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Il linguaggio fotografico associato al progetto
Il linguaggio fotografico associato al progetto
Comunicato stampa
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Negli anni Sessanta e Settanta per alcuni artisti la fotografia è uno strumento fondamentale della ricerca concettuale destinata a stravolgere i codici dell'arte.
Essendo per sua natura immediatamente testimone di un fatto, di un avvenimento, si presta ben più delle tecniche tradizionali ad una ricerca dove l'oggetto non ha più nulla di specificamente artistico ma conta il concetto da cui nasce, vale la dimensione mentale.
"A prescindere dalle divergenze osservate, nella maggior parte dei casi la fotografia gioca un ruolo determinante rivitalizzando, contestualizzando gli avvenimenti che si stanno producendo nell'arte. Alcuni ne fanno un uso documentario e strumentale, per altri, come Gina Pane, la fotografia costituisce una via d'accesso a uno stato del pensiero, è un linguaggio che si associa strettamente al progetto". (Anne Tronche).
Tra le varie ricerche condotte in quegli anni particolare interesse riveste la poetica riguardante la ricerca sul corpo dove questo "medium" non è da considerarsi funzionale alle azioni ma parte costitutiva del progetto dell'artista che si "mantiene" per mezzo di esso e al quale restituisce presenza concreta.
"Durante l'azione, la fotografa Françoise Masson occupava il mio stesso spazio in apporto al pubblico; ella costituiva il 'medium' dell'azione costruendolo unicamente da uno scenario definito che io le proponevo prima. Che si comprenda infine e definitivamente che in nessun caso e mai c'è stata una verifica delle mie azioni sul piano della foto poichè questa faceva parte del linguaggio dell'azione". (Gina Pane).
Prima di essere documento essa interagisce in maniera simbiotica con l'Autore e, attraverso la sua capacità di evocare uno spazio ambiguo, mostra tutto il suo fascino.
Le opere esposte alla galleria l'Elefante riguardano alcuni artisti impegnati nella fotografia di cui la galleria si occupa in maniera approfondita già da tempo: Brus, Ciam, Desiato, Lüthi, Muehl, Pane, Schwarzkogler, Tagliaferro, Zappalorto, Zaza.
Essendo per sua natura immediatamente testimone di un fatto, di un avvenimento, si presta ben più delle tecniche tradizionali ad una ricerca dove l'oggetto non ha più nulla di specificamente artistico ma conta il concetto da cui nasce, vale la dimensione mentale.
"A prescindere dalle divergenze osservate, nella maggior parte dei casi la fotografia gioca un ruolo determinante rivitalizzando, contestualizzando gli avvenimenti che si stanno producendo nell'arte. Alcuni ne fanno un uso documentario e strumentale, per altri, come Gina Pane, la fotografia costituisce una via d'accesso a uno stato del pensiero, è un linguaggio che si associa strettamente al progetto". (Anne Tronche).
Tra le varie ricerche condotte in quegli anni particolare interesse riveste la poetica riguardante la ricerca sul corpo dove questo "medium" non è da considerarsi funzionale alle azioni ma parte costitutiva del progetto dell'artista che si "mantiene" per mezzo di esso e al quale restituisce presenza concreta.
"Durante l'azione, la fotografa Françoise Masson occupava il mio stesso spazio in apporto al pubblico; ella costituiva il 'medium' dell'azione costruendolo unicamente da uno scenario definito che io le proponevo prima. Che si comprenda infine e definitivamente che in nessun caso e mai c'è stata una verifica delle mie azioni sul piano della foto poichè questa faceva parte del linguaggio dell'azione". (Gina Pane).
Prima di essere documento essa interagisce in maniera simbiotica con l'Autore e, attraverso la sua capacità di evocare uno spazio ambiguo, mostra tutto il suo fascino.
Le opere esposte alla galleria l'Elefante riguardano alcuni artisti impegnati nella fotografia di cui la galleria si occupa in maniera approfondita già da tempo: Brus, Ciam, Desiato, Lüthi, Muehl, Pane, Schwarzkogler, Tagliaferro, Zappalorto, Zaza.
11
dicembre 2010
Il linguaggio fotografico associato al progetto
Dall'undici dicembre 2010 al 22 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
da marted' a sabato 15.00 - 19.30
Vernissage
11 Dicembre 2010, ore 18.00
Autore