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Complementarità
Si inaugura a Castel dell’Ovo – Napoli, Sale I e II livello, la mostra internazionale itinerante dal titolo “Complementarità”, dedicata dai curatori della rassegna artistica, al compianto Maestro ed amico Carmelo Arden Quin, fondatore del movimento,venuto a mancare lunedì 27 c.m. a Savigny-sur-Orge
Comunicato stampa
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Maestro di arte e di vita, ha donato senza alcuna riserva tutte le sue energie in favore della crescita del movimento, facendone la sua ragione di vita, sempre disponibile con tutti ha messo a disposizione di quanti l'hanno seguito in questa disciplina artistica la sua esperienza ed il suo indiscusso talento. Difatti, nel 1993 Arden Quin è incluso nella mostra “Latin American Artists of the twentieth Century” al MoMA di New York e viene menzionato tra il 50 principali artisti del nostro tempo da un comitato internazionale di critici chiamati a selezionare gli artisti per le Olimpiadi di Seoul e Barcellona.
La sua "invenzione" nata un tempo ... per rimanere nel tempo.
L’evento vedrà la partecipazione degli esponenti della politica partenopea, cultura, giornalisti, addetti ai lavori e non.
L’esposizione artistica ed il catalogo sono stati curati da Sofia Arden Quin, Bolivar e Ciro Pirone, Presidente della prefata Associazione, testo critico Prof. Giorgio Di Genova.
Alla rassegna hanno collaborato: Comitato Organizzativo Internazionale, composto da artisti appartenenti ai diversi paesi coinvolti nel progetto; Galleria "Al Blu di Prussia" Mario Pellegrino, Napoli; Galleria "Marelia" Paola Silvia Ubiali, Bergamo.
Alla mostra saranno esposte circa 100 opere complementari realizzate da 50 artisti provenienti dall’Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Slovacchia, Ungheria, Uruguay e Venezuela.
Il Movimento Madi (da MAterialismo DIalettico) è stato fondato a Buenos Aires nel 1946 da Carmelo Arden Quin e da altri artisti aniconici che già avevano collaborato alla rivista "Arturo" nel 1944, in pieno periodo peronista, spinti dal desiderio di modificare la tradizionale concezione del quadro, sia accorpando diverse superfici dipinte sia abolendo la cornice, che per secoli ha imprigionato i dipinti. Gli artisti Madi si prefiggevano con l'introduzione della poligonalità, del movimento reale, della componente ludica, la distruzione di tutti i condizionamenti e limiti imposti dalla tradizionale geometria europea, chiusa nei quattro angoli retti del supporto tradizionale del piano, nonché della cornice, un ulteriore sviluppo delle intuizioni di alcuni pioneri costruttivisti di inizio secolo, tra i quali Laszlo Peri, Cristian Schad e Valadimir Tatlin, che si concretizza in un vero e proprio cambiamento.
Cosi descrive il critico Prof. Giorgio Di Genova, le linee assenziali dell’arte madi: “Introducendo l’invenzione ed i colori bidimensionali nell’ambito dell’arte concreta classica, il Madì ha creato un concretismo “altro”, un nuovo linguaggio geometrico, o meglio cromogeometrico, in cui la tradizionale composizione è stata sostituita alla complanarità. Inoltre, eliminando la cornice, ha incardinato le opere nello spazio reale, contraddicendo alle radici della pittura come finzione, o inganno ottico, quest’ultimo aspetto codificato magistralmente nel Rinascimento con la prospettiva, che aveva contribuito a far essere ogni quadro appeso sulle parete finestra aperta sul mondo. Ogni dipinto Madì ribadisce la sua oggettività, liberata da ogni limite e pertanto libera in quanto spazialmente vera e propria “opera aperta””.
Il catalogo che accompagna la mostra composto da circa 150 pagine a colori, edizione Associazione Arte Madi Movimento Internazionale - Italia, progettato da Ciro Pirone e Marta Pilone, in formato A/4, ritagliato in un angolo secondo i canoni madi, comprende cenni storici sul Castel dell'Ovo, la biografia del Maestro e fondatore del Movimento Carmelo Arden Quin, il testo critico del Prof. Giorgio Di Genova, le foto a colori delle opere in mostra, le biografie degli artisti, l'antologia del movimento.
I curatori invitano tutti a visitare la mostra ed a immergersi nel variegato e gioioso mondo Madi, scoprirne la creatività scaturita dalla "rottura" del quadrato verso la liberta dell'invenzione, attraverso le forme irregolari e ricche di colori, non piegati -come scrive Di Genova "alla schiavitù della mimesi della natura o della realtà".
A richiesta sarà possibile incontrare alcuni artisti per discutere del Movimento Madi e delle sue finalità.
La sua "invenzione" nata un tempo ... per rimanere nel tempo.
L’evento vedrà la partecipazione degli esponenti della politica partenopea, cultura, giornalisti, addetti ai lavori e non.
L’esposizione artistica ed il catalogo sono stati curati da Sofia Arden Quin, Bolivar e Ciro Pirone, Presidente della prefata Associazione, testo critico Prof. Giorgio Di Genova.
Alla rassegna hanno collaborato: Comitato Organizzativo Internazionale, composto da artisti appartenenti ai diversi paesi coinvolti nel progetto; Galleria "Al Blu di Prussia" Mario Pellegrino, Napoli; Galleria "Marelia" Paola Silvia Ubiali, Bergamo.
Alla mostra saranno esposte circa 100 opere complementari realizzate da 50 artisti provenienti dall’Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Slovacchia, Ungheria, Uruguay e Venezuela.
Il Movimento Madi (da MAterialismo DIalettico) è stato fondato a Buenos Aires nel 1946 da Carmelo Arden Quin e da altri artisti aniconici che già avevano collaborato alla rivista "Arturo" nel 1944, in pieno periodo peronista, spinti dal desiderio di modificare la tradizionale concezione del quadro, sia accorpando diverse superfici dipinte sia abolendo la cornice, che per secoli ha imprigionato i dipinti. Gli artisti Madi si prefiggevano con l'introduzione della poligonalità, del movimento reale, della componente ludica, la distruzione di tutti i condizionamenti e limiti imposti dalla tradizionale geometria europea, chiusa nei quattro angoli retti del supporto tradizionale del piano, nonché della cornice, un ulteriore sviluppo delle intuizioni di alcuni pioneri costruttivisti di inizio secolo, tra i quali Laszlo Peri, Cristian Schad e Valadimir Tatlin, che si concretizza in un vero e proprio cambiamento.
Cosi descrive il critico Prof. Giorgio Di Genova, le linee assenziali dell’arte madi: “Introducendo l’invenzione ed i colori bidimensionali nell’ambito dell’arte concreta classica, il Madì ha creato un concretismo “altro”, un nuovo linguaggio geometrico, o meglio cromogeometrico, in cui la tradizionale composizione è stata sostituita alla complanarità. Inoltre, eliminando la cornice, ha incardinato le opere nello spazio reale, contraddicendo alle radici della pittura come finzione, o inganno ottico, quest’ultimo aspetto codificato magistralmente nel Rinascimento con la prospettiva, che aveva contribuito a far essere ogni quadro appeso sulle parete finestra aperta sul mondo. Ogni dipinto Madì ribadisce la sua oggettività, liberata da ogni limite e pertanto libera in quanto spazialmente vera e propria “opera aperta””.
Il catalogo che accompagna la mostra composto da circa 150 pagine a colori, edizione Associazione Arte Madi Movimento Internazionale - Italia, progettato da Ciro Pirone e Marta Pilone, in formato A/4, ritagliato in un angolo secondo i canoni madi, comprende cenni storici sul Castel dell'Ovo, la biografia del Maestro e fondatore del Movimento Carmelo Arden Quin, il testo critico del Prof. Giorgio Di Genova, le foto a colori delle opere in mostra, le biografie degli artisti, l'antologia del movimento.
I curatori invitano tutti a visitare la mostra ed a immergersi nel variegato e gioioso mondo Madi, scoprirne la creatività scaturita dalla "rottura" del quadrato verso la liberta dell'invenzione, attraverso le forme irregolari e ricche di colori, non piegati -come scrive Di Genova "alla schiavitù della mimesi della natura o della realtà".
A richiesta sarà possibile incontrare alcuni artisti per discutere del Movimento Madi e delle sue finalità.
06
ottobre 2010
Complementarità
Dal 06 al 26 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15.00-19.00
sabato e domenica 10.00 - 13.00
Vernissage
6 Ottobre 2010, ore 17.00
Autore
Curatore