14 ottobre 2010

fino al 29.X.2010 Luca Pozzi Milano, Federico Luger

 
Una mostra concepita come lo spazio di un laboratorio di fisica. Dove il disegno diventa il filo conduttore tra passato e presente, progresso scientifico e tradizione artistica...

di

Le epoche passano, così come gli stili e i movimenti
artistici; eppure nella storia (non sono in quella dell’arte) l’esigenza di
utilizzare la pratica del disegno non sembra essere destinata a estinguersi, ma
piuttosto a progredire trascendendo la specificità dei media. È attorno questa
semplice intuizione che si sviluppa l’ultima mostra personale di Luca Pozzi (Milano, 1983), che nuovamente
propone – attraverso la complessa progettazione di installazioni – la sua personalissima
poetica.

Sembrerebbe l’ennesimo, audace tentativo di riconiugare il
binomio millenario tra arte e scienza, bruscamente interrotto nella modernità
dallo spirito avanguardistico. Eppure, se ci si sofferma ad analizzare ogni suo
intervento, immediatamente si ha la percezione che questi due campi di ricerca
possano effettivamente trovare un punto d’incontro.

Visitando la mostra dal titolo U-Drawings si ha la sensazione di trovarsi nelle
stanze di un curioso laboratorio di fisica più che in quelli di una galleria
privata: lo spazio coerentemente allestito insieme all’architetto Carson
Chan
(anche
curatore della mostra) riflette l’intenzione di Luca Pozzi di proiettare ogni
singolo oggetto in una dimensione specifica di esperimento che, nell’insieme,
si costituisce in un vero e proprio “studio” artistico e scientifico al tempo
stesso.

Luca Pozzi - U-Drawings - veduta della mostra presso la Galleria Federico Luger, Milano 2010 - photo Antonio Maniscalco
È così che l’applicazione di regole scientifiche hanno
permesso all’artista di fissare su una superficie fotosensibile la sua grafia
descritta attraverso un fascio luminoso; il risultato è stato poi fotografato
ed esposto, come per fissare i risultati di tali esperimenti.

È evidente, nell’opera del giovane artista milanese, la
volontà di destare meraviglia, di spiazzare utilizzando le facoltà
apparentemente fantastiche della materia. Come nel caso degli oggetti sospesi,
che oltre a ingannare la gravità conservano sempre un valore di tipo scultoreo,
richiamando non solo esempi dell’arte tradizionale, ma anche quella sensazione
primitiva insita in ognuno di noi di “scoperta” davanti a una diversa
percezione della realtà che l’artista propone in questa mostra, così come nelle
precedenti.

Loop Quantum Gravity, Fotoni, Spin Network, pacchetti di energia, superconduttori, e poi nomi di
teorie scientifiche di altrettanti fisici e scienziati ignoti per lo più alla
maggior parte del pubblico dell’arte, mostrano la mancata alfabetizzazione
della cultura artistica contemporanea nei confronti delle ormai più elementari
ed eclatanti scoperte scientifiche del nostro tempo.

Luca Pozzi - Làputa Pyramid - 2010 - campo levitazionale elettromagnetico, caucciù, marmo verde, 3 piedistalli in legno - cm 100x43x42 - courtesy Federico Luger, Milano - photo Antonio Maniscalco
Eppure, queste citazioni (esattamente come quelle prese
dalla storia dell’arte o dalla cultura pop) non sono indispensabili per apprezzare
le singolari installazioni di Pozzi, che si presentano al visitatore compatte
nella loro densità artistica e che, attraverso il leitmotiv del disegno, sembrano
annullare le distanza temporale e culturale che intercorre fra le grotte di
Altamira e il Cern di Ginevra.

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dal 16 settembre al 29 ottobre 2010

Luca Pozzi –
U-Drawings

a cura di Carson Chan

Federico Luger Gallery

Via
Domodossola, 17 (zona corso Sempione) – 20145 Milano

Orario: da
lunedì a venerdì ore 15.30-19; mattino, sabato e domenica su appuntamento

Ingresso
libero

Info: tel. +39
0267391341; mob. +39 3494138318; fax +39 0248013785; info@federicolugergallery.com;
www.federicolugergallery.com

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