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Bertozzi & Casoni / Bernardì Roig – Different Realities
Different Realities è un confronto tra due modi differenti di interpretare la rappresentazione, Bertozzi & Casoni e Bernardi Roig hanno costruito attraverso le loro opere un sistema antitetico nella riproduzione meticolosa della scena dove la ricerca della verosimiglianza diventa un mezzo per indurre uno spaesamento nell’osservatore.
Comunicato stampa
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Different Realities è un confronto tra due modi differenti di interpretare la rappresentazione, Bertozzi & Casoni e Bernardi Roig hanno costruito attraverso le loro opere un sistema antitetico nella riproduzione meticolosa della scena dove la ricerca della verosimiglianza diventa un mezzo per indurre uno spaesamento nell'osservatore.
Accomunati dall’estrema ricerca nella fisicizzazione del soggetto, seppure distanti per formazione e cultura, B&C e Roig costruiscono delle immagini dove l’imperfezione del corpo insieme con le implicazioni del consumo nelle forme più basse (come tutto ciò che è rifiuto e decomposizione) concorrono all’estetica dell’opera, in taluni casi, diventandone il simbolo di un messaggio mai interamente reso esplicito.
Il soggetto viene raccontato nella sua interezza. La cura minuziosa dei particolari, anche quelli trascurabili, diventa un sistema per caricare l’immagine di informazioni in modo tale che non esista un’univocità di interpretazione veicolata dall’artista che, anzi, in questo modo, si autoesclude dal processo di interpretazione per concentrarsi solo sul realismo formale della scena. Paradossalmente, la completezza dell’immagine ne rende impossibile una decifrazione completa, lasciando aperte un’infinità di possibilità di letture differenti.
Seppure con metodi e visioni differenti, sia B&C che Roig utilizzano la brutalità nell’imitazione del reale per lasciare solo l’osservatore di fronte al fallimento del linguaggio parlato, all’incapacità di chiudere un cerchio e poter comunicare tutti i significati che l’immagine di fronte a cui si trova sottintende. Le loro opere stabiliscono, in pratica, una sorta di supremazia dell’occhio che riesce a vedere e soprattutto a percepire tutte le informazioni che la parola, una volta assimilata l’immagine e trasformata in ricordo, non riuscirà mai a restituire pienamente, proprio perché molti di quei significati si appellano a dei valori simbolici impossibili da comunicare pienamente attraverso altri sistemi che non siano l’osservazione diretta.
Different Realities, le realtà differenti del titolo, diventano in questo senso emblematiche. Le realtà differenti sono ciò che distanzia e allo stesso tempo accomuna i lavori di Bertozzi & Casoni e Bernardì Roig.
Formalmente nel confronto tra le opere di B&C e Roig non ci può essere nulla di più distante. All’universo multicolorato e giocoso di Bertozzi & Casoni fatto di contrapposizioni, di continue citazioni e rimandi tra cultura alta e pop, fanno da contraltare le sculture spettrali di Bernardì Roig, dove figure pesanti sono sempre riprese in un momento di sofferenza, fisica o mentale; alla costruzione esagerata, alle sovrapposizioni intricate e chiassos e dei due artisti italiani, si contrappone il minimalismo dello spagnolo, dove il bianco delle sculture si contende lo spazio con la luce fredda dei neon che contraddistingue le sue opere.
Bertozzi & Casoni stratificano l’immagine statica, l’arricchiscono fino all’eccesso. Partendo da un punto, da una citazione o semplicemente da un oggetto, costruiscono delle opere che, a metà strada tra un totem della cultura contemporanea e un rompicapo intellettuale, giocano con l’osservatore, lo sfidano, facendolo partire dal primo e più grande inganno: tutto quello che vede non è reale, ma è una perfetta riproduzione in ceramica del reale.
Al contrario le sculture di Roig sembrano fotogrammi estrapolati da un sogno/incubo, congelate in un istante che ha avuto un inizio e avrà una fine che all’osservatore non è dato vedere, come frammenti di una storia che può anche non essere raccontata perché quell’immagine a cui si trova di fronte racchiude già in sé tutti i significati neces sari. La luce fredda che illumina o, spesso, acceca è l’unica cosa reale, tutto il resto è una proiezione mentale, le figure umane, riprodotte nelle forme nei minimi dettagli, sono spettri della mente, di sensazioni di memorie e di paure, non vogliono e non possono parlare, possono solo evocare il non detto.
“Realtà differenti”, quindi, inteso come modi differenti di interpretare la realtà, di riprodurla nei minimi dettagli e, pur partendo dallo stesso obbiettivo, ottenere dei risultati completamente opposti.
Ma “realtà differenti” indica anche il punto di incontro tra l’opera di B&C e quella di Roig, il documentare, riproducendo fedelmente il reale, per evocare una forte carica simbolica che va oltre quello che sta davanti agli occhi. Nelle opere di questi artisti esiste un comune denominatore che agisce nell’ombra, una sorta di doppio livello di comunicazione che partendo dal quotidiano da un lato mostra e dall’altro nasconde la parte più oscura per generare inquie tudine come nell’antico proverbio cinese che dice che “il punto più buio è sempre sotto la lampada”.
Accomunati dall’estrema ricerca nella fisicizzazione del soggetto, seppure distanti per formazione e cultura, B&C e Roig costruiscono delle immagini dove l’imperfezione del corpo insieme con le implicazioni del consumo nelle forme più basse (come tutto ciò che è rifiuto e decomposizione) concorrono all’estetica dell’opera, in taluni casi, diventandone il simbolo di un messaggio mai interamente reso esplicito.
Il soggetto viene raccontato nella sua interezza. La cura minuziosa dei particolari, anche quelli trascurabili, diventa un sistema per caricare l’immagine di informazioni in modo tale che non esista un’univocità di interpretazione veicolata dall’artista che, anzi, in questo modo, si autoesclude dal processo di interpretazione per concentrarsi solo sul realismo formale della scena. Paradossalmente, la completezza dell’immagine ne rende impossibile una decifrazione completa, lasciando aperte un’infinità di possibilità di letture differenti.
Seppure con metodi e visioni differenti, sia B&C che Roig utilizzano la brutalità nell’imitazione del reale per lasciare solo l’osservatore di fronte al fallimento del linguaggio parlato, all’incapacità di chiudere un cerchio e poter comunicare tutti i significati che l’immagine di fronte a cui si trova sottintende. Le loro opere stabiliscono, in pratica, una sorta di supremazia dell’occhio che riesce a vedere e soprattutto a percepire tutte le informazioni che la parola, una volta assimilata l’immagine e trasformata in ricordo, non riuscirà mai a restituire pienamente, proprio perché molti di quei significati si appellano a dei valori simbolici impossibili da comunicare pienamente attraverso altri sistemi che non siano l’osservazione diretta.
Different Realities, le realtà differenti del titolo, diventano in questo senso emblematiche. Le realtà differenti sono ciò che distanzia e allo stesso tempo accomuna i lavori di Bertozzi & Casoni e Bernardì Roig.
Formalmente nel confronto tra le opere di B&C e Roig non ci può essere nulla di più distante. All’universo multicolorato e giocoso di Bertozzi & Casoni fatto di contrapposizioni, di continue citazioni e rimandi tra cultura alta e pop, fanno da contraltare le sculture spettrali di Bernardì Roig, dove figure pesanti sono sempre riprese in un momento di sofferenza, fisica o mentale; alla costruzione esagerata, alle sovrapposizioni intricate e chiassos e dei due artisti italiani, si contrappone il minimalismo dello spagnolo, dove il bianco delle sculture si contende lo spazio con la luce fredda dei neon che contraddistingue le sue opere.
Bertozzi & Casoni stratificano l’immagine statica, l’arricchiscono fino all’eccesso. Partendo da un punto, da una citazione o semplicemente da un oggetto, costruiscono delle opere che, a metà strada tra un totem della cultura contemporanea e un rompicapo intellettuale, giocano con l’osservatore, lo sfidano, facendolo partire dal primo e più grande inganno: tutto quello che vede non è reale, ma è una perfetta riproduzione in ceramica del reale.
Al contrario le sculture di Roig sembrano fotogrammi estrapolati da un sogno/incubo, congelate in un istante che ha avuto un inizio e avrà una fine che all’osservatore non è dato vedere, come frammenti di una storia che può anche non essere raccontata perché quell’immagine a cui si trova di fronte racchiude già in sé tutti i significati neces sari. La luce fredda che illumina o, spesso, acceca è l’unica cosa reale, tutto il resto è una proiezione mentale, le figure umane, riprodotte nelle forme nei minimi dettagli, sono spettri della mente, di sensazioni di memorie e di paure, non vogliono e non possono parlare, possono solo evocare il non detto.
“Realtà differenti”, quindi, inteso come modi differenti di interpretare la realtà, di riprodurla nei minimi dettagli e, pur partendo dallo stesso obbiettivo, ottenere dei risultati completamente opposti.
Ma “realtà differenti” indica anche il punto di incontro tra l’opera di B&C e quella di Roig, il documentare, riproducendo fedelmente il reale, per evocare una forte carica simbolica che va oltre quello che sta davanti agli occhi. Nelle opere di questi artisti esiste un comune denominatore che agisce nell’ombra, una sorta di doppio livello di comunicazione che partendo dal quotidiano da un lato mostra e dall’altro nasconde la parte più oscura per generare inquie tudine come nell’antico proverbio cinese che dice che “il punto più buio è sempre sotto la lampada”.
23
ottobre 2010
Bertozzi & Casoni / Bernardì Roig – Different Realities
Dal 23 ottobre al 30 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARDI
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 45, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 45, (Lucca)
Orario di apertura
da venerdì a domenica 10.30–13 / 15.30–20
Vernissage
23 Ottobre 2010, ore 19
Autore