Fino al 27.I.2002 Ferdi Giardini – Ciclo Outside Torino, Fondazione Palazzo Bricherasio

Negli scorsi giorni di dicembre, si è inaugurata a Palazzo Bricherasio una nuova rassegna curata da Guido Curto, Outside. Essa vuole essere un momento per avvicinare all’arte contemporanea il cosiddetto grande pubblico, invitandolo ad osservare, meditare e perdersi dentro opere d’arte espressioni di molteplici significati. Outside si propone di raggiungere quest’obiettivo cercando di instaurare una più stretta comunicazione tra l’opera d’arte e l’essenza della città, ragion per cui le esposizioni saranno realizzate da noti artisti d’oggi operativi in Piemonte e avranno come location l’area antistante la facciata del Palazzo cosicché, ogni individuo, pur nella fretta possa fruire dell’arte.
A dare il là a quest’evento è stato chiamato Ferdi Giardini, torinese, classe 1959, diplomato all’Accademia di Belle Arti della città ed interprete del multiforme mondo dell’arte espresso all’inizio nella scenografia teatrale e poi nell’arte della lavorazione di materiali diversi, tra i quali la carte, il legno e la gommapiuma sino a giungere all’industrial design; “passando da un ambito all’altro senza soluzione di continuità”, preferendo mantenere una posizione di mezzo tra l’una e l’altra categoria. Per questo “quasi provocatoriamente, egli cammina come un funanbulo sul filo rosso che congiunge ambiti estetici in apparenza lontani, ma di fatto contigui”.
Mantenendo fede a questa filosofia di vita e d’arte, Ferdi Giardini ha allestito per Palazzo Bricherasio due lavori perfetti per l’appena trascorsa atmosfera natalizia. L’esterno del Palazzo è, infatti, animato da un labirinto di luci che nascono da cinquanta sottili e allungate lampade-torce, realizzate in plexiglas trasparente. L’una accanto all’altra, esse disegnano quattro spirali di candida luce che fa venire in mente i boschi incantati delle fiabe (Portami via). All’interno dell’edificio, presso lo scalone d’onore, prosegue il percorso espositivo con Scorza riempimi gli occhi, “dieci gusci di plexiglas, blu cobalto sul dorso con la parte concava verde madreperlato e iridescente al cui interno ardono minuscoli LED che rievocano perle di luce.
Un’esposizione essenziale e romantica che piace perché emoziona.

* Immanuel Kant, Critica del Giudizio, 1790, Sezione I, Libro I

Federica De Maria
mostra visitata sabato 15 dicembre 2001