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Garth Weiser
L’opera di Weiser esplora materiali, colori e spazi, combinando elementi ordinati con gesti spontanei e
matericità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Norma Mangione Gallery è lieta di presentare la
prima mostra personale italiana dell’artista americano
Garth Weiser.
L’opera di Weiser esplora materiali, colori e spazi,
combinando elementi ordinati con gesti spontanei e
matericità; l’artista mescola traslati di storia dell’arte
con la cultura pop in una fusione di mezzi diversi,
tra cui pasta modellabile, foglia di rame, aerografo
e tempera acrilica, per creare tele stratificate dalle
densità, superfici e influenze molto diverse.
In alcune opere, Weiser dà corpo a una trama
predeterminata e poi ci dipinge sopra, oppure usa la
fotografia di un dipinto precedente come immagine
di base per il successivo. Nelle opere in rame e acrilico
il dipinto sottostante è un’astrazione gestuale, un
ghirigoro impulsivo, che viene poi coperto da una
spoglia composizione grafica a spigoli vivi. Ciò
dà luogo a un effetto-maschera, che nasconde il
dipinto gutturale al di sotto. Il prodotto finito risulta
a un tempo controllato e spontaneo, fatto da due
opposti; le opere di Weiser contengono sempre almeno
due stili di pittura o disegno sovrapposti, che creano
un lampo, o uno slittamento, all’interno del quadro.
In alcune opere questi processi danno vita a una
plasticità sintetica, in altre a una difficoltà, o
un’inesattezza; questo allontana le creazioni di
Weiser dalla subitaneità dell’espressionismo astratto,
per avvicinarle a una tecnica pittorica più mediata,
o forse pervertita.
L’opera di Garth Weiser comunica agevolmente con
le influenze dell’astrattismo novecentesco, richiamando
la scultura costruttivista di Moholy-Nagy e le superfici
con rilievi in piombo di Jasper Johns; e incorpora
altresì la storia del pop e del design grafico, nell’unione
fra logotipi tecnologici come quello per il Beta della
Sony, e la variegata estetica dell’immagine pubblicitaria
degli ultimi trent’anni. Il sottotesto di queste composizioni,
che danno il modernismo per acquisito, è ossessionato da
immagini pop; e l’effetto finale crea, simultaneamente,
sconcerto e nostalgia.
Weiser impone magistralmente a questo immaginario
condiviso una nuova direzione, sollecitando la memoria
collettiva e creando opere uniche che appaiono, a un
tempo, bizzarramente familiari e del tutto nuove.
Garth Weiser (1979, Helena, Montana. Vive e lavora a
New York) si è laureato alla Columbia University School of
the Arts nel 2005. Lavora con la galleria Casey Kaplan di
New York e ha avuto mostre personali da Altman Siegel,
San Francisco, Guild & Greyshkul, New York e Kavi Gupta
gallery, Chicago. Nel 2007 ha partecipato a “Blackberrying”
da Christina Wilson, Copenhagen e “Destroy Athens”,
la Bienniale di Atene. Tra le altre mostre collettive “Before
and after” da Balice Hertling, Parigi, “The Triumph of
Painting” alla Saatchi Gallery, Londra, “Greater New York,”
al PS1 MOMA, New York e “Hunch and Flail,” curata
da Amy Silman all’Artists Space, New York.
prima mostra personale italiana dell’artista americano
Garth Weiser.
L’opera di Weiser esplora materiali, colori e spazi,
combinando elementi ordinati con gesti spontanei e
matericità; l’artista mescola traslati di storia dell’arte
con la cultura pop in una fusione di mezzi diversi,
tra cui pasta modellabile, foglia di rame, aerografo
e tempera acrilica, per creare tele stratificate dalle
densità, superfici e influenze molto diverse.
In alcune opere, Weiser dà corpo a una trama
predeterminata e poi ci dipinge sopra, oppure usa la
fotografia di un dipinto precedente come immagine
di base per il successivo. Nelle opere in rame e acrilico
il dipinto sottostante è un’astrazione gestuale, un
ghirigoro impulsivo, che viene poi coperto da una
spoglia composizione grafica a spigoli vivi. Ciò
dà luogo a un effetto-maschera, che nasconde il
dipinto gutturale al di sotto. Il prodotto finito risulta
a un tempo controllato e spontaneo, fatto da due
opposti; le opere di Weiser contengono sempre almeno
due stili di pittura o disegno sovrapposti, che creano
un lampo, o uno slittamento, all’interno del quadro.
In alcune opere questi processi danno vita a una
plasticità sintetica, in altre a una difficoltà, o
un’inesattezza; questo allontana le creazioni di
Weiser dalla subitaneità dell’espressionismo astratto,
per avvicinarle a una tecnica pittorica più mediata,
o forse pervertita.
L’opera di Garth Weiser comunica agevolmente con
le influenze dell’astrattismo novecentesco, richiamando
la scultura costruttivista di Moholy-Nagy e le superfici
con rilievi in piombo di Jasper Johns; e incorpora
altresì la storia del pop e del design grafico, nell’unione
fra logotipi tecnologici come quello per il Beta della
Sony, e la variegata estetica dell’immagine pubblicitaria
degli ultimi trent’anni. Il sottotesto di queste composizioni,
che danno il modernismo per acquisito, è ossessionato da
immagini pop; e l’effetto finale crea, simultaneamente,
sconcerto e nostalgia.
Weiser impone magistralmente a questo immaginario
condiviso una nuova direzione, sollecitando la memoria
collettiva e creando opere uniche che appaiono, a un
tempo, bizzarramente familiari e del tutto nuove.
Garth Weiser (1979, Helena, Montana. Vive e lavora a
New York) si è laureato alla Columbia University School of
the Arts nel 2005. Lavora con la galleria Casey Kaplan di
New York e ha avuto mostre personali da Altman Siegel,
San Francisco, Guild & Greyshkul, New York e Kavi Gupta
gallery, Chicago. Nel 2007 ha partecipato a “Blackberrying”
da Christina Wilson, Copenhagen e “Destroy Athens”,
la Bienniale di Atene. Tra le altre mostre collettive “Before
and after” da Balice Hertling, Parigi, “The Triumph of
Painting” alla Saatchi Gallery, Londra, “Greater New York,”
al PS1 MOMA, New York e “Hunch and Flail,” curata
da Amy Silman all’Artists Space, New York.
06
novembre 2010
Garth Weiser
Dal 06 novembre 2010 al 15 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
NORMA MANGIONE GALLERY
Torino, Via Matteo Pescatore, 17, (Torino)
Torino, Via Matteo Pescatore, 17, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30 - 19.30 e su
Vernissage
6 Novembre 2010, ore 21-24
Autore