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[05|10|2010] |||arte moderna/mostra |
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I MITI DEL MEDITERRANEO
dal 9 ottobre 2010 | a cura di claudia beltramo ceppi e teresa montaner | palazzo blu | pisa
L’iniziativa è la seconda di un ciclo triennale di mostre dedicato ai grandi protagonisti dell’arte del Novecento e al loro rapporto con le tradizioni, la luce e le culture del Mediterraneo. Continua così il programma che caratterizza le attività espositive di BLU | Palazzo d’arte e cultura, istituzione creata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col fine di essere un rilevante punto di riferimento per le proposte culturali non solo per la città. “Joan Mirò. I miti del Mediterraneo”, curata da Claudia Beltramo Ceppi e Teresa Montaner – conservatrice alla Fundació Miró di Barcellona, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, con il patrocinio del Comune di Pisa e dell’Ambasciata di Spagna in Italia, organizzata da Giunti Arte mostre musei, presenterà 110 opere, tra dipinti, sculture, litografie, disegni e illustrazioni, nelle quali, attraverso il potere trasformatore della poesia e del mito, l’artista catalano esprime la complessità del reale. Il percorso espositivo si apre con alcune opere dedicate al mito di Dafne e Cloe e a quello del Minotauro. Il primo, con la sua attenzione per l’aspetto bucolico, ben si adatta all’esaltazione da parte di Miró della sua terra e della forza dell’uomo quando è in comunione con essa. Quello del Minotauro, evocato da litografie come L’éveil du géant del 1938, e poi ripreso nel 1970 con la scultura Tête de taureau, oltre a rappresentare la relazione e l’interdipendenza fra l’uomo e la natura, simboleggia la bestialità e la violenza cieca dell’uomo che caratterizza quegli anni di guerra. Lo spazio di Miró, i suoi colori e la sua iconografia, raccontano con chiarezza il temperamento catalano, abitualmente definito come il sentimento della terra, associato a un misticismo esacerbato e a una identificazione con un universo ineffabile. Tale ambivalenza viene risolta, da un lato, con la figura della contadina catalana sfigurata da piedi enormi, dalle lumache, dai serpenti, dagli insetti, dai fiori e dagli alberi, mentre, dall’altro, le scale, gli uccelli, gli insetti volanti, le stelle e le comete descrivono l’evasione dalle contingenze terrene. Anche nella sua maturità, Miró continuerà questa ricerca parallela tra rappresentazione della realtà esterna, attraverso la narrazione di tipo mitologico, e l’aspirazione a una pace interiore, ben espressa dalle illustrazioni per le Costellations di André Breton, in cui la poesia, grande passione di Miró, si coniuga con la sua raffigurazione di uno spazio infinito in cui linee, colori e forme si compongono e si scompongono.
Le serie Archipel Sauvage del 1970 e L’espoir du navigateur del 1973 fanno parte, insieme a altre importanti tele raramente esposte e agli haiku illustrati, di una sezione dedicata ai viaggi come evasione dal contingente verso gli spazi infiniti della mente.
Chiudono il percorso espositivo le sezioni dedicate al mito della donna, della Madre Natura e dell’uccello mitologico. Qui s’incontreranno lavori caratterizzati da colori vivi, pennellate spesse, pesanti tracce di nero che esprimono la violenza del ciclo vitale e della natura; spesso la donna è raffigurata stuprata da un uccello. L’esasperazione delle linee, la rarefazione dell’aria intorno alle figure atrocemente deformate costituiscono il tentativo disperato di esorcizzare i mostri che il mito porta con sé.
Accompagna la mostra un catalogo Giunti Arte mostre musei JOAN MIRÓ. I MITI DEL MEDITERRANEO Dal 9 ottobre 2010 al 23 gennaio 2011 Pisa, Palazzo Blu (via Pietro Toselli 29) Orari: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato e domenica, dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima); lunedì chiuso Biglietti: intero € 8,00; ridotto € 6.50; gruppi € 6.00 ; scuole € 4.50 Informazioni BLU Palazzo d’Arte e Cultura: tel. 050.500197 Informazioni e prenotazioni gruppi: Impegno e Futuro, tel. 050 28515, Fax 050 503532; info@impegnoefuturo.it www.miropisa.it Enti Promotori Ufficio stampa Immagine: Joan Miró
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