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ac__cadere
ac__cadere: dall’etimologia di caso- casus, us, caduta, occasione, ventura, qualcosa che ci cade di fronte. Una collettiva all’insegna della mutevolezza: sei artisti, per sei interpretazioni possibili della fortuna, dall’idea di destino necessario ed immutabile a quella della gamma infinità delle probabilità.
Comunicato stampa
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Il sistema di divinazione filosofica dell’I-Ching (Cascone), la scacchiera meccanicista (Rampazzo), le finestrelle della superstizione (Gagliano), l’iconologia classica in chiave cyber (D’Isa), l’infante chiaroveggente con il suo corteo di micetti neri (Sarcina). E infine, la decima carta dei Tarocchi (Barbieri), in cui un personaggio a sorpresa veste i panni del nume tutelare della ruota.
I sinonimi della parola fortuna sono destino, fato, ma anche caso, nel senso di evento fortunato o sfortunato che accade improvvisamente.
Fin dai significati primari, la fortuna si apre a due grandi orizzonti di significato, contradditori fra loro e nello stesso tempo complementari.
Da una parte l’idea del destino, strutturalmente imparentata con quella di causalità, necessità, determinismo e meccanicismo. Secondo queste teoriche c’è una catena imprescindibile di cause ed effetti che si sussegue lungo la linea del tempo, per cui “lo stato presente dell’universo è effetto del suo stato anteriore e causa del suo stato futuro”. La stessa base epistemologica accomuna i Presocratici, Platone, Aristotele, alla riflessione scientifica da Cartesio a Newton, fino ad arrivare al marxismo e alla psicanalisi. Le Moire, la Nemesis, il Logos, la Ragione, la Necessità, Dio, le magnifiche sorti e progressive, l’Inconscio, sono tutti nomi di un medesimo principio ordinatore. Lo stesso che nel teatro tragico e nell’opera lirica non lascia scampo ai protagonisti, nonostante tutti i loro sforzi.
Il caso invece irrompe all’interno di questo disegno scompaginandone la struttura. La casualità è l’antitesi della causalità.
Filosoficamente, a quest’accezione si possono ascrivere l’indeterminismo e la meccanica quantistica, che postulano il caso come causa del divenire della materia e l’imprevedibilità come costituente delle particelle elementari. Secondo la fisica quantistica nell’universo non esistono leggi fisse ed immutabili, ma solo una gamma infinita di probabilità, che possono essere indagate tramite l’analisi statistica.
“Il mondo delle cose reali galleggia su un più ampio mare di possibilità, da cui esse furono estratte. E in qualche luogo, dice l’indeterminismo, esse esistono, e costituiscono parte della verità”
A metà strada fra queste significati apparentemente contrapposti, si situano la riflessione sulla libertà e sulla responsabilità morale delle scelte operate dall’uomo, per cui il destino si forgia sul nostro modo di essere (Heidegger, Sartre, Esistenzialismo) i tentativi di stabilire una connessione fra il caso e la necessità (Pierce, Monod), e la teoria della sincronicità di Jung. La sincronicità indaga quegli eventi che avvengono nello stesso tempo, fra i quali non c’è rapporto di causa- effetto, ma una lampante omologia di significato. La sincronicità si occupa delle coincidenze significative.
I sinonimi della parola fortuna sono destino, fato, ma anche caso, nel senso di evento fortunato o sfortunato che accade improvvisamente.
Fin dai significati primari, la fortuna si apre a due grandi orizzonti di significato, contradditori fra loro e nello stesso tempo complementari.
Da una parte l’idea del destino, strutturalmente imparentata con quella di causalità, necessità, determinismo e meccanicismo. Secondo queste teoriche c’è una catena imprescindibile di cause ed effetti che si sussegue lungo la linea del tempo, per cui “lo stato presente dell’universo è effetto del suo stato anteriore e causa del suo stato futuro”. La stessa base epistemologica accomuna i Presocratici, Platone, Aristotele, alla riflessione scientifica da Cartesio a Newton, fino ad arrivare al marxismo e alla psicanalisi. Le Moire, la Nemesis, il Logos, la Ragione, la Necessità, Dio, le magnifiche sorti e progressive, l’Inconscio, sono tutti nomi di un medesimo principio ordinatore. Lo stesso che nel teatro tragico e nell’opera lirica non lascia scampo ai protagonisti, nonostante tutti i loro sforzi.
Il caso invece irrompe all’interno di questo disegno scompaginandone la struttura. La casualità è l’antitesi della causalità.
Filosoficamente, a quest’accezione si possono ascrivere l’indeterminismo e la meccanica quantistica, che postulano il caso come causa del divenire della materia e l’imprevedibilità come costituente delle particelle elementari. Secondo la fisica quantistica nell’universo non esistono leggi fisse ed immutabili, ma solo una gamma infinita di probabilità, che possono essere indagate tramite l’analisi statistica.
“Il mondo delle cose reali galleggia su un più ampio mare di possibilità, da cui esse furono estratte. E in qualche luogo, dice l’indeterminismo, esse esistono, e costituiscono parte della verità”
A metà strada fra queste significati apparentemente contrapposti, si situano la riflessione sulla libertà e sulla responsabilità morale delle scelte operate dall’uomo, per cui il destino si forgia sul nostro modo di essere (Heidegger, Sartre, Esistenzialismo) i tentativi di stabilire una connessione fra il caso e la necessità (Pierce, Monod), e la teoria della sincronicità di Jung. La sincronicità indaga quegli eventi che avvengono nello stesso tempo, fra i quali non c’è rapporto di causa- effetto, ma una lampante omologia di significato. La sincronicità si occupa delle coincidenze significative.
17
settembre 2010
ac__cadere
Dal 17 settembre al 20 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTEKYP
Modena, Via Torre, 5, (Modena)
Modena, Via Torre, 5, (Modena)
Orario di apertura
ore 10-12.30, 17-19.30, chiuso lunedì e giovedì pomeriggio
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18
Autore
Curatore