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Fabio Roncato – Salt circles
Il Sumo, le sue regole e l’alta ritualita, i suoi lottatori, proposti come metafora della estetica ri-composizione della conflittualità umana.
Comunicato stampa
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SALT CIRCLES
a cura di
Stefania Binato
Esprimere l’intimo legame tra le cose del Mondo; provare a decifrare variamente la complessa simbologia dell’esistenza.. Questo l’ambizioso proposito stilistico di APT ART per l’attività espositiva 2010-2011. Proseguiamo con FABIO RONCATO, la cui ispirazione e’ riconducibile chiaramente a questo nostro obiettivo.
Simboli e riti complessi la cui decifrazione ed interpretazione ci rivela una possibile lettura della magica regolazione del cosmo e delle relazioni umane; rappresentano una virtuale linea di demarcazione all’interno della quale raccogliere ispirazione per l’agire quotidiano. Linea di demarcazione anche in senso reale oltreche’ metaforico nella esperienza artistica che andiamo a presentare.
Il giovane pittore riminese, padovano d’adozione, di formazione artistica milanese, individua nella complessità di regolazione delle emozioni e nella aggressività problematicamente diffusa, la chiave di lettura delle relazioni umane, percepite come un magma caotico. Le pulsioni animano il nostro corpo facendoci ingenui e selvaggi animali che mascherano le proprie pulsioni riconducendole ad una apparenza di ordine codificato, racchiuso nel rassicurante ‘’recinto’’ delle ritualità che ricompongono, esteticamente, il conflitto.
La disciplina del Sumo , rappresentata in questa mostra come elemento predominante seppur non esclusivo, e’ espressione puntuale di una sua più ampia passione per la raffinata sensibilità del mondo orientale ( come possiamo vedere in altri lavori dell’autore ). I personaggi e le situazioni di questa disciplina animano la scena pittorica di RONCATO, riassumendone manifestamente la poetica.
Il Sumo, aristocratica e raffinata disciplina che valuta i contendenti secondo capacità e forza e non secondo il peso come accade per attività affini, consiste nell’affrontarsi di due lottatori al fine di atterrare o estromettere l’altro dalla delimitata ‘’zona di azione’’ con una fine strategia di combattimento. La zona di ‘’incontro’’ e’ circolarmente delimitata da abbondante spargimento di sale, elemento carico di valore simbolico e religioso ( se ne fa ampio uso nei rituali scintoisti come in altre confessioni ) . Ecco che lo scontro fisico si ammanta di elegante religiosità e diviene intellettuale superamento di ogni forza bruta. Rafforzativo di questa atmosfera e’ la forma dell’elemento che normalmente sovrasta la zona di azione che prende le sembianze di un tempio scintoista: un tetto sospeso con 4 pendagli agli angoli rappresentanti le 4 stagioni dell’anno con differenti colori.
L’etimologia di religione – cose tra loro legate - , composta anche del termine legio-legionis , ovvero area delimitata, non può che rimandarci direttamente alla sua traduzione nel lavoro di Roncato.
Alla primitività dell’aggressività contrappone la bellezza del ritmo scandito del combattimento che diviene metafora della composizione di ogni conflitto. I suoi personaggi, icone, simboli, idea che si fa forma elegante, carne materializzata da un uso forte del segno e del colore. In essi, accostati per contrasti di chiara evidenza barocca, la frammentazione che Roncato legge nell’individuo contemporaneo, si esprime e si ricompone.
E ancora.
Nell’ebraismo, la conoscenza del Divino, così come si legge il termine nei testi Sacri, passa attraverso l’esperienza fisica, corporea, la condivisione del proprio tempo con situazioni e persone . Ecco dunque che , in un continuo osmotico scambio tra sacro e profano, primitivismo e magia, materico ed invisibile che santificano la quotidianità della ‘’lotta’’ , vogliamo proporre l’esperienza artistica di Roncato.
a cura di
Stefania Binato
Esprimere l’intimo legame tra le cose del Mondo; provare a decifrare variamente la complessa simbologia dell’esistenza.. Questo l’ambizioso proposito stilistico di APT ART per l’attività espositiva 2010-2011. Proseguiamo con FABIO RONCATO, la cui ispirazione e’ riconducibile chiaramente a questo nostro obiettivo.
Simboli e riti complessi la cui decifrazione ed interpretazione ci rivela una possibile lettura della magica regolazione del cosmo e delle relazioni umane; rappresentano una virtuale linea di demarcazione all’interno della quale raccogliere ispirazione per l’agire quotidiano. Linea di demarcazione anche in senso reale oltreche’ metaforico nella esperienza artistica che andiamo a presentare.
Il giovane pittore riminese, padovano d’adozione, di formazione artistica milanese, individua nella complessità di regolazione delle emozioni e nella aggressività problematicamente diffusa, la chiave di lettura delle relazioni umane, percepite come un magma caotico. Le pulsioni animano il nostro corpo facendoci ingenui e selvaggi animali che mascherano le proprie pulsioni riconducendole ad una apparenza di ordine codificato, racchiuso nel rassicurante ‘’recinto’’ delle ritualità che ricompongono, esteticamente, il conflitto.
La disciplina del Sumo , rappresentata in questa mostra come elemento predominante seppur non esclusivo, e’ espressione puntuale di una sua più ampia passione per la raffinata sensibilità del mondo orientale ( come possiamo vedere in altri lavori dell’autore ). I personaggi e le situazioni di questa disciplina animano la scena pittorica di RONCATO, riassumendone manifestamente la poetica.
Il Sumo, aristocratica e raffinata disciplina che valuta i contendenti secondo capacità e forza e non secondo il peso come accade per attività affini, consiste nell’affrontarsi di due lottatori al fine di atterrare o estromettere l’altro dalla delimitata ‘’zona di azione’’ con una fine strategia di combattimento. La zona di ‘’incontro’’ e’ circolarmente delimitata da abbondante spargimento di sale, elemento carico di valore simbolico e religioso ( se ne fa ampio uso nei rituali scintoisti come in altre confessioni ) . Ecco che lo scontro fisico si ammanta di elegante religiosità e diviene intellettuale superamento di ogni forza bruta. Rafforzativo di questa atmosfera e’ la forma dell’elemento che normalmente sovrasta la zona di azione che prende le sembianze di un tempio scintoista: un tetto sospeso con 4 pendagli agli angoli rappresentanti le 4 stagioni dell’anno con differenti colori.
L’etimologia di religione – cose tra loro legate - , composta anche del termine legio-legionis , ovvero area delimitata, non può che rimandarci direttamente alla sua traduzione nel lavoro di Roncato.
Alla primitività dell’aggressività contrappone la bellezza del ritmo scandito del combattimento che diviene metafora della composizione di ogni conflitto. I suoi personaggi, icone, simboli, idea che si fa forma elegante, carne materializzata da un uso forte del segno e del colore. In essi, accostati per contrasti di chiara evidenza barocca, la frammentazione che Roncato legge nell’individuo contemporaneo, si esprime e si ricompone.
E ancora.
Nell’ebraismo, la conoscenza del Divino, così come si legge il termine nei testi Sacri, passa attraverso l’esperienza fisica, corporea, la condivisione del proprio tempo con situazioni e persone . Ecco dunque che , in un continuo osmotico scambio tra sacro e profano, primitivismo e magia, materico ed invisibile che santificano la quotidianità della ‘’lotta’’ , vogliamo proporre l’esperienza artistica di Roncato.
24
novembre 2010
Fabio Roncato – Salt circles
Dal 24 novembre al 17 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
APT ART
Milano, Via Ciro Menotti, 16, (Milano)
Milano, Via Ciro Menotti, 16, (Milano)
Orario di apertura
martedì – venerdi ore 16-19
diversamente su appuntamento
Informazioni e appuntamenti :338.5680596
Vernissage
24 Novembre 2010, ore 19,30
Autore
Curatore