Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Markus Damini – 10.10.10 il numero 10 e la mia pittura
I fondamenti del disegno sono il punto e la linea; da essi Damini trae il pensiero dello 0 e dell’ 1, definendoli addirittura il codice della dualità: tutto esiste partendo dai due opposti, positivo e negativo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Io sono, perciò dipingo
Perché dipingo, si chiede Markus Damini e trova la sua risposta nella polarità tra l’ Io e il Non Io, e
nel mutuo scambio fra i due elementi, da cui dovrebbe sorgere una più profonda conoscenza del Sé nell’arte.
I fondamenti del disegno sono il punto e la linea; da essi Damini trae il pensiero dello 0 e dell’ 1, definendoli addirittura il codice della dualità: tutto esiste partendo dai due opposti, positivo e negativo, yin e yang, perfino la comunicazione dei computer si basa sui contrari. Quello che Markus Damini cerca, è l'unità, un’armonia fra i due poli; a questo scopo si serve spesso di un terzo elemento: lo specchio. Lo specchio riflette la realtà, ma senza la percezione sensoriale soggettiva e senza l’elaborazione mentale dei dati rimane un utensile del tutto inutile. Un altro tipo di specchio lo troviamo nelle relazioni sociali, dove scopriamo similitudini che ci sostengono, ma anche contrari con i quali ci dobbiamo confrontare. E nell’arte nasce una specie di dialogo tra osservatore e osservato, un rispecchiarsi a vicenda, uno scambio o anche una divergenza tra l’Io e il Non Io.
La definizione dell' arte sul portale internet Wikiversity dice: L' arte estetizza l' antinomia della esistenza, senza peraltro scioglierla e perciò è „geniale obiettività“. La cosiddetta „obiettività“ passa, però, soltanto attraverso la soggettività – che riporta l' 1 e lo 0 ad un piano più personale, all' IO (si noti la particolare somiglianza). L'io, - immagine del Sè è in perenne bilico fra il gioco dell' illusione e la (spesso ardua) ricerca della verità, - L' arte è da considerare uno specchio di questa ricerca (e forse in particolar modo lo è la pittura). Il dipinto ha però un’ ulteriore caratteristica, - esso sospende il tempo – tutto è visibile contemporaneamente e per sempre (fin quando il quadro non si deteriora). Il lavoro di settimane o mesi rimane visibile segno per segno.
Damini dipinge prevalentemente su cuoio, ha scelto questo materiale coriaceo per la sua versatilità applicativa e la sua durata nel tempo. Il lavoro con il cuoio necessita abilità artigianale e nell' arte contemporanea è un materiale piuttosto inusuale. Ciò non importa, anzi secondo Damini questo accentua la sua singolare unicità. In effetti , il cuoio, materiale primordiale e meno duttile della tela, rappresenta per Damini l' unicità dell' anima (1) che nello spazio immaginario del quadro ricerca l' unione, una armonia di risonanza con l`immensa moltitudine dell' Infinito (0), superando gli opposti raffigurati simbolicamente nel numero decimale: 10.
Christine Matha
Perché dipingo, si chiede Markus Damini e trova la sua risposta nella polarità tra l’ Io e il Non Io, e
nel mutuo scambio fra i due elementi, da cui dovrebbe sorgere una più profonda conoscenza del Sé nell’arte.
I fondamenti del disegno sono il punto e la linea; da essi Damini trae il pensiero dello 0 e dell’ 1, definendoli addirittura il codice della dualità: tutto esiste partendo dai due opposti, positivo e negativo, yin e yang, perfino la comunicazione dei computer si basa sui contrari. Quello che Markus Damini cerca, è l'unità, un’armonia fra i due poli; a questo scopo si serve spesso di un terzo elemento: lo specchio. Lo specchio riflette la realtà, ma senza la percezione sensoriale soggettiva e senza l’elaborazione mentale dei dati rimane un utensile del tutto inutile. Un altro tipo di specchio lo troviamo nelle relazioni sociali, dove scopriamo similitudini che ci sostengono, ma anche contrari con i quali ci dobbiamo confrontare. E nell’arte nasce una specie di dialogo tra osservatore e osservato, un rispecchiarsi a vicenda, uno scambio o anche una divergenza tra l’Io e il Non Io.
La definizione dell' arte sul portale internet Wikiversity dice: L' arte estetizza l' antinomia della esistenza, senza peraltro scioglierla e perciò è „geniale obiettività“. La cosiddetta „obiettività“ passa, però, soltanto attraverso la soggettività – che riporta l' 1 e lo 0 ad un piano più personale, all' IO (si noti la particolare somiglianza). L'io, - immagine del Sè è in perenne bilico fra il gioco dell' illusione e la (spesso ardua) ricerca della verità, - L' arte è da considerare uno specchio di questa ricerca (e forse in particolar modo lo è la pittura). Il dipinto ha però un’ ulteriore caratteristica, - esso sospende il tempo – tutto è visibile contemporaneamente e per sempre (fin quando il quadro non si deteriora). Il lavoro di settimane o mesi rimane visibile segno per segno.
Damini dipinge prevalentemente su cuoio, ha scelto questo materiale coriaceo per la sua versatilità applicativa e la sua durata nel tempo. Il lavoro con il cuoio necessita abilità artigianale e nell' arte contemporanea è un materiale piuttosto inusuale. Ciò non importa, anzi secondo Damini questo accentua la sua singolare unicità. In effetti , il cuoio, materiale primordiale e meno duttile della tela, rappresenta per Damini l' unicità dell' anima (1) che nello spazio immaginario del quadro ricerca l' unione, una armonia di risonanza con l`immensa moltitudine dell' Infinito (0), superando gli opposti raffigurati simbolicamente nel numero decimale: 10.
Christine Matha
10
ottobre 2010
Markus Damini – 10.10.10 il numero 10 e la mia pittura
Dal 10 al 31 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
HOTEL GOLDENER ADLER
Bressanone, Via Ponte Aquila, 9, (Bolzano)
Bressanone, Via Ponte Aquila, 9, (Bolzano)
Orario di apertura
giornalmente dalle ore 10 alle 12,30 e su richiesta
Vernissage
10 Ottobre 2010, ore 10
Sito web
www.io-damini.it
Autore