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Amerigo Tot – A Vietri
I pannelli in maiolica ed i piatti inediti in mostra della Collezione Ragazzini, documentano uno dei momenti salienti della carriera di Amerigo Tot: la sua attività a Vietri nei primi anni Cinquanta alla direzione della fabbrica di ceramiche di Vincenzo Pinto. Un’indagine fondamentale per comprendere meglio quest’importante artista ungherese trapiantato da sempre in Italia.
Comunicato stampa
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Amerigo TOT a Vietri
Amerigo Tot, artista ungherese trapiantato in Italia dagli anni Trenta, è stato uno degli artisti più prolifici e dotati della scena artistica romana del dopoguerra. Amico di artisti come Cagli, Mirko e Afro Basaldella, ha ricevuto nel corso della sua carriera importanti commissioni pubbliche: suo il grande fregio in alluminio della Stazione Termini, il soffitto dorato della Sale delle Vittorie del Ministero degli Esteri, il fregio del Palazzo dello Sport di Nervi all’Eur. Nel 1950 Tot viene portato a Vietri da Giuseppe Ragazzini, imprenditore e concessionario a Roma di maioliche vietresi. Qui per alcuni anni è direttore artistico della fabbrica di Vincenzo Pinto, dove si dedica alla produzione di ceramiche d’arte e maioliche per l’arredamento. Di questa esperienza artistica di Tot quasi dimenticata dalla storiografia, la Galleria Iuno propone oggi una mostra antologica: una serie di pannelli in maiolica e piatti inediti provenienti dalla Collezione degli eredi Ragazzini illustrano il meglio della produzione vietrese dell’artista, con opere astratte e figurative che ben rappresentano il suo momento di massima maturità. La mostra intende riportare l’attenzione su un personaggio troppo spesso trascurato dagli studi critici sull’arte italiana del dopoguerra, le cui grandi qualità e la cui vita avventurosa, invece, meritano certamente maggiori considerazioni.
Amerigo Tot, artista ungherese trapiantato in Italia dagli anni Trenta, è stato uno degli artisti più prolifici e dotati della scena artistica romana del dopoguerra. Amico di artisti come Cagli, Mirko e Afro Basaldella, ha ricevuto nel corso della sua carriera importanti commissioni pubbliche: suo il grande fregio in alluminio della Stazione Termini, il soffitto dorato della Sale delle Vittorie del Ministero degli Esteri, il fregio del Palazzo dello Sport di Nervi all’Eur. Nel 1950 Tot viene portato a Vietri da Giuseppe Ragazzini, imprenditore e concessionario a Roma di maioliche vietresi. Qui per alcuni anni è direttore artistico della fabbrica di Vincenzo Pinto, dove si dedica alla produzione di ceramiche d’arte e maioliche per l’arredamento. Di questa esperienza artistica di Tot quasi dimenticata dalla storiografia, la Galleria Iuno propone oggi una mostra antologica: una serie di pannelli in maiolica e piatti inediti provenienti dalla Collezione degli eredi Ragazzini illustrano il meglio della produzione vietrese dell’artista, con opere astratte e figurative che ben rappresentano il suo momento di massima maturità. La mostra intende riportare l’attenzione su un personaggio troppo spesso trascurato dagli studi critici sull’arte italiana del dopoguerra, le cui grandi qualità e la cui vita avventurosa, invece, meritano certamente maggiori considerazioni.
25
novembre 2010
Amerigo Tot – A Vietri
Dal 25 novembre 2010 al 10 gennaio 2011
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA IUNO
Roma, Via Ridolfino Venuti, 35/37, (Roma)
Roma, Via Ridolfino Venuti, 35/37, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 19
Vernissage
25 Novembre 2010, ore 18
Autore
Curatore