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Meet Me at the Cemetery Gates
Meet Me at the Cemetery Gates è la prima mostra per la stagione 2010-11 del programma Fine Arts dell’Accademia Britannica, diretto da Jacopo Benci.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MEET ME AT THE CEMETERY GATES
JOANNA BRYNIARSKA ALISON CRAWSHAW RICHARD GASPER MARTIN SIMS
DAVID SMITH EMMA STIBBON LÉA-CATHERINE SZACKA
Inaugurazione: venerdì 10 dicembre 2010, ore 18.30-21.30
fino al 18 dicembre, lunedì-sabato, ore 16.30-19.00 PM
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Via Gramsci 61, 00197 Roma tel. 06 3264939 www.bsr.ac.uk
Meet Me at the Cemetery Gates è la prima mostra per la stagione 2010-11 del programma Fine Arts dell’Accademia
Britannica, diretto da Jacopo Benci. La mostra, sostenuta in parte da Australia Council for the Arts, Linbury Trust, Edwin
Abbey Trust, Derek Hill Foundation, presenta nuove opere degli attuali residenti, gli artisti JOANNA BRYNIARSKA, RICHARD
GASPER, MARTIN SIMS, DAVID SMITH, EMMA STIBBON, e gli architetti ALISON CRAWSHAW e LÉA-CATHERINE SZACKA.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Jacopo Benci, Assistant Director Fine Arts
JOANNA BRYNIARSKA (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2009-giugno 2011)ha conseguito il BA in Fine
Art presso lo University College Falmouth nel 2004; è stata quindi premiata con una Spike Island Graduate Fellowship,
e nel giugno 2009 ha ottenuto il Postgraduate Diploma alle Royal Academy Schools, Londra. Fra i suoi premi e residenze
recenti, il Richard Ford Award al Museo del Prado, Madrid, e una mostra/scambio presso la Finnish Academy of Fine
Arts, Helsinki. Tra breve terrà una mostra alla Post Box Gallery, Londra.
«Attraverso pittura, fotografia, stampa digitale e appropriazione, Joanna Bryniarska usa tropi inerenti alla costruzione
della storia e dei generi per parodiare la gerarchia preconcetta dello sguardo. Con citazioni spesso tratte dalle nozioni
tradizionali di pittura e letteratura, il trasferimento di queste dal loro contesto originale riflette il modo in cui tempo
e storia possono esser costantemente riassemblati per scopi collettivi o individuali – cercando di autenticare un passato
che non è mai esistito.» [JB]
ALISON CRAWSHAW (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2010-marzo 2011) ha studiato all’Università di Cambridge e al
Royal College of Art di Londra. Ha lavorato come architetto a New York e Londra. Dal 2005, Alison fa parte di muf
architecture/art per cui ha realizzato il progetto della Barking Town Square, vincitore dell’European Prize for Urban
Space. Ha insegnato all’Università di Cambridge e, con muf, presso il Royal College of Art, il Bauhaus di Dessau, e la
Yale University.
«A Roma, la nozione di sviluppo consentito è dilatata. Le deroghe ai regolamenti di pianificazione sono riconosciute in
un quadro sistematico e istituzionale e i piani regolatori sembrano documentare ciò che è stato costruito in loro assenza
piuttosto che proiettare una visione ufficiale di città futura. Alison Crawshaw sta studiando lo sviluppo informale della
periferia di Roma e le strategie per recuperare lo spazio pubblico dal paesaggio urbano privato.» [AC]
RICHARD GASPER (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2010-settembre 2011) ha conseguito il BA Hons
in pittura presso la Slade School of Art (2005), e il MA in pittura al Royal College of Art, Londra (2007). Da allora ha
regolarmente esposto e curato mostre a Londra e in Europa. Le sue prossime mostre nel 2011 comprendono
Apocalypstick, The Nunnery Gallery, London, e una mostra con l’artista olandese Bas van den Hurk alla Galleria Rod
Barton, Londra.
«Il lavoro di Richard Gasper è largamente ispirato dalla sua comprensione del termine ‘barocco’, è radicata nelle origini
linguistiche della parola, che allude a una perla grezza o imperfetta. Gasper individua in questa perla deforme una
visione distopica, che parla di ideali borghesi deformati e aspirazioni distorte. Attualmente lavora con materiali come
seta, plexiglass specchiante e metallo lucidato; il suo lavoro è affascinante e seducente, e insieme frammentato e visto
come defunto. Sempre in gioco è la relazione (letterale e metaforica) con il corpo, che viene anch’essa sfigurata e infine
infranta.» [RG]
THE BRITISH SCHOOL AT ROME f i n e A R T S
MARTIN SIMS (Australia Council Artist in Residence, ottobre-dicembre 2010) ha studiato alla Chelsea School of Art e al
Royal College of Art, esponendo a Londra prima di trasferirsi a Sydney, dove oggi vive e lavora. Le sue sculture e
installazioni sono state esposte nell’arco di un venticinquennio in luoghi storici, luoghi civici, spazi religiosi e gallerie
contemporanee. Ha ottenuto numerosi premi e residenze internazionali, ed è attualmente Senior Lecturer in scultura
presso il College of Fine Arts dell’Università del New South Wales. La sua residenza a Roma è sostenuta dal governo
australiano attraverso l’Australia Council for the Arts.
«A Roma, Sims ha studiato il David del Bernini nell’ambito di un più ampio progetto relativo alle scene di violenza nel
canone della scultura occidentale. Concentrandosi sul museo come luogo che ospita rappesentazioni di brutalità, il
lavoro attuale di Sims sviluppa il potenziale espressivo insito in forme arcaiche di armi, quali la mascella d’asino o la
fionda, e la loro visualizzazione all’interno di spazi di misurato ordine culturale.» [MS]
DAVID SMITH (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA e il Postgraduate Diploma in pittura
alla Wimbledon School of Art (1992-95) e le Royal Academy Schools (1996-99). Fra le sue mostre recenti, Diamonds on
My Windscreen e Baroque Reason, Keith Talent Gallery, Londra, Instants et Glissements, La Box, Bourges, Lada, Lipsia, e
S.T.O.R.A.G.E., The Agency Gallery, Londra. David sta attualmente completando una ACME Studios Sugar House
Residency.
«Attraverso la pittura, David Smith è interessato a generare un’esperienza ottica che combina la formalità del
linguaggio pittorico e il processo della sua realizzazione. L’accumulo di intricati pattern nel suo lavoro disintegra la
forma e crea una instabilità che incoraggia un gioco tra negazione e comprensione delle immagini. La contraddizione
degli elementi e lo slittamento di forme rimosse dal loro significato originario o contesto razionale creano una
possibilità e la struttura per rispondere ad associazioni inconsce.» [DS]
EMMA STIBBON (Derek Hill Foundation Scholar, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA Hons in Fine Art al
Goldsmiths’ College di Londra e il MA Research Fine Art presso la University of West England, Bristol. È Senior Lecturer
in Fine Art (Incisione) presso l’Università di Brighton. Fra le sue personali più recenti, Stadtmuseum, Berlino, Berlino,
upstairs berlin, ROOM, Londra, e Scott Polar Research Institute, Cambridge. Altri progetti includono una residenza della
Fondazione Federkiel presso Spinnerei, Lipsia, e la IV Biennale Internazionale di Gyumri, Armenia. Sue opere sono in
collezioni private e pubbliche tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra.
«Il paesaggio è un tema centrale della pratica di Emma Stibbon; il suo interesse è concentrato sul modo in cui
l’apparentemente monumentale può essere così fragile. Il disegno è fondamentale nel suo lavoro, attraverso il segno
autografo o la mediazione della stampa. Nella sua residenza a Roma, l’artista esamina il declino inevitabile e il
rinnovamento della pianificazione utopistica, in particolare nei parallelismi tra l’ascesa e la caduta dell’Impero romano
e i progetti urbani dell’epoca fascista.» [ES]
LÉA-CATHERINE SZACKA (Giles Worsley Travel Fellow, ottobre-dicembre 2010) ha studiato architettura in Canada e in Italia
prima di iniziare un PhD presso la Bartlett School of Architecture di Londra. La sua ricerca riguarda il paradosso
dell’esporre l’architettura, in particolare nel contesto post-moderno. La sua tesi di PhD esamina soprattutto le prime
moste di architettura della Biennale di Venezia (1975, 1976, e soprattutto 1980). Léa-Catherine ha presentato le sue
ricerche in diverse conferenze nel Regno Unito ma anche in Italia, Francia, Germania, Canada e Stati Uniti. Oltre ai suoi
studi, ha lavorato per il Barbican Art Centre di Londra e per le edizioni Actar di Barcellona, oltre a collaborare con vari
quotidiani e periodici.
«All’Accademia Britannica, Léa-Catherine sta conducendo una ricerca sulla mostra Roma interrotta (1978), la cui ragion
d’essere venne descritta da Giulio Carlo Argan come ‘una serie di esercizi ginnici per l’Immaginazione che corrono
paralleli a quelli della Memoria’. La sua ricerca, intesa come studio retrospettivo storico-culturale dell’evento, si basa
su materiale d’archivio e testimonianze di storia orale.» [LCS]
JOANNA BRYNIARSKA ALISON CRAWSHAW RICHARD GASPER MARTIN SIMS
DAVID SMITH EMMA STIBBON LÉA-CATHERINE SZACKA
Inaugurazione: venerdì 10 dicembre 2010, ore 18.30-21.30
fino al 18 dicembre, lunedì-sabato, ore 16.30-19.00 PM
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Via Gramsci 61, 00197 Roma tel. 06 3264939 www.bsr.ac.uk
Meet Me at the Cemetery Gates è la prima mostra per la stagione 2010-11 del programma Fine Arts dell’Accademia
Britannica, diretto da Jacopo Benci. La mostra, sostenuta in parte da Australia Council for the Arts, Linbury Trust, Edwin
Abbey Trust, Derek Hill Foundation, presenta nuove opere degli attuali residenti, gli artisti JOANNA BRYNIARSKA, RICHARD
GASPER, MARTIN SIMS, DAVID SMITH, EMMA STIBBON, e gli architetti ALISON CRAWSHAW e LÉA-CATHERINE SZACKA.
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Jacopo Benci, Assistant Director Fine Arts
JOANNA BRYNIARSKA (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2009-giugno 2011)ha conseguito il BA in Fine
Art presso lo University College Falmouth nel 2004; è stata quindi premiata con una Spike Island Graduate Fellowship,
e nel giugno 2009 ha ottenuto il Postgraduate Diploma alle Royal Academy Schools, Londra. Fra i suoi premi e residenze
recenti, il Richard Ford Award al Museo del Prado, Madrid, e una mostra/scambio presso la Finnish Academy of Fine
Arts, Helsinki. Tra breve terrà una mostra alla Post Box Gallery, Londra.
«Attraverso pittura, fotografia, stampa digitale e appropriazione, Joanna Bryniarska usa tropi inerenti alla costruzione
della storia e dei generi per parodiare la gerarchia preconcetta dello sguardo. Con citazioni spesso tratte dalle nozioni
tradizionali di pittura e letteratura, il trasferimento di queste dal loro contesto originale riflette il modo in cui tempo
e storia possono esser costantemente riassemblati per scopi collettivi o individuali – cercando di autenticare un passato
che non è mai esistito.» [JB]
ALISON CRAWSHAW (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2010-marzo 2011) ha studiato all’Università di Cambridge e al
Royal College of Art di Londra. Ha lavorato come architetto a New York e Londra. Dal 2005, Alison fa parte di muf
architecture/art per cui ha realizzato il progetto della Barking Town Square, vincitore dell’European Prize for Urban
Space. Ha insegnato all’Università di Cambridge e, con muf, presso il Royal College of Art, il Bauhaus di Dessau, e la
Yale University.
«A Roma, la nozione di sviluppo consentito è dilatata. Le deroghe ai regolamenti di pianificazione sono riconosciute in
un quadro sistematico e istituzionale e i piani regolatori sembrano documentare ciò che è stato costruito in loro assenza
piuttosto che proiettare una visione ufficiale di città futura. Alison Crawshaw sta studiando lo sviluppo informale della
periferia di Roma e le strategie per recuperare lo spazio pubblico dal paesaggio urbano privato.» [AC]
RICHARD GASPER (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2010-settembre 2011) ha conseguito il BA Hons
in pittura presso la Slade School of Art (2005), e il MA in pittura al Royal College of Art, Londra (2007). Da allora ha
regolarmente esposto e curato mostre a Londra e in Europa. Le sue prossime mostre nel 2011 comprendono
Apocalypstick, The Nunnery Gallery, London, e una mostra con l’artista olandese Bas van den Hurk alla Galleria Rod
Barton, Londra.
«Il lavoro di Richard Gasper è largamente ispirato dalla sua comprensione del termine ‘barocco’, è radicata nelle origini
linguistiche della parola, che allude a una perla grezza o imperfetta. Gasper individua in questa perla deforme una
visione distopica, che parla di ideali borghesi deformati e aspirazioni distorte. Attualmente lavora con materiali come
seta, plexiglass specchiante e metallo lucidato; il suo lavoro è affascinante e seducente, e insieme frammentato e visto
come defunto. Sempre in gioco è la relazione (letterale e metaforica) con il corpo, che viene anch’essa sfigurata e infine
infranta.» [RG]
THE BRITISH SCHOOL AT ROME f i n e A R T S
MARTIN SIMS (Australia Council Artist in Residence, ottobre-dicembre 2010) ha studiato alla Chelsea School of Art e al
Royal College of Art, esponendo a Londra prima di trasferirsi a Sydney, dove oggi vive e lavora. Le sue sculture e
installazioni sono state esposte nell’arco di un venticinquennio in luoghi storici, luoghi civici, spazi religiosi e gallerie
contemporanee. Ha ottenuto numerosi premi e residenze internazionali, ed è attualmente Senior Lecturer in scultura
presso il College of Fine Arts dell’Università del New South Wales. La sua residenza a Roma è sostenuta dal governo
australiano attraverso l’Australia Council for the Arts.
«A Roma, Sims ha studiato il David del Bernini nell’ambito di un più ampio progetto relativo alle scene di violenza nel
canone della scultura occidentale. Concentrandosi sul museo come luogo che ospita rappesentazioni di brutalità, il
lavoro attuale di Sims sviluppa il potenziale espressivo insito in forme arcaiche di armi, quali la mascella d’asino o la
fionda, e la loro visualizzazione all’interno di spazi di misurato ordine culturale.» [MS]
DAVID SMITH (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA e il Postgraduate Diploma in pittura
alla Wimbledon School of Art (1992-95) e le Royal Academy Schools (1996-99). Fra le sue mostre recenti, Diamonds on
My Windscreen e Baroque Reason, Keith Talent Gallery, Londra, Instants et Glissements, La Box, Bourges, Lada, Lipsia, e
S.T.O.R.A.G.E., The Agency Gallery, Londra. David sta attualmente completando una ACME Studios Sugar House
Residency.
«Attraverso la pittura, David Smith è interessato a generare un’esperienza ottica che combina la formalità del
linguaggio pittorico e il processo della sua realizzazione. L’accumulo di intricati pattern nel suo lavoro disintegra la
forma e crea una instabilità che incoraggia un gioco tra negazione e comprensione delle immagini. La contraddizione
degli elementi e lo slittamento di forme rimosse dal loro significato originario o contesto razionale creano una
possibilità e la struttura per rispondere ad associazioni inconsce.» [DS]
EMMA STIBBON (Derek Hill Foundation Scholar, ottobre-dicembre 2010) ha conseguito il BA Hons in Fine Art al
Goldsmiths’ College di Londra e il MA Research Fine Art presso la University of West England, Bristol. È Senior Lecturer
in Fine Art (Incisione) presso l’Università di Brighton. Fra le sue personali più recenti, Stadtmuseum, Berlino, Berlino,
upstairs berlin, ROOM, Londra, e Scott Polar Research Institute, Cambridge. Altri progetti includono una residenza della
Fondazione Federkiel presso Spinnerei, Lipsia, e la IV Biennale Internazionale di Gyumri, Armenia. Sue opere sono in
collezioni private e pubbliche tra cui il Victoria and Albert Museum di Londra.
«Il paesaggio è un tema centrale della pratica di Emma Stibbon; il suo interesse è concentrato sul modo in cui
l’apparentemente monumentale può essere così fragile. Il disegno è fondamentale nel suo lavoro, attraverso il segno
autografo o la mediazione della stampa. Nella sua residenza a Roma, l’artista esamina il declino inevitabile e il
rinnovamento della pianificazione utopistica, in particolare nei parallelismi tra l’ascesa e la caduta dell’Impero romano
e i progetti urbani dell’epoca fascista.» [ES]
LÉA-CATHERINE SZACKA (Giles Worsley Travel Fellow, ottobre-dicembre 2010) ha studiato architettura in Canada e in Italia
prima di iniziare un PhD presso la Bartlett School of Architecture di Londra. La sua ricerca riguarda il paradosso
dell’esporre l’architettura, in particolare nel contesto post-moderno. La sua tesi di PhD esamina soprattutto le prime
moste di architettura della Biennale di Venezia (1975, 1976, e soprattutto 1980). Léa-Catherine ha presentato le sue
ricerche in diverse conferenze nel Regno Unito ma anche in Italia, Francia, Germania, Canada e Stati Uniti. Oltre ai suoi
studi, ha lavorato per il Barbican Art Centre di Londra e per le edizioni Actar di Barcellona, oltre a collaborare con vari
quotidiani e periodici.
«All’Accademia Britannica, Léa-Catherine sta conducendo una ricerca sulla mostra Roma interrotta (1978), la cui ragion
d’essere venne descritta da Giulio Carlo Argan come ‘una serie di esercizi ginnici per l’Immaginazione che corrono
paralleli a quelli della Memoria’. La sua ricerca, intesa come studio retrospettivo storico-culturale dell’evento, si basa
su materiale d’archivio e testimonianze di storia orale.» [LCS]
10
dicembre 2010
Meet Me at the Cemetery Gates
Dal 10 al 18 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Orario di apertura
lunedì-sabato, ore 16.30-19.00 PM
Vernissage
10 Dicembre 2010, ore 18.30-21.30
Autore