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Enrico Benetta – Verba manent scripta volant
Il lavoro di Enrico Benetta si muove su diversi registri stilistici in cui si fondono insieme fonti culturali lontane tra loro, caratterizzato dall’intenso desiderio di comunicare. Tratto distintivo dei suoi lavori è il carattere di stampa: il Bodoni, cifra stilistica dell’artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura mercoledì 17 novembre alle ore 18.30, nello spazio della Galleria Russo – Asso di Quadri di Milano, la mostra di Enrico Benetta “verba manent scripta volant”, curata da Matteo Tosi.
Il lavoro di Enrico Benetta è scandito da un linguaggio che si muove su diversi registri stilistici in cui si fondono insieme fonti culturali lontane tra loro, indice di una forte personalità, caratterizzata dall’intenso desiderio di comunicare.
Tratto distintivo dei suoi lavori, siano essi stessi tele o installazioni è il carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, divenuto la cifra stilistica dell’artista, base per la creazione di un originale e casuale “trama” visiva.
“…la scelta quasi inconsapevole del “bodoni” come segno primigenio di tutta la sua arte, questa fascinazione istintiva e irrinunciabile per quell'armonioso alternarsi di vuoti e di pieni, peso e leggerezza, linee sottili e campi marcati, evoca sorprendentemente bene l'irrefrenabile libertà del suo sguardo sul mondo e il suo caleidoscopico approccio all'arte e alla vita, disincantato ma mai disilluso, incondizionatamente tradotto in eclettiche composizioni che tutto fanno, però, tranne rinunciare al proprio ordine formale e alla propria eleganza.” (M.Tosi)
È come se la “lettera” per Benetta, non fosse l’elemento primario della parola, ma un “quid essenziale” da contemplare in sé, come pensiero costitutivo dell’opera stessa.
Le lettere infatti cadono dalle pagine creando nuove avventure che l’immaginazione dello spettatore assorbe e rielabora, attribuendo ad esse ogni volta un diverso significato. L’acciaio corten, materiale naturale usato per le sculture, trasmette alle opere quella patina di passato che evoca in pieno il fascino dei grandi volumi di storie.
“Una ricerca etica ed estetica al tempo stesso, quindi, che affonda le proprie radici nel rispetto di quel senso del bello (e del buono) che per due millenni e oltre è stato il più luminoso marchio di fabbrica della nostra civiltà, formatosi nel segno di quel “naturale” canone di armonia delle forme e della composizione che la Grecia classica ci ha lasciato in eredità insieme al lògos e alla nascita, quasi contemporanea, di filosofia e letteratura scritta.” (M. Tosi)
Il lavoro di Enrico Benetta è scandito da un linguaggio che si muove su diversi registri stilistici in cui si fondono insieme fonti culturali lontane tra loro, indice di una forte personalità, caratterizzata dall’intenso desiderio di comunicare.
Tratto distintivo dei suoi lavori, siano essi stessi tele o installazioni è il carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, divenuto la cifra stilistica dell’artista, base per la creazione di un originale e casuale “trama” visiva.
“…la scelta quasi inconsapevole del “bodoni” come segno primigenio di tutta la sua arte, questa fascinazione istintiva e irrinunciabile per quell'armonioso alternarsi di vuoti e di pieni, peso e leggerezza, linee sottili e campi marcati, evoca sorprendentemente bene l'irrefrenabile libertà del suo sguardo sul mondo e il suo caleidoscopico approccio all'arte e alla vita, disincantato ma mai disilluso, incondizionatamente tradotto in eclettiche composizioni che tutto fanno, però, tranne rinunciare al proprio ordine formale e alla propria eleganza.” (M.Tosi)
È come se la “lettera” per Benetta, non fosse l’elemento primario della parola, ma un “quid essenziale” da contemplare in sé, come pensiero costitutivo dell’opera stessa.
Le lettere infatti cadono dalle pagine creando nuove avventure che l’immaginazione dello spettatore assorbe e rielabora, attribuendo ad esse ogni volta un diverso significato. L’acciaio corten, materiale naturale usato per le sculture, trasmette alle opere quella patina di passato che evoca in pieno il fascino dei grandi volumi di storie.
“Una ricerca etica ed estetica al tempo stesso, quindi, che affonda le proprie radici nel rispetto di quel senso del bello (e del buono) che per due millenni e oltre è stato il più luminoso marchio di fabbrica della nostra civiltà, formatosi nel segno di quel “naturale” canone di armonia delle forme e della composizione che la Grecia classica ci ha lasciato in eredità insieme al lògos e alla nascita, quasi contemporanea, di filosofia e letteratura scritta.” (M. Tosi)
17
novembre 2010
Enrico Benetta – Verba manent scripta volant
Dal 17 novembre al 10 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ASSO DI QUADRI
Milano, Via Dell'orso, 12, (Milano)
Milano, Via Dell'orso, 12, (Milano)
Orario di apertura
lunedi 14.30-19.30; da martedì a venerdì 10.30–14.00 e 15.00-19.30; sabato su appuntamento
Vernissage
17 Novembre 2010, ore 18.00
Autore
Curatore