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Attilio Cicala
Retrospettiva di Attilio Cicala
Comunicato stampa
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ATTILIO CICALA, temi siciliani
Un siciliano riservato, un siciliano riflessivo, un siciliano contemplativo, perfino flemmatico e, ad un tempo, un siciliano impastato con le accensioni e l’ecletticità della terra d’origine. Siciliano per nascita, studi e formazione, il messinese Attilio Cicala si trasferisce in Liguria per insegnare al Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona dove prosegue, fino a concluderla, stimata e appassionata professione di docente. Nei lidi ligustici - terra di poesia per siciliani illustri come Quasimodo - continua ad applicarsi alla sua creatività e con questo mare sceglie di condividere la prima situazione della mostra in itinere, esplicativa di cinquanta anni di vita nell’arte.
Pittore e ceramista di accertato valore, Attilio Cicala è personalità ancora da disvelare pienamente, in virtù della parsimonia con la quale ha dosato le sue uscite e le sue presenze sul campo, molto attento a valutare quanto il “campo” fosse terreno d’espressione autentico. Tanto estraneo alle kermesse da apparire isolato.
Sì, isolato, nell’accezione positiva del termine, però. Ossia appartenente all’isola. E poiché Cicala proviene dalla Sicilia, e la Sicilia è anche grecità, scomodiamo Curtius e la sua scomposizione di isola come in-sàlos dove sàlos è mare in movimento, è agitazione dei flutti.
A ripercorrere a ritroso i mari di Cicala, oltre una superficie elegantemente levigata, oltre la disposizione delle trasparenze, si percepisce l’omerico ribollire dei marosi tra Scilla e Cariddi.
Le onde si scambiano le correnti come gli impulsi della mente, dove Erasmo elogia e Pirandello fa teatro, Cicala esprime un ciclo di opere ispirate alla follia, esemplare incontro tra una esposizione estetica controllata ed un substrato emozionale tempestoso.
In ogni “approdo” del suo viaggio creativo, Cicala sfida i venti (delle mode) con una cifra artistica sempre alta, innanzitutto per la maestria del disegno lucido e vigoroso. Sulle tele come sulle superfici materiche. La sua ceramica esplora il graffito-colore mentre si sostanzia di altri lucori propri delle pastosità e dei cromatismi che, rivissuti nelle fornaci delle Albissole, traggono prezioso nutrimento ancora dall’isola di origine ovvero dagli smalti di Caltagirone.
Nel nucleo più recente di opere, basta l’omaggio al carretto siciliano, a significare la ceramica di Cicala nella sua versione immaginifica o ironica o narrativa. Simile per maniera d’essere al carretto siciliano che mentre serviva terre e genti, raccontava storie di terre e di genti.
Maria Teresa Castellana
scrittrice
Savona settembre 2010
Un siciliano riservato, un siciliano riflessivo, un siciliano contemplativo, perfino flemmatico e, ad un tempo, un siciliano impastato con le accensioni e l’ecletticità della terra d’origine. Siciliano per nascita, studi e formazione, il messinese Attilio Cicala si trasferisce in Liguria per insegnare al Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona dove prosegue, fino a concluderla, stimata e appassionata professione di docente. Nei lidi ligustici - terra di poesia per siciliani illustri come Quasimodo - continua ad applicarsi alla sua creatività e con questo mare sceglie di condividere la prima situazione della mostra in itinere, esplicativa di cinquanta anni di vita nell’arte.
Pittore e ceramista di accertato valore, Attilio Cicala è personalità ancora da disvelare pienamente, in virtù della parsimonia con la quale ha dosato le sue uscite e le sue presenze sul campo, molto attento a valutare quanto il “campo” fosse terreno d’espressione autentico. Tanto estraneo alle kermesse da apparire isolato.
Sì, isolato, nell’accezione positiva del termine, però. Ossia appartenente all’isola. E poiché Cicala proviene dalla Sicilia, e la Sicilia è anche grecità, scomodiamo Curtius e la sua scomposizione di isola come in-sàlos dove sàlos è mare in movimento, è agitazione dei flutti.
A ripercorrere a ritroso i mari di Cicala, oltre una superficie elegantemente levigata, oltre la disposizione delle trasparenze, si percepisce l’omerico ribollire dei marosi tra Scilla e Cariddi.
Le onde si scambiano le correnti come gli impulsi della mente, dove Erasmo elogia e Pirandello fa teatro, Cicala esprime un ciclo di opere ispirate alla follia, esemplare incontro tra una esposizione estetica controllata ed un substrato emozionale tempestoso.
In ogni “approdo” del suo viaggio creativo, Cicala sfida i venti (delle mode) con una cifra artistica sempre alta, innanzitutto per la maestria del disegno lucido e vigoroso. Sulle tele come sulle superfici materiche. La sua ceramica esplora il graffito-colore mentre si sostanzia di altri lucori propri delle pastosità e dei cromatismi che, rivissuti nelle fornaci delle Albissole, traggono prezioso nutrimento ancora dall’isola di origine ovvero dagli smalti di Caltagirone.
Nel nucleo più recente di opere, basta l’omaggio al carretto siciliano, a significare la ceramica di Cicala nella sua versione immaginifica o ironica o narrativa. Simile per maniera d’essere al carretto siciliano che mentre serviva terre e genti, raccontava storie di terre e di genti.
Maria Teresa Castellana
scrittrice
Savona settembre 2010
11
settembre 2010
Attilio Cicala
Dall'undici al 20 settembre 2010
arte contemporanea
Location
FORTEZZA MONUMENTALE DEL PRIAMAR
Savona, Corso Giuseppe Mazzini, (Savona)
Savona, Corso Giuseppe Mazzini, (Savona)
Orario di apertura
ore 10/12-15/18
Vernissage
11 Settembre 2010, ore 17
Autore