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Igor Compagno
L’artista propone l’esposizione di opere della sua ultima produzione.
La presentazione critica è di Dejan Mehmedovic.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'esposizione nasce da una collaborazione iniziata sei anni fa fra XX.9.12 FABRIKArte, Galerija Insula e Comunità Italiani di Capodistria. L'intento quello di dare la possibilità agli artisti di proporre il proprio lavoro in situazioni culturalmente differenti da quelle in cui operano abitualmente.
Autodidatta, Igor Compagno si esprime da subito con un concettualismo ad ampi tratti che delineano forme umane, senza mai avvicinarsi però a uno stile figurativo preciso. Questa scelta conferisce un’atmosfera onirica e surreale ai suoi quadri trasformando a poco a poco forma -figura, in astrattismo, consentendo a Compagno di tradurre visibilmente quelle che sono le sue emozioni più profonde.
Un gesto istintivo che si concretizza in tratti e linee che si intersecano, che rimbalzano e si inseguono sulla tela, quasi in un susseguirsi di riflessioni e ragionamenti a ruota libera. Da una costante conflittualità interiore, tormentata e difficilmente rasserenata, emerge lo stile, del tutto personale, di Compagno, fatto di pennellate nervose, a volte violente, dominato, in questi ultimi lavori, dal bianco e nero, che conducono a una forte tensione emotiva e all’insorgere di contrasti…
... Ma nella pittura di Compagno quello che sicuramente non manca è la luce: una luce complessa e articolata nel gioco delle pennellate rapide e zigzaganti, nei toni cromatici dal nero al bianco, passando per le diverse sfumature del grigio, che conferiscono ai suoi quadri una visione alterata dello spazio, e che sembrano tangibilmente riprodurre i complessi lavorii mentali e la difficoltà esistenziale. Richiama infatti la sua pittura certe suggestioni proprie dell’Esistenzialismo, dell’accettazione nichilista della vita, seppur il tentativo dell’artista appaia più volto verso la volontà di superare questo stato di passività per tentare di suggerire una risposta altra, la sua personalissima riposta, ma pur sempre una risposta…
…La scelta dualistica del colore enfatizza le diverse angolazioni del ragionamento, e sottolinea che non esiste una soluzione universale alle nostre problematiche, al nostro riflettere, alla nostra condizione filosofica; anzi, inevitabilmente, si giunge a versioni spesso dicotomiche e, appunto, in conflitto tra loro. Ma esiste sempre un barlume di umanità, che ci consente di sfuggire, almeno per un attimo, all’ingabbiamento del nostro esistere. Gli interventi con graffi rappresentano dunque la forza delle emozioni, quell’elan vital che consente al pensiero di librarsi alto, rompendo le rigide sbarre delle regole. Una lotta continua, inesauribile e inesausta, che, con le armi della luce e del movimento, crea un ciclone visivo sulla tela, caricata anche dalla scelta delle grandi dimensioni, che l’artista predilige, e che ci lascia un bagaglio di emozioni contrastanti…
...Compagno, dunque, pur rifiutando ciò che è prestabilito e prefissato, segue le sue regole, regole anomale, che prediligono la libertà dell’individuo, la spontaneità, ciò che è immediato e gestuale, lasciando dominare l’imperfezione sulla perfezione, spingendo la ricerca oltre, e con forza fissa sulla tela emozioni indefinibili e pensieri intangibili.
Simbolicamente, dunque, mediante il più alto linguaggio dell’immaginazione e del concetto, possiamo tentare di comprendere il suo mondo ricco e intenso di emozionalità. Vittoria Nalin
Autodidatta, Igor Compagno si esprime da subito con un concettualismo ad ampi tratti che delineano forme umane, senza mai avvicinarsi però a uno stile figurativo preciso. Questa scelta conferisce un’atmosfera onirica e surreale ai suoi quadri trasformando a poco a poco forma -figura, in astrattismo, consentendo a Compagno di tradurre visibilmente quelle che sono le sue emozioni più profonde.
Un gesto istintivo che si concretizza in tratti e linee che si intersecano, che rimbalzano e si inseguono sulla tela, quasi in un susseguirsi di riflessioni e ragionamenti a ruota libera. Da una costante conflittualità interiore, tormentata e difficilmente rasserenata, emerge lo stile, del tutto personale, di Compagno, fatto di pennellate nervose, a volte violente, dominato, in questi ultimi lavori, dal bianco e nero, che conducono a una forte tensione emotiva e all’insorgere di contrasti…
... Ma nella pittura di Compagno quello che sicuramente non manca è la luce: una luce complessa e articolata nel gioco delle pennellate rapide e zigzaganti, nei toni cromatici dal nero al bianco, passando per le diverse sfumature del grigio, che conferiscono ai suoi quadri una visione alterata dello spazio, e che sembrano tangibilmente riprodurre i complessi lavorii mentali e la difficoltà esistenziale. Richiama infatti la sua pittura certe suggestioni proprie dell’Esistenzialismo, dell’accettazione nichilista della vita, seppur il tentativo dell’artista appaia più volto verso la volontà di superare questo stato di passività per tentare di suggerire una risposta altra, la sua personalissima riposta, ma pur sempre una risposta…
…La scelta dualistica del colore enfatizza le diverse angolazioni del ragionamento, e sottolinea che non esiste una soluzione universale alle nostre problematiche, al nostro riflettere, alla nostra condizione filosofica; anzi, inevitabilmente, si giunge a versioni spesso dicotomiche e, appunto, in conflitto tra loro. Ma esiste sempre un barlume di umanità, che ci consente di sfuggire, almeno per un attimo, all’ingabbiamento del nostro esistere. Gli interventi con graffi rappresentano dunque la forza delle emozioni, quell’elan vital che consente al pensiero di librarsi alto, rompendo le rigide sbarre delle regole. Una lotta continua, inesauribile e inesausta, che, con le armi della luce e del movimento, crea un ciclone visivo sulla tela, caricata anche dalla scelta delle grandi dimensioni, che l’artista predilige, e che ci lascia un bagaglio di emozioni contrastanti…
...Compagno, dunque, pur rifiutando ciò che è prestabilito e prefissato, segue le sue regole, regole anomale, che prediligono la libertà dell’individuo, la spontaneità, ciò che è immediato e gestuale, lasciando dominare l’imperfezione sulla perfezione, spingendo la ricerca oltre, e con forza fissa sulla tela emozioni indefinibili e pensieri intangibili.
Simbolicamente, dunque, mediante il più alto linguaggio dell’immaginazione e del concetto, possiamo tentare di comprendere il suo mondo ricco e intenso di emozionalità. Vittoria Nalin
22
ottobre 2010
Igor Compagno
Dal 22 ottobre al 09 novembre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO GRAVISI BUTTORAI
Capodistria, Zupanciceva Ulica, 39, (Capodistria)
Capodistria, Zupanciceva Ulica, 39, (Capodistria)
Orario di apertura
tutti i giorni 09.30-12.00 / 15.00-19.00
Vernissage
22 Ottobre 2010, ore 17.00
Autore
Curatore