Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Paolo Pellegrino – Universi Paralleli
Paolo Pellegrino, artista vivace e creativo di formazione artistica autodidatta, ci propone città cromatiche scaturite da intricati labirinti emozionali creando un efficace interazione tra realtà e intuizione.
Le sue opere diventano varchi in attesa di farci oltrepassare in immaginari luoghi noti ed
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sempre sabato 4 dicembre presentazione del libro "UNDERGROUND, PSICHEDELIA, PROGRESSIVE E CLASSICA CONTEMPORANEA: LE OPERE CHE NE HANNO ABOLITO IL CONFINE" di Paolo Pellegrino a cura del prof. Riccardo Storti
Paolo Pellegrino, artista vivace e creativo di formazione artistica autodidatta, ci propone città cromatiche scaturite da intricati labirinti emozionali creando un efficace interazione tra realtà e intuizione.
Le sue opere diventano varchi in attesa di farci oltrepassare in immaginari luoghi noti ed ignoti;una quantità di metafore pittoriche che ci aiutano a riflettere sui grandi temi dell'esistenza.
Loredana Trestin
"Sono un professore di matematica.
Da sempre amo la musica rock progressiva, e in particolare le copertine dei relativi dischi.
Erano gli anni '70, anni di rivoluzione e di grande creatività, e con tali copertine si cercava di linkare musica e arte figurativa. Era infatti la creatività la più grande rivoluzione del periodo, e quella che forse al cosidetto Sistema faceva più paura, perchè liberava la mente degli uomini, aprendola alla cultura, alle contaminazioni e alla ricerca, e nelle cosidette "lotte creative rivoluzionarie", le quali, insieme alle richieste di una società più giusta, rivendicavano il diritto di ogni persona a condurre una vita piena, culturale, artistica, con accessi per tutti ai cinema, ai teatri e alle sale da concerto; era il famoso "diritto al lusso del '77".
Io rimasi folgorato da quelle immagini, che si sposavano interiormente con la musica che ascoltavo, che non ho mai abbandonato, finchè, verso il 2000, non mi venne in mente di creare copertine di cassette o CD registrati imitando quelle tanto amate immagini.
In me però subito sorse il desiderio di andare oltre, di provare su foglio e poi su tela, ma l'andare oltre riguardava soprattutto il dove attingere per cercare di creare uno stile personale. E questo mi era facile, a causa di mie antiche passioni, quali la mitologia latina e nordica (specialmente quest'ultima), le saghe celtiche, gli elfi, i gnomi, le fate e le streghe, unite alla trasfigurazione psichedelica del Flower Power, di cui mi considero membro effettivo a distanza spaziotemporale, e poi il fantasticare verso altri mondi, altri universi (appunto paralleli), dove forse potrebbero vivere essere che a noi potrebbero apparire strani, collegati a un brano di rock progressivo del '71 a me molto caro, ovvero "Embryonic Fusion" dei Catapilla, un gruppo britannico dell'epoca. E la parola fusione embrionica mi suggerisce moltissimi spunti, una specie di volo della mente (ma non sott'acido...) verso altri mondi che la mia libertà personale può immaginare come vuole, nei miei disegni e nei miei quadri."
Presentazione del libro
" il titolo del libro è "UNDERGROUND, PSICHEDELIA, PROGRESSIVE E CLASSICA
CONTEMPORANEA: LE OPERE CHE NE HANNO ABOLITO IL CONFINE"
volume I: Avanguardia sinfonica, jazz progressivo e jazz/rock
volume II: progressive sinfonico e d'avanguardia, rock progressivo, sinfonico
e psichedelico
volume III: psichedelia progressiva, folk progressivo, blues progressivo,
cantautori e cantanti progressivi, hard rock progressivo, progressive
elettronico e sperimentale, Frank Zappa.
Senza una doverosa spiegazione, questo libro potrebbe apparire un’accozzaglia
interminabile di citazioni di autori e relative opere, divisi per settori,
senza però poter comprendere con quale criterio tale esposizione è stata
fatta.
La ragion prima di questo lavoro può essere trovata in una citazione che si
trova alla pagina 79 del libro di Mario Gamba “Questa Sera O Mai”, che così
recita:
“Senza che nessuno se ne fosse accorto (o si?), la rivoluzione impossibile
aveva cominciato a realizzarsi in Italia, sul finire degli anni ’70 del
ventesimo secolo. Nella musica, uno dei centri di potere più inaccessibili.
Nuclei di rocker di svariate provenienze non passavano il confine verso il
territorio della musica colta sperimentale: lo abolivano. Non c’era più una
cultura superiore da raggiungere, emancipandosi dalla condizione volgare in cui
si era vissuti (canzone da night, canzone d’autore, pop, rock “progressivo”). C’
era una possibilità di assaggio di altri codici, di dissolvimento dei codici. E
c’era la possibilità di fare musica colta sperimentale senza chiamarla così”
Questa rivoluzione abbraccia in realtà un poco tutto il periodo dalla metà
degli anni ’60 alla fine dei ’70 (ma molti autori hanno continuato a
perpetrarla e a difenderla con opere di tutto rispetto, fino ai giorni nostri –
ed infatti in questo testo sono descritti anche tali lavori, ugualmente
importanti, seppur non appartenenti al “periodo d’oro”), soltanto che gli anni
citati da Gamba ne sono il culmine, data la presenza dello straordinario
Demetrio Stratos, che aveva raggiunto i vertici della sua ricerca, prima di
morire improvvisamente nel giugno 1979.
Questo libro vuole proprio essere un’enciclopedia dove vengono trattati gli
autori e le relative opere che, pur inserite spesso in un genere preciso, sia
esso rock progressivo, blues, folk, canzone d’autore, jazz, jazz/rock,
elettronica, sperimentalismo, hanno saputo uscire dai confini, sperimentando
forme di espressione musicale non proprio consona al “genere di appartenenza”,
e ne hanno dilatato le intrinseche caratteristiche.
I vari capitoli in cui è suddiviso questo libro vanno intesi come le aree
musicali da dove sono partiti gli autori, andando però oltre le ipotetiche
“regole” del genere. Il primo capitolo, chiamato “Avanguardia Sinfonica”, vuole
racchiudere tutti quei musicisti che più di altri sono riusciti nella
rivoluzione impossibile di cui parla Mario Gamba. Negli altri capitoli, vi si
possono trovare anche autori tutto sommato fedeli al “genere d’appartenenza”,
ma non per questo poco interessanti. Sono infatti stati tralasciati artisti che
ho considerato non fondamentali, e viceversa approfonditi quelli più
significativi, con i vari riferimenti ai siti internet da cui sono state tratte
le informazioni.
Inoltre, non è stata volutamente fatta distinzione tra le varie nazioni di
appartenenza degli autori, semplicemente perché qui si vogliano superare le
barriere geografiche e piuttosto mettere a confronto gli stili di ogni autore o
gruppo, in un auspicabile sentirsi tutti “cittadini del mondo”, senza rivalità
e rivendicazioni di ipotetiche scuole di pensiero nazionali o regionali, che
pure esistono (come, ad esempio, nel rock progressivo, la Scuola Genovese e la
Scuola Napoletana, di cui comunque si fa cenno nel testo), ma si sono volute
ritenere meno fondamentali di un confronto ed una critica diretta, a
prescindere dalla collocazione geografica, proprio per poter acquisire un’
informazione più intrinseca degli autori, in una visione il più possibile
cosmopolita.
Infine, dato lo scopo di cui si prefigge il testo, ho voluto esprimere un
personalissimo (e discutibilissimo) voto relativamente all’opera citata, da uno
a sei (i mezzi punti sono espressi da pallini, i punti interi da asterischi),
che riguarda principalmente quello che io ritengo il valore artistico del
disco, ma anche quanto più o meno l’autore nell’opera sia riuscito ad abolire
il famoso confine così ben espresso da Mario Gamba nel suo libro.
Ogni opera citata ha inoltre una descrizione inerente la contaminazione di
stili musicali che essa racchiude, espressa dopo ogni elenco della relativa
formazione che ha preso parte a quel lavoro.
In pochissimi autori (al massimo cinque) e relativa opera non compare l’elenco
della formazione, ne’ il tipo di contaminazione e neppure il voto. Questo è
dovuto al fatto che non sono riuscito ad ascoltare tali dischi, ma che, per
completezza, ho preferito riportare nel testo, specificando da quale fonte ho
attinto il commento.
Un discorso a parte per le case discografiche: in genere corrispondono alla
prima edizione originale con accanto il relativo anno, ma in diversi casi
possono venire specificati l’anno e un’altra edizione, ad esempio quella
relativa alla versione CD. In ogni caso, nei dischi o cd in cui l’etichetta
relativa alla casa discografica produttrice e l’anno sono poco chiari e che,
pur con lunghe ricerche, non sono riuscito a trovare, ho preferito ometterli.
E’ comunque naturale che, in un ambito come questo, ogni mia suddivisione
possa essere alquanto labile, e quindi il lettore potrà trovarsi in disaccordo
su un’eventuale mia collocazione di un disco in una categoria piuttosto che un’
altra. Ma questo è inevitabile, proprio per la specifica diversità di ognuno di
noi, che sa cogliere diverse sensazioni ed impressioni da un brano musicale. Ed
allora ecco che può aprirsi un dibattito, in cui il lettore può dire tutto
quello che pensa scrivendomi aPaolopel13@libero.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , in attesa di poter creare
un sito ed un relativo forum musicale, dove magari possano intervenire
consolidati esperti in materia di musica, sicuramente molto più del
sottoscritto, il quale con questo libro non vuole arrogarsi il titolo di
critico, ma semplicemente descrivere la sua esperienza.
Concludo rilevando che ho inserito in varie parti del libro foto di miei
dipinti, in un’ipotetica ricerca di “arte totale” e connubio tra musica e
pittura. Non a caso, la voglia di mettermi a dipingere mi è venuta osservando
con meraviglia le copertine di Roger Dean o di altri grafici del rock
progressivo. L’inserimento di tali foto vuole essere una specie d’invito per il
lettore ad osservarle mentre ascolta qualche disco citato nel testo, per
riuscire a vivere anche visivamente le infinite comunicazioni offerte dalla
musica a tutti i nostri sensi.
Paolo Pellegrino
Paolo Pellegrino, artista vivace e creativo di formazione artistica autodidatta, ci propone città cromatiche scaturite da intricati labirinti emozionali creando un efficace interazione tra realtà e intuizione.
Le sue opere diventano varchi in attesa di farci oltrepassare in immaginari luoghi noti ed ignoti;una quantità di metafore pittoriche che ci aiutano a riflettere sui grandi temi dell'esistenza.
Loredana Trestin
"Sono un professore di matematica.
Da sempre amo la musica rock progressiva, e in particolare le copertine dei relativi dischi.
Erano gli anni '70, anni di rivoluzione e di grande creatività, e con tali copertine si cercava di linkare musica e arte figurativa. Era infatti la creatività la più grande rivoluzione del periodo, e quella che forse al cosidetto Sistema faceva più paura, perchè liberava la mente degli uomini, aprendola alla cultura, alle contaminazioni e alla ricerca, e nelle cosidette "lotte creative rivoluzionarie", le quali, insieme alle richieste di una società più giusta, rivendicavano il diritto di ogni persona a condurre una vita piena, culturale, artistica, con accessi per tutti ai cinema, ai teatri e alle sale da concerto; era il famoso "diritto al lusso del '77".
Io rimasi folgorato da quelle immagini, che si sposavano interiormente con la musica che ascoltavo, che non ho mai abbandonato, finchè, verso il 2000, non mi venne in mente di creare copertine di cassette o CD registrati imitando quelle tanto amate immagini.
In me però subito sorse il desiderio di andare oltre, di provare su foglio e poi su tela, ma l'andare oltre riguardava soprattutto il dove attingere per cercare di creare uno stile personale. E questo mi era facile, a causa di mie antiche passioni, quali la mitologia latina e nordica (specialmente quest'ultima), le saghe celtiche, gli elfi, i gnomi, le fate e le streghe, unite alla trasfigurazione psichedelica del Flower Power, di cui mi considero membro effettivo a distanza spaziotemporale, e poi il fantasticare verso altri mondi, altri universi (appunto paralleli), dove forse potrebbero vivere essere che a noi potrebbero apparire strani, collegati a un brano di rock progressivo del '71 a me molto caro, ovvero "Embryonic Fusion" dei Catapilla, un gruppo britannico dell'epoca. E la parola fusione embrionica mi suggerisce moltissimi spunti, una specie di volo della mente (ma non sott'acido...) verso altri mondi che la mia libertà personale può immaginare come vuole, nei miei disegni e nei miei quadri."
Presentazione del libro
" il titolo del libro è "UNDERGROUND, PSICHEDELIA, PROGRESSIVE E CLASSICA
CONTEMPORANEA: LE OPERE CHE NE HANNO ABOLITO IL CONFINE"
volume I: Avanguardia sinfonica, jazz progressivo e jazz/rock
volume II: progressive sinfonico e d'avanguardia, rock progressivo, sinfonico
e psichedelico
volume III: psichedelia progressiva, folk progressivo, blues progressivo,
cantautori e cantanti progressivi, hard rock progressivo, progressive
elettronico e sperimentale, Frank Zappa.
Senza una doverosa spiegazione, questo libro potrebbe apparire un’accozzaglia
interminabile di citazioni di autori e relative opere, divisi per settori,
senza però poter comprendere con quale criterio tale esposizione è stata
fatta.
La ragion prima di questo lavoro può essere trovata in una citazione che si
trova alla pagina 79 del libro di Mario Gamba “Questa Sera O Mai”, che così
recita:
“Senza che nessuno se ne fosse accorto (o si?), la rivoluzione impossibile
aveva cominciato a realizzarsi in Italia, sul finire degli anni ’70 del
ventesimo secolo. Nella musica, uno dei centri di potere più inaccessibili.
Nuclei di rocker di svariate provenienze non passavano il confine verso il
territorio della musica colta sperimentale: lo abolivano. Non c’era più una
cultura superiore da raggiungere, emancipandosi dalla condizione volgare in cui
si era vissuti (canzone da night, canzone d’autore, pop, rock “progressivo”). C’
era una possibilità di assaggio di altri codici, di dissolvimento dei codici. E
c’era la possibilità di fare musica colta sperimentale senza chiamarla così”
Questa rivoluzione abbraccia in realtà un poco tutto il periodo dalla metà
degli anni ’60 alla fine dei ’70 (ma molti autori hanno continuato a
perpetrarla e a difenderla con opere di tutto rispetto, fino ai giorni nostri –
ed infatti in questo testo sono descritti anche tali lavori, ugualmente
importanti, seppur non appartenenti al “periodo d’oro”), soltanto che gli anni
citati da Gamba ne sono il culmine, data la presenza dello straordinario
Demetrio Stratos, che aveva raggiunto i vertici della sua ricerca, prima di
morire improvvisamente nel giugno 1979.
Questo libro vuole proprio essere un’enciclopedia dove vengono trattati gli
autori e le relative opere che, pur inserite spesso in un genere preciso, sia
esso rock progressivo, blues, folk, canzone d’autore, jazz, jazz/rock,
elettronica, sperimentalismo, hanno saputo uscire dai confini, sperimentando
forme di espressione musicale non proprio consona al “genere di appartenenza”,
e ne hanno dilatato le intrinseche caratteristiche.
I vari capitoli in cui è suddiviso questo libro vanno intesi come le aree
musicali da dove sono partiti gli autori, andando però oltre le ipotetiche
“regole” del genere. Il primo capitolo, chiamato “Avanguardia Sinfonica”, vuole
racchiudere tutti quei musicisti che più di altri sono riusciti nella
rivoluzione impossibile di cui parla Mario Gamba. Negli altri capitoli, vi si
possono trovare anche autori tutto sommato fedeli al “genere d’appartenenza”,
ma non per questo poco interessanti. Sono infatti stati tralasciati artisti che
ho considerato non fondamentali, e viceversa approfonditi quelli più
significativi, con i vari riferimenti ai siti internet da cui sono state tratte
le informazioni.
Inoltre, non è stata volutamente fatta distinzione tra le varie nazioni di
appartenenza degli autori, semplicemente perché qui si vogliano superare le
barriere geografiche e piuttosto mettere a confronto gli stili di ogni autore o
gruppo, in un auspicabile sentirsi tutti “cittadini del mondo”, senza rivalità
e rivendicazioni di ipotetiche scuole di pensiero nazionali o regionali, che
pure esistono (come, ad esempio, nel rock progressivo, la Scuola Genovese e la
Scuola Napoletana, di cui comunque si fa cenno nel testo), ma si sono volute
ritenere meno fondamentali di un confronto ed una critica diretta, a
prescindere dalla collocazione geografica, proprio per poter acquisire un’
informazione più intrinseca degli autori, in una visione il più possibile
cosmopolita.
Infine, dato lo scopo di cui si prefigge il testo, ho voluto esprimere un
personalissimo (e discutibilissimo) voto relativamente all’opera citata, da uno
a sei (i mezzi punti sono espressi da pallini, i punti interi da asterischi),
che riguarda principalmente quello che io ritengo il valore artistico del
disco, ma anche quanto più o meno l’autore nell’opera sia riuscito ad abolire
il famoso confine così ben espresso da Mario Gamba nel suo libro.
Ogni opera citata ha inoltre una descrizione inerente la contaminazione di
stili musicali che essa racchiude, espressa dopo ogni elenco della relativa
formazione che ha preso parte a quel lavoro.
In pochissimi autori (al massimo cinque) e relativa opera non compare l’elenco
della formazione, ne’ il tipo di contaminazione e neppure il voto. Questo è
dovuto al fatto che non sono riuscito ad ascoltare tali dischi, ma che, per
completezza, ho preferito riportare nel testo, specificando da quale fonte ho
attinto il commento.
Un discorso a parte per le case discografiche: in genere corrispondono alla
prima edizione originale con accanto il relativo anno, ma in diversi casi
possono venire specificati l’anno e un’altra edizione, ad esempio quella
relativa alla versione CD. In ogni caso, nei dischi o cd in cui l’etichetta
relativa alla casa discografica produttrice e l’anno sono poco chiari e che,
pur con lunghe ricerche, non sono riuscito a trovare, ho preferito ometterli.
E’ comunque naturale che, in un ambito come questo, ogni mia suddivisione
possa essere alquanto labile, e quindi il lettore potrà trovarsi in disaccordo
su un’eventuale mia collocazione di un disco in una categoria piuttosto che un’
altra. Ma questo è inevitabile, proprio per la specifica diversità di ognuno di
noi, che sa cogliere diverse sensazioni ed impressioni da un brano musicale. Ed
allora ecco che può aprirsi un dibattito, in cui il lettore può dire tutto
quello che pensa scrivendomi aPaolopel13@libero.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , in attesa di poter creare
un sito ed un relativo forum musicale, dove magari possano intervenire
consolidati esperti in materia di musica, sicuramente molto più del
sottoscritto, il quale con questo libro non vuole arrogarsi il titolo di
critico, ma semplicemente descrivere la sua esperienza.
Concludo rilevando che ho inserito in varie parti del libro foto di miei
dipinti, in un’ipotetica ricerca di “arte totale” e connubio tra musica e
pittura. Non a caso, la voglia di mettermi a dipingere mi è venuta osservando
con meraviglia le copertine di Roger Dean o di altri grafici del rock
progressivo. L’inserimento di tali foto vuole essere una specie d’invito per il
lettore ad osservarle mentre ascolta qualche disco citato nel testo, per
riuscire a vivere anche visivamente le infinite comunicazioni offerte dalla
musica a tutti i nostri sensi.
Paolo Pellegrino
03
dicembre 2010
Paolo Pellegrino – Universi Paralleli
Dal 03 al 15 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
IMMAGINECOLORE.COM
Genova, Vico Del Fieno, 21r, (Genova)
Genova, Vico Del Fieno, 21r, (Genova)
Orario di apertura
tutti i pomeriggi dal martedì al sabato
Vernissage
3 Dicembre 2010, ore 18.00
Autore
Curatore