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Daniela Edburg – The pickled and the hatched
Nelle dodici opere recenti esposte in mostra (fotografie, sculture e installazioni) Daniela Edburg individua in un modo molto poetico i diversi fulcri generativi della crisi, le crepe e le fratture che condizionano il nostro stare al mondo, che sanciscono le nostre limitazioni e minano le nostre potenzialità.
Comunicato stampa
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SPAZIONUOVO è lieto di annunciare l’apertura della sua nuova sala espositiva al centro di Roma dedicata all’arte contemporanea latinoamericana, che verrà inaugurata con la prima mostra personale in Italia dell’artista messicana Daniela Edburg (Houston TX – 1975) patrocinata dall’Ambasciata del Messico in Italia e dalI’Istituto Italo Latinoamericano.
Nelle dodici opere recenti esposte in mostra (fotografie, sculture e installazioni) Daniela Edburg individua in un modo molto poetico i diversi fulcri generativi della crisi, le crepe e le fratture che condizionano il nostro stare al mondo, che sanciscono le nostre limitazioni e minano le nostre potenzialità. L’attività culturale ha per la Edburg una doppia valenza: poiché se la creatività richiede disciplina, l’eccesso di creatività può portare all’autodistruzione, la genialità può condurre alla malattia mentale e, dunque, la virtù può tramutarsi in vizio. Ed è proprio in questo modo che l’artista, pure lei una tessitrice compulsiva come la protagonista dell’opera Spinster (2008, 100x150 cm), vuole sottolineare quanto la natura umana creativa possa essere autodistruttiva.
Come sostiene Rosa Pierno nel testo critico scritto in occasione della mostra, nel lavoro di Daniela Edburg -già vincitrice del Premio Arte Laguna 2009 come miglior artista straniera nella sezione Arti Fotografiche con l’opera The Bride (2009, 100x150 cm)- la presenza del paradosso scaturisce dall’immagine come un profumo sottile e invadente che connota l’ossessione del lavoro a maglia come difesa dall’ambiente e dagli avvenimenti esterni e, al contempo, come modalità di impegnare il proprio tempo nell’assenza degli stessi. Questo atteggiamento è esemplificato nell’opera The Fisherman (2008, 100x150 cm) dove il pescatore tesse la trama infinita che gli impedisce di osservare il mondo al di là de la sua propria realtà e finisce per soffocarlo.
Nelle dodici opere recenti esposte in mostra (fotografie, sculture e installazioni) Daniela Edburg individua in un modo molto poetico i diversi fulcri generativi della crisi, le crepe e le fratture che condizionano il nostro stare al mondo, che sanciscono le nostre limitazioni e minano le nostre potenzialità. L’attività culturale ha per la Edburg una doppia valenza: poiché se la creatività richiede disciplina, l’eccesso di creatività può portare all’autodistruzione, la genialità può condurre alla malattia mentale e, dunque, la virtù può tramutarsi in vizio. Ed è proprio in questo modo che l’artista, pure lei una tessitrice compulsiva come la protagonista dell’opera Spinster (2008, 100x150 cm), vuole sottolineare quanto la natura umana creativa possa essere autodistruttiva.
Come sostiene Rosa Pierno nel testo critico scritto in occasione della mostra, nel lavoro di Daniela Edburg -già vincitrice del Premio Arte Laguna 2009 come miglior artista straniera nella sezione Arti Fotografiche con l’opera The Bride (2009, 100x150 cm)- la presenza del paradosso scaturisce dall’immagine come un profumo sottile e invadente che connota l’ossessione del lavoro a maglia come difesa dall’ambiente e dagli avvenimenti esterni e, al contempo, come modalità di impegnare il proprio tempo nell’assenza degli stessi. Questo atteggiamento è esemplificato nell’opera The Fisherman (2008, 100x150 cm) dove il pescatore tesse la trama infinita che gli impedisce di osservare il mondo al di là de la sua propria realtà e finisce per soffocarlo.
10
novembre 2010
Daniela Edburg – The pickled and the hatched
Dal 10 novembre 2010 al 12 febbraio 2011
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAZIONUOVO
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30
Vernissage
10 Novembre 2010, ore 19-21
Autore
Curatore