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Maiorano – Il respiro della luce
Il respiro della luce presenta delle opere in cui le immagini ormai care all’artista, architetture dalle altezze vertiginose e figure fluttuanti, si accompagnano a un nuovo tema: simboli tecnologici e fonti rinnovabili pongono degli interrogativi sul futuro del genere umano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Emmeotto inaugura la nuova stagione espositiva il 7 ottobre alle ore 19.00 con una personale di
Maiorano, a cura di Martina Cavallarin, artista che dai primi anni novanta ha intrapreso un avanguardistico
percorso intervenendo con la pittura su fotografia già elaborata in digitale.
Il respiro della luce presenta delle opere in cui le immagini ormai care all’artista, architetture dalle altezze
vertiginose e figure fluttuanti, si accompagnano a un nuovo tema: simboli tecnologici e fonti rinnovabili
pongono degli interrogativi sul futuro del genere umano.
L’opera di Maiorano per questa corposa esposizione si arricchisce di strutturata ricerca e moltiplicazioni di
significato. Infatti, alle architetture, agli interni, alle tonalità e alla sapienza manuale e digitale, l’artista aggiunge
un tema che si innesta nel filone documentaristico–ecologico, portando la città ad aprirsi alle domande salienti
di questo momento storico, ovvero il fabbisogno di produzione energetica legato a un rinnovato rispetto per la
natura.
Se prima le incursioni erano costituite da elementi umani o domestici, da vuoti sospesi in luogo di pilastri e volte,
ora la commistione di luoghi, simboli tecnologici e fonti rinnovabili, apre la domanda dell’arte alla sua dimensione
più nobile e rappresentativa. Per difendere il sociale, salvaguardare l’uomo da se stesso, eludere il destino
antropico, manifestando con opere forti e raffinate i problemi più scottanti ed attuali.
La contemporaneità dell’opera di Maiorano sta proprio nella ricerca costante di una sperimentazione
intelligente, ricercata, sapiente, nel sublimare con la bellezza ciò che è necessario.
In mostra alcune rielaborazioni digitali con interventi pittorici caratterizzate dall’introduzione di grandi pale eoliche
che, dislocate in spazi improbabili, trovano una collocazione quasi reale malgrado lo spaesamento invochi una
spiegazione plausibile che solo sovrapposizioni, evanescenze, macchie di colore e toni rarefatti riescono a
giustificare rendendo ogni immagine in una posizione di perfetto equilibrio.
In dialogo con i lavori alle pareti Maiorano ha posizionato una costruzione-scultura, frutto di una ricerca
sedimentata nel tempo e portata ora alla luce, volume corporeo di tutti quegli elementi fino ad ora solo pellicolari e
figurativi presenti nelle opere fotografiche.
"La scultura accompagna l’opera pittorica in modo duchampiano, costringendo lo spettatore ad un salto d’occhio
dal “picture plane” alla tridimensionalità (…) il matrimonio dell’immagine fotograficamente ready-made con la
soggettività manuale della gestualità pittorica costruisce il vocabolario della nuova accademia globale postpostmoderna"
(Alan Jones, 2010).
Maiorano, a cura di Martina Cavallarin, artista che dai primi anni novanta ha intrapreso un avanguardistico
percorso intervenendo con la pittura su fotografia già elaborata in digitale.
Il respiro della luce presenta delle opere in cui le immagini ormai care all’artista, architetture dalle altezze
vertiginose e figure fluttuanti, si accompagnano a un nuovo tema: simboli tecnologici e fonti rinnovabili
pongono degli interrogativi sul futuro del genere umano.
L’opera di Maiorano per questa corposa esposizione si arricchisce di strutturata ricerca e moltiplicazioni di
significato. Infatti, alle architetture, agli interni, alle tonalità e alla sapienza manuale e digitale, l’artista aggiunge
un tema che si innesta nel filone documentaristico–ecologico, portando la città ad aprirsi alle domande salienti
di questo momento storico, ovvero il fabbisogno di produzione energetica legato a un rinnovato rispetto per la
natura.
Se prima le incursioni erano costituite da elementi umani o domestici, da vuoti sospesi in luogo di pilastri e volte,
ora la commistione di luoghi, simboli tecnologici e fonti rinnovabili, apre la domanda dell’arte alla sua dimensione
più nobile e rappresentativa. Per difendere il sociale, salvaguardare l’uomo da se stesso, eludere il destino
antropico, manifestando con opere forti e raffinate i problemi più scottanti ed attuali.
La contemporaneità dell’opera di Maiorano sta proprio nella ricerca costante di una sperimentazione
intelligente, ricercata, sapiente, nel sublimare con la bellezza ciò che è necessario.
In mostra alcune rielaborazioni digitali con interventi pittorici caratterizzate dall’introduzione di grandi pale eoliche
che, dislocate in spazi improbabili, trovano una collocazione quasi reale malgrado lo spaesamento invochi una
spiegazione plausibile che solo sovrapposizioni, evanescenze, macchie di colore e toni rarefatti riescono a
giustificare rendendo ogni immagine in una posizione di perfetto equilibrio.
In dialogo con i lavori alle pareti Maiorano ha posizionato una costruzione-scultura, frutto di una ricerca
sedimentata nel tempo e portata ora alla luce, volume corporeo di tutti quegli elementi fino ad ora solo pellicolari e
figurativi presenti nelle opere fotografiche.
"La scultura accompagna l’opera pittorica in modo duchampiano, costringendo lo spettatore ad un salto d’occhio
dal “picture plane” alla tridimensionalità (…) il matrimonio dell’immagine fotograficamente ready-made con la
soggettività manuale della gestualità pittorica costruisce il vocabolario della nuova accademia globale postpostmoderna"
(Alan Jones, 2010).
07
ottobre 2010
Maiorano – Il respiro della luce
Dal 07 ottobre al 13 novembre 2010
arte contemporanea
Location
EMMEOTTO
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11-14 | 15-20
Vernissage
7 Ottobre 2010, ore 19
Autore
Curatore