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7 artiste per la ricerca
7 artiste di differenti origini, generazioni, poetiche, pratiche.
Comunicato stampa
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7 artiste di differenti origini, generazioni, poetiche, pratiche. La città di Bergamo, luogo in cui nascono le loro attività e si sviluppano le loro vite, costituisce per le artiste un punto d’incontro e di scambio di volta in volta aggiornato con le esperienze vissute altrove e nel confronto con le nuove generazioni. La loro arte, attraverso materiali e stili eterogenei, è costantemente una forma di ricerca, ovvero indagine, tensione, scoperta, stupore. Una ricerca che rappresenta valore, necessità, urgenza, quotidianità; la vita stessa che indaga sulla vita e racconta la società che la contiene, e talvolta la cura, la ripara, la rinnova, l'inventa. Un'esperienza compiuta con determinazione e costanza, lontana dalla mondanità dell'apparenza. La loro ricerca artistica è in questo senso vicina alla ricerca scientifica che l’Istituto Mario Negri pratica con assoluta dedizione: da questa condivisione di intenti, nel dialogo tra linguaggi diversi, nasce questa mostra: 7 artiste per la ricerca.
L’Istituto Mario Negri, nella sua sede di Villa Camozzi a Ranica, Bergamo, si occupa nello specifico di ricerca sulle malattie rare. Questa ricerca così esclusiva, complessa e mirata, porta molto spesso a scoprire soluzioni vitali per le malattie comuni.
Lo stupore della ricerca scientifica e artistica è qui: indagare su un fattore raro, un aspetto, un dettaglio lontano dal clamore delle percentuali elevate per scoprire che proprio quell'invisibile dettaglio ci svela come vivere e sopravvivere alla nostra quotidianità, come prendersi cura di noi, come costruire alternative di senso, di azione, di responsabilità, di libertà.
Ecco allora tra le mura dell'antica Villa Camozzi l'esito di un progetto che ha impegnato con generosità e slancio “ricercatori di senso” e in particolare sette artiste di cui non si mette in scena il volto o la notorietà ma invece l'esito di una ricerca che si offre silente allo sguardo del visitatore, così come la ricerca dell'Istituto Negri si offre costantemente e gratuitamente alla conoscenza scientifica.
Mariella Bettineschi che utilizza materiali e tecniche eterogenei, dal disegno al vetro, dal collage al ricamo alle videoproiezioni. Autrice che contamina e sperimenta tecniche per creare visioni ricche di riflessi, prospettive multiple, stratificazioni di senso, interpretazioni del presente. Narratrice di racconti visuali che oscillano, in un gioco di specchi inclinati, tra realtà e immaginazione, tra cronaca e desiderio.
Silva Cavalli Felci che crea sculture dalle forme essenziali e magnetiche, preziose opere su carta, piccoli libri di poesia e immagini a quattro mani e che dirige un laboratorio di attività espressive. Artista che ha mescolato materiali naturali come sabbia, legno, catrame, cortecce e cenere passati attraverso il fuoco e sintetizzati oggi nella linearità tridimensionale delle sue sculture apparentemente immobili.
Sonia Ciscato che ha scelto la pittura come mezzo prediletto. Le sue opere, spesso di grandi dimensioni, trattano i temi delle forme statuarie e iconiche, siano esse corpi o oggetti. La scala dei rossi, viola, marroni scandisce la sua pittura pulsante e viscerale nella quale l'immagine risale dalle profonde stratificazione del colore per riappropriarsi di un'identità rinnovata, solitaria e prepotente nella sua dichiarazione di vita.
Nicoletta Freti che parte spesso dal disegno e dall’elaborazione della carta per realizzare opere di grande pulizia formale. Singole opere o installazioni in cui il fruitore è coinvolto in una riflessione sul rapporto tra sguardo e fare artistico attraverso l'osservazione di piccole modificazioni. Un lavoro che, nell'elaborazione sapiente dei dettagli, trasforma la nostra percezione complessiva e ci immerge in paesaggi inaspettati.
Valentina Persico che, come in un paziente lavoro di cura e restauro delle superfici cromatiche, usa supporti leggeri e semitrasparenti per i quali la sovrapposizione di colori e disegni diventa anima e sostegno. Disegni nei quali l'aria e la luce giocano la loro energia e che, ancorati su strutture leggere allestite in contesti spaziali, compongono forme plastiche vibranti alla luce e sensibili al movimento.
Alfa Pietta che fonde pittura e scultura creando nello spettatore oscillazioni percettive e dilatazioni spaziali. Garze e tessuti, imbevuti di colori saturi e installati nello spazio, come corpi acrobatici che giocano contro la gravità o come lame di luce che dagli angoli invadono silenziosamente il nostro campo visivo. E poi disegni leggeri che sulle ampie superfici bianche dividono i piani di percezione e rimandano intuitivamente alle forme umane.
Maria Clara Quarenghi che trasforma il paesaggio astratto in un intreccio di forme luminose nelle quali il colore, nel suo susseguirsi per armonie e contrasti, costruisce continui ribaltamenti formali. Opere pittoriche fluide che si trasformano in flussi pulsanti e ci sollecitano a scoprire i nostri immaginari cromatici, sottoposti a interruzioni visive, come nei suoi trittici e polittici.
Paola Tognon
7 artiste per la ricerca avrà un prosieguo nel 2011: un cofanetto che raccoglierà in 7 piccoli libri d'autore le immagini e i testi di questa mostra e che sarà prodotto e messo in vendita dall'istituto Negri di Bergamo per sostenere le ricerche scientifiche.
Ma già da ora questo progetto vuole sottolineare un'azione e una riflessione. L'azione è quella della ricerca, attività umana necessaria per accrescere scienza e conoscenza, per dare radici al nostro futuro. L'idea è quella della condivisione di percorsi che, come nel caso dell'arte e della ricerca scientifica, nell'identica e fondante necessità, fabbisognano del nostro continuo riconoscimento e sostegno.
L’Istituto Mario Negri, nella sua sede di Villa Camozzi a Ranica, Bergamo, si occupa nello specifico di ricerca sulle malattie rare. Questa ricerca così esclusiva, complessa e mirata, porta molto spesso a scoprire soluzioni vitali per le malattie comuni.
Lo stupore della ricerca scientifica e artistica è qui: indagare su un fattore raro, un aspetto, un dettaglio lontano dal clamore delle percentuali elevate per scoprire che proprio quell'invisibile dettaglio ci svela come vivere e sopravvivere alla nostra quotidianità, come prendersi cura di noi, come costruire alternative di senso, di azione, di responsabilità, di libertà.
Ecco allora tra le mura dell'antica Villa Camozzi l'esito di un progetto che ha impegnato con generosità e slancio “ricercatori di senso” e in particolare sette artiste di cui non si mette in scena il volto o la notorietà ma invece l'esito di una ricerca che si offre silente allo sguardo del visitatore, così come la ricerca dell'Istituto Negri si offre costantemente e gratuitamente alla conoscenza scientifica.
Mariella Bettineschi che utilizza materiali e tecniche eterogenei, dal disegno al vetro, dal collage al ricamo alle videoproiezioni. Autrice che contamina e sperimenta tecniche per creare visioni ricche di riflessi, prospettive multiple, stratificazioni di senso, interpretazioni del presente. Narratrice di racconti visuali che oscillano, in un gioco di specchi inclinati, tra realtà e immaginazione, tra cronaca e desiderio.
Silva Cavalli Felci che crea sculture dalle forme essenziali e magnetiche, preziose opere su carta, piccoli libri di poesia e immagini a quattro mani e che dirige un laboratorio di attività espressive. Artista che ha mescolato materiali naturali come sabbia, legno, catrame, cortecce e cenere passati attraverso il fuoco e sintetizzati oggi nella linearità tridimensionale delle sue sculture apparentemente immobili.
Sonia Ciscato che ha scelto la pittura come mezzo prediletto. Le sue opere, spesso di grandi dimensioni, trattano i temi delle forme statuarie e iconiche, siano esse corpi o oggetti. La scala dei rossi, viola, marroni scandisce la sua pittura pulsante e viscerale nella quale l'immagine risale dalle profonde stratificazione del colore per riappropriarsi di un'identità rinnovata, solitaria e prepotente nella sua dichiarazione di vita.
Nicoletta Freti che parte spesso dal disegno e dall’elaborazione della carta per realizzare opere di grande pulizia formale. Singole opere o installazioni in cui il fruitore è coinvolto in una riflessione sul rapporto tra sguardo e fare artistico attraverso l'osservazione di piccole modificazioni. Un lavoro che, nell'elaborazione sapiente dei dettagli, trasforma la nostra percezione complessiva e ci immerge in paesaggi inaspettati.
Valentina Persico che, come in un paziente lavoro di cura e restauro delle superfici cromatiche, usa supporti leggeri e semitrasparenti per i quali la sovrapposizione di colori e disegni diventa anima e sostegno. Disegni nei quali l'aria e la luce giocano la loro energia e che, ancorati su strutture leggere allestite in contesti spaziali, compongono forme plastiche vibranti alla luce e sensibili al movimento.
Alfa Pietta che fonde pittura e scultura creando nello spettatore oscillazioni percettive e dilatazioni spaziali. Garze e tessuti, imbevuti di colori saturi e installati nello spazio, come corpi acrobatici che giocano contro la gravità o come lame di luce che dagli angoli invadono silenziosamente il nostro campo visivo. E poi disegni leggeri che sulle ampie superfici bianche dividono i piani di percezione e rimandano intuitivamente alle forme umane.
Maria Clara Quarenghi che trasforma il paesaggio astratto in un intreccio di forme luminose nelle quali il colore, nel suo susseguirsi per armonie e contrasti, costruisce continui ribaltamenti formali. Opere pittoriche fluide che si trasformano in flussi pulsanti e ci sollecitano a scoprire i nostri immaginari cromatici, sottoposti a interruzioni visive, come nei suoi trittici e polittici.
Paola Tognon
7 artiste per la ricerca avrà un prosieguo nel 2011: un cofanetto che raccoglierà in 7 piccoli libri d'autore le immagini e i testi di questa mostra e che sarà prodotto e messo in vendita dall'istituto Negri di Bergamo per sostenere le ricerche scientifiche.
Ma già da ora questo progetto vuole sottolineare un'azione e una riflessione. L'azione è quella della ricerca, attività umana necessaria per accrescere scienza e conoscenza, per dare radici al nostro futuro. L'idea è quella della condivisione di percorsi che, come nel caso dell'arte e della ricerca scientifica, nell'identica e fondante necessità, fabbisognano del nostro continuo riconoscimento e sostegno.
14
novembre 2010
7 artiste per la ricerca
Dal 14 novembre al 05 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
VILLA CAMOZZI
Ranica, Via Gabriele Camozzi, 3, (Bergamo)
Ranica, Via Gabriele Camozzi, 3, (Bergamo)
Vernissage
14 Novembre 2010, ore 11
Autore