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Pierluigi Monsignori Potsy – Plastic food contaminazioni
mostra fotografica dell’installazione di Land Art Plastic Food, Plastic Food Contaminazioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Plastic food contaminazioni” partecipa alla “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”. La mostra è promossa e organizzata da: Genesi Gruppo Editoriale di Città di Castello, Centro per l'Arte Contemporanea Rocca di Umbertide, Comune di Umbertide, Pierluigi Monsignori Potsy, Barbara Filippetti, Valley Life e Gesenu Spa.
Con il contributo organizzativo delle aziende: Formica gruppo Unieuro, Enoteca Ezio Bani e Monsignori Carlo & C. (easyfilter), il patrocinio del Comune di Umbertide e della Regione dell' Umbria.
Sabato 20 Novembre alle ore 12.00 presso il Centro per l'Arte Contemporanea/Rocca di Umbertide (PG), sarà presentata la mostra fotografica dell'installazione di Land Art Plastic Food, Plastic Food Contaminazioni, con l'occasione sarà offerto un aperitivo a cura dell'Enoteca Ezio Bani.
Un’opera come Plastic Food, è stato per l’artista come far nascere un essere vivente, avergli spiegato le quattro regole fondamentali per la sopravvivenza e averlo lasciato a sé stesso solo al mondo e libero di imparare dall’esperienza di tutto ciò che lo circonda nel bene e nel male.
L'appello lanciato dall'artista Pierluigi Monsignori Potsy agli artisti, di utilizzare le proprie capacità comunicative per contaminare la propria installazione ed aiutare il pianeta, ha dato dei risultati sorprendenti. Ogni persona che ne ha parlato, l’ha toccata, l'ha fotografata, ne ha fatto un video, l’ha usata come strumento musicale, l’ha amata, l’ha odiata, l’ha comunque contaminata in modo positivo rendendola mensa comune. Tanti artisti hanno voluto interagire con Plastic Food, ne sono diventati parte integrante unendosi indelebilmente al più profondo significato dell’opera.
Tutto questo diventa una mostra collettiva Plastic Food Contaminazioni.
Alcuni tra i numerosissimi artisti che hanno contaminato Plastic Food con le loro opere sono Mirco Guardabassi, Nicola Mariucci, Bartek Truszkowski, Carla Lastoria, Andrea Spigarelli, Fabio Paltrinieri, Gabriele Spaccini, Barbara Filippetti, Michele Ragni, Uliana Piro, Emanuela Giannelli, Francesco Pastore, Fabio Rossi, Fausto Trippolini, Massimo Romagnoli, Rosi Maddalena, Ezio Bani, Davide Peli, Andrea Tocci, Tania Turchi, Enrico Milanesi, Paolo Ippoliti, Francesco Cecchetti, Marco Tosti, Romina Ciribilli, Gianluca Rosi, Fernando Marchetti, Valerio Rosi della DigitalTop, di Umbertide.
Plastic Food, opera di Land Art (20/08/2010-15/09/2010) è l’ultima di una serie di installazioni iniziata nel 2000, caratterizzate dall’utilizzo di materie plastiche. Potsy è convinto che l’uomo viva un amore non corrisposto con questo meraviglioso ed oramai insostituibile polimero. Quest’opera d’arte non è che un invito ad una passeggiata in un paesaggio futuribile purtroppo presente, che ci sembra distante dalle nostre verdi colline umbre, ma che in realtà non è poi così lontano. Una riflessione semplice, dobbiamo ridurre la produzione di rifiuti. Non possiamo più attendere che l’inconsapevolezza di un futuro distratto tolga ai nostri figli il quotidiano a noi familiare: passeggiare in un campo con l’erba appena tagliata, sentire il leggero profumo delle presse di fieno ci riporta al contatto con la natura e questa deve essere un’eredità per tutti. Plastic Food rappresenta ciò che vivremo, ciò che ci attende e che purtroppo in altre regioni e già passato-presente.
L'installazione Plastic Food è un invito per chi produce e chi consuma ad avere un atteggiamento eco-consapevole riguardo la produzione dei rifiuti, ci sono imballi eco-sostenibili che già da subito potrebbero ridurre in maniera sostanziale l'utilizzo di materiale plastico, con una conseguente riduzione dell'utilizzo di una risorsa preziosa come il petrolio, che è causa di conflitti a livello mondiale, ed inoltre contribuisce all'innalzamento della temperatura del pianeta con la sua trasformazione e smaltimento dei prodotti derivati. Sarebbe auspicabile tornare indietro nel tempo all'utilizzo di materiali naturali per guardare al futuro con una prospettiva di consumo sostenibile, che non debba per forza sfruttare i paesi in via di sviluppo. Dobbiamo cercare di scrollarci di dosso l'ipocrisia che ci colpevolizza davanti alla fame nel mondo, mentre al contempo acquistiamo l'ultimo suggerimento per gli acquisti prodotto da persone che non hanno nemmeno una ciotola di riso al giorno.
Sopravviviamo in una società che cannibalizza certezze, che cerca in tutti i modi di sostituirsi alla normale natura di tutte le cose, viventi e semplici, che ha fatto diventare carnivori gli erbivori, in una logica di profitto perversa che alla fine ci si è ritorta contro.
La natura implode nella frustrazione nella quale versa, improvvisa malesseri che si concretizzano in nuove pandemie. Camminare attraverso l’installazione di Potsy vi proietterà in un’istantanea capace di farvi comprendere la reale disarmonia di un esperienza accanto ai nostri rifiuti quotidiani, macchie di colore fuori tono, abituati come siamo alle solite meravigliose installazioni di operatori agricoli distratti.
Un viaggio che vi permetterà di abbracciare presse diverse di un futuro-presente che nessuno di noi vorrebbe nel proprio giardino.
Inoltre una scultura di Plastic food sarà ospite al museo di arte contemporanea di Bahia (Brasile) grazie all'interessamento della curatrice Simone Lobao. Potsy esporrà insieme ad opere di Mirco Guardabassi, già presente a Bahia con altri suoi lavori artistici.
Con il contributo organizzativo delle aziende: Formica gruppo Unieuro, Enoteca Ezio Bani e Monsignori Carlo & C. (easyfilter), il patrocinio del Comune di Umbertide e della Regione dell' Umbria.
Sabato 20 Novembre alle ore 12.00 presso il Centro per l'Arte Contemporanea/Rocca di Umbertide (PG), sarà presentata la mostra fotografica dell'installazione di Land Art Plastic Food, Plastic Food Contaminazioni, con l'occasione sarà offerto un aperitivo a cura dell'Enoteca Ezio Bani.
Un’opera come Plastic Food, è stato per l’artista come far nascere un essere vivente, avergli spiegato le quattro regole fondamentali per la sopravvivenza e averlo lasciato a sé stesso solo al mondo e libero di imparare dall’esperienza di tutto ciò che lo circonda nel bene e nel male.
L'appello lanciato dall'artista Pierluigi Monsignori Potsy agli artisti, di utilizzare le proprie capacità comunicative per contaminare la propria installazione ed aiutare il pianeta, ha dato dei risultati sorprendenti. Ogni persona che ne ha parlato, l’ha toccata, l'ha fotografata, ne ha fatto un video, l’ha usata come strumento musicale, l’ha amata, l’ha odiata, l’ha comunque contaminata in modo positivo rendendola mensa comune. Tanti artisti hanno voluto interagire con Plastic Food, ne sono diventati parte integrante unendosi indelebilmente al più profondo significato dell’opera.
Tutto questo diventa una mostra collettiva Plastic Food Contaminazioni.
Alcuni tra i numerosissimi artisti che hanno contaminato Plastic Food con le loro opere sono Mirco Guardabassi, Nicola Mariucci, Bartek Truszkowski, Carla Lastoria, Andrea Spigarelli, Fabio Paltrinieri, Gabriele Spaccini, Barbara Filippetti, Michele Ragni, Uliana Piro, Emanuela Giannelli, Francesco Pastore, Fabio Rossi, Fausto Trippolini, Massimo Romagnoli, Rosi Maddalena, Ezio Bani, Davide Peli, Andrea Tocci, Tania Turchi, Enrico Milanesi, Paolo Ippoliti, Francesco Cecchetti, Marco Tosti, Romina Ciribilli, Gianluca Rosi, Fernando Marchetti, Valerio Rosi della DigitalTop, di Umbertide.
Plastic Food, opera di Land Art (20/08/2010-15/09/2010) è l’ultima di una serie di installazioni iniziata nel 2000, caratterizzate dall’utilizzo di materie plastiche. Potsy è convinto che l’uomo viva un amore non corrisposto con questo meraviglioso ed oramai insostituibile polimero. Quest’opera d’arte non è che un invito ad una passeggiata in un paesaggio futuribile purtroppo presente, che ci sembra distante dalle nostre verdi colline umbre, ma che in realtà non è poi così lontano. Una riflessione semplice, dobbiamo ridurre la produzione di rifiuti. Non possiamo più attendere che l’inconsapevolezza di un futuro distratto tolga ai nostri figli il quotidiano a noi familiare: passeggiare in un campo con l’erba appena tagliata, sentire il leggero profumo delle presse di fieno ci riporta al contatto con la natura e questa deve essere un’eredità per tutti. Plastic Food rappresenta ciò che vivremo, ciò che ci attende e che purtroppo in altre regioni e già passato-presente.
L'installazione Plastic Food è un invito per chi produce e chi consuma ad avere un atteggiamento eco-consapevole riguardo la produzione dei rifiuti, ci sono imballi eco-sostenibili che già da subito potrebbero ridurre in maniera sostanziale l'utilizzo di materiale plastico, con una conseguente riduzione dell'utilizzo di una risorsa preziosa come il petrolio, che è causa di conflitti a livello mondiale, ed inoltre contribuisce all'innalzamento della temperatura del pianeta con la sua trasformazione e smaltimento dei prodotti derivati. Sarebbe auspicabile tornare indietro nel tempo all'utilizzo di materiali naturali per guardare al futuro con una prospettiva di consumo sostenibile, che non debba per forza sfruttare i paesi in via di sviluppo. Dobbiamo cercare di scrollarci di dosso l'ipocrisia che ci colpevolizza davanti alla fame nel mondo, mentre al contempo acquistiamo l'ultimo suggerimento per gli acquisti prodotto da persone che non hanno nemmeno una ciotola di riso al giorno.
Sopravviviamo in una società che cannibalizza certezze, che cerca in tutti i modi di sostituirsi alla normale natura di tutte le cose, viventi e semplici, che ha fatto diventare carnivori gli erbivori, in una logica di profitto perversa che alla fine ci si è ritorta contro.
La natura implode nella frustrazione nella quale versa, improvvisa malesseri che si concretizzano in nuove pandemie. Camminare attraverso l’installazione di Potsy vi proietterà in un’istantanea capace di farvi comprendere la reale disarmonia di un esperienza accanto ai nostri rifiuti quotidiani, macchie di colore fuori tono, abituati come siamo alle solite meravigliose installazioni di operatori agricoli distratti.
Un viaggio che vi permetterà di abbracciare presse diverse di un futuro-presente che nessuno di noi vorrebbe nel proprio giardino.
Inoltre una scultura di Plastic food sarà ospite al museo di arte contemporanea di Bahia (Brasile) grazie all'interessamento della curatrice Simone Lobao. Potsy esporrà insieme ad opere di Mirco Guardabassi, già presente a Bahia con altri suoi lavori artistici.
20
novembre 2010
Pierluigi Monsignori Potsy – Plastic food contaminazioni
Dal 20 novembre all'otto dicembre 2010
fotografia
Location
ROCCA DI UMBERTIDE – CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Umbertide, Via Bovicelli, (Perugia)
Umbertide, Via Bovicelli, (Perugia)
Vernissage
20 Novembre 2010, ore 12
Sito web
www.PlasticFood.it
Autore