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Maurizio Chelucci / Ivan Margheri
Maurizio Chelucci, “Agorà”
Ivan Margheri, “Animalia”
Comunicato stampa
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Ivan Margheri, “Animalia”
Dopo molti anni l’autore è tornato per caso a visitare il Museo della Specola, un’antica istituzione fiorentina. La Specola è uno di quei fantastici musei rimasti inalterati nel tempo, che hanno salvaguardato gli arredi e il modo in cui le collezioni venivano presentate al pubblico più di un secolo fa, ovvero il concetto di museo della fine dell’Ottocento. Un museo nel museo quindi, prezioso ed unico come ogni cimelio sopravvissuto inalterato ad un secolo e mezzo di storia travagliata. Un fascino nuovo si è sovrapposto ai ricordi sfuocati del bambino, provocato da quegli innumerevoli sguardi che a centinaia, o forse migliaia, fissano da sempre le stanze inanimate che li ospitano. Sono occhi vivi e profondi, insondabili come una voragine senza fondo, davanti ai quali è facile cedere all’illu- sione di una vita salvata piuttosto che sacrificata. Che paradosso, potremo mai riportarli in vita? Ivan Margheri è nato a Firenze nel 1958. Fotografa dagli anni Settanta. Ha prodotto il libro L’Apocalisse in esem- plare unico (collezione privata, 1999) e, insieme a Andrea Vannini e Guido Pratellesi, Essere o Apparire, numero unico di Colors Notebook esposto al Centro Pompidou di Parigi nel contesto dell’omonima iniziativa a cura di Colors Magazine (2006). Sue immagini sono state esposte in diverse mostre personali e pubblicate da riviste italiane e straniere. Alcune- fanno parte di importanti collezioni private.
Maurizio Chelucci, “Agorà”
Agorà racconta i luoghi dove le persone si incontrano. È un ponte ideale fra l’approccio canonico e commerciale dell’immagine turistica e lo sguardo contemporaneo, teso ad esaltare con discrezione tensioni, luci e colori sottesi ma non sempre compresi. Il lavoro in mostra è parte integrante di “Open spaces” un progetto più ampio nato alcuni anni fa da studi sulle potenzialità dello stitching, che nel tempo si è evoluto fino a trovare una sua collocazione nella rappresentazione del legame fra l’uomo e gli spazi aperti. Abbiamo imparato a godere della piazza, dello stabilimento balneare, del rito collettivo che ci porta comunque a respirare all’aperto, a sentire il caldo oppure il freddo, apprezzare il sapore della salsedine, l’odore d’erba appena tagliata. C’è una semplicità nel vivere “l’aria” che deve riflettersi nelle immagini. È iterazione fra persone e paesaggio, “luogo ed uomo”, entrambi, in queste opere, protagonisti. Maurizio Chelucci nasce a Roma nel 1962, fotografa dal 1977. Inizialmente si è occupato principalmente di re- portage di viaggi in Europa ed Africa, oggi soprattutto di sperimentazioni e ricerca nella fotografia. Dal 1985 ad oggi ha realizzato installazioni multimediali, spettacoli dal vivo, mostre e manifestazioni, con numerose perso- nali in Italia e all’estero. Nel 2004 promuove il gruppo di artisti Abusidarte.
Dopo molti anni l’autore è tornato per caso a visitare il Museo della Specola, un’antica istituzione fiorentina. La Specola è uno di quei fantastici musei rimasti inalterati nel tempo, che hanno salvaguardato gli arredi e il modo in cui le collezioni venivano presentate al pubblico più di un secolo fa, ovvero il concetto di museo della fine dell’Ottocento. Un museo nel museo quindi, prezioso ed unico come ogni cimelio sopravvissuto inalterato ad un secolo e mezzo di storia travagliata. Un fascino nuovo si è sovrapposto ai ricordi sfuocati del bambino, provocato da quegli innumerevoli sguardi che a centinaia, o forse migliaia, fissano da sempre le stanze inanimate che li ospitano. Sono occhi vivi e profondi, insondabili come una voragine senza fondo, davanti ai quali è facile cedere all’illu- sione di una vita salvata piuttosto che sacrificata. Che paradosso, potremo mai riportarli in vita? Ivan Margheri è nato a Firenze nel 1958. Fotografa dagli anni Settanta. Ha prodotto il libro L’Apocalisse in esem- plare unico (collezione privata, 1999) e, insieme a Andrea Vannini e Guido Pratellesi, Essere o Apparire, numero unico di Colors Notebook esposto al Centro Pompidou di Parigi nel contesto dell’omonima iniziativa a cura di Colors Magazine (2006). Sue immagini sono state esposte in diverse mostre personali e pubblicate da riviste italiane e straniere. Alcune- fanno parte di importanti collezioni private.
Maurizio Chelucci, “Agorà”
Agorà racconta i luoghi dove le persone si incontrano. È un ponte ideale fra l’approccio canonico e commerciale dell’immagine turistica e lo sguardo contemporaneo, teso ad esaltare con discrezione tensioni, luci e colori sottesi ma non sempre compresi. Il lavoro in mostra è parte integrante di “Open spaces” un progetto più ampio nato alcuni anni fa da studi sulle potenzialità dello stitching, che nel tempo si è evoluto fino a trovare una sua collocazione nella rappresentazione del legame fra l’uomo e gli spazi aperti. Abbiamo imparato a godere della piazza, dello stabilimento balneare, del rito collettivo che ci porta comunque a respirare all’aperto, a sentire il caldo oppure il freddo, apprezzare il sapore della salsedine, l’odore d’erba appena tagliata. C’è una semplicità nel vivere “l’aria” che deve riflettersi nelle immagini. È iterazione fra persone e paesaggio, “luogo ed uomo”, entrambi, in queste opere, protagonisti. Maurizio Chelucci nasce a Roma nel 1962, fotografa dal 1977. Inizialmente si è occupato principalmente di re- portage di viaggi in Europa ed Africa, oggi soprattutto di sperimentazioni e ricerca nella fotografia. Dal 1985 ad oggi ha realizzato installazioni multimediali, spettacoli dal vivo, mostre e manifestazioni, con numerose perso- nali in Italia e all’estero. Nel 2004 promuove il gruppo di artisti Abusidarte.
25
settembre 2010
Maurizio Chelucci / Ivan Margheri
Dal 25 settembre all'otto ottobre 2010
fotografia
Location
LANTERNA MAGICA
Palermo, Via Goethe, 43, (Palermo)
Palermo, Via Goethe, 43, (Palermo)
Orario di apertura
da Lunedì a Sabato ore 16:00-19:30
Vernissage
25 Settembre 2010, ore 18:00
Autore
Curatore