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Il viaggio. Frontières migrants et réfugiés
Si tratta di una raccolta di studi cartografici di Philippe Rekacewicz, cartografo e geografo di “Le Monde Diplomatique” e di fotografie che rileggono la storia dell’ umanità come un susseguirsi di spostamenti.
Comunicato stampa
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Verrà inaugurata mercoledì 10 novembre alle ore 18:00 la mostra sui confini, i migranti ed i rifugiati, dal titolo IL VIAGGIO. Si tratta di una raccolta di studi cartografici di Philippe Rekacewicz, cartografo e geografo di “Le Monde Diplomatique” e di fotografie che rileggono la storia dell' umanità come un susseguirsi di spostamenti. Il viaggio è pellegrinaggio, mosso da motivi spirituali, o naufragio ecc. Un viaggio è stato il grande sbarco del 6 agosto del 1991 quando 28.000 albanesi a bordo del battello Vlora inaugurarono la nuova rotta Durazzo – Bari.
Il progetto è stato realizzato dal Centro Interculturale città di Bari – Abusuan e dall' Alliance Française di Bari in collaborazione con Regione puglia (Assessorato al Mediterraneo e Puglia Sociale, assessorato alla solidarietà) e con il patrocinio dell' Università degli studi di Bari “Aldo Moro” e dell' Alliance Française d' Italia.
La mostra sarà inaugurata da NICOLA FRATOIANNI, assessore regionale alle politiche di inclusione dei migranti; FABIO LOSITO, assessore comunale all' accoglienza e pace; STEFANO BRONZINI, delegato alla comunicazione UNIBA; TAYSIR HASAN, presidente di Abusuan; DOMENICO D' ORIA, Presidente Alliance Française d' Italia.
L' ingresso è libero.
Info: 0805283361 – info@abusuan.com
Ufficio stampa
Sabina Mastroviti 3663397036
ufficiostampa@abusuan.com
La mostra.
Ė impossibile parlare delle migrazioni di esseri umani senza evocare i confini che altri essere umani erigono. La relazione tra i due fenomeni è infatti molto stretta, dal momento che il confine è l' ostacolo più pericoloso in cui si imbatte il migrante, clandestino o meno, nel corso del suo viaggio.
Il confine si inscrive in modo contrastante nel paesaggio: o si impone come una barriera spessa, o finge di sparire. Dà l' illusione di un mondo perfettamente organizzato in regioni e paesi. I confini allo stesso tempo raggruppano gli uomini e li separano. Si muovono nel tempo e nello spazio quando la storia sconvolge la geografia del mondo.
Le carte qui esposte sono schizzi fatti a matita, il cui aspetto incerto testimonia la natura del confine stesso: ambivalente e paradossale.
Lo schizzo prefigura la mappa, permette di esprimere più liberamente e più soggettivamente il carattere instabile o arbitrario di queste linee di spartizione, insieme alla diversità del loro statuto.
In questo modo la cartografia incontra l' arte e il cartografo si cimenta in un esercizio che gli permette di essere più diretto e incisivo.
Le carte rispondono prima di tutto alla domanda “dove?” e permettono in seguito di capire “cosa”, cioè in quale modo le comunità umane producono il loro territorio. Dietro ogni mappa c'è un' intenzione. La mappa nasce da un' idea, è una costruzione mentale prima che cartacea. Lo schizzo mostra l' umore e le esitazioni del cartografo, il quale annota in disordine le che costituiranno la trama della storia da raccontare. Il disegno è così concepito e organizzato come un gioco di costruzione: ogni pezzo si trova in contatto con tutti gli altri. Cambiare il posto di uno di questi pezzi significa tornare a ricomporre il paesaggio.
Lo schizzo è “un' opera di transizione” malleabile, è il luogo di sperimentazioni grafiche, un rivelatore più autentico e più fedele al pensiero del cartografo rispetto al computer, che invece lo tradisce: cristallizza in modo freddo e artificiale situazioni spesso mutevoli. Ė anche più dinamico: movimenti, forme e colori si esprimono in modo più vivace. Ė possibile rinforzare i tratti, giocare sui contrasti, insistere sul carattere aleatorio della geografia del mondo. Tutto questo suscita un'emozione sia artistica sia politica.
Il progetto è stato realizzato dal Centro Interculturale città di Bari – Abusuan e dall' Alliance Française di Bari in collaborazione con Regione puglia (Assessorato al Mediterraneo e Puglia Sociale, assessorato alla solidarietà) e con il patrocinio dell' Università degli studi di Bari “Aldo Moro” e dell' Alliance Française d' Italia.
La mostra sarà inaugurata da NICOLA FRATOIANNI, assessore regionale alle politiche di inclusione dei migranti; FABIO LOSITO, assessore comunale all' accoglienza e pace; STEFANO BRONZINI, delegato alla comunicazione UNIBA; TAYSIR HASAN, presidente di Abusuan; DOMENICO D' ORIA, Presidente Alliance Française d' Italia.
L' ingresso è libero.
Info: 0805283361 – info@abusuan.com
Ufficio stampa
Sabina Mastroviti 3663397036
ufficiostampa@abusuan.com
La mostra.
Ė impossibile parlare delle migrazioni di esseri umani senza evocare i confini che altri essere umani erigono. La relazione tra i due fenomeni è infatti molto stretta, dal momento che il confine è l' ostacolo più pericoloso in cui si imbatte il migrante, clandestino o meno, nel corso del suo viaggio.
Il confine si inscrive in modo contrastante nel paesaggio: o si impone come una barriera spessa, o finge di sparire. Dà l' illusione di un mondo perfettamente organizzato in regioni e paesi. I confini allo stesso tempo raggruppano gli uomini e li separano. Si muovono nel tempo e nello spazio quando la storia sconvolge la geografia del mondo.
Le carte qui esposte sono schizzi fatti a matita, il cui aspetto incerto testimonia la natura del confine stesso: ambivalente e paradossale.
Lo schizzo prefigura la mappa, permette di esprimere più liberamente e più soggettivamente il carattere instabile o arbitrario di queste linee di spartizione, insieme alla diversità del loro statuto.
In questo modo la cartografia incontra l' arte e il cartografo si cimenta in un esercizio che gli permette di essere più diretto e incisivo.
Le carte rispondono prima di tutto alla domanda “dove?” e permettono in seguito di capire “cosa”, cioè in quale modo le comunità umane producono il loro territorio. Dietro ogni mappa c'è un' intenzione. La mappa nasce da un' idea, è una costruzione mentale prima che cartacea. Lo schizzo mostra l' umore e le esitazioni del cartografo, il quale annota in disordine le che costituiranno la trama della storia da raccontare. Il disegno è così concepito e organizzato come un gioco di costruzione: ogni pezzo si trova in contatto con tutti gli altri. Cambiare il posto di uno di questi pezzi significa tornare a ricomporre il paesaggio.
Lo schizzo è “un' opera di transizione” malleabile, è il luogo di sperimentazioni grafiche, un rivelatore più autentico e più fedele al pensiero del cartografo rispetto al computer, che invece lo tradisce: cristallizza in modo freddo e artificiale situazioni spesso mutevoli. Ė anche più dinamico: movimenti, forme e colori si esprimono in modo più vivace. Ė possibile rinforzare i tratti, giocare sui contrasti, insistere sul carattere aleatorio della geografia del mondo. Tutto questo suscita un'emozione sia artistica sia politica.
10
novembre 2010
Il viaggio. Frontières migrants et réfugiés
Dal 10 al 26 novembre 2010
fotografia
Location
UNIVERSITA’ DI BARI – PALAZZO ATENEO
Bari, Piazza Umberto I, 1, (Bari)
Bari, Piazza Umberto I, 1, (Bari)
Orario di apertura
ore 10.00 – 13.00 e 16.00-18.30
Vernissage
10 Novembre 2010, ore 18