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Piero Sbano – Segni del mio tempo
Mostra personale del pittore Piero Sbano, artista calabrese residente da tanti anni a Roma.
Comunicato stampa
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Presso l’ex tipografia dell’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, grazie all’ospitalità dell’Archimandrita, Padre Emiliano Fabbricatore, e dei monaci basiliani, si inaugurerà il 6 novembre, alle 17, la mostra del pittore Piero Sbano “Segni del mio tempo.”
I quadri, oltre 50, realizzati a tecnica mista e, quelli più grandi, ad olio, sono esposti in quattro sezioni, ognuna caratterizzata da un tema privilegiato dell’artista: in primis la Seconda Guerra Mondiale con tutti i suoi orrori; poi la Natura (uccelli, vespe, alberi secolari) con i paesaggi dell’amata Calabria o della campagna inglese non riprodotti fedelmente ma mutuati dal ricordo, espressioni di sentimenti dilatati dall’irrazionale dove il colore, di matrice nordeuropea, impastato quasi con rabbia, rende spesso l’idea del drammatico e del visionario; il mare, azzurro e profondo (talvolta solcato da barche a vela che è possibile intravedere tra le case dei pescatori)(;) ed infine La Metamorfosi e le radici, raffigurate sia separatamente, in bianco e nero, che fuoriuscenti dalla terra alla quale sono saldamente ancorati alberi nodosi e millenari. Si tratta di immagini rispolverate dalla memoria, di personaggi incontrati per caso, in parte reali, in parte trasformati dall’immaginazione e dalla fantasia. Da ciò il significato profondo del titolo della mostra, “Segni del mio tempo”: le opere di Sbano sono raffigurazioni vive, forme di una natura incantata, ricordi di un passato tragico, quando, da giovane artista, egli ha poi voluto immortalare, per esorcizzarla, la violenza e l’iniquità di una guerra sanguinosa. Nel suo percorso pittorico e di vita, l’artista ha in seguito ritrovato i vecchi amici colleghi, come Giulio Ciniglia e Paolo Gannae i pittori di Via Margutta, con i quali ha condiviso l’amore per l’arte. Per migliorare la quale, si è perfezionato nello studio del nudo presso l’Accademia di Francia di Roma.
Per realizzare le sue opere, quando arriva l’ispirazione, il pittore incomincia, di solito, con un disegno buttato giù a china, a matita o con la biro. Poi integra il bozzetto con il pastello ad olio o con la cera; dopo di nuovo l’inchiostro, infine altro colore sino ad arrivare ad un amalgama completo di tutta l’opera. Vivifica, così, non solo l’amato paesaggio della sua nativa Calabria, ma anche quanto visto nei suoi viaggi, la brumosa campagna inglese ricca di verde e lo charme di Parigi.
EX TIPOGRAFIA DELL’ABBAZIA DI SAN NILO
Il suo è un lungo cammino artistico splendidamente descritto da Gino Guida che dice di aver conosciuto Sbano “da quando, giovanissimi, frequentavamo lo stesso gruppo di aspiranti pittori. La frequentazione con lui si è protratta anche quando abbiamo avuto diverse esperienze, io quella del gruppo Libertà-Realtà e poi della Galleria Girasole a Roma e Piero quella del collettivo della Galleria "Michelangelo" . L’amico-artista ne ha illustrato i tratti pittorici affermando, tra l’altro, che “si aggrovigliano come liane in una foresta tropicale”.
Un giudizio che vale come un invito a seguire i “segni” di Sbano per conoscere l’evoluzione (interiore ed esteriore) della sua pittura, attraverso l’esposizione dei suoi dipinti a Grottaferrata.
Nello spazio predefinito e limitato nel tempo della mostra del Maestro Sbano in abbazia, grazie alla disponibilità della Signora Carla Fratarcangeli e ad una proposta delle curatrici, Ivana Lustrissimi e Daniela Sequi, il Gruppo Lettori del Teatro Club Poggio Tulliano di Grottaferrata (ACPT) del Maestro Mario Magi, composto da Silvana Badino, Angela Scafetti, Stefano Tamburello e diretto da Roberto De Angelis, eseguirà letture interpretative di poesie di autori famosi (Quasimodo, Garcia Lorca, Jimenéz e un testo anonimo) inerenti ai temi proposti nelle quattro sezioni della mostra. La quale si potrà visitare sino al 14 novembre secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20; ingresso gratuito.
I quadri, oltre 50, realizzati a tecnica mista e, quelli più grandi, ad olio, sono esposti in quattro sezioni, ognuna caratterizzata da un tema privilegiato dell’artista: in primis la Seconda Guerra Mondiale con tutti i suoi orrori; poi la Natura (uccelli, vespe, alberi secolari) con i paesaggi dell’amata Calabria o della campagna inglese non riprodotti fedelmente ma mutuati dal ricordo, espressioni di sentimenti dilatati dall’irrazionale dove il colore, di matrice nordeuropea, impastato quasi con rabbia, rende spesso l’idea del drammatico e del visionario; il mare, azzurro e profondo (talvolta solcato da barche a vela che è possibile intravedere tra le case dei pescatori)(;) ed infine La Metamorfosi e le radici, raffigurate sia separatamente, in bianco e nero, che fuoriuscenti dalla terra alla quale sono saldamente ancorati alberi nodosi e millenari. Si tratta di immagini rispolverate dalla memoria, di personaggi incontrati per caso, in parte reali, in parte trasformati dall’immaginazione e dalla fantasia. Da ciò il significato profondo del titolo della mostra, “Segni del mio tempo”: le opere di Sbano sono raffigurazioni vive, forme di una natura incantata, ricordi di un passato tragico, quando, da giovane artista, egli ha poi voluto immortalare, per esorcizzarla, la violenza e l’iniquità di una guerra sanguinosa. Nel suo percorso pittorico e di vita, l’artista ha in seguito ritrovato i vecchi amici colleghi, come Giulio Ciniglia e Paolo Gannae i pittori di Via Margutta, con i quali ha condiviso l’amore per l’arte. Per migliorare la quale, si è perfezionato nello studio del nudo presso l’Accademia di Francia di Roma.
Per realizzare le sue opere, quando arriva l’ispirazione, il pittore incomincia, di solito, con un disegno buttato giù a china, a matita o con la biro. Poi integra il bozzetto con il pastello ad olio o con la cera; dopo di nuovo l’inchiostro, infine altro colore sino ad arrivare ad un amalgama completo di tutta l’opera. Vivifica, così, non solo l’amato paesaggio della sua nativa Calabria, ma anche quanto visto nei suoi viaggi, la brumosa campagna inglese ricca di verde e lo charme di Parigi.
EX TIPOGRAFIA DELL’ABBAZIA DI SAN NILO
Il suo è un lungo cammino artistico splendidamente descritto da Gino Guida che dice di aver conosciuto Sbano “da quando, giovanissimi, frequentavamo lo stesso gruppo di aspiranti pittori. La frequentazione con lui si è protratta anche quando abbiamo avuto diverse esperienze, io quella del gruppo Libertà-Realtà e poi della Galleria Girasole a Roma e Piero quella del collettivo della Galleria "Michelangelo" . L’amico-artista ne ha illustrato i tratti pittorici affermando, tra l’altro, che “si aggrovigliano come liane in una foresta tropicale”.
Un giudizio che vale come un invito a seguire i “segni” di Sbano per conoscere l’evoluzione (interiore ed esteriore) della sua pittura, attraverso l’esposizione dei suoi dipinti a Grottaferrata.
Nello spazio predefinito e limitato nel tempo della mostra del Maestro Sbano in abbazia, grazie alla disponibilità della Signora Carla Fratarcangeli e ad una proposta delle curatrici, Ivana Lustrissimi e Daniela Sequi, il Gruppo Lettori del Teatro Club Poggio Tulliano di Grottaferrata (ACPT) del Maestro Mario Magi, composto da Silvana Badino, Angela Scafetti, Stefano Tamburello e diretto da Roberto De Angelis, eseguirà letture interpretative di poesie di autori famosi (Quasimodo, Garcia Lorca, Jimenéz e un testo anonimo) inerenti ai temi proposti nelle quattro sezioni della mostra. La quale si potrà visitare sino al 14 novembre secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20; ingresso gratuito.
06
novembre 2010
Piero Sbano – Segni del mio tempo
Dal 06 al 14 novembre 2010
arte contemporanea
Location
ABBAZIA DI SAN NILO
Grottaferrata, Corso Del Popolo, 128, (Roma)
Grottaferrata, Corso Del Popolo, 128, (Roma)
Vernissage
6 Novembre 2010, ore 17
Sito web
info@lagazzettadellantiquariato.it
Autore
Curatore