Roma, 17 settembre 2010 – Hanno rivoluzionato la politica, i costumi, la musica, la letteratura e la cultura tutta. Sono gli anni Sessanta, protagonisti del primo appuntamento del progetto LE STORIE DELL’ARTE/1960_2010: otto critici e docenti universitari, per otto sabati a partire da domani, 18 settembre 2010 e fino al 16 aprile 2011, incontreranno il pubblico del MAXXI per raccontare come è cambiata l’arte italiana negli ultimi 50 anni.

Sabato 18 settembre, alle ore 11.30, Maria Grazia Messina, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Firenze, racconterà al pubblico del MAXXI come gli anni Sessanta abbiano rivoluzionato anche l’arte contemporanea: dalla Pop Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Minimalismo attraverso le vicende di un decennio segnato dal più importante rinnovamento generazionale che il secolo scorso abbia mai visto.

LE STORIE DELL’ARTE/1960_2010 è un progetto che vuole avvicinare il pubblico all’arte contemporanea, per guidarlo alla scoperta della collezione del MAXXI, confermando l’impegno del museo ad essere strumento di orientamento nel panorama spesso complesso della cultura di oggi.

sabato18 settembre 2010, ore 11.30
Maria Grazia Messina racconta gli anni Sessanta
Gli anni Sessanta si aprono all’insegna delle neoavanguardie, da denuncia di un disagio storico o esistenziale l’opera diviene una riflessione sulle modalità di diffusione e ricezione della cultura massmediatica (Pop Art) e sul ruolo dell’osservatore (ricerche cinetiche e minimaliste).
Il radicale mutamento culturale originato dalla contestazione socio-politica porta gli artisti a sperimentare materiali grezzi e a riflettere sulla loro primaria processualità fisica (Process Art negli Stati Uniti, Arte Povera in Italia).
Maria Grazia Messina docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Firenze, è attualmente membro del Comitato scientifico della Fondazione Torino Musei e del Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Recentemente si è occupata di storia e critica d’arte degli anni Sessanta curando il numero di Ricerche di Storia dell’Arte dedicato a questo argomento.