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Marco Porta – Orme in attesa di un passo
La Galleria Costanzo Il Labirinto è lieta di annunciare la mostra personale di Marco Porta (Casale Monferrato, 1956), Orme in attesa di un passo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Costanzo Il Labirinto è lieta di annunciare la mostra personale di Marco Porta
(Casale Monferrato, 1956), Orme in attesa di un passo.
Per adempiere alla pertinente esposizione dello spirito della mostra si potrebbe fare
affidamento sull’ anima di René Daumal. Qui di seguito una sua voltura, chiosa eccellente di
Orme in attesa di un passo.
Quando vai alla ventura, lascia qualche traccia del tuo passaggio, che ti guiderà al ritorno: una
pietra messa su un'altra, dell'erba piegata da un colpo di bastone. Ma se arrivi a un punto
insuperabile o pericoloso, pensa che la traccia che hai lasciato potrebbe confondere quelli che
ti seguissero. Torna dunque sui tuoi passi e cancella le tracce del tuo passaggio. Questo si
rivolge a chiunque voglia lasciare in questo mondo tracce del proprio passaggio. E anche
senza volerlo, si lasciano sempre delle tracce. Rispondi delle tue tracce davanti ai tuoi simili.
(René Daumal, Il monte analogo)
La mostra sarà quindi una camminata. Ad attendere, stanziali e solitari, i torrioni di pietre di
acquerello su cartoncino, che l’artista di Casale ha steso in alacrità e causalità, sovrapponendo
alla pietra rosa una verde, ad un pigliottino di sassi neri alcune venature lattiginose di detriti
inorganici o salini. Queste babeli di pietre crescono sulle pietraie, costruite con cura da
muratori che passeggiano, all’inizio o in corso di una qualche via avventizia per la salita, dove
il sentiero è scomparso ed una traccia può aiutare, sia colui che sale con fatica che colui che è
salito, e anni prima ha posto l’orma. Dagli ometti minerali, vagamente spauriti nel biancore
del cartoncino, come dal vuoto del canalone, non emerge soltanto il fondamentale
contrappunto emotivo di chi li ha lasciati sulla nostra via, ma anche l’atmosfera rarefatta,
decisiva, di sintonia naturale che la montagna mantiene nei millenni. Ecco perché la mostra
sarà una camminata. Orme attendono passi. Lungo sassaie, al limitare di boschi di larici, per
passaggi complessi, a Casale Monferrato, nella sostanza dell’anima di ognuno.
MARCO PORTA
È nato a Casale Monferrato nel 1956.
Si è laureato in Matematica presso l'Università di Torino.
Ha iniziato a operare come artista nel 1990.
BIO.
Non penso che una biografia debba contenere date ed elencazioni di accadimenti ed eventi ‐
quanto piuttosto persone e parole di persone che ci riportano e dicono.
La biografia raccolga rappresentazioni, raffigurazioni, giudizi e congetture, racconti, i segni e
gli oblii, da coloro che ci sono stati estranei e compagni di percorso e trascorso. Un inanellarsi
di opachi ricordi, approssimati gli uni agli altri, delimiti la porzione dello spazio e del tempo
che contiene la nostra vita così come uno stampo è insieme impronta e matrice della sua
scultura. Quanto più il ricordo attorno a noi si fa sfumato, approssimativo, rielaborato tanto
più la nostra vita trascorsa si dilata e viene ad assumere i connotati dell'eventuale e del
possibile, perdendo quelli di una pretestuosa e falsa oggettività.
E poi i nostri ricordi: disarticolati anch'essi in questo perpetuo e interminabile lavoro che
ognuno di noi continua a praticare incessantemente, il lavoro di raccontare di noi a noi stessi
per costruire quell'immagine identitaria che ci consente di distinguere e differenziare l'io dal
non io. Ed è un raccontarci lo stesso passato, ogni volta più distante ed evanescente, sempre in
modo mutato e rinnovato. Senza illusorie pretese fotografiche ma con reali e fondate nuove
verità.
Mi piace contrapporre alla cultura dell'individualità e della storia la concretezza e sensibilità
dell'inidentità e dell'evanescenza. Alla certezza sostituire la possibilità della
rappresentazione. Le opere stanno nella mia testa, irrisolte, confuse, spezzate, ossessive, e si
mischiano ad altre opere e ad altre ancora. Poi dopo giorni mesi o anni, in un attimo, le parti
magicamente si riconoscono, si danno la mano e mi danzano davanti agli occhi.
Sono il privilegiato che ha visto per primo. É l'unico motivo valido per scegliere questo
mestiere.
A questo punto viene il lavoro che rende manifesto e visibile il pensiero rivestendolo di
materia.
GALLERIA
(Casale Monferrato, 1956), Orme in attesa di un passo.
Per adempiere alla pertinente esposizione dello spirito della mostra si potrebbe fare
affidamento sull’ anima di René Daumal. Qui di seguito una sua voltura, chiosa eccellente di
Orme in attesa di un passo.
Quando vai alla ventura, lascia qualche traccia del tuo passaggio, che ti guiderà al ritorno: una
pietra messa su un'altra, dell'erba piegata da un colpo di bastone. Ma se arrivi a un punto
insuperabile o pericoloso, pensa che la traccia che hai lasciato potrebbe confondere quelli che
ti seguissero. Torna dunque sui tuoi passi e cancella le tracce del tuo passaggio. Questo si
rivolge a chiunque voglia lasciare in questo mondo tracce del proprio passaggio. E anche
senza volerlo, si lasciano sempre delle tracce. Rispondi delle tue tracce davanti ai tuoi simili.
(René Daumal, Il monte analogo)
La mostra sarà quindi una camminata. Ad attendere, stanziali e solitari, i torrioni di pietre di
acquerello su cartoncino, che l’artista di Casale ha steso in alacrità e causalità, sovrapponendo
alla pietra rosa una verde, ad un pigliottino di sassi neri alcune venature lattiginose di detriti
inorganici o salini. Queste babeli di pietre crescono sulle pietraie, costruite con cura da
muratori che passeggiano, all’inizio o in corso di una qualche via avventizia per la salita, dove
il sentiero è scomparso ed una traccia può aiutare, sia colui che sale con fatica che colui che è
salito, e anni prima ha posto l’orma. Dagli ometti minerali, vagamente spauriti nel biancore
del cartoncino, come dal vuoto del canalone, non emerge soltanto il fondamentale
contrappunto emotivo di chi li ha lasciati sulla nostra via, ma anche l’atmosfera rarefatta,
decisiva, di sintonia naturale che la montagna mantiene nei millenni. Ecco perché la mostra
sarà una camminata. Orme attendono passi. Lungo sassaie, al limitare di boschi di larici, per
passaggi complessi, a Casale Monferrato, nella sostanza dell’anima di ognuno.
MARCO PORTA
È nato a Casale Monferrato nel 1956.
Si è laureato in Matematica presso l'Università di Torino.
Ha iniziato a operare come artista nel 1990.
BIO.
Non penso che una biografia debba contenere date ed elencazioni di accadimenti ed eventi ‐
quanto piuttosto persone e parole di persone che ci riportano e dicono.
La biografia raccolga rappresentazioni, raffigurazioni, giudizi e congetture, racconti, i segni e
gli oblii, da coloro che ci sono stati estranei e compagni di percorso e trascorso. Un inanellarsi
di opachi ricordi, approssimati gli uni agli altri, delimiti la porzione dello spazio e del tempo
che contiene la nostra vita così come uno stampo è insieme impronta e matrice della sua
scultura. Quanto più il ricordo attorno a noi si fa sfumato, approssimativo, rielaborato tanto
più la nostra vita trascorsa si dilata e viene ad assumere i connotati dell'eventuale e del
possibile, perdendo quelli di una pretestuosa e falsa oggettività.
E poi i nostri ricordi: disarticolati anch'essi in questo perpetuo e interminabile lavoro che
ognuno di noi continua a praticare incessantemente, il lavoro di raccontare di noi a noi stessi
per costruire quell'immagine identitaria che ci consente di distinguere e differenziare l'io dal
non io. Ed è un raccontarci lo stesso passato, ogni volta più distante ed evanescente, sempre in
modo mutato e rinnovato. Senza illusorie pretese fotografiche ma con reali e fondate nuove
verità.
Mi piace contrapporre alla cultura dell'individualità e della storia la concretezza e sensibilità
dell'inidentità e dell'evanescenza. Alla certezza sostituire la possibilità della
rappresentazione. Le opere stanno nella mia testa, irrisolte, confuse, spezzate, ossessive, e si
mischiano ad altre opere e ad altre ancora. Poi dopo giorni mesi o anni, in un attimo, le parti
magicamente si riconoscono, si danno la mano e mi danzano davanti agli occhi.
Sono il privilegiato che ha visto per primo. É l'unico motivo valido per scegliere questo
mestiere.
A questo punto viene il lavoro che rende manifesto e visibile il pensiero rivestendolo di
materia.
GALLERIA
23
ottobre 2010
Marco Porta – Orme in attesa di un passo
Dal 23 ottobre al 20 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA COSTANZO IL LABIRINTO
Casale Monferrato, Via Benvenuto Sangiorgio, (Alessandria)
Casale Monferrato, Via Benvenuto Sangiorgio, (Alessandria)
Orario di apertura
Dal Martedì al Sabato dalle ore 09:00 alle ore 12:30 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30
Il Lunedì dalle ore 16:00 alle ore 19:30.
Chiuso il Lunedì mattina
Vernissage
23 Ottobre 2010, ore 19.30
Autore
Curatore