Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Enzo Rossi-Ròiss – Vulveide
“Vulveide” è costituita dalla installazione di maxi dadi iconovulvati all’aperto e mini dadi al chiuso, già installati in Campo San Maurizio a Venezia in concomitanza col Carnevale 1976, reinstallati per alcuni mesi successivamente sull’isola Torcello e nella Villa Mocale di Montefiridolfi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Vulveide” è costituita dalla installazione di maxi dadi iconovulvati all'aperto e mini dadi al chiuso, già installati in Campo San Maurizio a Venezia in concomitanza col Carnevale 1976, reinstallati per alcuni mesi successivamente sull’isola Torcello e nella Villa Mocale di Montefiridolfi. L’installazione ha per per sottotitolo “Un coup de dès rouge et noire”, con l’evidente intenzione di omaggiare Mallarmé e Stendhal.
“D’aprés senifora gidugliata” è il titolo di una installazione artistica realizzata per la Compagnia De Calza “I Antichi”. E’ sottotitolata “United colored breasts of Ròiss”, perché è costituita da un insieme multicolore di calchi che raffigurano seni muliebri in grandezza naturale “ideale”. La “giduglia” (gidouille!”) che contrassegna ogni calco è il logo (simbolo) della Patafisica: scienza delle soluzioni immaginarie che tutto ingloba e contiene all’infinito.
Nel 1987, anno cinquantenario della propria nascita, il Rossi-Ròiss fondò e diresse ”Merdre” (antologia periodica semestrale del sapere patafisico, n. 5 volumi per 892 pagine complessive).
I “Patalibri” sono oggetti artistici dotati di pertinenze estetiche che si propongono come teche o bacheche con reperti biografanti letteratureggianti: simulando e irridendo i voluminosi e costosi best sellers cartonati e anartistici destinati ad essere accantonati alla fine della lettura, per la raccolta differenziata di prodotti editoriali ingombranti che alcune librerie riacquistano all’unica condizione che sia possibile rivenderli un euro al chilo.
DELL’APPROCCIO ESEGETICO ALLA VISUALITA’ DI CHI SCRIVE
L’approccio conoscitivo alle opere visuali di un creativo capace anche di scrivere con competenza specifica della sua visualità comporta rischi inesistenti allorchè si approcciano opere visuali di creativi capaci soltanto di visualizzare manifestando competenze gregarie (o di risulta) per quanto riguarda l’esercizio scrittòrio esegetico.
Comporta rischi perché le opere visuali di un creativo capace di compiere esercizi scrittòri esegetici sono dotate di Parole d’Autore (significando che hanno il dono della parola plurisemantizzata, che sono parlanti anziché mute), nel senso che sono dotate di parole scritte dal loro autore per la cosiddetta “bisogna”, diversamente dalle opere visuali di creativi dipendenti e semantizzati da parole altrui contingentate.
Tali rischi sono costituiti dagli esami comparativi cui inevitabilmente possono essere sottoposti da chiunque i testi degli esegeti militanti, scritti dopo aver letto i testi esegetici autorali.
Particolarmente nel caso di Enzo Rossi-Ròiss che da sempre e frequentemente assume il ruolo di primo esegeta della sua visualità, curando la produzione e promozione delle sue performances espositive che accredita esercitando lo jus primo judicio, con testi polistratificati linguisticamente che possono essere annoverati in ambiti scrittòri diversi: della poesia, delle dottrine estetiche, del giornalismo culturale, della duplicità ( double entendre) semantica, della letteratura tout- court.
“D’aprés senifora gidugliata” è il titolo di una installazione artistica realizzata per la Compagnia De Calza “I Antichi”. E’ sottotitolata “United colored breasts of Ròiss”, perché è costituita da un insieme multicolore di calchi che raffigurano seni muliebri in grandezza naturale “ideale”. La “giduglia” (gidouille!”) che contrassegna ogni calco è il logo (simbolo) della Patafisica: scienza delle soluzioni immaginarie che tutto ingloba e contiene all’infinito.
Nel 1987, anno cinquantenario della propria nascita, il Rossi-Ròiss fondò e diresse ”Merdre” (antologia periodica semestrale del sapere patafisico, n. 5 volumi per 892 pagine complessive).
I “Patalibri” sono oggetti artistici dotati di pertinenze estetiche che si propongono come teche o bacheche con reperti biografanti letteratureggianti: simulando e irridendo i voluminosi e costosi best sellers cartonati e anartistici destinati ad essere accantonati alla fine della lettura, per la raccolta differenziata di prodotti editoriali ingombranti che alcune librerie riacquistano all’unica condizione che sia possibile rivenderli un euro al chilo.
DELL’APPROCCIO ESEGETICO ALLA VISUALITA’ DI CHI SCRIVE
L’approccio conoscitivo alle opere visuali di un creativo capace anche di scrivere con competenza specifica della sua visualità comporta rischi inesistenti allorchè si approcciano opere visuali di creativi capaci soltanto di visualizzare manifestando competenze gregarie (o di risulta) per quanto riguarda l’esercizio scrittòrio esegetico.
Comporta rischi perché le opere visuali di un creativo capace di compiere esercizi scrittòri esegetici sono dotate di Parole d’Autore (significando che hanno il dono della parola plurisemantizzata, che sono parlanti anziché mute), nel senso che sono dotate di parole scritte dal loro autore per la cosiddetta “bisogna”, diversamente dalle opere visuali di creativi dipendenti e semantizzati da parole altrui contingentate.
Tali rischi sono costituiti dagli esami comparativi cui inevitabilmente possono essere sottoposti da chiunque i testi degli esegeti militanti, scritti dopo aver letto i testi esegetici autorali.
Particolarmente nel caso di Enzo Rossi-Ròiss che da sempre e frequentemente assume il ruolo di primo esegeta della sua visualità, curando la produzione e promozione delle sue performances espositive che accredita esercitando lo jus primo judicio, con testi polistratificati linguisticamente che possono essere annoverati in ambiti scrittòri diversi: della poesia, delle dottrine estetiche, del giornalismo culturale, della duplicità ( double entendre) semantica, della letteratura tout- court.
18
settembre 2010
Enzo Rossi-Ròiss – Vulveide
18 settembre 2010
arte contemporanea
Location
CAFFETTERIA PASTICCERIA VIA BARBERINESE
Calenzano, Via Di Davanzello, 50, (Firenze)
Calenzano, Via Di Davanzello, 50, (Firenze)
Vernissage
18 Settembre 2010, ore 17.30
Sito web
www.rossiroiss.it
Autore