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Baldelli | Hartley | Kratz – Casa fantasma
La mostra pone in discussione il concetto di significato, esponendo la comprensione delle opere ai propri limiti d’indeterminazione; quasi che nel momento stesso in cui ci sembra di intravedere il senso, esso impercettibilmente si riformuli.
Comunicato stampa
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La lettura di un'opera d'arte è spesso emotiva: innescando forme associative rivela percorsi già esistenti ancora inespressi nella nostra mente. Le opere, infatti, funzionano come degli inneschi che fanno apparire gli elementi rappresentati come plausibili, non svelandoli totalmente ma accarezzando il livello onirico della comprensione o per meglio dire della semi-comprensione. Diversa da una decifrazione parziale dell'opera, questa indeterminazione coinvolge il significato primo dell'atto creativo.
La mostra pone in discussione il concetto di significato, esponendo la comprensione delle opere ai propri limiti d'indeterminazione; quasi che nel momento stesso in cui ci sembra di intravedere il senso, esso impercettibilmente si riformuli.
Le opere di Daniela Baldelli agiscono seguendo questa meccanica e sono enfatizzate da una produzione legata alla manualità e all'imprecisione. Nascono così piccole porcellane, cere ed altri oggetti che hanno nelle loro forme una familiarità rustica, sintesi di passato e futuro, che trasforma le installazioni di Baldelli in pensieri empirici.
Thomas Kratz, articola la propria ricerca con vari media: disegno, pittura e performance servono a dare forma alle medesime istanze, ovvero la riformulazione continua dell'immagine e la messa in discussione della riconoscibilità dei soggetti. Anche se si tratta di pure sensazioni cromatiche o soggetti astratti, Kratz parte sempre da qualcosa a noi affine, talmente prossimo da sembrare familiare.
Le tele di Gabriel Hartley sono fatte di elementi percepiti al di là di una coltre formata da polveri spray che si accumulano sulla pittura come tempo concreto. Oltre a questo eccesso di realtà stanno forme essenziali e primitive, le quali ci restituiscono uno stile informale la cui decifrazione è consegnata solo alla psiche dell'osservatore.
//
Daniela Baldelli, nata ad Asmara, Etiopia, nel 1977. Vive e lavora tra Berlino e Parigi. Tra le mostre recenti: Dire e fare in mezzo al mare, Circus, Berlin; Ich Wicht, Kunstraum Potsdam, Potsdam; Ambo, V8 Plattform, Karlsruhe; Top 09 Meisterschüler, Villa Merkel, Esslingen.
Gabriel Hartley è nato a Londra nel 1981, dove vive e lavora. Tra le mostre recenti: Gabriel Hartley, Foxy Production, New York; Who Loves The Sun, Susanne Hilberry Gallery, Detroit; TAG: From 3 to 36: New London Painting, Brown, Londra; Studio Voltaire Presents, a cura di Sarah McCrory, Boltelang, Zurigo.
Thomas Kratz, nato a Waiblingen nel 1972. Vive e lavora a Berlino. Tra le mostre recenti: Thomas Kratz, Croy Nielsen, Berlino; Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line, Malmö Konsthall, Malmö; Supernature_an Exercise in Loads, AMP Gallery, Atene; Experimenta FOLKLORE, Kunstverein, Francoforte; Parkhaus, Kunsthalle, Düsseldorf; Nought to Sixty, ICA, Londra.
La mostra pone in discussione il concetto di significato, esponendo la comprensione delle opere ai propri limiti d'indeterminazione; quasi che nel momento stesso in cui ci sembra di intravedere il senso, esso impercettibilmente si riformuli.
Le opere di Daniela Baldelli agiscono seguendo questa meccanica e sono enfatizzate da una produzione legata alla manualità e all'imprecisione. Nascono così piccole porcellane, cere ed altri oggetti che hanno nelle loro forme una familiarità rustica, sintesi di passato e futuro, che trasforma le installazioni di Baldelli in pensieri empirici.
Thomas Kratz, articola la propria ricerca con vari media: disegno, pittura e performance servono a dare forma alle medesime istanze, ovvero la riformulazione continua dell'immagine e la messa in discussione della riconoscibilità dei soggetti. Anche se si tratta di pure sensazioni cromatiche o soggetti astratti, Kratz parte sempre da qualcosa a noi affine, talmente prossimo da sembrare familiare.
Le tele di Gabriel Hartley sono fatte di elementi percepiti al di là di una coltre formata da polveri spray che si accumulano sulla pittura come tempo concreto. Oltre a questo eccesso di realtà stanno forme essenziali e primitive, le quali ci restituiscono uno stile informale la cui decifrazione è consegnata solo alla psiche dell'osservatore.
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Daniela Baldelli, nata ad Asmara, Etiopia, nel 1977. Vive e lavora tra Berlino e Parigi. Tra le mostre recenti: Dire e fare in mezzo al mare, Circus, Berlin; Ich Wicht, Kunstraum Potsdam, Potsdam; Ambo, V8 Plattform, Karlsruhe; Top 09 Meisterschüler, Villa Merkel, Esslingen.
Gabriel Hartley è nato a Londra nel 1981, dove vive e lavora. Tra le mostre recenti: Gabriel Hartley, Foxy Production, New York; Who Loves The Sun, Susanne Hilberry Gallery, Detroit; TAG: From 3 to 36: New London Painting, Brown, Londra; Studio Voltaire Presents, a cura di Sarah McCrory, Boltelang, Zurigo.
Thomas Kratz, nato a Waiblingen nel 1972. Vive e lavora a Berlino. Tra le mostre recenti: Thomas Kratz, Croy Nielsen, Berlino; Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line, Malmö Konsthall, Malmö; Supernature_an Exercise in Loads, AMP Gallery, Atene; Experimenta FOLKLORE, Kunstverein, Francoforte; Parkhaus, Kunsthalle, Düsseldorf; Nought to Sixty, ICA, Londra.
01
dicembre 2010
Baldelli | Hartley | Kratz – Casa fantasma
Dal primo dicembre 2010 al 22 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
FLUXIA
Milano, Via Ciro Menotti, 9, (Milano)
Milano, Via Ciro Menotti, 9, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 14.30-19 e su appuntamento
Vernissage
1 Dicembre 2010, ore 19
Autore