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La pittura è oro #2
Agli incontri partecipano alcuni protagonisti del sistema dell’arte italiano, scelti tra artisti, curatori, critici e galleristi, ma anche scrittori e filosofi, che negli anni hanno espresso posizioni differenti nei confronti di questo medium.
Comunicato stampa
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Perché ci si avvicina con tanta circospezione alla pittura? Perché è così difficile parlarne, scriverne? La pittura è davvero un medium inattuale? O forse la sua inattualità e intempestività potrebbero rivelarsi un punto di forza negli anni a venire? È possibile ricucire la ferita prodottasi molto tempo fa tra pittura e storia, tra pittura e narrazione? E perché in Italia non è stata raccontata una storia della pittura degli ultimi vent’anni e non è stato possibile instaurare un discorso critico capace di misurarsi col dibattito internazionale?
A molti la pittura appare come un linguaggio troppo specialistico, fortemente autoreferenziale, incapace di reinventarsi e di uscire dai propri limiti. Eppure si registra un rinnovato interesse, da parte delle ultime generazioni di artisti, curatori e galleristi, a confrontarsi sul medium pittura e sulle sue specificità: un interesse che tuttavia, nel caso di curatori e critici, resta spesso una timida dichiarazione di intenti (e che viene espressa talvolta con una specie di pudore).
Agli incontri partecipano alcuni protagonisti del sistema dell'arte italiano, scelti tra artisti, curatori, critici e galleristi, ma anche scrittori e filosofi, che negli anni hanno espresso posizioni differenti nei confronti di questo medium.
La pittura è oro prevede tre tavole rotonde che si terranno al DOCVA:
venerdì 29 ottobre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Pittura come racconto. Raccontare la pittura.
Intervengono: Manuele Cerutti, Marco Cingolani, Federico Ferrari, Luca Francesconi, Elio Grazioli, Tiziano Scarpa, Elena Volpato
venerdì 12 novembre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Esiste uno statuto speciale per la pittura?
Intervengono: Stefano Arienti, Stefania Galegati Shines, Raffaele Gavarro, Alessandro Roma, Gianni Romano, Chiara Rusconi, Sean Shanahan, Andrea Viliani
venerdì 26 novembre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Il gap italiano.
Intervengono: Corrado Beldì, Edoardo Bonaspetti, Paola Capata, Helena Kontova, Marco Neri, Paolo Parisi, Roberta Tenconi, Fabio Tiboni, Giorgio Verzotti, Angela Vettese
Stefano Arienti (Asola, 1961) è un artista specializzato nella manipolazione di oggetti quotidiani a cui dà
nuova vita e significato. Dopo la laurea in Agraria intraprende la carriera artistica cominciando a
frequentare la Brown Boveri di Milano, una fabbrica dismessa diventata centro di aggregazione e
sperimentazione per giovani artisti e aperta al pubblico nel 1985, anno che segna anche il suo esordio
ufficiale. Seguono diverse esperienza in Italia, come la partecipazione nel 1996 alla XII Quadriennale di
Roma dove vince il primo premio, e all’estero in Germania, Inghilterra e Francia. Al centro della sua attività
artistica negli anni ’90 è spesso l’oggetto-libro simbolo di conoscenza, memoria e autorità su cui
interviene ingigantendolo, cancellandolo, disarticolandolo fino a formare delle vere e proprie sculture. Nel
1997 si intensificano le esposizioni che lo vedono presente alla Galleria d’Arte Moderna e al Palazzo delle
Esposizioni di Roma, a Milano, a Torino, Salisburgo, Kiev e anche alla IX Triennale in India. Nel 2001
partecipa al progetto Migrazioni promosso dal Centro per le Arti Contemporanee di Roma e organizza una
mostra personale per i bambini presso il Castello di Rivoli a Torino. Negli ultimi anni la sua riflessione si
sposta più sul disegno e proprio Disegni dismessi è il titolo scelto per la sua esposizione presso la
Fondazione Querini Stampalia di Venezia nel 2008.
Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo (RA), 1973) vive e lavora a Palermo. La sua prima mostra
personale è del 1994 in Viafarini a Milano. Ha lavorato stabilmente con Pinksummer di Genova dal 1996 e
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea di Palermo dal 2007. Ha tenuto mostre personali a Shanghai a
Bizart nel 2002, a Praga a Futuraproject nel 2006 e al MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna nel 2008.
Ha partecipato a 100 collettive fra cui Far away so close, Tour Fromage, a cura di Barbara Casavecchia
Aosta, 2003; Il diavolo del focolare, a cura di Claudia Gian Ferrari, Triennale di Milano, 2006 e The buffer
zone, a cura di Cecilia Canziani e Lexi Eberspacher, American Academy di Roma, 2009.
Raffaele Gavarro (Caserta, 1963) vive a Roma, dove lavora come critico d’arte e curatore indipendente. La
sua attività curatoriale si è sviluppata attraverso la collaborazione con diverse gallerie in Italia e all’estero,
e con musei come il MACRO di Roma, il Ciac di Genazzano (RM) e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi
Pecci di Prato. Dal 2001 è membro dell’AICA - Associatìon International des Critiques d’Art, con sede a
Parigi. Dal 2006 al 2007 è stato direttore artistico di V_Venice Videoart Fair a Venezia. Dal 2006 al 2007 è
stato Independent Curator al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2005 cura l’attività
espositiva dell’Isola di San Servolo a Venezia, dedicata alla fotografia e ai nuovi media. Dal 2008 è
direttore artistico del Festival Internazionale Videominuto, che si svolge al Centro per l’Arte
Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2009 è stato direttore artistico di ArtO’_Art Fair in Open City (fiera
d’arte contemporanea internazionale) che si è tenuta a Roma al Palazzo dei Congressi dell’EUR. Dal 2007 è
docente dei Master per curatori dello IED Istituto Europeo di Design. Ha pubblicato articoli e saggi su
riviste specializzate, cataloghi e libri in edizioni nazionali ed internazionali. Nel 2007 ha pubblicato il
saggio Oltre l’estetica, per la Meltemi Editore, Roma. Di prossima pubblicazione il saggio dal titolo Arte
ed Etica.
Alessandro Roma (Milano, 1977) inizia il suo percorso espositivo partecipando alla rassegna Gemine
Muse che documenta il lavoro di 80 artisti esordienti attraverso una serie di mostre nei principali musei
italiani. Dopo le personali nelle due sedi della Galleria Artra, dapprima a Genova nel 2004, quindi a Milano
l’anno successivo, nel 2006 viene invitato da Renato Barilli a partecipare alla rassegna La giovine Italia alla
Pinacoteca Nazionale di Bologna. La volontà di superare la struttura canonica della pittura, che accomuna
molte delle personalità riunite, si traduce in Roma nell’acquisizione di uno stile poliedrico aperto alle più
svariate combinazioni. Nel 2007 vince il IV International Painting Prize Diputación de Castellón al Museo
de Bellas Artes de Castellon nell’omonima città spagnola. La personale del 2007 a Berlino alla Galerie
Alexandra Saheb inaugura un lungo soggiorno in Germania, scandito da una Residence Künstlerhäuser
Worpswede tra il 2008 e il 2009. La personale del 2009 a Berlino alla Galerie Alexandra Saheb, dal titolo
Vicarious, rimanda al ruolo dell’artista come testimone di viaggi immaginari, autore di paesaggi fantastici
in cui confluiscono spunti reali e memorie letterarie. I suoi collage e le sue composizioni sono spesso il
risultato di un assemblaggio di frammenti che assumono completezza a uno sguardo lontano. Roma
impagina atmosfere oniriche, facendo ricorso a stesure pittoriche, con sovrapposizioni e innesti di reperti
fotografici o illustrazioni, prediligendo spesso spunti iconografici desunti dai più svariati repertori, dai
maestri antichi alla contemporaneità.
Gianni Romano (Montalbano Jonico, 1960), critico d’arte, di base a Milano, ha al suo attivo numerose
mostre e pubblicazioni. Nel 2000, come curatore del Premio Michetti pubblica un importante studio che fa
il punto sulla condizione della pittura in Europa: Europa, differenti prospettive nella pittura, Politi Editore,
Milano 2000. Il volume contiene testi di Gianni Romano, Lane Relyea, Marlene Dumas, Martin Maloney,
Wim Peters, Barbara Casavecchia. Per tutti gli anni Novanta, numerosi sono i suoi saggi e interviste
pubblicati su riviste quali Flash Art (Milano), Arts Magazine (New York), Lapiz (Madrid) e per qualche anno
è il corrispondente italiano del nuovo magazine internettiano Artnet. Proprio alla presenza dell'arte in
Rete, Romano dedica il libro Artscape, panoramica dell'arte in rete, Costa&Nolan, Milano 2000, uno studio
che vuole indagare la presenza mediale dell'arte e la recente storia dell'interazione degli artisti con il
nuovo strumento tecnologico. A questo fa seguito Contemporanee: percorsi, lavori e poetiche delle artiste
dagli anni ottanta a oggi, edito in collaborazione con Emanuela De Cecco, anch'esso pubblicato da
Costa&Nolan, Milano 2000, e Media Connection, Libri Scheiwiller, Milano 2001, catalogo dell'omonima
mostra organizzata alla Triennale di Milano e al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Gianni Romano ha
insegnato navigazione internettiana all'Università dell'Immagine di Milano e Fenomenologia dei Nuovi
Media all'Accademia Carrara di Bergamo. Attualmente insegna Storia dell'arte contemporanea alla NABA
Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Fondamentale per il discorso teorico in Italia è la fondazione della
casa editrice Postmedia books con la quale Romano ha tradotto e pubblicato numerosi nomi dell'arte e
dell'architettura contemporanei tra i quali ricordiamo Arthur Danto, Hal Foster, Rem Koolhaas, Damien
Hirst, Rosalind Krauss, Hans Ulrich Obrist, Marco Senaldi, Nicolas Bourriaud.
Seán Shanahan (Dublino, 1960) studia alla Heatherley School of Fine Art di Chelsea, Londra (1978-79),
quindi al Croydon College of Art & Design di Londra (1979-82) e si perfeziona presso la Fundación Olivar
de Castillejo di Madrid (1986-88). Dagli anni ottanta vive e lavora in Italia, attualmente a Montevecchia, in
provincia di Lecco. Molte le sue mostre personali e le partecipazioni a collettive, in particolare in Irlanda,
Olanda, Germania e Italia. Tra le più recenti personali nel 2010: Fabbri.c.a., Milano. Nel 2009: Kerlin
Gallery, Dublino; In Space, Bergner and Joop, Mainz; Interludium, Newman House. Nel 2008: Unique Act,
Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino. Nel 2007: Kunst-Stattion, Sankt Peter, Colonia. Tra le più
recenti collettive, nel 2010: Hommage a Scaccabarozzi, Galerie Katharina Krohn, Basilea (in corso), Hugh
Lane Centenary Print Exhibition, Wexford Arts Centre, Wexford. Nel 2009: The Weight of Light, Visual,
Centre for Contemporary Art, Carlow; Terror and the Sublime: Art in an Age of Anxiety, Crawford Art
Gallery, Cork. Nel 2007: Colour Based Paintings, Bergner & Job Galerie, Mainz. Nel 2006: Crystal Grey,
Peacock Visual Arts, Aberdeen. Nel 2005: Lebendiges Grau, Karl Ernst Osthaus-Museum, Hagen. Sue opere
fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la prestigiosa collezione
Panza. Recentemente presso il Lucca Center of Contemporary Art la mostra State of Mind, dedicata alla
minimal art della collezione Panza, lo ha visto tra gli artisti protagonisti.
Andrea Viliani (Casale Monferrato, 1973) è il Direttore della Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca
sulla Contemporaneità di Trento. Assistente Curatore al Castello di Rivoli, dal 2000 al 2005, Viliani è stato
dal 2005 Curatore al MAMbo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bologna, presso cui ha curato
mostre di Christopher Williams, Jeroen de Rijke/Willem de Rooij, Sarah Morris oltre alle prime personali in
un museo pubblico italiano, fra gli altri, Ryan Gander, Markus Schinwald, Adam Chodzko, Bojan Sarcevic,
Natascha Sadr Haghighian, GuytonWalker, Trisha Donnelly e Seth Price. Vincitore del Premio per giovani
curatori "Lorenzo Bonaldi per l'Arte - EnterPrize" presso la GAMeC di Bergamo nel 2005, si interessa in
particolare alla relazione fra le pratiche artistiche contemporanee e il contesto museale, nel tentativo di
esplorare nuove possibili piattaforme espressive e istituzionali
A molti la pittura appare come un linguaggio troppo specialistico, fortemente autoreferenziale, incapace di reinventarsi e di uscire dai propri limiti. Eppure si registra un rinnovato interesse, da parte delle ultime generazioni di artisti, curatori e galleristi, a confrontarsi sul medium pittura e sulle sue specificità: un interesse che tuttavia, nel caso di curatori e critici, resta spesso una timida dichiarazione di intenti (e che viene espressa talvolta con una specie di pudore).
Agli incontri partecipano alcuni protagonisti del sistema dell'arte italiano, scelti tra artisti, curatori, critici e galleristi, ma anche scrittori e filosofi, che negli anni hanno espresso posizioni differenti nei confronti di questo medium.
La pittura è oro prevede tre tavole rotonde che si terranno al DOCVA:
venerdì 29 ottobre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Pittura come racconto. Raccontare la pittura.
Intervengono: Manuele Cerutti, Marco Cingolani, Federico Ferrari, Luca Francesconi, Elio Grazioli, Tiziano Scarpa, Elena Volpato
venerdì 12 novembre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Esiste uno statuto speciale per la pittura?
Intervengono: Stefano Arienti, Stefania Galegati Shines, Raffaele Gavarro, Alessandro Roma, Gianni Romano, Chiara Rusconi, Sean Shanahan, Andrea Viliani
venerdì 26 novembre, dalle ore 16.00 alle 19.00
Il gap italiano.
Intervengono: Corrado Beldì, Edoardo Bonaspetti, Paola Capata, Helena Kontova, Marco Neri, Paolo Parisi, Roberta Tenconi, Fabio Tiboni, Giorgio Verzotti, Angela Vettese
Stefano Arienti (Asola, 1961) è un artista specializzato nella manipolazione di oggetti quotidiani a cui dà
nuova vita e significato. Dopo la laurea in Agraria intraprende la carriera artistica cominciando a
frequentare la Brown Boveri di Milano, una fabbrica dismessa diventata centro di aggregazione e
sperimentazione per giovani artisti e aperta al pubblico nel 1985, anno che segna anche il suo esordio
ufficiale. Seguono diverse esperienza in Italia, come la partecipazione nel 1996 alla XII Quadriennale di
Roma dove vince il primo premio, e all’estero in Germania, Inghilterra e Francia. Al centro della sua attività
artistica negli anni ’90 è spesso l’oggetto-libro simbolo di conoscenza, memoria e autorità su cui
interviene ingigantendolo, cancellandolo, disarticolandolo fino a formare delle vere e proprie sculture. Nel
1997 si intensificano le esposizioni che lo vedono presente alla Galleria d’Arte Moderna e al Palazzo delle
Esposizioni di Roma, a Milano, a Torino, Salisburgo, Kiev e anche alla IX Triennale in India. Nel 2001
partecipa al progetto Migrazioni promosso dal Centro per le Arti Contemporanee di Roma e organizza una
mostra personale per i bambini presso il Castello di Rivoli a Torino. Negli ultimi anni la sua riflessione si
sposta più sul disegno e proprio Disegni dismessi è il titolo scelto per la sua esposizione presso la
Fondazione Querini Stampalia di Venezia nel 2008.
Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo (RA), 1973) vive e lavora a Palermo. La sua prima mostra
personale è del 1994 in Viafarini a Milano. Ha lavorato stabilmente con Pinksummer di Genova dal 1996 e
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea di Palermo dal 2007. Ha tenuto mostre personali a Shanghai a
Bizart nel 2002, a Praga a Futuraproject nel 2006 e al MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna nel 2008.
Ha partecipato a 100 collettive fra cui Far away so close, Tour Fromage, a cura di Barbara Casavecchia
Aosta, 2003; Il diavolo del focolare, a cura di Claudia Gian Ferrari, Triennale di Milano, 2006 e The buffer
zone, a cura di Cecilia Canziani e Lexi Eberspacher, American Academy di Roma, 2009.
Raffaele Gavarro (Caserta, 1963) vive a Roma, dove lavora come critico d’arte e curatore indipendente. La
sua attività curatoriale si è sviluppata attraverso la collaborazione con diverse gallerie in Italia e all’estero,
e con musei come il MACRO di Roma, il Ciac di Genazzano (RM) e il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi
Pecci di Prato. Dal 2001 è membro dell’AICA - Associatìon International des Critiques d’Art, con sede a
Parigi. Dal 2006 al 2007 è stato direttore artistico di V_Venice Videoart Fair a Venezia. Dal 2006 al 2007 è
stato Independent Curator al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Dal 2005 cura l’attività
espositiva dell’Isola di San Servolo a Venezia, dedicata alla fotografia e ai nuovi media. Dal 2008 è
direttore artistico del Festival Internazionale Videominuto, che si svolge al Centro per l’Arte
Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Nel 2009 è stato direttore artistico di ArtO’_Art Fair in Open City (fiera
d’arte contemporanea internazionale) che si è tenuta a Roma al Palazzo dei Congressi dell’EUR. Dal 2007 è
docente dei Master per curatori dello IED Istituto Europeo di Design. Ha pubblicato articoli e saggi su
riviste specializzate, cataloghi e libri in edizioni nazionali ed internazionali. Nel 2007 ha pubblicato il
saggio Oltre l’estetica, per la Meltemi Editore, Roma. Di prossima pubblicazione il saggio dal titolo Arte
ed Etica.
Alessandro Roma (Milano, 1977) inizia il suo percorso espositivo partecipando alla rassegna Gemine
Muse che documenta il lavoro di 80 artisti esordienti attraverso una serie di mostre nei principali musei
italiani. Dopo le personali nelle due sedi della Galleria Artra, dapprima a Genova nel 2004, quindi a Milano
l’anno successivo, nel 2006 viene invitato da Renato Barilli a partecipare alla rassegna La giovine Italia alla
Pinacoteca Nazionale di Bologna. La volontà di superare la struttura canonica della pittura, che accomuna
molte delle personalità riunite, si traduce in Roma nell’acquisizione di uno stile poliedrico aperto alle più
svariate combinazioni. Nel 2007 vince il IV International Painting Prize Diputación de Castellón al Museo
de Bellas Artes de Castellon nell’omonima città spagnola. La personale del 2007 a Berlino alla Galerie
Alexandra Saheb inaugura un lungo soggiorno in Germania, scandito da una Residence Künstlerhäuser
Worpswede tra il 2008 e il 2009. La personale del 2009 a Berlino alla Galerie Alexandra Saheb, dal titolo
Vicarious, rimanda al ruolo dell’artista come testimone di viaggi immaginari, autore di paesaggi fantastici
in cui confluiscono spunti reali e memorie letterarie. I suoi collage e le sue composizioni sono spesso il
risultato di un assemblaggio di frammenti che assumono completezza a uno sguardo lontano. Roma
impagina atmosfere oniriche, facendo ricorso a stesure pittoriche, con sovrapposizioni e innesti di reperti
fotografici o illustrazioni, prediligendo spesso spunti iconografici desunti dai più svariati repertori, dai
maestri antichi alla contemporaneità.
Gianni Romano (Montalbano Jonico, 1960), critico d’arte, di base a Milano, ha al suo attivo numerose
mostre e pubblicazioni. Nel 2000, come curatore del Premio Michetti pubblica un importante studio che fa
il punto sulla condizione della pittura in Europa: Europa, differenti prospettive nella pittura, Politi Editore,
Milano 2000. Il volume contiene testi di Gianni Romano, Lane Relyea, Marlene Dumas, Martin Maloney,
Wim Peters, Barbara Casavecchia. Per tutti gli anni Novanta, numerosi sono i suoi saggi e interviste
pubblicati su riviste quali Flash Art (Milano), Arts Magazine (New York), Lapiz (Madrid) e per qualche anno
è il corrispondente italiano del nuovo magazine internettiano Artnet. Proprio alla presenza dell'arte in
Rete, Romano dedica il libro Artscape, panoramica dell'arte in rete, Costa&Nolan, Milano 2000, uno studio
che vuole indagare la presenza mediale dell'arte e la recente storia dell'interazione degli artisti con il
nuovo strumento tecnologico. A questo fa seguito Contemporanee: percorsi, lavori e poetiche delle artiste
dagli anni ottanta a oggi, edito in collaborazione con Emanuela De Cecco, anch'esso pubblicato da
Costa&Nolan, Milano 2000, e Media Connection, Libri Scheiwiller, Milano 2001, catalogo dell'omonima
mostra organizzata alla Triennale di Milano e al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Gianni Romano ha
insegnato navigazione internettiana all'Università dell'Immagine di Milano e Fenomenologia dei Nuovi
Media all'Accademia Carrara di Bergamo. Attualmente insegna Storia dell'arte contemporanea alla NABA
Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Fondamentale per il discorso teorico in Italia è la fondazione della
casa editrice Postmedia books con la quale Romano ha tradotto e pubblicato numerosi nomi dell'arte e
dell'architettura contemporanei tra i quali ricordiamo Arthur Danto, Hal Foster, Rem Koolhaas, Damien
Hirst, Rosalind Krauss, Hans Ulrich Obrist, Marco Senaldi, Nicolas Bourriaud.
Seán Shanahan (Dublino, 1960) studia alla Heatherley School of Fine Art di Chelsea, Londra (1978-79),
quindi al Croydon College of Art & Design di Londra (1979-82) e si perfeziona presso la Fundación Olivar
de Castillejo di Madrid (1986-88). Dagli anni ottanta vive e lavora in Italia, attualmente a Montevecchia, in
provincia di Lecco. Molte le sue mostre personali e le partecipazioni a collettive, in particolare in Irlanda,
Olanda, Germania e Italia. Tra le più recenti personali nel 2010: Fabbri.c.a., Milano. Nel 2009: Kerlin
Gallery, Dublino; In Space, Bergner and Joop, Mainz; Interludium, Newman House. Nel 2008: Unique Act,
Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino. Nel 2007: Kunst-Stattion, Sankt Peter, Colonia. Tra le più
recenti collettive, nel 2010: Hommage a Scaccabarozzi, Galerie Katharina Krohn, Basilea (in corso), Hugh
Lane Centenary Print Exhibition, Wexford Arts Centre, Wexford. Nel 2009: The Weight of Light, Visual,
Centre for Contemporary Art, Carlow; Terror and the Sublime: Art in an Age of Anxiety, Crawford Art
Gallery, Cork. Nel 2007: Colour Based Paintings, Bergner & Job Galerie, Mainz. Nel 2006: Crystal Grey,
Peacock Visual Arts, Aberdeen. Nel 2005: Lebendiges Grau, Karl Ernst Osthaus-Museum, Hagen. Sue opere
fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private internazionali, tra cui la prestigiosa collezione
Panza. Recentemente presso il Lucca Center of Contemporary Art la mostra State of Mind, dedicata alla
minimal art della collezione Panza, lo ha visto tra gli artisti protagonisti.
Andrea Viliani (Casale Monferrato, 1973) è il Direttore della Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca
sulla Contemporaneità di Trento. Assistente Curatore al Castello di Rivoli, dal 2000 al 2005, Viliani è stato
dal 2005 Curatore al MAMbo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bologna, presso cui ha curato
mostre di Christopher Williams, Jeroen de Rijke/Willem de Rooij, Sarah Morris oltre alle prime personali in
un museo pubblico italiano, fra gli altri, Ryan Gander, Markus Schinwald, Adam Chodzko, Bojan Sarcevic,
Natascha Sadr Haghighian, GuytonWalker, Trisha Donnelly e Seth Price. Vincitore del Premio per giovani
curatori "Lorenzo Bonaldi per l'Arte - EnterPrize" presso la GAMeC di Bergamo nel 2005, si interessa in
particolare alla relazione fra le pratiche artistiche contemporanee e il contesto museale, nel tentativo di
esplorare nuove possibili piattaforme espressive e istituzionali
12
novembre 2010
La pittura è oro #2
12 novembre 2010
incontro - conferenza
Location
DOCVA – DOCUMENTATION CENTER FOR VISUAL ARTS
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Vernissage
12 Novembre 2010, ore 16-19
Autore
Curatore