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Riti senza miti
La mostra si propone di indagare un carattere rituale dell’arte contemporanea. Sottratta al quadro interpretativo e legittimante della “grande narrazione” del mito,vuoi personale o collettivo, l’arte si ritrova come evento ritmico di una pratica auto-fondativa .
Comunicato stampa
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La galleria Impronte Contemporary Art è lieta di presentare la mostra collettiva RITI SENZA MITI con opere di Said Atabekov, Egill Sæbjörnsson, Lorenzo Scotto di Luzio, Yelena Voroboyeva e Viktor Vorobyev, Lin Yilin, Artur Zmijewski. A cura di Ilari Valbonesi.
La mostra Riti senza Miti si propone di indagare un carattere rituale dell'arte contemporanea, dove l’opera non ha un vero e proprio inizio, ma si fonda nella ricorrenza che ordina il suo farsi. Sottratta già nel titolo al quadro interpretativo e legittimante della "grande narrazione" del mito, vuoi personale o collettivo, l'arte si ritrova come evento ritmico di una pratica auto-fondativa. Si assiste così ad una nuova generazione di artisti, che attraverso l’uso strategico della ripetizione mettono in scena una intenzionalità fungente, già forma intersoggettiva di ordine. Certamente sono opere che rispondono di uno stile singolare, ma questo non è riconducibile ad un ordinamento universale di spazio e di tempo, né risponde ad un atteggiamento egocentrico volto a determinare l'arte come "mitologia individuale". Piuttosto l'artista è funzione dell’opera, come l’officiante è funzione del rito: fondamento ambiguo nel centro che pure impone un ritmo a ciò che ordina. Trasfigurando simbologie codificate e eventi traumatici, l'arte è così "rito senza mito", ripetizione simbolica, arte ironica, anarchia, in un continuo ingenerarsi dell'opera sul piano temporale e nella deformazione di ordini esistenti. (Ilari Valbonesi, Agosto 2010)
**
Said Atabekov (Bes Terek, Uzbekistan, 1965) presenta l'installazione Il Manto di Gengis Kan (2010). La ricostruzione paziente di una fioritura di papaveri è occasione di arte mimetica, sintesi passiva tra vittima e carnefice, simbolo camuffato di ogni impero. Il fiore rosso è infatti il pattern di una grande pannello, campo percettivo analogo della fioritura stagionale, che ripresenta, in un presente indeterminato, il sangue sgorgato dai caduti in battaglia per mano di Gengis Kan: il condottiero spargeva infatti semi della pianta per onorare i caduti e contrassegnare il passaggio nelle zone conquistate dell'impero.
Con l'installazione The Silent Maker (2010) di Egill Sæbjörnsson, (Reykjavik, Islanda, 1973), l'apparente semplicità degli oggetti di vetro ritorna composta nello spazio quotidiano silente che si disvela attraverso la sollecitazione di un movimento rotatorio che interseca la qualità proiettiva della luce, e quella espansiva del suono, creando un ambiente straordinario di festa sinestetica, e l'inizio di un nuovo vedere e ascoltare.
Lorenzo Scotto di Luzio (Pozzuoli, Italia, 1972) utilizza materiali dati e oggetti d'uso quotidiano per dar vita a Untitled (2010), vera e propria fontana "onirica", del pensiero verso la percezione. Lo scorrere dell'acqua è suono e insieme visione di una distratta attenzione, concentrazione e dispersione, simile ad una vita di coscienza che fluisce indifferente nella concertazione di un contenuto manifesto e latente, evidenza diacronica.
In Winter Subliminal Object (2004-2010) di Yelena Vorobyeva (Nebit-Dag, Turkmenistan, 1959) e Viktor Vorobyev (Pavlodar, Kazakhstan, 1959) si attivano procedure di condensazione mediante un rito del té congelato in immagine. La teiera di ghiaccio brucia su di un fuoco: è una sintesi immaginativa, che condensa i processi verbali del bruciare e dello sciogliersi, del contenuto e del contenitore, il brillare della verità delle cose.
Il mattone è invece il minimo comune denominatore di un dialogo a più dimensioni nella ricerca di Lin Yilin (Guangzhou, Cina, 1964): la simbolica del muro, la trasformazione architettonica, la costruzione del sociale, l'urbanizzazione delle masse, le tecniche di produzione. Dimensioni giocate sul corpo dell'artista nella performance A kind of Machine called Liberation (2003) dove giace a terra ricoperto da un circuito di mattoni impassibile all'agonismo di un ciclista, ostacolato dalla stessa costruzione. E nelle immagini di Chronicle (2009) dove murato in una piazza di Brussels, attende la liberazione del passato.
80064 (2004), è il titolo del film di Artur Żmijewski (Varsavia,1966) che rimanda al numero tatuato sul braccio del novantaduenne Józef Tarnawa, ex detenuto di Auschwitz. E' una riflessione etica sul conformismo portato al grado zero dell'epidermide. L'artista di fatto persuade Tarnawa a farsi ribattere il numero 80064 riattualizzando il destino di subordinazione e di presenza indelebilmente sottratta a sé.
***
Said Atabekov è nato a Bes Terek, Uzbekistan, nel 1965. Vive a Shymkent, Kazakistan.
Principali mostre recenti (selezione) :
2009 : Lonely at the Top # 1, Muhka Museum, Antwerp, Belgium
Photoquai, 2e Biennale des Images du Monde, Musée du Quai Branly , Paris, France
2008: Old / New Routes – Videos from Central Asia , BizArt Shangai, China
2007: Biennale de Montreal, Montreal, Canada
10th Bienniale of film, video and experimental media 'Too much Freedom? ", Los Angeles, USA 2005: 51st Venice Biennale, Central Asian Pavilion, Venice, Italy
9th Istanbul Biennale, Istanbul, Turkey
Vom roten Stern zur blauen Kuppel, IFA Gallery, Berlin-Stuttgart, Germany
The Sacred Places of Central Asia, Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
Kazakh videoart , Bokenheimer Depot, Frankfurt am Main, Germany
Egill Sæbjörnsson è nato a Reykjavik nel 1973 . vive e lavora a Berlino
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : 41st Basel Art Fair , Solo presentation with Ragnar Kjartansson, i8 Gallery, Basel
Egill Sæbjörnsson – Animating Ideas, Kunstverein Göttingen , Göttingen, Germany
2009 : The Spirit of a Place & Narration , The Reykjavik Art Museum, Iceland
2008 : Original Handbags , Projektraum 4, Mannheim, Germany
2007 : Berwick Film Festival, Scotland
2006 : The Peninsula. Singapore History Museum, Singapore
2005 : Situations, Museum of Modern Art, Sydney
2004 : Berlin – North , Contemporary Artists from the Nordic Countries in Berlin, Hamburger Bahnhof – Museum fuer die Gegenwart , Berlin , Germany
Instructions, Kunsthalle Wien, Austria
Lorenzo Scotto di Luzio è nato a Pozzuoli ( Na ) , Italia, nel 1972 . Vive e lavora a Berlino
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Persona in meno , Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarente, Italy
Se il mio cervello fosse un canestro , Galleria Fonti, Napoli, Italy
2007 : Ironie der Objekte, Museo d’ Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, Italy
La legge è relativa per tutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
Tableaux Vivant, a cura di Mario Codognato, Museo Madre, Naples, Italy
2006 : Italy Made in Art Now , a cura di A. Bonito Oliva, Museum of Contemporary Art, Shangai, China
2005 : La dolce crisi , a cura di Francesco Bonami, Villa Manin, Codroipo ( UD ), Italy
Napoli Presente, a cura di Lorand Hegyi, PAN, Naples, Italy
Frisbee, a cura di Jen Denike, Miami, USA
2003 : Radar project , a cura di A. Vettese, Venice International University IUAV, Venice / Weimar
Le opere e i giorni , a cura di A. Bonito Oliva, Certosa di Padula ( SA ) , Italy
Cover Theory, a cura di M. Senaldi, Officina della Luce, ex Centrale Emilia, Piacenza , Italy
Yelena Vorobyeva (1959) e Viktor Vorobyev (1959). Vivono e lavorano ad Alma-Ata ( Kazakhstan ) .
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Post- Monument, Biennale Internazionale di Carrara a cura di Fabio Cavallucci
2009: Making Interstices, Central Asia pavilion, 53. International art exhibition, Venice Biennial, Italy
Translation, Queens Museum of Art, New York, USA
2008: + 007, NCCA, Moscow, Russia
Tracing Roads Trough Central Asia, YBCA, San Francisco, USA
Unrealized Projects, Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart, Germany
Nos realités, Le Quartier, Centre d”art contemporain de Quimper, France
2007:The Paradox of Polarity: contemporary art from Central Asia, Bose Pacia Gallery, New York,USA
Return of the Memory. New Art from Russia. KUMU Art Museum, Tallinn, Estonia
Progressive Nostalgia. Contemporary Art from the Former USSSR. Centro per l’ Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato Italy
2006: Zones Of Contact, 15 biennale contemporary art of Sydney, Australia
2005: Art From Central Asia : a Contemporary Archive, Central Asia, pavilion, 51. International art exhibition Venice Biennial, Italy.
Lin Yilin è nato a Guangzhoum ( China ) , nel 1964. Vive e lavora a Pechino, China.
Principali mostre recenti (selezione) :
2009 :10th Biennale de Lyon, Lyon Museum of Contemporary Art , Lyon, France
The State of Things , Palais des Beaux-Arts / Bozar, Brussels, Belgium
2008 :The Borders of Utopia, Beijing Today Art Museum, Beijing, China
Guangzhou Station, Guangdong Museum of Art, Guangzhou, China
2007 : Documenta 12, Kassel, Germany
Who do you think you are ? BaseB, Milan, Italy
2005 : Mahjong – Contemporary Chinese Art from the Sigg Collection, Kunstmuseum Bern, Switzerland
2003 : 50th Venice Biennle, Venice, Italy
2002 : Pause, Gwangju Biennale , Gwangju , Korea
Artur Żmijewski è nato a Varsavia nel 1966, dove vive e lavora.
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Post- Monument, Biennale di Carrara a cura di Fabio Cavallucci
29th Sao Paolo Biennale, Sao Paolo, Brazil
La Monnaie Vivante, Berlin Biennale, Berlin, Germany
2009 : Project 91 : Artur Żmijewski, Moma, New York, curated by Conie Butler
The Reach of Realism , MOCA, Miami, USA
What keeps Mankind Alive, Istanbul Biennale, Istanbul , Turkey
History of violence, Haifa Museum of Art, Tel Aviv, Israel
Los de arriba y los de abajo , Sala de Arte Publico Siqueiros, Mexico City, Mexico
Acting out, ICA, Boston, USA
2008 : After Nature, New Museum, New York
Shifting Identities, Kunsthaus Zurich, Zurich, Switzerland
Artur Żmijewski, Institute of Modern Art, Brisbane, Australia
2007 : Artur Żmijewski, Neuer Berliner Kunstverein, Berlin, Germany
Silence, Fndazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
2nd Biennale of Contemporary Art , Moscow , Russia
2006 : Prospectif Cinéma , Centre Georges Pompidou, Paris , France
2005 : The Polish Pavillion, 51. Biennale di Venezia, Venice, Italy
La mostra Riti senza Miti si propone di indagare un carattere rituale dell'arte contemporanea, dove l’opera non ha un vero e proprio inizio, ma si fonda nella ricorrenza che ordina il suo farsi. Sottratta già nel titolo al quadro interpretativo e legittimante della "grande narrazione" del mito, vuoi personale o collettivo, l'arte si ritrova come evento ritmico di una pratica auto-fondativa. Si assiste così ad una nuova generazione di artisti, che attraverso l’uso strategico della ripetizione mettono in scena una intenzionalità fungente, già forma intersoggettiva di ordine. Certamente sono opere che rispondono di uno stile singolare, ma questo non è riconducibile ad un ordinamento universale di spazio e di tempo, né risponde ad un atteggiamento egocentrico volto a determinare l'arte come "mitologia individuale". Piuttosto l'artista è funzione dell’opera, come l’officiante è funzione del rito: fondamento ambiguo nel centro che pure impone un ritmo a ciò che ordina. Trasfigurando simbologie codificate e eventi traumatici, l'arte è così "rito senza mito", ripetizione simbolica, arte ironica, anarchia, in un continuo ingenerarsi dell'opera sul piano temporale e nella deformazione di ordini esistenti. (Ilari Valbonesi, Agosto 2010)
**
Said Atabekov (Bes Terek, Uzbekistan, 1965) presenta l'installazione Il Manto di Gengis Kan (2010). La ricostruzione paziente di una fioritura di papaveri è occasione di arte mimetica, sintesi passiva tra vittima e carnefice, simbolo camuffato di ogni impero. Il fiore rosso è infatti il pattern di una grande pannello, campo percettivo analogo della fioritura stagionale, che ripresenta, in un presente indeterminato, il sangue sgorgato dai caduti in battaglia per mano di Gengis Kan: il condottiero spargeva infatti semi della pianta per onorare i caduti e contrassegnare il passaggio nelle zone conquistate dell'impero.
Con l'installazione The Silent Maker (2010) di Egill Sæbjörnsson, (Reykjavik, Islanda, 1973), l'apparente semplicità degli oggetti di vetro ritorna composta nello spazio quotidiano silente che si disvela attraverso la sollecitazione di un movimento rotatorio che interseca la qualità proiettiva della luce, e quella espansiva del suono, creando un ambiente straordinario di festa sinestetica, e l'inizio di un nuovo vedere e ascoltare.
Lorenzo Scotto di Luzio (Pozzuoli, Italia, 1972) utilizza materiali dati e oggetti d'uso quotidiano per dar vita a Untitled (2010), vera e propria fontana "onirica", del pensiero verso la percezione. Lo scorrere dell'acqua è suono e insieme visione di una distratta attenzione, concentrazione e dispersione, simile ad una vita di coscienza che fluisce indifferente nella concertazione di un contenuto manifesto e latente, evidenza diacronica.
In Winter Subliminal Object (2004-2010) di Yelena Vorobyeva (Nebit-Dag, Turkmenistan, 1959) e Viktor Vorobyev (Pavlodar, Kazakhstan, 1959) si attivano procedure di condensazione mediante un rito del té congelato in immagine. La teiera di ghiaccio brucia su di un fuoco: è una sintesi immaginativa, che condensa i processi verbali del bruciare e dello sciogliersi, del contenuto e del contenitore, il brillare della verità delle cose.
Il mattone è invece il minimo comune denominatore di un dialogo a più dimensioni nella ricerca di Lin Yilin (Guangzhou, Cina, 1964): la simbolica del muro, la trasformazione architettonica, la costruzione del sociale, l'urbanizzazione delle masse, le tecniche di produzione. Dimensioni giocate sul corpo dell'artista nella performance A kind of Machine called Liberation (2003) dove giace a terra ricoperto da un circuito di mattoni impassibile all'agonismo di un ciclista, ostacolato dalla stessa costruzione. E nelle immagini di Chronicle (2009) dove murato in una piazza di Brussels, attende la liberazione del passato.
80064 (2004), è il titolo del film di Artur Żmijewski (Varsavia,1966) che rimanda al numero tatuato sul braccio del novantaduenne Józef Tarnawa, ex detenuto di Auschwitz. E' una riflessione etica sul conformismo portato al grado zero dell'epidermide. L'artista di fatto persuade Tarnawa a farsi ribattere il numero 80064 riattualizzando il destino di subordinazione e di presenza indelebilmente sottratta a sé.
***
Said Atabekov è nato a Bes Terek, Uzbekistan, nel 1965. Vive a Shymkent, Kazakistan.
Principali mostre recenti (selezione) :
2009 : Lonely at the Top # 1, Muhka Museum, Antwerp, Belgium
Photoquai, 2e Biennale des Images du Monde, Musée du Quai Branly , Paris, France
2008: Old / New Routes – Videos from Central Asia , BizArt Shangai, China
2007: Biennale de Montreal, Montreal, Canada
10th Bienniale of film, video and experimental media 'Too much Freedom? ", Los Angeles, USA 2005: 51st Venice Biennale, Central Asian Pavilion, Venice, Italy
9th Istanbul Biennale, Istanbul, Turkey
Vom roten Stern zur blauen Kuppel, IFA Gallery, Berlin-Stuttgart, Germany
The Sacred Places of Central Asia, Soros Center for Contemporary Art, Almaty, Kazakhstan
Kazakh videoart , Bokenheimer Depot, Frankfurt am Main, Germany
Egill Sæbjörnsson è nato a Reykjavik nel 1973 . vive e lavora a Berlino
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : 41st Basel Art Fair , Solo presentation with Ragnar Kjartansson, i8 Gallery, Basel
Egill Sæbjörnsson – Animating Ideas, Kunstverein Göttingen , Göttingen, Germany
2009 : The Spirit of a Place & Narration , The Reykjavik Art Museum, Iceland
2008 : Original Handbags , Projektraum 4, Mannheim, Germany
2007 : Berwick Film Festival, Scotland
2006 : The Peninsula. Singapore History Museum, Singapore
2005 : Situations, Museum of Modern Art, Sydney
2004 : Berlin – North , Contemporary Artists from the Nordic Countries in Berlin, Hamburger Bahnhof – Museum fuer die Gegenwart , Berlin , Germany
Instructions, Kunsthalle Wien, Austria
Lorenzo Scotto di Luzio è nato a Pozzuoli ( Na ) , Italia, nel 1972 . Vive e lavora a Berlino
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Persona in meno , Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarente, Italy
Se il mio cervello fosse un canestro , Galleria Fonti, Napoli, Italy
2007 : Ironie der Objekte, Museo d’ Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, Italy
La legge è relativa per tutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
Tableaux Vivant, a cura di Mario Codognato, Museo Madre, Naples, Italy
2006 : Italy Made in Art Now , a cura di A. Bonito Oliva, Museum of Contemporary Art, Shangai, China
2005 : La dolce crisi , a cura di Francesco Bonami, Villa Manin, Codroipo ( UD ), Italy
Napoli Presente, a cura di Lorand Hegyi, PAN, Naples, Italy
Frisbee, a cura di Jen Denike, Miami, USA
2003 : Radar project , a cura di A. Vettese, Venice International University IUAV, Venice / Weimar
Le opere e i giorni , a cura di A. Bonito Oliva, Certosa di Padula ( SA ) , Italy
Cover Theory, a cura di M. Senaldi, Officina della Luce, ex Centrale Emilia, Piacenza , Italy
Yelena Vorobyeva (1959) e Viktor Vorobyev (1959). Vivono e lavorano ad Alma-Ata ( Kazakhstan ) .
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Post- Monument, Biennale Internazionale di Carrara a cura di Fabio Cavallucci
2009: Making Interstices, Central Asia pavilion, 53. International art exhibition, Venice Biennial, Italy
Translation, Queens Museum of Art, New York, USA
2008: + 007, NCCA, Moscow, Russia
Tracing Roads Trough Central Asia, YBCA, San Francisco, USA
Unrealized Projects, Stuttgarter Kunstverein, Stuttgart, Germany
Nos realités, Le Quartier, Centre d”art contemporain de Quimper, France
2007:The Paradox of Polarity: contemporary art from Central Asia, Bose Pacia Gallery, New York,USA
Return of the Memory. New Art from Russia. KUMU Art Museum, Tallinn, Estonia
Progressive Nostalgia. Contemporary Art from the Former USSSR. Centro per l’ Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato Italy
2006: Zones Of Contact, 15 biennale contemporary art of Sydney, Australia
2005: Art From Central Asia : a Contemporary Archive, Central Asia, pavilion, 51. International art exhibition Venice Biennial, Italy.
Lin Yilin è nato a Guangzhoum ( China ) , nel 1964. Vive e lavora a Pechino, China.
Principali mostre recenti (selezione) :
2009 :10th Biennale de Lyon, Lyon Museum of Contemporary Art , Lyon, France
The State of Things , Palais des Beaux-Arts / Bozar, Brussels, Belgium
2008 :The Borders of Utopia, Beijing Today Art Museum, Beijing, China
Guangzhou Station, Guangdong Museum of Art, Guangzhou, China
2007 : Documenta 12, Kassel, Germany
Who do you think you are ? BaseB, Milan, Italy
2005 : Mahjong – Contemporary Chinese Art from the Sigg Collection, Kunstmuseum Bern, Switzerland
2003 : 50th Venice Biennle, Venice, Italy
2002 : Pause, Gwangju Biennale , Gwangju , Korea
Artur Żmijewski è nato a Varsavia nel 1966, dove vive e lavora.
Principali mostre recenti (selezione) :
2010 : Post- Monument, Biennale di Carrara a cura di Fabio Cavallucci
29th Sao Paolo Biennale, Sao Paolo, Brazil
La Monnaie Vivante, Berlin Biennale, Berlin, Germany
2009 : Project 91 : Artur Żmijewski, Moma, New York, curated by Conie Butler
The Reach of Realism , MOCA, Miami, USA
What keeps Mankind Alive, Istanbul Biennale, Istanbul , Turkey
History of violence, Haifa Museum of Art, Tel Aviv, Israel
Los de arriba y los de abajo , Sala de Arte Publico Siqueiros, Mexico City, Mexico
Acting out, ICA, Boston, USA
2008 : After Nature, New Museum, New York
Shifting Identities, Kunsthaus Zurich, Zurich, Switzerland
Artur Żmijewski, Institute of Modern Art, Brisbane, Australia
2007 : Artur Żmijewski, Neuer Berliner Kunstverein, Berlin, Germany
Silence, Fndazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin, Italy
2nd Biennale of Contemporary Art , Moscow , Russia
2006 : Prospectif Cinéma , Centre Georges Pompidou, Paris , France
2005 : The Polish Pavillion, 51. Biennale di Venezia, Venice, Italy
16
settembre 2010
Riti senza miti
Dal 16 settembre al 30 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
IMPRONTE
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Milano, Via Montevideo, 11, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a domenica 15-19
Vernissage
16 Settembre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore