esperienze in Associazioni artistiche si sommano all’esperienza già maturata nell’Organizzazione di Eventi e Fiere. Attualmente sotto la sua direzione artistica ha preso vita un nuovo progetto espositivo con un ricco e variegato programma di mostre. Vive e lavora a Roma.
Lunia Marchetti (Ferrara 1950) Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, allieva di Mandelli e Bottarelli. Marchetti rende con una notevole forza espressiva il senso del confine e dello scontro fra gli elementi vitali: terra, aria e acqua con il loro dispiegarsi di colori violenti, nelle atmosfere al tramonto, nella infinita distesa delle acque. La luce è forte, ha un dominio potente del colore, un senso cromatico che spinge i contrasti fino all’estremo confine tollerabile dall’occhio senza dissidio, senza disturbo della serenità, fino al punto in cui la luce riesce a trasfigurare l’immagine intera. Si sentono gli dei dietro il cielo e sotto la superficie increspata delle onde, si intuiscono presenze appartate, si indovinano perfino i profumi portati da un vento presente, sempre, e quasi visibile nelle striature del cielo, nelle velature del mare. Marchetti ha scelto come punto di vista quello delle creature, dei pesci che si nutrono della luce nei colori mutevoli dell’acqua. Un punto di vista umile ma intenso e consapevole, quello di chi fa la parte integrante della natura e perciò può capirne l’anima vasta e profonda.Vive e lavora a Ferrara.
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Donato Marrocco (Frosinone 1986) Laurea in Decorazione presso l’Accademia Belle Arti di Frosinone. Ha realizzato le scenografie per lo spettacolo "Rapsody in blue" cinema teatro Nestor Frosinone. Nel 2003 ha tenuto un laboratorio didattico di incisione all'interno della mostra di Picasso nella villa comunale di Frosinone. Nel 2004 è stato Responsabile tecnico del montaggio delle opere relative alla mostra "Joan Mirò alchimista del segno", Villa Olmo Como, nel 2005 alla mostra "Pablo Picasso I luoghi e i riti del mito" Complesso monumentale di S.Sofia Salerno. L'opera di Marrocco procede dall'astrazione "organica" a presenze figurali, gestuali, materiche e talora polimateriche: i suoi lavori sono evocazioni legate all'uomo e alla natura, proiettate in dimensioni molteplici che dalla delicatezza passano alla veemenza, dalla leggerezza impressionista all'astrazione gestuale, da codici criptici a elaborazioni calligrafiche. Quasi a indicare, nella sua complessità, l'orizzonte psichico ed emotivo dell'individuo, oppure il suo diario di viaggio, la collana dei suoi ricordi, la fragranza delle sue sensazioni. Vive e lavora a Frosinone.
Daniela Rebecchi (Roma 1951). Inizialmente autodidatta. Dopo alcune personali e collettive negli anni settanta (Personali al Teatro Tenda di P.zza Mancini, Selezione primo Trofeo Circo delle Amazzoni 1977, collettive in piccole gallerie), ha sospeso queste partecipazioni, pur continuando a dipingere e seguendo lezioni private di pittura e disegno. Attualmente studia Discipline Pittoriche alla Scuola di Arti Ornamentali del Comune di Roma con il Prof. P. Simoncelli. Vive e lavora a Roma
Giacomo Sonaglia (Roma 1950) Negli anni '70 compie gli studi artistici e coltiva la passione pittorica contemporaneamente al lavoro di pubblicitario. La pittura nel periodo della sua formazione artistica, come l'altra faccia della medaglia e come mezzo di "riflessione...sull'essenza dell'arte... e della sua storia" (Calvesi). Al concettualismo delle neoavanguardie, l'artista oppone un dichiarato e palpitante piacere della pittura, superando in tal modo la tendenza ostentatrice del "nuovo a tutti i costi", una formula che continua ancora oggi e che in taluni casi ripete stancamente se stessa. Attraverso la magia creatrice offerta dal disegno e dalla pittura invece, Sonaglia dà luogo ad un nomadismo culturale che gli consente di ripercorrere gli esiti più significativi della storia dell'arte. Artista maturo e colto, Giacomo Sonaglia pur scegliendo di non distaccarsi mai dall' oggettività è stato in grado, attraverso la sperimentazione e la ricerca in pittura, di rinnovarsi continuamente esprimendo in questo modo la propria libertà e profonda sensibilità di creativo.Vive e lavora a Roma.
Gabriele Tamburini (Roma 1972) Lavora come web designer per il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, si è diplomato alla Scuola Internazionale di Comix di Roma, ha pubblicato illustrazioni e vignette su alcuni quotidiani nazionali, ha partecipato a numerosi eventi espositivi in Italia e all’estero, tra cui va segnalata la Biennale Internazionale di Pechino del 2010. Artista figurativo che esplora la dimensione della contemporaneità sperimentando soluzioni originali ed eterogene attraverso l’utilizzo delle diverse tecniche artistiche: dall’olio all’acrilico, dalla china ai papiers collès. Sono donne, volti, feticci del desiderio, ma anche icone pop dei nostri giorni i soggetti dell’universo pittorico di questo artista; figure, segni e gesti che emergono plasticamente dal supporto bidimensionale della tela o del foglio su cui con matita e carboncino si esprime appieno la sua originaria formazione di designer, grafico, fumettista, di creativo nel senso pieno del termine. La sua arte emozionante e suggestiva specialmente nei chiaroscuri monocromatici dei suoi disegni si fa più cruda e più immediata nei dipinti, chiaramente significativi del tempo che stiamo vivendo. Tra le componenti del linguaggio pittorico di Tamburini la fotografia, lo studio del nudo, l’utilizzazione artistica del fumetto e dei newspaper, che entrano materialmente nell’opera come elementi presi a prestito dalla società dei consumi ormai entrata in crisi, svolgono il ruolo principale fondendosi nelle sue tele anche di grandi dimensioni. ll suo modus operandi si concretizza in opere che riflettono e rielaborano il clima artistico della street culture dell’America degli anni settanta, ma anche di graphic artists, contemporary artist and painter più recenti quali: Danijel Zezelj, Guy Denning, Jonathan Howard, Joshua Petker, Erik Otto, Hush, Greg Gossel.
Alessandro Trani. E’ nato artisticamente nella galleria dell’amico pittore Gene Pompa. Ciò che colpisce nelle sue opere è la ricerca incessante dell’infinito che si intravede laddove il cielo e il mare paiono congiungersi in un afflato d’amore. La straordinaria capacità dell’artista di utilizzare con disarmante naturalezza il colore dà alle sue opere una varietà di livelli di lettura che permettono a qualsiasi fruitore, in base alla sua preparazione e al suo gusto, di scorgere un mondo che si allarga man mano fino a fargli sentire le vertigini di un universo nascosto pulsante di vita. Vive e lavora a Roma.
Ninni Trifirò (1941) Artista digitale. Era il 1965, quando Ninni Trifirò, che aveva già dipinto pannelli decorativi della Cuba, ad appena 24 anni, fu spinto dagli amici ad esporre le sue opere a Villa Sperlinga. «Venticinque quadri, tutti venduti - racconta - e con il ricavo mi comprai la prima Fiat 500». Fu la sua prima ed unica mostra: un grande successo, nemmeno lui forse ci credeva. Conserva ancora il testo della brillante recensione che mi fece la critica d'arte Maria Poma Basile a Radio Rai, dedicandogli tutto lo spazio. Fu preso dal lavoro, nel tempo libero dipingeva e regalava quadri che piacevano a tutti. Da più di dieci anni, ormai, ha abbandonato definitivamente i pennelli, i colori e le tele e si è buttato con tutta la sua passione nell'arte digitale. Opera sull’immagine creando lavori dal carattere onirico, con soggetti replicati quali uccelli antropomorfi e sottili illusioni ottiche. I colori sono nitidi e brillanti, che amplificano l’effetto favolistica non comune in un dialogo ininterrotto tra il libero fluire dell’intuizione e l’intento di dare corpo a un racconto coerente. Vive e lavora a Palermo.
13
dicembre 2010
Moving Ideas
Dal 13 al 31 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
ROSSO CINABRO (GALLERY)
Roma, Via Raffaele Cadorna, 28, (Roma)
Roma, Via Raffaele Cadorna, 28, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 12:00 - 19:30
Vernissage
13 Dicembre 2010, ore 12:00
Autore
Curatore