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Svetlana Nikolic – Fermento Mentale
Non può che essere puro “Fermento mentale” lo stato d’animo con cui l’affermata artista Svetlana Nikolic crea le sue suggestioni pittoriche.
Comunicato stampa
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Comunicato stampa del 13 novembre 2010
Non può che essere puro “Fermento mentale” lo stato d’animo con cui l’affermata artista Svetlana Nikolic crea le sue suggestioni pittoriche. E non può che essere empatia il sentimento che accompagna il fruitore innanzi alle sue opere, sublimi, oniriche, enigmatiche. Una selezione di oltre quaranta tele saranno esposte alla galleria “Torre della Filanda” di Rivoli dal 14 novembre al 4 dicembre. Si tratta di una rinomata selezione che abbraccia il periodo compreso dagli anni Novanta ad oggi.
Come precisa il direttore artistico Roberto Girardi «Avere nella nostra galleria un’artista del calibro di Svetlana Nikolic non può che essere motivo di orgoglio. Questo conferma inoltre il nostro impegno di promuovere talenti di fama internazionale».
Svetlana Nikolic ha ricevuto importanti riconoscimenti dalla critica europea e continentale e nel nostro paese anche da Vittorio Sgarbi.
La sua arte è in grado di estasiare attraverso emozioni pure capaci di afferrare l’animo portandolo in quell’universo sublime di forme, colori e paesaggi immaginifici.
BIO
allegato al comunicato del 13 novembre 2010
Nasce a Belgrado da famiglia di antica nobiltà russa. Appassionata di pittura, fin da piccola vince numerosi premi per il suo talento. Si laurea all’Accademia di Belle Arti a Belgrado e si specializza in ritratto psicologico, seguendo corso post-laurea. Dal 1985 inizia a viaggiare, prima in Italia poi in Francia, alla ricerca di nuove ispirazioni artistiche. Dal 1987 è presente in tutta Europa per esporre i suoi lavori. Dalla fine degli anni Ottanta le sue opere sono presenti nelle più importanti gallerie europee: Londra, Parigi, Ginevra, Bruxelles, Firenze, Roma e Milano. In questi luoghi Svetlana Nikolic incontra altri artisti ed entra in contatto con il fermento culturale di quegli anni. I frequenti spostamenti che intraprende sono lo spunto per una nuova ispirazione pittorica, dove l’artista stessa viaggia metaforicamente anche all’interno di se stessa, scandagliando la propria memoria. Compaiono così nelle sue opere nuove figurazioni ed immagini che rimandano a rappresentazioni artistiche più concettuali, a ricordi anche dolorosi, all’introspezione della sofferenza attraverso l’arte. Elementi che negli anni successivi diverranno tracce fondamentali e caratterizzanti della sua estetica. Nel 1990 si trasferisce a Parigi, su invito dell’architetto Josip Holubec, qui entra in contatto con le personalità più originali e creative del tempo, vivendo esperienze di arricchimento personale, sia umane sia artistiche. Mossa dall’inquietudine, Svetlana Nikolic vuole però conoscere altre realtà e condividere la propria ricerca pittorica anche al di fuori dei confini francesi. Pochi mesi dopo il suo soggiorno a Parigi, è la volta dell’Italia di cui si innamora a prima vista e il cui patrimonio artistico classico che emergerà come sfondo o elemento iconografico nei suoi quadri. La prima città italiana dove si stabilisce è Rimini, dove da artista ormai affermata, nel fiabesco Grand Hotel, incontra Federico Zeri. Il critico prova ammirazione per alcune sue opere ed elogia il suo operato. Nel 1992 è la volta dell’incontro con Federico Fellini, sempre nel capoluogo romagnolo. Riesce a conoscerlo e a mostragli le proprie tele, il maestro ne apprezza il talento e la passione. Il 1996 è un anno importante per Svetlana Nikolic, si trasferisce a Milano, che diventerà la sua città di elezione, dove attualmente vive e lavora. Nel 1999 torna a Parigi dove le viene presentato Pierre Cardin, con cui inizia un lungo sodalizio artistico. Da quel momento Svetlana Nikolic inizia ad esporre i suoi quadri nello spazio dello stilista nella capitale francese: il “Salon Coup de Coeur”. Nei primi mesi del 2000 è ospite di Ernst Fuchs a Vienna e, ad aprile dello stesso anno, alla galleria “Ca’ d’oro”, in piazza di Spagna a Roma, dove la sua personale iene inaugurata alla presenza di un entusiasta Vittorio Sgarbi e riscuote un notevole successo di critica e pubblico. Artista di fama internazionale, dopo la mostra di Roma, a giugno dello stesso anno, in seguito ad una sua esposizione nel principato di Monaco, viene invitata come ospite d’ onore ad una serata con il principe Alberto. Tre anni più tardi, stabilitasi definitivamente a Milano, partecipa ad un’iniziativa delle aziende Porsche e Bayer per cui decora interamente a mano un’automobile che verrà battuta all’asta e il cui ricavato sarà devoluto ad un’associazione no profit impegnata in progetti di beneficienza per bambini. Nel capoluogo lombardo Svetlana Nicolik vive un nuovo periodo di produzione artistica più consapevole e maturo, dove l’ inquietudine d’inizio carriera lascia il posto ad una rielaborazione più pacata di sentimenti, anche a livello iconografico. I cromatismi sono più omogenei e compaiono spesso i ritratti dei suoi familiari. Dalla fine del 2007 inizia una prestigiosa collaborazione con la galleria di Londra “Imago”, che culminerà, all’inizio dell’anno successivo, nella collettiva: “Cento anni di pittura italiana”, dove le tele della pittrice affiancano artisti del calibro di Modigliani, Balla, De Chirico, Burri, Morandi, Fontana, Manzù, Schifano, Kounellis e De Maria, solo per citarne alcuni. Una collaborazione che prosegue ancor oggi e le opere di Svetlana Nikolic sono esposte all’interno della rinomata galleria inglese. Dal 2008 partecipa al “MiArt”, fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolge a Milano, ed ad altre importanti manifestazioni internazionali. Nel 2010 è diventata socia del “Museo della Permanente” di Milano, e, da rotariana svolge, sempre nel capoluogo lombardo, una preziosa attività di impegno sociale, donando spesso i suoi quadri per sostenere molti progetti di solidarietà. Pittrice surrealista, dipinge una realtà reinterpretata dalla sua particolare sensibilità, prediligendo luoghi e persone care. Nei suoi quadri prevalgono colori come l’azzurro, il rosso, l’oro, forme geometriche, paesaggi astratti e nature morte. La sua ispirazione proviene soprattutto dall’Italia, dai suoi colori, dal calore della gente e dall’arte. La fede è un’altra fonte di ispirazione fondamentale della sua ricerca estetica, insieme all’esperienza politica del comunismo che segna dolorosamente la sua personalità indipendente ed alla continua ricerca di spiritualità. Nelle sue opere riesce a trovare temi, simboli, forme e colori in grado di comunicare la sofferenza della condizione umana, nella quale è potente il desiderio di libertà e di felicità. Durante la sua carriera artistica ha allestito molte mostre personali e preso parte a numerose collettive nazionali e internazionali. Le sue tele sono presenti in collezioni e raccolte di enti pubblici in Italia e all’estero.
TESTI CRITICI
allegati al comunicato del 13 novembre 2010
a cura di Roberto Girardi
La considerazione che ciascuno di noi ha del mondo dell’Arte viene spesso adattata da un fattore emozionale, da una serie di informazioni che vengono ricevute ed elaborate dal nostro cervello in base a quello che viene rappre-sentato sulla tela. Colori, figure, luoghi e contesto ci suggeriscono in una frazione di secondo come interpretare quello che stiamo guardando in funzione anche, dei nostri ricordi di quello che ci comunica la nostra esperienza. Se ci poniamo di fronte ad un dipinto di Svetlana tale assunto viene meno, ci troviamo spiazzati perché quello che vediamo non è solo quello che ci comunica il nostro occhio piuttosto che la nostra mente, diventa un’elaborazione complessa e piacevole, quello che stiamo guardando ci colpisce e stuzzica la nostra curiosità, ci suggerisce di scavare a fondo per coglierne il reale significato, ecco quindi che entrano in gioco fattori che tendiamo a non considerare normalmente ma che diventano fondamentali nei dipinti di Svetlana, dipinti creati per farci riflettere per far scontrare emisfero destro e sinistro del nostro cervello, la creatività e la razionalità. Osserviamoli con attenzione per scoprire come ogni singolo oggetto abbia una sua posizione un senso specifico una finalità che solo chi ha una grande intuizione e una spiccata tendenza all’introspezione psicologica riesce a dare. Diceva Herman Hesse: «Con la psicologia si possono scrivere libri, ma non penetrare nel cuore di un uomo», con un libro forse no, ma con i dipinti di Svetlana si può pensare di farlo.
a cura di Paola Simona Tesio
Paesaggi sublimi e suggestivi alberano le opere di Svetlana Nikolic, in cui riemerge un substrato culturale intessuto di allusioni. I personaggi raffigurati paiono ridestarsi dalle opere dei pre-raffaelliti rivestendosi di nuova significazione, le scene acquisiscono una sorta di “onirica leggerezza” in cui anche se si evincono elementi surrealisti, la vita reale non ne risulta annichilita del tutto. Gli inserimenti di elementi vegetali, come la frutta, portano ad una lettura narrativa da cui possono trasparire le tematiche bibliche. Ma sarebbe alquanto riduttivo ricondurre la pittura di quest’artista ad un canone estetico predefinito, perché essa è spuria da ogni imitazione. Sono le emozioni che accolgono lo sguardo del visitatore come in un abbraccio, prendendolo per mano e trasportando in questo ideale universo percettivo. La sua pittura, oltre che sublime è anche pura. Si potrebbero allora ascrivere al suo operato i versi di Rainer Maria Rilke «Sono pure tutte quelle emozioni che integrano e danno animo; è impura, invece quell’emozione che afferra solo un lato del tuo essere e quindi lo altera».
Non può che essere puro “Fermento mentale” lo stato d’animo con cui l’affermata artista Svetlana Nikolic crea le sue suggestioni pittoriche. E non può che essere empatia il sentimento che accompagna il fruitore innanzi alle sue opere, sublimi, oniriche, enigmatiche. Una selezione di oltre quaranta tele saranno esposte alla galleria “Torre della Filanda” di Rivoli dal 14 novembre al 4 dicembre. Si tratta di una rinomata selezione che abbraccia il periodo compreso dagli anni Novanta ad oggi.
Come precisa il direttore artistico Roberto Girardi «Avere nella nostra galleria un’artista del calibro di Svetlana Nikolic non può che essere motivo di orgoglio. Questo conferma inoltre il nostro impegno di promuovere talenti di fama internazionale».
Svetlana Nikolic ha ricevuto importanti riconoscimenti dalla critica europea e continentale e nel nostro paese anche da Vittorio Sgarbi.
La sua arte è in grado di estasiare attraverso emozioni pure capaci di afferrare l’animo portandolo in quell’universo sublime di forme, colori e paesaggi immaginifici.
BIO
allegato al comunicato del 13 novembre 2010
Nasce a Belgrado da famiglia di antica nobiltà russa. Appassionata di pittura, fin da piccola vince numerosi premi per il suo talento. Si laurea all’Accademia di Belle Arti a Belgrado e si specializza in ritratto psicologico, seguendo corso post-laurea. Dal 1985 inizia a viaggiare, prima in Italia poi in Francia, alla ricerca di nuove ispirazioni artistiche. Dal 1987 è presente in tutta Europa per esporre i suoi lavori. Dalla fine degli anni Ottanta le sue opere sono presenti nelle più importanti gallerie europee: Londra, Parigi, Ginevra, Bruxelles, Firenze, Roma e Milano. In questi luoghi Svetlana Nikolic incontra altri artisti ed entra in contatto con il fermento culturale di quegli anni. I frequenti spostamenti che intraprende sono lo spunto per una nuova ispirazione pittorica, dove l’artista stessa viaggia metaforicamente anche all’interno di se stessa, scandagliando la propria memoria. Compaiono così nelle sue opere nuove figurazioni ed immagini che rimandano a rappresentazioni artistiche più concettuali, a ricordi anche dolorosi, all’introspezione della sofferenza attraverso l’arte. Elementi che negli anni successivi diverranno tracce fondamentali e caratterizzanti della sua estetica. Nel 1990 si trasferisce a Parigi, su invito dell’architetto Josip Holubec, qui entra in contatto con le personalità più originali e creative del tempo, vivendo esperienze di arricchimento personale, sia umane sia artistiche. Mossa dall’inquietudine, Svetlana Nikolic vuole però conoscere altre realtà e condividere la propria ricerca pittorica anche al di fuori dei confini francesi. Pochi mesi dopo il suo soggiorno a Parigi, è la volta dell’Italia di cui si innamora a prima vista e il cui patrimonio artistico classico che emergerà come sfondo o elemento iconografico nei suoi quadri. La prima città italiana dove si stabilisce è Rimini, dove da artista ormai affermata, nel fiabesco Grand Hotel, incontra Federico Zeri. Il critico prova ammirazione per alcune sue opere ed elogia il suo operato. Nel 1992 è la volta dell’incontro con Federico Fellini, sempre nel capoluogo romagnolo. Riesce a conoscerlo e a mostragli le proprie tele, il maestro ne apprezza il talento e la passione. Il 1996 è un anno importante per Svetlana Nikolic, si trasferisce a Milano, che diventerà la sua città di elezione, dove attualmente vive e lavora. Nel 1999 torna a Parigi dove le viene presentato Pierre Cardin, con cui inizia un lungo sodalizio artistico. Da quel momento Svetlana Nikolic inizia ad esporre i suoi quadri nello spazio dello stilista nella capitale francese: il “Salon Coup de Coeur”. Nei primi mesi del 2000 è ospite di Ernst Fuchs a Vienna e, ad aprile dello stesso anno, alla galleria “Ca’ d’oro”, in piazza di Spagna a Roma, dove la sua personale iene inaugurata alla presenza di un entusiasta Vittorio Sgarbi e riscuote un notevole successo di critica e pubblico. Artista di fama internazionale, dopo la mostra di Roma, a giugno dello stesso anno, in seguito ad una sua esposizione nel principato di Monaco, viene invitata come ospite d’ onore ad una serata con il principe Alberto. Tre anni più tardi, stabilitasi definitivamente a Milano, partecipa ad un’iniziativa delle aziende Porsche e Bayer per cui decora interamente a mano un’automobile che verrà battuta all’asta e il cui ricavato sarà devoluto ad un’associazione no profit impegnata in progetti di beneficienza per bambini. Nel capoluogo lombardo Svetlana Nicolik vive un nuovo periodo di produzione artistica più consapevole e maturo, dove l’ inquietudine d’inizio carriera lascia il posto ad una rielaborazione più pacata di sentimenti, anche a livello iconografico. I cromatismi sono più omogenei e compaiono spesso i ritratti dei suoi familiari. Dalla fine del 2007 inizia una prestigiosa collaborazione con la galleria di Londra “Imago”, che culminerà, all’inizio dell’anno successivo, nella collettiva: “Cento anni di pittura italiana”, dove le tele della pittrice affiancano artisti del calibro di Modigliani, Balla, De Chirico, Burri, Morandi, Fontana, Manzù, Schifano, Kounellis e De Maria, solo per citarne alcuni. Una collaborazione che prosegue ancor oggi e le opere di Svetlana Nikolic sono esposte all’interno della rinomata galleria inglese. Dal 2008 partecipa al “MiArt”, fiera internazionale di arte moderna e contemporanea che si svolge a Milano, ed ad altre importanti manifestazioni internazionali. Nel 2010 è diventata socia del “Museo della Permanente” di Milano, e, da rotariana svolge, sempre nel capoluogo lombardo, una preziosa attività di impegno sociale, donando spesso i suoi quadri per sostenere molti progetti di solidarietà. Pittrice surrealista, dipinge una realtà reinterpretata dalla sua particolare sensibilità, prediligendo luoghi e persone care. Nei suoi quadri prevalgono colori come l’azzurro, il rosso, l’oro, forme geometriche, paesaggi astratti e nature morte. La sua ispirazione proviene soprattutto dall’Italia, dai suoi colori, dal calore della gente e dall’arte. La fede è un’altra fonte di ispirazione fondamentale della sua ricerca estetica, insieme all’esperienza politica del comunismo che segna dolorosamente la sua personalità indipendente ed alla continua ricerca di spiritualità. Nelle sue opere riesce a trovare temi, simboli, forme e colori in grado di comunicare la sofferenza della condizione umana, nella quale è potente il desiderio di libertà e di felicità. Durante la sua carriera artistica ha allestito molte mostre personali e preso parte a numerose collettive nazionali e internazionali. Le sue tele sono presenti in collezioni e raccolte di enti pubblici in Italia e all’estero.
TESTI CRITICI
allegati al comunicato del 13 novembre 2010
a cura di Roberto Girardi
La considerazione che ciascuno di noi ha del mondo dell’Arte viene spesso adattata da un fattore emozionale, da una serie di informazioni che vengono ricevute ed elaborate dal nostro cervello in base a quello che viene rappre-sentato sulla tela. Colori, figure, luoghi e contesto ci suggeriscono in una frazione di secondo come interpretare quello che stiamo guardando in funzione anche, dei nostri ricordi di quello che ci comunica la nostra esperienza. Se ci poniamo di fronte ad un dipinto di Svetlana tale assunto viene meno, ci troviamo spiazzati perché quello che vediamo non è solo quello che ci comunica il nostro occhio piuttosto che la nostra mente, diventa un’elaborazione complessa e piacevole, quello che stiamo guardando ci colpisce e stuzzica la nostra curiosità, ci suggerisce di scavare a fondo per coglierne il reale significato, ecco quindi che entrano in gioco fattori che tendiamo a non considerare normalmente ma che diventano fondamentali nei dipinti di Svetlana, dipinti creati per farci riflettere per far scontrare emisfero destro e sinistro del nostro cervello, la creatività e la razionalità. Osserviamoli con attenzione per scoprire come ogni singolo oggetto abbia una sua posizione un senso specifico una finalità che solo chi ha una grande intuizione e una spiccata tendenza all’introspezione psicologica riesce a dare. Diceva Herman Hesse: «Con la psicologia si possono scrivere libri, ma non penetrare nel cuore di un uomo», con un libro forse no, ma con i dipinti di Svetlana si può pensare di farlo.
a cura di Paola Simona Tesio
Paesaggi sublimi e suggestivi alberano le opere di Svetlana Nikolic, in cui riemerge un substrato culturale intessuto di allusioni. I personaggi raffigurati paiono ridestarsi dalle opere dei pre-raffaelliti rivestendosi di nuova significazione, le scene acquisiscono una sorta di “onirica leggerezza” in cui anche se si evincono elementi surrealisti, la vita reale non ne risulta annichilita del tutto. Gli inserimenti di elementi vegetali, come la frutta, portano ad una lettura narrativa da cui possono trasparire le tematiche bibliche. Ma sarebbe alquanto riduttivo ricondurre la pittura di quest’artista ad un canone estetico predefinito, perché essa è spuria da ogni imitazione. Sono le emozioni che accolgono lo sguardo del visitatore come in un abbraccio, prendendolo per mano e trasportando in questo ideale universo percettivo. La sua pittura, oltre che sublime è anche pura. Si potrebbero allora ascrivere al suo operato i versi di Rainer Maria Rilke «Sono pure tutte quelle emozioni che integrano e danno animo; è impura, invece quell’emozione che afferra solo un lato del tuo essere e quindi lo altera».
14
novembre 2010
Svetlana Nikolic – Fermento Mentale
Dal 14 novembre al 04 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
LA TORRE DELLA FILANDA – ARTINVEST
Rivoli, Via Al Castello, 8, (Torino)
Rivoli, Via Al Castello, 8, (Torino)
Orario di apertura
da mercoledì al sabato 10-12.30 e 15.30-19.30
domenica 16.00-19.30
Vernissage
14 Novembre 2010, ore 17.30
Autore
Curatore