Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tom Johnson – New Works
La mostra prosegue idealmente la traiettoria creativa del giovane artista newyorkese, già delineata nella sua prima personale torinese del 2007, approfondendone temi e tecniche. Oggi come allora il discorso di Tom Johnson si articola entro i confini di un rigoroso bianco e nero, in equilibrio tra visionarietà metafisica e rigore minimalista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La stagione espositiva 2010-2011 di Guido Costa Projects si apre giovedì 23 settembre alle 18.00 con una mostra di nuovi lavori dell'artista statunitense Tom Johnson.
La mostra prosegue idealmente la traiettoria creativa del giovane artista newyorkese, già delineata nella sua prima personale torinese del 2007, approfondendone temi e tecniche. Oggi come allora il discorso di Tom Johnson si articola entro i confini di un rigoroso bianco e nero, in equilibrio tra visionarietà metafisica e rigore minimalista.
In questa sua nuova mostra Tom Johnson pare volersi concentrare su di un preciso metodo di riduzione alle forme primarie, distillando il suo patrimonio ideale in una rappresentazione agita, dai tratti quasi teatrali. Persino la scultura, elemento portante della sua prima mostra torinese, viene qui ricondotta al suo destino di rappresentazione, risovendosi in pura bidimensionalità.
La mostra è fatta di poche opere, tutte di grandi dimensioni, frutto di un dialogo serrato, al limite dell'azione, tra il bianco della carta da disegno e le tante sfumature del nero del carboncino. Sono opere dove si percepisce con forza la complessità del risultato, fatto di pentimenti e disinvoltura nel sottomettere l'idea al mezzo: virtuosismo ed impulso si nutrono a vicenda, pur nella disparità dei tempi e delle urgenze.
Sulla carta convivono un certo manierismo citazionista, il gusto vagamente perverso per le arti minori, ma anche il piacere del gesto risolutivo di matrice espressionista e la riduzione alle forme prime, tipica degli esordi della modernità. Sono opere deliberatamente incompiute, quasi presupponessero una loro vita segreta oltre il gesto che le ha realizzate.
Sono storie che si arrestano ad un passo dal lieto fine, refrattarie al compimento della fabula. Il loro dinamismo, sorretto da una meditatissima scelta dei pieni e dei vuoti e da una sofisticata analisi dei campi, nasce esattamente da questa sua metafisica dell'incompletezza, laddove si nega ogni pacificazione sintetica, sia essa delle forme, che delle idee.
Tom Johnson, più che rappresentare, mette in scena, spalancando una visione del divenire. Ce lo confermano le stesse forme da lui scelte come fondamenti della sua grammatica, forme vagamente antropomorfe, seppur governate più dalla geometria, che dalla biologia. Non è un caso che, come una filigrana, si possa leggere in ognuna delle sue opere la sua storia passata di performer radicale, sostenitore di una brutale alchimia linguistica, sorta di riduzionismo semiotico ai limiti del cinismo, spesso politicamente scorrettissimo.
In queste sue nuove opere l'artista pare essersi voluto ritagliare un piccolo angolo di saggezza, nutrito da tempi lunghi e meditati, sicuramente più rassicurante nella quieta ripetizione del gesto consapevole.
Per questo motivo, soprattutto, il piccolo ciclo di opere ha il sapore dell'inevitabilità: così doveva essere, questa è la sua forma e vocazione. E proprio su questo sottile confine tra domanda e risposta si doveva arrestare la sua mano.
La mostra di Tom Johnson resterà aperta al pubblico fino al 30 ottobre del 2010.
* * * * *
Tom Johnson (New York City, 1966, vive e lavora tra New York e Torino), si è formato al Bard College di Annadale ed espone regolarmente negli Sati Uniti dal 2000. Nel 2005 ha partecipato alla mostra Greater New York, presso il PS1 di New York e a The pantagruel sindrome al Castello di Rivoli di Torino. Nel 2009 a The Front Room al Contemporary Museum St. Louis. Tom Johnson è rappresentato da CANADA Gallery, New York, e Guido Costa Projects, Torino.
La mostra prosegue idealmente la traiettoria creativa del giovane artista newyorkese, già delineata nella sua prima personale torinese del 2007, approfondendone temi e tecniche. Oggi come allora il discorso di Tom Johnson si articola entro i confini di un rigoroso bianco e nero, in equilibrio tra visionarietà metafisica e rigore minimalista.
In questa sua nuova mostra Tom Johnson pare volersi concentrare su di un preciso metodo di riduzione alle forme primarie, distillando il suo patrimonio ideale in una rappresentazione agita, dai tratti quasi teatrali. Persino la scultura, elemento portante della sua prima mostra torinese, viene qui ricondotta al suo destino di rappresentazione, risovendosi in pura bidimensionalità.
La mostra è fatta di poche opere, tutte di grandi dimensioni, frutto di un dialogo serrato, al limite dell'azione, tra il bianco della carta da disegno e le tante sfumature del nero del carboncino. Sono opere dove si percepisce con forza la complessità del risultato, fatto di pentimenti e disinvoltura nel sottomettere l'idea al mezzo: virtuosismo ed impulso si nutrono a vicenda, pur nella disparità dei tempi e delle urgenze.
Sulla carta convivono un certo manierismo citazionista, il gusto vagamente perverso per le arti minori, ma anche il piacere del gesto risolutivo di matrice espressionista e la riduzione alle forme prime, tipica degli esordi della modernità. Sono opere deliberatamente incompiute, quasi presupponessero una loro vita segreta oltre il gesto che le ha realizzate.
Sono storie che si arrestano ad un passo dal lieto fine, refrattarie al compimento della fabula. Il loro dinamismo, sorretto da una meditatissima scelta dei pieni e dei vuoti e da una sofisticata analisi dei campi, nasce esattamente da questa sua metafisica dell'incompletezza, laddove si nega ogni pacificazione sintetica, sia essa delle forme, che delle idee.
Tom Johnson, più che rappresentare, mette in scena, spalancando una visione del divenire. Ce lo confermano le stesse forme da lui scelte come fondamenti della sua grammatica, forme vagamente antropomorfe, seppur governate più dalla geometria, che dalla biologia. Non è un caso che, come una filigrana, si possa leggere in ognuna delle sue opere la sua storia passata di performer radicale, sostenitore di una brutale alchimia linguistica, sorta di riduzionismo semiotico ai limiti del cinismo, spesso politicamente scorrettissimo.
In queste sue nuove opere l'artista pare essersi voluto ritagliare un piccolo angolo di saggezza, nutrito da tempi lunghi e meditati, sicuramente più rassicurante nella quieta ripetizione del gesto consapevole.
Per questo motivo, soprattutto, il piccolo ciclo di opere ha il sapore dell'inevitabilità: così doveva essere, questa è la sua forma e vocazione. E proprio su questo sottile confine tra domanda e risposta si doveva arrestare la sua mano.
La mostra di Tom Johnson resterà aperta al pubblico fino al 30 ottobre del 2010.
* * * * *
Tom Johnson (New York City, 1966, vive e lavora tra New York e Torino), si è formato al Bard College di Annadale ed espone regolarmente negli Sati Uniti dal 2000. Nel 2005 ha partecipato alla mostra Greater New York, presso il PS1 di New York e a The pantagruel sindrome al Castello di Rivoli di Torino. Nel 2009 a The Front Room al Contemporary Museum St. Louis. Tom Johnson è rappresentato da CANADA Gallery, New York, e Guido Costa Projects, Torino.
23
settembre 2010
Tom Johnson – New Works
Dal 23 settembre al 30 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
GUIDO COSTA PROJECTS
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Orario di apertura
da lunedi a sabato 15-19 Giovedì 23 e Venerdì 24 Settembre 18.00 - 23.00 Sabato 25 Settembre 11.00 - 19.30
Vernissage
23 Settembre 2010, ore 18.30
Autore