A quasi cinque anni dalla sua ultima prsonale lo Studio Casagrande propone una mostra antologica di Stanislaw Drozdz recentemente scomparso nel dicembre 2009. Un omaggio dovuto ad un grande artista polacco dell’avanguardia, la cui ricerca sempre appartata e solitaria è stata consacrata nel 2003 alla 50 Biennale d’Arte di Venezia.
La capacità di giocare con il linguaggio e i suoi meccanismi si riallaccia alla sua formazione come poeta visivo. Infatti nel corso degli anni Settanta avvia un superamento della scrittura in funzione della installazione e della performance. Il risultanto è una continua sfida con i limiti logici della lingua in un continuo slittamento fra significato e significante.
Sembrava doveroso ricordare questo grande artista con un resoconto della sua produzione degli ultimi anni, Come Alia Iacta Est un lavoro su dadi e sulla casualità della vittoria nel gioco, e ancora Data della mia nascita, che mette in rapporto il concetto di finito ed infito nel corso della vita di un uomo, dove la certezza dell “inizio” si scontra con l’incertezza della “fine”.


Stanislaw Drozdz, Slawkow (Polonia) 1939-2009. Esordisce come poeta concreto nel 1967. Successivamente, ispirato anche dalle teorie di Wittgenstein, esprime la sua creatività con opere sempre più a carattere concettuale, come evidente nella sua prima installazione realizzata alla Galeria Foksal di Varsavia nel 1977. Per molti anni ha lavorato con questa galleria, con il Contemporary Art Center di Varsavia e con la Contemporary Art Gallery di Wroclaw (Polonia). Alla “50. Biennale di Venezia” del 2003, ha rappresentato la Polonia con un’installazione dal titolo alea iacta est. Nel 2004, ha partecipato alla mostra Beyond Geometry: Experiments in Forum al Los Angeles Country Museum of Art (LACMA), mentre nel 2007 è presente al Palazzo dell Papesse di Siena in un’altra collettiva dal titolo Numerica e nel 2009 al Museo Nazionale di Breslavia