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De Zen | Hyska | De Pieri – Imago. Sul guadare
La mostra presenta l’opera di tre fotografi contemporanei, Moria De Zen, Dritan Hyska e Francesca De Pieri. Accanto al lavoro di questi autori sono esposte sei preziose immagini dei fondi fotopittorialisti della Fondazione Mazzotti di Treviso.
Comunicato stampa
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Continua LIQUIDA, il Festival d’arte contemporanea promosso dalla Provincia di Treviso, con una esposizione realizzata al Centro d’arte Brolo in collaborazione con il Comune di Mogliano Veneto.
Imago – sul guadare, curata da Carlo Sala, presenta l’opera di tre fotografi contemporanei, Moria De Zen, Dritan Hyska e Francesca De Pieri. Accanto al lavoro di questi autori sono esposte sei preziose immagini dei fondi fotopittorialisti della Fondazione Mazzotti di Treviso. Le immagini del grande Guido Rey e di Giulio Marino sono una sorta di overture simbolica prima di arrivare al contemporaneo, per lanciare un messaggio chiaro. Questi autori a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento volevano affermare l’artisticità della fotografia, con valori che prescindevano i meri progressi della tecnica. Un messaggio che oggi è quanto mai attuali nell’ambito di una indagine fotografica contemporanea alla ricerca di proprie matrici estetiche, in un periodo in cui spesso il medium viene confuso con l’espressività della ricerca.
Con la serie Insight esposta a Imago, Moria De Zen indaga il rapporto tra l’uomo e la natura alla luce dell’atavico desiderio umano di ritorno alla terra madre. L'artista sperimenta questo rapporto attraverso il proprio corpo, in chiave interpretativa, e sceglie di ambientare le sue rappresentazioni in luoghi suggestivi del Veneto, sua terra natale.
La Natura percepita come realtà primordiale, spoglia di ogni riferimento temporale e geografico, comunica interiormente all’uomo, lungo il viaggio della vita, la nostalgia di una condizione edenica che lo spinge ad una costante e drammatica ricerca di senso e di verità.
L’artista introduce per la prima volta nella sua fotografia il linguaggio eziologico servendosi di alcuni eloquenti simboli appartenenti alla letteratura ebraico-cristiana. L’essere umano denudato perde la sua identità apparendo in forme corporee asessuate, che si dischiudono quando tutto il corpo ritrova nella natura la forza di elevarsi e di sciogliere il passo verso il grande viaggio guidato dalla luce di una consapevolezza più matura di sé.
Dritan Hyska propone la serie di lavori Buildings, una sorta documentazione, la valutazione di un sondaggio effettuato sul territorio in cui il luogo e l'architettura sono al centro di un paesaggio che ora unisce questi elementi che riferiscono il ruolo dell'uomo nella costruzione del paesaggio.
Il paesaggio è stato trasformato ad alta velocità vertiginosa e a quel punto per sovrapporre due identità e fare un altro, che non riusciamo a definire e controllare. Ne emergono edifici dall’anima scarna, delineati a livello formale in modo netto e diretto e sospesi in una atmosfera in cui manca ogni indicazione prospettiva. Ogni “corpo” d’architettura è immerso in una dimensione atemporale, in cui tutto è fermo e sembra che attorno ad esso nulla sia rimasto e la sua struttura sia completamente autosufficiente.
Le Memory box sono semplicemente “scatole dei ricordi”, in cui racchiudere immagini di luoghi
reali destinati a rimanere ricordi o, dimensioni fantastiche destinate a svanire. Questi elementi stanno caratterizzando parte della produzione di Francesca De Pieri.
Essi sono realizzati con la tecnica della doppia stampa, rendere ancor più vive le sensazioni nell’osservatore e a rimarcare il ricordo in chi ad essi s’accosta anche solo per un rapido sguardo.
Nella mostra di Mogliano è esposto il suggestivo nucleo di scatti realizzati all’Ospedale dal Mare del Lido. Un luogo che rappresenta uno spaccato della storia veneziana, ricco di sfaccettature sociali che sono rimaste impresse nella struttura, grande simulacro di vita e morte, e di sentori emozionali, in cui l’autrice con i suoi scatti crea una dimensione fortemente evocativa.
Imago – sul guadare, curata da Carlo Sala, presenta l’opera di tre fotografi contemporanei, Moria De Zen, Dritan Hyska e Francesca De Pieri. Accanto al lavoro di questi autori sono esposte sei preziose immagini dei fondi fotopittorialisti della Fondazione Mazzotti di Treviso. Le immagini del grande Guido Rey e di Giulio Marino sono una sorta di overture simbolica prima di arrivare al contemporaneo, per lanciare un messaggio chiaro. Questi autori a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento volevano affermare l’artisticità della fotografia, con valori che prescindevano i meri progressi della tecnica. Un messaggio che oggi è quanto mai attuali nell’ambito di una indagine fotografica contemporanea alla ricerca di proprie matrici estetiche, in un periodo in cui spesso il medium viene confuso con l’espressività della ricerca.
Con la serie Insight esposta a Imago, Moria De Zen indaga il rapporto tra l’uomo e la natura alla luce dell’atavico desiderio umano di ritorno alla terra madre. L'artista sperimenta questo rapporto attraverso il proprio corpo, in chiave interpretativa, e sceglie di ambientare le sue rappresentazioni in luoghi suggestivi del Veneto, sua terra natale.
La Natura percepita come realtà primordiale, spoglia di ogni riferimento temporale e geografico, comunica interiormente all’uomo, lungo il viaggio della vita, la nostalgia di una condizione edenica che lo spinge ad una costante e drammatica ricerca di senso e di verità.
L’artista introduce per la prima volta nella sua fotografia il linguaggio eziologico servendosi di alcuni eloquenti simboli appartenenti alla letteratura ebraico-cristiana. L’essere umano denudato perde la sua identità apparendo in forme corporee asessuate, che si dischiudono quando tutto il corpo ritrova nella natura la forza di elevarsi e di sciogliere il passo verso il grande viaggio guidato dalla luce di una consapevolezza più matura di sé.
Dritan Hyska propone la serie di lavori Buildings, una sorta documentazione, la valutazione di un sondaggio effettuato sul territorio in cui il luogo e l'architettura sono al centro di un paesaggio che ora unisce questi elementi che riferiscono il ruolo dell'uomo nella costruzione del paesaggio.
Il paesaggio è stato trasformato ad alta velocità vertiginosa e a quel punto per sovrapporre due identità e fare un altro, che non riusciamo a definire e controllare. Ne emergono edifici dall’anima scarna, delineati a livello formale in modo netto e diretto e sospesi in una atmosfera in cui manca ogni indicazione prospettiva. Ogni “corpo” d’architettura è immerso in una dimensione atemporale, in cui tutto è fermo e sembra che attorno ad esso nulla sia rimasto e la sua struttura sia completamente autosufficiente.
Le Memory box sono semplicemente “scatole dei ricordi”, in cui racchiudere immagini di luoghi
reali destinati a rimanere ricordi o, dimensioni fantastiche destinate a svanire. Questi elementi stanno caratterizzando parte della produzione di Francesca De Pieri.
Essi sono realizzati con la tecnica della doppia stampa, rendere ancor più vive le sensazioni nell’osservatore e a rimarcare il ricordo in chi ad essi s’accosta anche solo per un rapido sguardo.
Nella mostra di Mogliano è esposto il suggestivo nucleo di scatti realizzati all’Ospedale dal Mare del Lido. Un luogo che rappresenta uno spaccato della storia veneziana, ricco di sfaccettature sociali che sono rimaste impresse nella struttura, grande simulacro di vita e morte, e di sentori emozionali, in cui l’autrice con i suoi scatti crea una dimensione fortemente evocativa.
03
ottobre 2010
De Zen | Hyska | De Pieri – Imago. Sul guadare
Dal 03 al 31 ottobre 2010
fotografia
Location
BROLO CENTRO D’ARTE E CULTURA
Mogliano Veneto, Via Rozone E Vitale, 5, (Treviso)
Mogliano Veneto, Via Rozone E Vitale, 5, (Treviso)
Orario di apertura
da giovedì a sabato 16.00-19.00
domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00
Vernissage
3 Ottobre 2010, ore 11.15
Autore
Curatore