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Luce Delhove – Per Filo e Per Segno
Nel tracciato espositivo odierno sono accolti lavori eseguiti nell’arco dell’ultimo decennio di attività dell’artista: sculture, carte impresse e gioielli. Un periodo questo della sua attività nel quale ha concentrato la propria attenzione sulla ricerca dei valori luminosi della superficie, sulla purezza del segno e la qualità della linea.
Comunicato stampa
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Venerdì 10 settembre 2010 alle ore 18.00, a Venezia, presso la prestigiosa sede del Museo di Palazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale Per Filo e Per Segno dell’artista Luce Delhove. L’esposizione rappresenta per Delhove un gradito ritorno nella città lagunare, un’occasione che riafferma il suo legame particolareggiato e d’affezione con questo territorio. A Venezia, infatti, nel 1993 è stata titolare della cattedra di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti; qui ha esposto inoltre in varie sedi quali la Galleria del Leone, la Galleria del Sottoportego, la Totem Gallery ed il Palazzo delle Prigioni. L’artista vanta una carriera lunga e produttiva con alle spalle numerose pubblicazioni, partecipazioni a collettive, realizzazione di mostre personali sia in Italia sia all’estero e altrettanti riconoscimenti internazionali. Molte delle sue opere si conservano presso importanti collezioni pubbliche in città quali Roma, Bruxelles, Milano, Il Cairo, Bellinzona e non da ultima la stessa Venezia, dove presso la Collezione Permanente della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro si conservano alcune sue incisioni pubblicate nel catalogo I disegni e le stampe edito nel 2002 dai Musei Civici Veneziani. Nel tracciato espositivo odierno sono accolti lavori eseguiti nell’arco dell’ultimo decennio di attività dell’artista: sculture, carte impresse e gioielli. Un periodo questo della sua attività nel quale ha concentrato la propria attenzione sulla ricerca dei valori luminosi della superficie, sulla purezza del segno e la qualità della linea. Aspetti che si legano, inoltre, ad un particolare interesse per i materiali considerati in rapporto all’analisi della forma e alla sua collocazione nello spazio. Le opere in mostra inoltre sono specificatamente tutte legate alla sua ricerca sui tessuti e le trame, uno studio che rappresenta un filone peculiare della sua produzione, qui perfettamente integrata con l’ unicità
estetica e culturale degli arredi e delle raccolte conservati all’interno del Museo. Si stabilisce così un continuo dialogo tra passato e presente: un dialogo che anima questi luoghi carichi di memoria riproponendoli alla luce di un flusso circolatorio che dalle opere di Delhove, dense di atmosfere evocate sulla soglia dell’immaginario, passa ai manufatti conservati nel Museo, testimonianza di un’antica ed autoctona tradizione.La mostra a cura di M.Letizia Paiato, è organizzata da e con il patrocinio dei Musei Civici Veneziani, grazie allo specifico apporto della dott.ssa Paola Chiapperino, direttrice del Museo diPalazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Venezia, coadiuvatadalla dott.ssa Chiara Squarcina e con il supporto dell’ Ass. Yoruba::diffusione arte contemporanea
di Ferrara.A presentare la mostra è Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea pressol’Università degli Studi di Ferrara, la quale sin dagli esordi segue l’attività di Delhove.Nel piccolo ma elegante depliant bilingue pubblicato per l’occasione che si avvale di un contributo di M.Letizia Paiato sulla storia di Palazzo Mocenigo e di Fiorillo, in merito ai pannelli in vliseline che costituiscono l’installazione pensata per il piano basso del Museo, annota che l’artista “continua adessere sobillata dall’idea della traccia, della fioritura giocata sul crinale del dialogo luce-ombra elo fa sperimentando di continuo tecniche e materiali, a partire da quella matrice che, lo si può direin senso figurato, si è stampata in lei fin dalla prima ora, padrona come è delle tecniche calcografiche. Lo scavo, del resto per lungo tempo praticato non è abbandonato, se si pensa, peresempio, alle prove a cera molle con le quali nel 2008 fissava sul foglio il variegato universo delle palme; ha solo, con prevalenza, ceduto il passo ad un’impronta diretta che sottrae o addensa materia a seconda della pressione, svelando segni che la luce scopre fino a creare un’aderenza conil corpo reale, vale a dire in questo caso con i fiscoli che, disseminati ai piedi delle svettanti carte,
completano questa suggestiva installazione”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico negli orari del Museo (10-17), fino al 5 novembre.
estetica e culturale degli arredi e delle raccolte conservati all’interno del Museo. Si stabilisce così un continuo dialogo tra passato e presente: un dialogo che anima questi luoghi carichi di memoria riproponendoli alla luce di un flusso circolatorio che dalle opere di Delhove, dense di atmosfere evocate sulla soglia dell’immaginario, passa ai manufatti conservati nel Museo, testimonianza di un’antica ed autoctona tradizione.La mostra a cura di M.Letizia Paiato, è organizzata da e con il patrocinio dei Musei Civici Veneziani, grazie allo specifico apporto della dott.ssa Paola Chiapperino, direttrice del Museo diPalazzo Mocenigo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Venezia, coadiuvatadalla dott.ssa Chiara Squarcina e con il supporto dell’ Ass. Yoruba::diffusione arte contemporanea
di Ferrara.A presentare la mostra è Ada Patrizia Fiorillo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea pressol’Università degli Studi di Ferrara, la quale sin dagli esordi segue l’attività di Delhove.Nel piccolo ma elegante depliant bilingue pubblicato per l’occasione che si avvale di un contributo di M.Letizia Paiato sulla storia di Palazzo Mocenigo e di Fiorillo, in merito ai pannelli in vliseline che costituiscono l’installazione pensata per il piano basso del Museo, annota che l’artista “continua adessere sobillata dall’idea della traccia, della fioritura giocata sul crinale del dialogo luce-ombra elo fa sperimentando di continuo tecniche e materiali, a partire da quella matrice che, lo si può direin senso figurato, si è stampata in lei fin dalla prima ora, padrona come è delle tecniche calcografiche. Lo scavo, del resto per lungo tempo praticato non è abbandonato, se si pensa, peresempio, alle prove a cera molle con le quali nel 2008 fissava sul foglio il variegato universo delle palme; ha solo, con prevalenza, ceduto il passo ad un’impronta diretta che sottrae o addensa materia a seconda della pressione, svelando segni che la luce scopre fino a creare un’aderenza conil corpo reale, vale a dire in questo caso con i fiscoli che, disseminati ai piedi delle svettanti carte,
completano questa suggestiva installazione”. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico negli orari del Museo (10-17), fino al 5 novembre.
10
settembre 2010
Luce Delhove – Per Filo e Per Segno
Dal 10 settembre al 05 novembre 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO MOCENIGO – CENTRO STUDI DI STORIA DEL TESSUTO E DEL COSTUME
Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
Biglietti
Ingresso a pagamento.
Ingresso gratuito per due persone per il giorno dell’inaugurazione.
Orario di apertura
fino al 31 ottobre 10.00 > 17.00
biglietteria 10.00 >16.30
dal 01 novembre 10.00 > 16.00
biglietteria 10.00 >15.30
Lunedì chiuso
Vernissage
10 Settembre 2010, ore 18 presentazione di ADA PATRIZIA FIORILLO
Sito web
www.yoruba.it
Autore
Curatore