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Giuseppe Gavazzi – Scultore Bambino tra i bambini
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giuseppe Gavazzi
Scultore
Bambino tra i bambini
Museo Marino Marini
18 settembre - 30 ottobre 2010
Inaugurazione
Sabato 18 settembre, ore 18:00
L’allestimento della mostra è a cura di Alessandro Andreini
Attività collaterali alla mostra:
- Laboratori dedicati ai bambini dai 5 agli 11 sulle tecniche e le tematiche care all’Artista.
(costo € 4,00 ad incontro, prenotazione obbligatoria, max 25 partecipanti per ogni laboratorio.
Tel 0573 30285)
I laboratori si svolgeranno presso il Museo Marino Marini (corso Fedi, 30 – Pistoia) nelle seguenti date:
Sabato 25 settembre ore 16.00
Sabato 2 ottobre ore 16.00
Sabato 9 ottobre ore 16.00
Sabato 16 ottobre ore 16.00
Sabato 30 ottobre ore 16.00
- “Il rapporto fra bambini e animali” - Conferenza a cura di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile e Ilaria Ballotti, veterinaria comportamentista.
La conferenza si terrà nell’atrio del Museo Marino Marini (corso Fedi, 30 – Pistoia) il giorno giovedì 28 ottobre alle ore 21.00
Orario
dal 18 al 30 settembre: 10 - 18
dal 1 al 30 ottobre: 10 - 17
aperto dal lunedì al sabato
chiuso la domenica
Museo Marino Marini
Palazzo del Tau
Corso Silvano Fedi, 30
51100 Pistoia
info: 0573 30285 - 31332
fmarini@dada.it
www.fondazionemarinomarini.it
Mostra realizzata grazie al il contributo di:
Biografia
Nato nel 1936 da genitori toscani a Marcoussis (Francia), Giuseppe Gavazzi ha conseguito il diploma presso l’Istituto d’Arte “Policarpo Petrocchi” specializzandosi nella pittura murale. Questo gli ha permesso di iniziare l’attività di restauratore nella bottega fiorentina di Leonetto Tintori e di intraprendere una impegnativa carriera che lo ha portato ad essere uno dei più stimati professionisti del settore restaurando testi fondamentali della pittura italiana. Parallelamente alla sua crescita come restauratore ha esercitato l’arte della pittura, ma ha iniziato fin dalla metà degli anni Cinquanta a cimentarsi nella scultura utilizzando la pietra per eseguire figure a bassorilievo e statue a tutto tondo.
Passato successivamente all’intaglio di figure in legno, sempre presentate con accurate patinature, verso la metà degli anni Sessanta ha iniziato a realizzare opere in terracotta che poi dipingeva con colori naturalistici trovando così, con questa tecnica, il mezzo espressivo a lui più congeniale. Pur restando la terracotta policroma la materia favorita dallo scultore, ha realizzato tuttavia opere in stucco come la Bambina a cavallo del 1977 o in marmo come la Bambina del 1985-86 o in bronzo come la Verticale del 1973. È tornato periodicamente anche al legno con grandi sculture come l’Annunciazione e le Maternità che appartengono alla sua produzione più recente.
Giuseppe Gavazzi si è anche cimentato nel disegno, dimostrando una spiccata capacità nel dare espressività e naturalezza alle figure, sia quando sono rapidamente schizzate con la matita o il carboncino sia quando sono accompagnate dai suoi amati colori.
La sua attività artistica è sempre stata molto apprezzata sia in Italia che all’estero e tra le sue mostre più importanti si segnalano quelle di Basilea, Zurigo, Parigi, Neuchatel.
Numerosi sono stati anche i riconoscimenti fra i quali si citano il premio della Repubblica Federale Tedesca nel 1973 e “Il Fiorino” nella Biennale internazione d’Arte a Firenze nel 1973 e 1977. Nel 1973 è stato “Segnalato Bolaffi” per la scultura da Umberto Baldini e nel 1979 la Rai gli ha dedicato un documentario a cura di Francesco Simongini.
Testi
Cani, gatti, criceti, ma anche pesci rossi lombrichi cavalucci marini e api e farfalle sono per i bambini inconsapevoli quanto garbati pedagoghi. Muniti di zampe code e pelliccia, avvicinano agli affetti, svelano dimensioni non visibili all’occhio umano e insegnano tante cose. In parte sappiamo: la fedeltà del cane, la pudicizia e la dignità del gatto, la solidarietà del cavallo come pure la leggerezza e la gratuità nel gioco del delfino.
Nelle fiabe, da sempre, gli animali abituano il bambino ad abitare gli interstizi e le crepe del reale e ne mobilitano molteplici e mutanti sentimenti, dalla tenerezza alla rabbia all’impotenza... Un coccodrillo dispettoso, una giraffa innamorata, una sardina raffreddata, come pure pipistrelli o vermi del sottosuolo, fanno da specchio e quindi da “riflessione” agli stati d’animo dei bambini e alle inquietanti domande sulla propria traballante identità.
Passare quindi dall’animale immaginato, magari spasmodicamente desiderato e fantasticato; passare dal Gatto con gli stivali, Dumbo, Rex, eccetera, all’animale reale non è - per i più piccini - privo di difficoltà. Eppure, immaginare gli itinerari delle farfalle, il bisogno di libertà di un canarino o interpretare lo sguardo rotondo di un gatto, sollecita nei bambini il nascere di un sentimento di empatia verso l’altro da sé, quello che non si conosce, che è straniero.
In questo senso il rapporto quotidiano con gli animali, dai millepiedi ai passerotti, abitua all’ospitalità riguardosa, radica i valori dell’amicizia, del rispetto e dell’accoglimento dell’alterità (intesa anche come parti di se stessi meno gradevoli e accettabili). Ma non solo. Gli animali sollecitano a un rapporto complesso, soggetto, come qualsiasi relazione umana, alla caducità, al cambiamento e all’imprevedibilità. In più, “insegnano” quanto la bellezza - oggi diventata un passatempo impegnativo e il viatico autoreferenziale dell’affermazione personale – rimanga un enigma che non si sottrae però all’amore. Ed è proprio qui, oltre lo specchio di una bellezza opaca e sorda, che i bambini coi loro animali incontrano lo scultore, il maestro, Giuseppe Gavazzi coi suoi ciuchi, cavalli, lupi e gatti e ancora gatti e ancora bambini. Si incontrano tutti in occhi ora sbalorditi ora assorti, intenti a chissà quale visione interiore. Si incontrano in contorni elementari e tondeggianti, quasi formati da morbide carezze delle dita, si incontrano nell’innocenza di un tempo che si radica nella vita quotidiana.
E allora si cerchi qui in approccio alla natura senza sbavature la poetica dei domestici accadimenti. La difficile, quotidiana, avventura della convivenza con ciò che non è noi.
Manuela Trinci
Orecchio Acerbo
Bambini ed animali, attori della quotidianità più rassicurante e serena, teneri nei loro legami misteriosi, piccoli grandi eroi di un mondo duro che non sembra però scalfire la loro immensa gioia di vivere. Questi fra i soggetti preferiti di Giuseppe Gavazzi, artista perfetto per insegnare ai più piccoli i sentimenti più delicati, il valore delle piccole cose, l’importanza dei lagami affettivi: la mamma che ti abbraccia, il gatto che dorme beato, i bimbi che gridano di gioia con le braccia verso il cielo.
Guardando le opere di Gavazzi dalle superfici pazientemente decorate, i volti sereni, i colori accesi che sono quelli delle giornate di sole, non si può fare a meno di fermarsi a riflettere o di provare un ‘languorino’ interiore che riporta i grandi a ripensare alle giornate lente dell’infanzia, ai volti amorosi e ai prati fioriti e i piccoli ad apprezzare delle opere d’arte create per loro, che parlano il linguaggio primitivo ed universale dell’infanzia.
E’ per tutti questi motivi e per molti altri ancora che quando ci siamo trovate a scegliere un artista che potesse parlare ai bambini del prezioso legame che ci lega agli animali e dell’importanza che questi rivestono nel nostro mondo, sia interiore che esteriore, ci siamo trovate d’accordo all’unanimità sull’esporre le opere di Giuseppe Gavazzi; quando poi siamo andate a trovarlo al suo studio dipinto di verde chiaro e lui ci ha accolto nel suo regno antico, fra orci di terracotta, piante di fico e di pomodoro che coltiva con amore, abbiamo subito capito di aver fatto la scelta giusta.
Ambra Tuci
Museo Marino Marini
Scultore
Bambino tra i bambini
Museo Marino Marini
18 settembre - 30 ottobre 2010
Inaugurazione
Sabato 18 settembre, ore 18:00
L’allestimento della mostra è a cura di Alessandro Andreini
Attività collaterali alla mostra:
- Laboratori dedicati ai bambini dai 5 agli 11 sulle tecniche e le tematiche care all’Artista.
(costo € 4,00 ad incontro, prenotazione obbligatoria, max 25 partecipanti per ogni laboratorio.
Tel 0573 30285)
I laboratori si svolgeranno presso il Museo Marino Marini (corso Fedi, 30 – Pistoia) nelle seguenti date:
Sabato 25 settembre ore 16.00
Sabato 2 ottobre ore 16.00
Sabato 9 ottobre ore 16.00
Sabato 16 ottobre ore 16.00
Sabato 30 ottobre ore 16.00
- “Il rapporto fra bambini e animali” - Conferenza a cura di Manuela Trinci, psicoterapeuta infantile e Ilaria Ballotti, veterinaria comportamentista.
La conferenza si terrà nell’atrio del Museo Marino Marini (corso Fedi, 30 – Pistoia) il giorno giovedì 28 ottobre alle ore 21.00
Orario
dal 18 al 30 settembre: 10 - 18
dal 1 al 30 ottobre: 10 - 17
aperto dal lunedì al sabato
chiuso la domenica
Museo Marino Marini
Palazzo del Tau
Corso Silvano Fedi, 30
51100 Pistoia
info: 0573 30285 - 31332
fmarini@dada.it
www.fondazionemarinomarini.it
Mostra realizzata grazie al il contributo di:
Biografia
Nato nel 1936 da genitori toscani a Marcoussis (Francia), Giuseppe Gavazzi ha conseguito il diploma presso l’Istituto d’Arte “Policarpo Petrocchi” specializzandosi nella pittura murale. Questo gli ha permesso di iniziare l’attività di restauratore nella bottega fiorentina di Leonetto Tintori e di intraprendere una impegnativa carriera che lo ha portato ad essere uno dei più stimati professionisti del settore restaurando testi fondamentali della pittura italiana. Parallelamente alla sua crescita come restauratore ha esercitato l’arte della pittura, ma ha iniziato fin dalla metà degli anni Cinquanta a cimentarsi nella scultura utilizzando la pietra per eseguire figure a bassorilievo e statue a tutto tondo.
Passato successivamente all’intaglio di figure in legno, sempre presentate con accurate patinature, verso la metà degli anni Sessanta ha iniziato a realizzare opere in terracotta che poi dipingeva con colori naturalistici trovando così, con questa tecnica, il mezzo espressivo a lui più congeniale. Pur restando la terracotta policroma la materia favorita dallo scultore, ha realizzato tuttavia opere in stucco come la Bambina a cavallo del 1977 o in marmo come la Bambina del 1985-86 o in bronzo come la Verticale del 1973. È tornato periodicamente anche al legno con grandi sculture come l’Annunciazione e le Maternità che appartengono alla sua produzione più recente.
Giuseppe Gavazzi si è anche cimentato nel disegno, dimostrando una spiccata capacità nel dare espressività e naturalezza alle figure, sia quando sono rapidamente schizzate con la matita o il carboncino sia quando sono accompagnate dai suoi amati colori.
La sua attività artistica è sempre stata molto apprezzata sia in Italia che all’estero e tra le sue mostre più importanti si segnalano quelle di Basilea, Zurigo, Parigi, Neuchatel.
Numerosi sono stati anche i riconoscimenti fra i quali si citano il premio della Repubblica Federale Tedesca nel 1973 e “Il Fiorino” nella Biennale internazione d’Arte a Firenze nel 1973 e 1977. Nel 1973 è stato “Segnalato Bolaffi” per la scultura da Umberto Baldini e nel 1979 la Rai gli ha dedicato un documentario a cura di Francesco Simongini.
Testi
Cani, gatti, criceti, ma anche pesci rossi lombrichi cavalucci marini e api e farfalle sono per i bambini inconsapevoli quanto garbati pedagoghi. Muniti di zampe code e pelliccia, avvicinano agli affetti, svelano dimensioni non visibili all’occhio umano e insegnano tante cose. In parte sappiamo: la fedeltà del cane, la pudicizia e la dignità del gatto, la solidarietà del cavallo come pure la leggerezza e la gratuità nel gioco del delfino.
Nelle fiabe, da sempre, gli animali abituano il bambino ad abitare gli interstizi e le crepe del reale e ne mobilitano molteplici e mutanti sentimenti, dalla tenerezza alla rabbia all’impotenza... Un coccodrillo dispettoso, una giraffa innamorata, una sardina raffreddata, come pure pipistrelli o vermi del sottosuolo, fanno da specchio e quindi da “riflessione” agli stati d’animo dei bambini e alle inquietanti domande sulla propria traballante identità.
Passare quindi dall’animale immaginato, magari spasmodicamente desiderato e fantasticato; passare dal Gatto con gli stivali, Dumbo, Rex, eccetera, all’animale reale non è - per i più piccini - privo di difficoltà. Eppure, immaginare gli itinerari delle farfalle, il bisogno di libertà di un canarino o interpretare lo sguardo rotondo di un gatto, sollecita nei bambini il nascere di un sentimento di empatia verso l’altro da sé, quello che non si conosce, che è straniero.
In questo senso il rapporto quotidiano con gli animali, dai millepiedi ai passerotti, abitua all’ospitalità riguardosa, radica i valori dell’amicizia, del rispetto e dell’accoglimento dell’alterità (intesa anche come parti di se stessi meno gradevoli e accettabili). Ma non solo. Gli animali sollecitano a un rapporto complesso, soggetto, come qualsiasi relazione umana, alla caducità, al cambiamento e all’imprevedibilità. In più, “insegnano” quanto la bellezza - oggi diventata un passatempo impegnativo e il viatico autoreferenziale dell’affermazione personale – rimanga un enigma che non si sottrae però all’amore. Ed è proprio qui, oltre lo specchio di una bellezza opaca e sorda, che i bambini coi loro animali incontrano lo scultore, il maestro, Giuseppe Gavazzi coi suoi ciuchi, cavalli, lupi e gatti e ancora gatti e ancora bambini. Si incontrano tutti in occhi ora sbalorditi ora assorti, intenti a chissà quale visione interiore. Si incontrano in contorni elementari e tondeggianti, quasi formati da morbide carezze delle dita, si incontrano nell’innocenza di un tempo che si radica nella vita quotidiana.
E allora si cerchi qui in approccio alla natura senza sbavature la poetica dei domestici accadimenti. La difficile, quotidiana, avventura della convivenza con ciò che non è noi.
Manuela Trinci
Orecchio Acerbo
Bambini ed animali, attori della quotidianità più rassicurante e serena, teneri nei loro legami misteriosi, piccoli grandi eroi di un mondo duro che non sembra però scalfire la loro immensa gioia di vivere. Questi fra i soggetti preferiti di Giuseppe Gavazzi, artista perfetto per insegnare ai più piccoli i sentimenti più delicati, il valore delle piccole cose, l’importanza dei lagami affettivi: la mamma che ti abbraccia, il gatto che dorme beato, i bimbi che gridano di gioia con le braccia verso il cielo.
Guardando le opere di Gavazzi dalle superfici pazientemente decorate, i volti sereni, i colori accesi che sono quelli delle giornate di sole, non si può fare a meno di fermarsi a riflettere o di provare un ‘languorino’ interiore che riporta i grandi a ripensare alle giornate lente dell’infanzia, ai volti amorosi e ai prati fioriti e i piccoli ad apprezzare delle opere d’arte create per loro, che parlano il linguaggio primitivo ed universale dell’infanzia.
E’ per tutti questi motivi e per molti altri ancora che quando ci siamo trovate a scegliere un artista che potesse parlare ai bambini del prezioso legame che ci lega agli animali e dell’importanza che questi rivestono nel nostro mondo, sia interiore che esteriore, ci siamo trovate d’accordo all’unanimità sull’esporre le opere di Giuseppe Gavazzi; quando poi siamo andate a trovarlo al suo studio dipinto di verde chiaro e lui ci ha accolto nel suo regno antico, fra orci di terracotta, piante di fico e di pomodoro che coltiva con amore, abbiamo subito capito di aver fatto la scelta giusta.
Ambra Tuci
Museo Marino Marini
18
settembre 2010
Giuseppe Gavazzi – Scultore Bambino tra i bambini
Dal 18 settembre al 30 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MARINO MARINI
Pistoia, Corso Silvano Fedi, 30, (Pistoia)
Pistoia, Corso Silvano Fedi, 30, (Pistoia)
Orario di apertura
dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Chiuso la domenica
Vernissage
18 Settembre 2010, ore 18
Autore
Curatore