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Ettore Pinelli / Adriano Savà – Restart
PASSO inaugura la nuova stagione con gli “scatti 10×15” di Adriano Savà e con le “tecniche miste” di Ettore Pinelli. Un intervento che satura lo spazio disponibile e lascia traccia dell’azione, dei movimenti e delle pose che essi stessi avranno assunto per installare le loro opere.
Comunicato stampa
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RESTART
di Non Daniele Marranca
I bambini scoprono di essere cambiati, di essere diventati più alti ritornando a scuola e riconfrontandosi con i compagni.
È il sole estivo, si dice, che nutre il corpo e lo sviluppa velocemente.
Oppure dopo una febbre, rialzandosi dal letto e rimisurandosi con gli oggetti di ogni giorno: un lavandino, un tavolo, la maniglia dello stipetto che non riuscivano a raggiungere.
È l'elevata temperatura, si dice, che aiuta il bambino a diventare più alto.
Forse non è la temperatura, magari è altra la causa, magari è solo una credenza popolare, ma noi abbiamo il ricordo di esserci alzati dal letto dopo una brutta influenza ed esserci trovati più alti.
Nessuna spiegazione scientifica delle cause o dell'imbroglio potrà mai far dimenticare quell'emozione. Questa è la memoria.
Non importa se è il ricordo di un evento oggettivamente accaduto o soggettivamente immaginato.
Non importa se lo abbiamo vissuto o sognato, se è cosa dimostrabile o leggenda.
Ci raccontarono un sogno:
“Una fila senza principio, se non nell'ombra, di uomini e donne che da lontano venivano a mostrarmi il loro viso. Quando mi
passavano accanto abbassavano il capo ad altezza del mio, seduto.
Non sapevo chi fossero, ma era come se li avessi già visti. Al risveglio non ricordavo i volti, e non so ancora dire se erano
volti conosciuti nel passato reale od onirico, se erano solo immaginati, ma erano volti vivi”.
Qui in Sicilia il freddo non arriva mai prima di novembre, ma da settembre non c'è più quel caldo afoso. Qui esiste la mezza
stagione.
Adesso è il momento di ripartire, di mostrare i frutti del nostro maturare, del nostro crescere. Abbiamo nuova consapevolezza, nuove idee, nuove forze.
Non ricordiamo esattamente come eravamo, nè come immaginavamo saremmo diventati, ma abbiamo memoria e immagine del presente.
La stagione degli eventi è insieme seminare e raccogliere i frutti.
Seminare la curiosità e l'interesse in luoghi e persone che ancora non conosciamo, allo stesso modo quel seme arriverà sotto altri occhi, in altre mani, nella bellezza di un frutto.
Nello scoprirsi più alti di come ci eravamo lasciati, nel caos di un ricordo che non distingue memoria dell'oggettivo dal soggettivo, inauguriamo la nuova stagione con gli “scatti 10x15” di Adriano Savà e con le “tecniche miste su stampa digitale” di Ettore Pinelli.
Un intervento, il loro, che satura lo spazio disponibile e lascia traccia dell'azione, dei movimenti e delle pose che essi stessi avranno assunto per installare le loro opere.
di Non Daniele Marranca
I bambini scoprono di essere cambiati, di essere diventati più alti ritornando a scuola e riconfrontandosi con i compagni.
È il sole estivo, si dice, che nutre il corpo e lo sviluppa velocemente.
Oppure dopo una febbre, rialzandosi dal letto e rimisurandosi con gli oggetti di ogni giorno: un lavandino, un tavolo, la maniglia dello stipetto che non riuscivano a raggiungere.
È l'elevata temperatura, si dice, che aiuta il bambino a diventare più alto.
Forse non è la temperatura, magari è altra la causa, magari è solo una credenza popolare, ma noi abbiamo il ricordo di esserci alzati dal letto dopo una brutta influenza ed esserci trovati più alti.
Nessuna spiegazione scientifica delle cause o dell'imbroglio potrà mai far dimenticare quell'emozione. Questa è la memoria.
Non importa se è il ricordo di un evento oggettivamente accaduto o soggettivamente immaginato.
Non importa se lo abbiamo vissuto o sognato, se è cosa dimostrabile o leggenda.
Ci raccontarono un sogno:
“Una fila senza principio, se non nell'ombra, di uomini e donne che da lontano venivano a mostrarmi il loro viso. Quando mi
passavano accanto abbassavano il capo ad altezza del mio, seduto.
Non sapevo chi fossero, ma era come se li avessi già visti. Al risveglio non ricordavo i volti, e non so ancora dire se erano
volti conosciuti nel passato reale od onirico, se erano solo immaginati, ma erano volti vivi”.
Qui in Sicilia il freddo non arriva mai prima di novembre, ma da settembre non c'è più quel caldo afoso. Qui esiste la mezza
stagione.
Adesso è il momento di ripartire, di mostrare i frutti del nostro maturare, del nostro crescere. Abbiamo nuova consapevolezza, nuove idee, nuove forze.
Non ricordiamo esattamente come eravamo, nè come immaginavamo saremmo diventati, ma abbiamo memoria e immagine del presente.
La stagione degli eventi è insieme seminare e raccogliere i frutti.
Seminare la curiosità e l'interesse in luoghi e persone che ancora non conosciamo, allo stesso modo quel seme arriverà sotto altri occhi, in altre mani, nella bellezza di un frutto.
Nello scoprirsi più alti di come ci eravamo lasciati, nel caos di un ricordo che non distingue memoria dell'oggettivo dal soggettivo, inauguriamo la nuova stagione con gli “scatti 10x15” di Adriano Savà e con le “tecniche miste su stampa digitale” di Ettore Pinelli.
Un intervento, il loro, che satura lo spazio disponibile e lascia traccia dell'azione, dei movimenti e delle pose che essi stessi avranno assunto per installare le loro opere.
07
novembre 2010
Ettore Pinelli / Adriano Savà – Restart
Dal 07 al 28 novembre 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PIATTAFORMA CULTURALE PASS/O
Scicli, Via Brenta, 2, (Ragusa)
Scicli, Via Brenta, 2, (Ragusa)
Orario di apertura
da giovedì a domenica dalle ore 19:00 alle 23:00
Vernissage
7 Novembre 2010, ore 19:00
Autore