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Stefano Bianco
I colori e le forme, l’abile introspezione della materia che prende corpo, l’inventiva sempre varia dell’artista che attinge al proprio vissuto, alle proprie emozioni per dare uno spessore tangibile alle idee
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I colori e le forme, l’abile introspezione della materia che prende corpo, l’inventiva
sempre varia dell’artista che attinge al proprio vissuto, alle proprie emozioni per dare
uno spessore tangibile alle idee: affascina e conquista l’opera di Stefano Bianco,
milanese, classe ’47, artista autodidatta – come egli stesso orgogliosamente si
definisce – trent’anni di attività alle spalle, un atelier creativo nel pavese, ma anche
uno spazio milanese, in via Pavia 8, accanto alla sua prima abitazione, in un cortile
della vecchia Milano dei Navigli in cui aveva sede anche una fornace che eseguiva
ancora manualmente l'impasto dei mattoni.
Da sabato 27 novembre Stefano Bianco è a Roma, con la sua esposizione dedicata ad
arazzi e terracotte policrome. Lo spazio espositivo è quello del Giuliocesare
Showroom, 400 metri quadri nel centro storico di Roma, in Viale Giulio Cesare 73,
nato nel 2006 da un’idea di Liliana Morrone con un concept innovativo che ne fa un
raffinato teatro di eventi, mostre e presentazioni , fra moda arte e design .
La mostra presenta due gruppi di arazzi (Le agostiane e La fame) e due gruppi di
terrecotte (Le mani e Il punto G). Di particolare interesse ciò che l’artista pone a
spiegazione degli arazzi dedicati al tema della fame, spiegandone l’origine ispirativa.
“Descrivo – dice Stefano Bianco - le sensazioni vissute durante uno sciopero della
fame intrapreso per protestare contro la decisone di un Giudice di nominare un
consulente tecnico d’ufficio affinché stabilisse quali parti di una mia opera unica,
autenticata, potessero essere riconosciute come mie opere d’arte. Ho avuto la
sensazione netta della fine in Italia del diritto di autore, come se potesse essere un
Giudice a decidere quando tu puoi essere artista e quando no. Così ho conosciuto la
fame, non quella drammaticamente vera di chi non ha cibo, ma la fame per scelta, a
pochi metri da un frigorifero. Nella volontà di dimostrare coerenza è nato il
desiderio subdolo di divorare tutto ciò che potesse essere divorato senza destare
sospetti, come avere la tentazione di barare nel fare un solitario. Soffrire per tentare di
portare a conoscenza qualcosa che a nessuno importa di conoscere; negli arazzi il
racconto di questa esperienza”.
sempre varia dell’artista che attinge al proprio vissuto, alle proprie emozioni per dare
uno spessore tangibile alle idee: affascina e conquista l’opera di Stefano Bianco,
milanese, classe ’47, artista autodidatta – come egli stesso orgogliosamente si
definisce – trent’anni di attività alle spalle, un atelier creativo nel pavese, ma anche
uno spazio milanese, in via Pavia 8, accanto alla sua prima abitazione, in un cortile
della vecchia Milano dei Navigli in cui aveva sede anche una fornace che eseguiva
ancora manualmente l'impasto dei mattoni.
Da sabato 27 novembre Stefano Bianco è a Roma, con la sua esposizione dedicata ad
arazzi e terracotte policrome. Lo spazio espositivo è quello del Giuliocesare
Showroom, 400 metri quadri nel centro storico di Roma, in Viale Giulio Cesare 73,
nato nel 2006 da un’idea di Liliana Morrone con un concept innovativo che ne fa un
raffinato teatro di eventi, mostre e presentazioni , fra moda arte e design .
La mostra presenta due gruppi di arazzi (Le agostiane e La fame) e due gruppi di
terrecotte (Le mani e Il punto G). Di particolare interesse ciò che l’artista pone a
spiegazione degli arazzi dedicati al tema della fame, spiegandone l’origine ispirativa.
“Descrivo – dice Stefano Bianco - le sensazioni vissute durante uno sciopero della
fame intrapreso per protestare contro la decisone di un Giudice di nominare un
consulente tecnico d’ufficio affinché stabilisse quali parti di una mia opera unica,
autenticata, potessero essere riconosciute come mie opere d’arte. Ho avuto la
sensazione netta della fine in Italia del diritto di autore, come se potesse essere un
Giudice a decidere quando tu puoi essere artista e quando no. Così ho conosciuto la
fame, non quella drammaticamente vera di chi non ha cibo, ma la fame per scelta, a
pochi metri da un frigorifero. Nella volontà di dimostrare coerenza è nato il
desiderio subdolo di divorare tutto ciò che potesse essere divorato senza destare
sospetti, come avere la tentazione di barare nel fare un solitario. Soffrire per tentare di
portare a conoscenza qualcosa che a nessuno importa di conoscere; negli arazzi il
racconto di questa esperienza”.
27
novembre 2010
Stefano Bianco
Dal 27 novembre 2010 al 07 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GIULIOCESARE SHOWROOM
Roma, Viale Giulio Cesare, 73, (Roma)
Roma, Viale Giulio Cesare, 73, (Roma)
Orario di apertura
visitabile dalle 17 alle 19 o per appuntamento
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 19
Sito web
www.stefanobianco.it
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