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Mercante in fiera 2010 – Pino Volpi
Grande retrospettiva su Pino Volpi promossa dall’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma alla XXIX Edizione di Mercanteinfiera
Comunicato stampa
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In occasione dei 30 anni dalla morte di Pino Volpi, l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma ha deciso di celebrare la ricorrenza organizzando un’esposizione dal titolo “Pino Volpi in Mercanteinfiera 2010”. La mostra – a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua – testimonia dell’intero percorso del pittore milanese, figura significativa del nostro panorama artistico negli anni Settanta, precocemente scomparso all’età di 42 anni,
Le oltre sessanta opere – tra disegni, tempere, acrilici e olii – esposte nell’ampio spazio all’ingresso centrale della fiera nel padiglione 4, sono rappresentative di tutto il percorso creativo dell’artista. Si tratta della più importante retrospettiva mai organizzata sul pittore umbro di nascita ma milanese d’adozione. Interprete tra i più sensibili dell’innovativa e rivoluzionaria stagione culturale meneghina, negli anni insieme eccitanti e difficili del contrasto tra l’astrazione informale e la nuova figurazione Pino Volpi, attraverso un percorso del tutto personale, ha sperimentato autonomamente i diversi linguaggi, arrivando nel volgere di un’esistenza troppo breve ad una figurazione di tipo espressionista, in rilevante anticipo sulle incipienti post-avanguardie.
A 30 anni dalla morte, la forza espressiva della sua pittura ha di recente risvegliato l’interesse degli addetti ai lavori e soprattutto del pubblico, come testimoniano le recenti importanti manifestazioni a lui dedicate in prestigiose sedi espositive (Fondazione “F. Bertazzoni” a Suzzara (MN), Sala dei Giganti di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE)).
L’antologica presentata nell’ambito del Mercanteinfiera 2010, realizzata grazie alla generosità di valenti collezioni, presenta alcune tra le più intense opere di questo artista colpevolmente quasi dimenticato dopo la sua morte. È grazie ai recenti sforzi e al costante impegno degli studiosi se il suo ricordo è rimasto vivo, sottraendo l’opera di Volpi ad una vera e propria, quanto ingiustificata, damnatio memoriae e suscitando la sincera curiosità di pubblico e critica.
I folgoranti acrilici su carta intelata, gli emozionanti olii su tela e faesite presentati in questa esposizione, non vogliono essere una piccola antologica né una formale retrospettiva del grande pittore, ma piuttosto una prima sintesi, un’affascinante scelta delle immagini espressionistiche di Volpi. E sono nevai lucani dalla perfetta composizione, ariosi ormeggi fluviali, dinamiche metafisiche di un mulino, scenari urbani antropizzati virati al bruno, memorabili treni a vapore su ponti ferroviari sospesi, suggestivi tramonti su code in strada, diacromie su nevai tra cielo e terra, scene di ordinario traffico metropolitano, la citazione colta de L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat dei Lumière, inquiete barche a vela ormeggiate al porto, acidi notturni dai tetti, barche alla Vlaminck, bestie domestiche/fauves, svettanti cattedrali gotiche, binari verso il nulla, fragili ponti su specchi d’acqua, genti del quarto stato, albini paesaggi mediterranei e tanto altro.
In occasione dell’esposizione parmigiana sarà presentata la monografia “Pino Volpi” a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua per Silva editore, un volume di 120 pagine (disponibile in mostra) – realizzato con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma e della FIMA (Federazione Italiana Mercanti d'Arte) – che rende ragione del percorso artistico di questo protagonista della scena artistica nazionale.
Per informazioni:
www.pinovolpi.it
infovolpi@libero.it
Tel. 346 4026241
Pino Volpi nacque il 27 marzo 1938 a Piegaro, piccola cittadina in provincia di Perugia, all’ombra del Montarale. Qui trascorse l’infanzia e la prima adolescenza. All’età di tredici anni si trasferì a Milano insieme alla famiglia ma non dimenticò mai la sua terra natale, cui rimase indissolubilmente legato per tutta la vita.
Sin dagli anni della sua giovinezza mostrava passione per la pittura e più ancora per il disegno. Nel capoluogo lombardo proseguì il suo apprendistato disegnando le periferie e gli scenari della campagna circostante. Dopo poco iniziò a cimentarsi con i colori, informando la sua pittura dapprima ad un semplice naturalismo e in seguito liberando progressivamente la sua immaginazione. In quegli anni studiò con interesse i pittori dell’antichità, ma fu colpito principalmente dai grandi maestri delle avanguardie storiche.
Crescendo, prese a frequentare gli ateliers di importanti artisti, confrontandosi con essi, acquisendo le varie tecniche pittoriche e facendo le prime significative esperienze. I suoi esordi sono da collocarsi tra il 1966 e il 1967, quando ebbero inizio le sue prime personali e autentiche realizzazioni; da lì ad intraprendere la professione dell’artista il passo fu breve. Si diede all’arte con tutto se stesso, affinando il suo linguaggio espressivo e strutturando le linee guida della sua ricerca.
Con il passare degli anni, andavano definendosi i suoi soggetti d’elezione: le vedute paesaggistiche.
Negli anni Settanta il suo nome era ormai noto in Italia ed all’estero, tanto è vero che sue opere figurano oggi in importanti collezioni private non solo in Italia, ma anche in Francia, Regno Unito, Germania, Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio, Svezia, Austria, Grecia, USA, Canada, Australia, Israele, Egitto, Sudafrica, Messico, Brasile, Argentina, Giappone, Iran, India e Hong Kong. In quegli anni operò instancabile e riservato nella vivace Milano delle gallerie e dei cabarets, disegnando e dipingendo nel suo studio al numero 16 di viale Ungheria. Nel corso di circa un decennio ebbe modo di allestire numerose mostre personali nelle più importanti città italiane, tra cui: Milano, Roma, Napoli, Torino, Firenze, Venezia, Genova, Bologna, Perugia, Verona, Livorno, Palermo, Ancona, Macerata, Alessandria, Parma, Como, Bari, Bolzano, Padova, La Spezia, Savona, Pavia, Rovereto, Piacenza, Messina, Sanremo, Trento, Bergamo, Varese, Asti, Modena. Partecipando attivamente – seppure con la sua innata riservatezza che tanto gli costò in termini di notorietà postuma – al clima eccitante e dinamico della Milano artistica di quegli anni, presentò inoltre sue opere in importanti collettive in numerose città italiane riscuotendo ovunque notevole successo.
Nella sua pur breve carriera fu, oltre che pittore, anche raffinato incisore e abile scultore. Rilevante è la sua produzione di grafica con centinaia tra litografie e serigrafie. Seppure non con la stessa assiduità dedicata alla pittura e alla grafica, fu anche scultore, realizzando numerosi bassorilievi per una serie in argento per la Sterling Italiana di Pollenza (Macerata).
Visse e operò con grande passione a Milano – conseguendo riconoscimenti nazionali ed internazionali – fino al 1980, quando all’età di soli 42 anni morì d’infarto, interrompendo così una avventura artistica, rimasta per decenni come sospesa, e che solo da poco si va riscoprendo.
Le oltre sessanta opere – tra disegni, tempere, acrilici e olii – esposte nell’ampio spazio all’ingresso centrale della fiera nel padiglione 4, sono rappresentative di tutto il percorso creativo dell’artista. Si tratta della più importante retrospettiva mai organizzata sul pittore umbro di nascita ma milanese d’adozione. Interprete tra i più sensibili dell’innovativa e rivoluzionaria stagione culturale meneghina, negli anni insieme eccitanti e difficili del contrasto tra l’astrazione informale e la nuova figurazione Pino Volpi, attraverso un percorso del tutto personale, ha sperimentato autonomamente i diversi linguaggi, arrivando nel volgere di un’esistenza troppo breve ad una figurazione di tipo espressionista, in rilevante anticipo sulle incipienti post-avanguardie.
A 30 anni dalla morte, la forza espressiva della sua pittura ha di recente risvegliato l’interesse degli addetti ai lavori e soprattutto del pubblico, come testimoniano le recenti importanti manifestazioni a lui dedicate in prestigiose sedi espositive (Fondazione “F. Bertazzoni” a Suzzara (MN), Sala dei Giganti di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE)).
L’antologica presentata nell’ambito del Mercanteinfiera 2010, realizzata grazie alla generosità di valenti collezioni, presenta alcune tra le più intense opere di questo artista colpevolmente quasi dimenticato dopo la sua morte. È grazie ai recenti sforzi e al costante impegno degli studiosi se il suo ricordo è rimasto vivo, sottraendo l’opera di Volpi ad una vera e propria, quanto ingiustificata, damnatio memoriae e suscitando la sincera curiosità di pubblico e critica.
I folgoranti acrilici su carta intelata, gli emozionanti olii su tela e faesite presentati in questa esposizione, non vogliono essere una piccola antologica né una formale retrospettiva del grande pittore, ma piuttosto una prima sintesi, un’affascinante scelta delle immagini espressionistiche di Volpi. E sono nevai lucani dalla perfetta composizione, ariosi ormeggi fluviali, dinamiche metafisiche di un mulino, scenari urbani antropizzati virati al bruno, memorabili treni a vapore su ponti ferroviari sospesi, suggestivi tramonti su code in strada, diacromie su nevai tra cielo e terra, scene di ordinario traffico metropolitano, la citazione colta de L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat dei Lumière, inquiete barche a vela ormeggiate al porto, acidi notturni dai tetti, barche alla Vlaminck, bestie domestiche/fauves, svettanti cattedrali gotiche, binari verso il nulla, fragili ponti su specchi d’acqua, genti del quarto stato, albini paesaggi mediterranei e tanto altro.
In occasione dell’esposizione parmigiana sarà presentata la monografia “Pino Volpi” a cura di Mauro Carrera e Marzio Dall’Acqua per Silva editore, un volume di 120 pagine (disponibile in mostra) – realizzato con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma e della FIMA (Federazione Italiana Mercanti d'Arte) – che rende ragione del percorso artistico di questo protagonista della scena artistica nazionale.
Per informazioni:
www.pinovolpi.it
infovolpi@libero.it
Tel. 346 4026241
Pino Volpi nacque il 27 marzo 1938 a Piegaro, piccola cittadina in provincia di Perugia, all’ombra del Montarale. Qui trascorse l’infanzia e la prima adolescenza. All’età di tredici anni si trasferì a Milano insieme alla famiglia ma non dimenticò mai la sua terra natale, cui rimase indissolubilmente legato per tutta la vita.
Sin dagli anni della sua giovinezza mostrava passione per la pittura e più ancora per il disegno. Nel capoluogo lombardo proseguì il suo apprendistato disegnando le periferie e gli scenari della campagna circostante. Dopo poco iniziò a cimentarsi con i colori, informando la sua pittura dapprima ad un semplice naturalismo e in seguito liberando progressivamente la sua immaginazione. In quegli anni studiò con interesse i pittori dell’antichità, ma fu colpito principalmente dai grandi maestri delle avanguardie storiche.
Crescendo, prese a frequentare gli ateliers di importanti artisti, confrontandosi con essi, acquisendo le varie tecniche pittoriche e facendo le prime significative esperienze. I suoi esordi sono da collocarsi tra il 1966 e il 1967, quando ebbero inizio le sue prime personali e autentiche realizzazioni; da lì ad intraprendere la professione dell’artista il passo fu breve. Si diede all’arte con tutto se stesso, affinando il suo linguaggio espressivo e strutturando le linee guida della sua ricerca.
Con il passare degli anni, andavano definendosi i suoi soggetti d’elezione: le vedute paesaggistiche.
Negli anni Settanta il suo nome era ormai noto in Italia ed all’estero, tanto è vero che sue opere figurano oggi in importanti collezioni private non solo in Italia, ma anche in Francia, Regno Unito, Germania, Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio, Svezia, Austria, Grecia, USA, Canada, Australia, Israele, Egitto, Sudafrica, Messico, Brasile, Argentina, Giappone, Iran, India e Hong Kong. In quegli anni operò instancabile e riservato nella vivace Milano delle gallerie e dei cabarets, disegnando e dipingendo nel suo studio al numero 16 di viale Ungheria. Nel corso di circa un decennio ebbe modo di allestire numerose mostre personali nelle più importanti città italiane, tra cui: Milano, Roma, Napoli, Torino, Firenze, Venezia, Genova, Bologna, Perugia, Verona, Livorno, Palermo, Ancona, Macerata, Alessandria, Parma, Como, Bari, Bolzano, Padova, La Spezia, Savona, Pavia, Rovereto, Piacenza, Messina, Sanremo, Trento, Bergamo, Varese, Asti, Modena. Partecipando attivamente – seppure con la sua innata riservatezza che tanto gli costò in termini di notorietà postuma – al clima eccitante e dinamico della Milano artistica di quegli anni, presentò inoltre sue opere in importanti collettive in numerose città italiane riscuotendo ovunque notevole successo.
Nella sua pur breve carriera fu, oltre che pittore, anche raffinato incisore e abile scultore. Rilevante è la sua produzione di grafica con centinaia tra litografie e serigrafie. Seppure non con la stessa assiduità dedicata alla pittura e alla grafica, fu anche scultore, realizzando numerosi bassorilievi per una serie in argento per la Sterling Italiana di Pollenza (Macerata).
Visse e operò con grande passione a Milano – conseguendo riconoscimenti nazionali ed internazionali – fino al 1980, quando all’età di soli 42 anni morì d’infarto, interrompendo così una avventura artistica, rimasta per decenni come sospesa, e che solo da poco si va riscoprendo.
02
ottobre 2010
Mercante in fiera 2010 – Pino Volpi
Dal 02 al 10 ottobre 2010
arte contemporanea
fiera
fiera
Location
FIERE DI PARMA
Parma, Via Fortunato Rizzi, 67A, (Parma)
Parma, Via Fortunato Rizzi, 67A, (Parma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Sito web
www.pinovolpi.it
Autore
Curatore