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Fabio Pietrantonio – Agopuntura per il pianeta
Agopuntura per il pianeta consiste nel fare un pressione sulla terra con un bastoncino di bambù creando un contatto positivo, dando un simbolico beneficio alla terra, un respiro, curandola come si cura un paziente ammalato. Il nostro pianeta ha bisogno di cure, e il pensiero positivo influisce su tutte le energie favorendo il fluire delle cose.
Comunicato stampa
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Strano come mangiando un pezzo di melone, possa arrivare un regalo dall’universo.
E’ cioè che è accaduto a Fabio Pietrantonio, artista torinese che quest’estate ha avuto un’illuminazione a partire da uno stecchino di bambù infilzato in un pezzetto di melone in un bar. L’ha ascoltata, e ne è nata un’opera. Che poi è diventata una performance.
Mettendo in fila tanti stecchini di bambù prima su una tela, poi sulla terra. Una terra ricca di energia antica, la terra della Sardegna, terra nuragica. La performance di Pietrantonio ha avuto luogo alla Tomba dei Giganti, località nota nel mondo per le sue caratteristiche energetiche e terapeutiche.
Lì l’artista ha infilzato migliaia di stecchini, come per una simbolica, potente agopuntura per il pianeta.
Dice l’artista: “Il bambù credo che sia l'albero che produce più ossigeno di tutti gli altri suoi simili, tanto che le foreste di bambù sono da sempre ritrovo di grandi maestri buddisti per la meditazione. Non so perché le cose succedano, e come succedano, ma il messaggio è stato chiaro.
Agopuntura per il pianeta consiste nel fare un pressione sulla terra con un bastoncino di bambù creando un contatto positivo, dando un simbolico beneficio alla terra, un respiro, curandola come si cura un paziente ammalato. Il nostro pianeta ha bisogno di cure, e il pensiero positivo influisce su tutte le energie favorendo il fluire delle cose. Il semplice atto di questa azione scatena una miriade di energie, aprendo dei canali di trasmissione nella terra. E’ cosi banale che non sembra possibile ma è successo, tanto che al quarto stecchino infilzato ha iniziato a diluviare e, quando ho finito gli stecchini, ha smesso”.
Dalla moltiplicazione speculare di alcune foto scattate in occasione della performance, sono apparsi dei “mudra” che evocano presenze legate alla terra. Nella mostra, curata da Maria Livia Brunelli, sono esposte dunque fotografie, una riproduzione della installazione, un filmato della performance, alcune sculture in ottone. Un intervento di Land Art nel centro storico di Torino riporta il concetto di agopuntura in uno spazio pubblico: come menhir infilzati nel terreno, alcuni elementi in legno svettano nel cuore verde della Piazzetta Maria Teresa.
Pietrantonio, che si definisce un “delfino dell’arte povera”, ha alle spalle esperienze di Land Art che ricollegando il suo lavoro alle esperienze di Richard Serra. Come Beuys, ha vissuto a stretto contatto con gli elementi naturali, vivendo per anni con gli aborigeni australiani e con i nativi d’America. Affascinato dal simbolismo e dalla spiritualità dei popoli primitivi, ricerca un contatto diretto con popolazioni il meno possibile contaminate dalla industrializzazione e dal progresso, come i pueblos in New Mexico, di cui ha approfondito la sacralità del simbolismo nativo.
Riflettendo sul concetto dell'ansia contemporanea causata dall'allontanamento dell'uomo dalla natura, ha ideato un progetto internazionale che porta avanti da diversi anni legato all’idea di slow time. Si tratta di “Stop Breathe Respect”, una serie di interventi di arte pubblica urbana che hanno per protagonista un totem che invita a fermarsi e a prendere un attimo di tregua in una realtà che altrimenti rischia di fagocitarci.
E’ cioè che è accaduto a Fabio Pietrantonio, artista torinese che quest’estate ha avuto un’illuminazione a partire da uno stecchino di bambù infilzato in un pezzetto di melone in un bar. L’ha ascoltata, e ne è nata un’opera. Che poi è diventata una performance.
Mettendo in fila tanti stecchini di bambù prima su una tela, poi sulla terra. Una terra ricca di energia antica, la terra della Sardegna, terra nuragica. La performance di Pietrantonio ha avuto luogo alla Tomba dei Giganti, località nota nel mondo per le sue caratteristiche energetiche e terapeutiche.
Lì l’artista ha infilzato migliaia di stecchini, come per una simbolica, potente agopuntura per il pianeta.
Dice l’artista: “Il bambù credo che sia l'albero che produce più ossigeno di tutti gli altri suoi simili, tanto che le foreste di bambù sono da sempre ritrovo di grandi maestri buddisti per la meditazione. Non so perché le cose succedano, e come succedano, ma il messaggio è stato chiaro.
Agopuntura per il pianeta consiste nel fare un pressione sulla terra con un bastoncino di bambù creando un contatto positivo, dando un simbolico beneficio alla terra, un respiro, curandola come si cura un paziente ammalato. Il nostro pianeta ha bisogno di cure, e il pensiero positivo influisce su tutte le energie favorendo il fluire delle cose. Il semplice atto di questa azione scatena una miriade di energie, aprendo dei canali di trasmissione nella terra. E’ cosi banale che non sembra possibile ma è successo, tanto che al quarto stecchino infilzato ha iniziato a diluviare e, quando ho finito gli stecchini, ha smesso”.
Dalla moltiplicazione speculare di alcune foto scattate in occasione della performance, sono apparsi dei “mudra” che evocano presenze legate alla terra. Nella mostra, curata da Maria Livia Brunelli, sono esposte dunque fotografie, una riproduzione della installazione, un filmato della performance, alcune sculture in ottone. Un intervento di Land Art nel centro storico di Torino riporta il concetto di agopuntura in uno spazio pubblico: come menhir infilzati nel terreno, alcuni elementi in legno svettano nel cuore verde della Piazzetta Maria Teresa.
Pietrantonio, che si definisce un “delfino dell’arte povera”, ha alle spalle esperienze di Land Art che ricollegando il suo lavoro alle esperienze di Richard Serra. Come Beuys, ha vissuto a stretto contatto con gli elementi naturali, vivendo per anni con gli aborigeni australiani e con i nativi d’America. Affascinato dal simbolismo e dalla spiritualità dei popoli primitivi, ricerca un contatto diretto con popolazioni il meno possibile contaminate dalla industrializzazione e dal progresso, come i pueblos in New Mexico, di cui ha approfondito la sacralità del simbolismo nativo.
Riflettendo sul concetto dell'ansia contemporanea causata dall'allontanamento dell'uomo dalla natura, ha ideato un progetto internazionale che porta avanti da diversi anni legato all’idea di slow time. Si tratta di “Stop Breathe Respect”, una serie di interventi di arte pubblica urbana che hanno per protagonista un totem che invita a fermarsi e a prendere un attimo di tregua in una realtà che altrimenti rischia di fagocitarci.
06
novembre 2010
Fabio Pietrantonio – Agopuntura per il pianeta
Dal 06 al 14 novembre 2010
arte contemporanea
Location
STUDIO GALLERY FABIO PIETRANTONIO
Torino, Via Della Rocca, 19, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 19, (Torino)
Orario di apertura
ore 9.30-12.30; 15.00-19.00
Vernissage
6 Novembre 2010, 18.30-23.00
Autore
Curatore