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Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo
Apre a Venezia la mostra Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo, dedicata a uno dei progetti scientifici più ambiziosi mai realizzati, frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la NASA e l’ESA.
Comunicato stampa
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Apre a Venezia la mostra Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo, dedicata a uno dei progetti scientifici più ambiziosi mai realizzati, frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la NASA e l’ESA.
La mostra, che si terrà dal 16 settembre al 15 ottobre 2010 presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, celebra il ventennale del lancio del telescopio spaziale, la costruttiva collaborazione tra la NASA e l’ESA a questo storico progetto e i risultati ottenuti, che sono stati di enorme impatto sullo sviluppo della conoscenza astronomica e più in generale sulla società.
Hubble, infatti, non ha solamente cambiato la nostra conoscenza dell’Universo, ha cambiato il modo di fare scienza. Ha portato l’Universo nelle nostre case, ha ispirato e continua a ispirare molti di noi, fino a poterlo definire “il telescopio della gente”, facendo dell’astronomia, una scienza prima riservata a pochi, una risorsa disponibile a tutti.
La mostra presenta una selezione di immagini astronomiche di grande formato e di straordinaria nitidezza scattate da Hubble dalla sua orbita al di sopra dell’atmosfera e descrive il lavoro degli astronauti durante le missioni di manutenzione, con foto e campioni della strumentazione usata durante l’ultima missione dello Shuttle, nel maggio del 2009.
Le sezioni della mostra
- Le stelle nascono, vivono e muoiono, con immagini che descrivono il ciclo vitale delle stelle dalla nascita fino alle fasi finali della loro evoluzione.
- Stelle in formazione e pianeti, dove si mostrano alcune regioni di cielo in cui si formano stelle e le immagini di Giove e Saturno, osservati da Hubble nella luce visibile.
- La morte delle stelle, con immagini dello spettacolare fenomeno delle nebulose planetarie che si formano grazie a enormi quantità di materia espulse dalle stelle nelle fasi finali della loro vita.
- Dalle stelle alle galassie, un viaggio oltre il Sistema Solare verso i confini dell’Universo.
- La macchina: il telescopio spaziale Hubble, ricco di dettagli tecnici con un grande frammento di pannello solare montato su Hubble all’inizio della missione e dove è visibile l’impatto di micrometeoriti incontrati durante la permanenza in orbita.
- Gli strumenti, con pannelli che presentano alcuni degli strumenti usati dagli astronauti nell’ultima missione di manutenzione.
- Ai limiti dell’Universo, dove le immagini riguardano gli oggetti più lontani osservati da Hubble. Tra le immagini, quella dell’Hubble Ultra Deep Field, la più profonda mai ottenuta, nel visibile, da un telescopio.
Sulla facciata di palazzo Franchetti gli spettri dell’universo primordiale
Durante la mostra, la facciata di Palazzo Franchetti sarà illuminata da una luce laser verde che illustrerà, in modo astratto, le informazioni che Hubble ha raccolto dall’universo primordiale.
Queste proiezioni, ideate e realizzate dall’artista Tedesco Tim Otto Roth, saranno effettuate tutte le sere e saranno ben visibili dal Ponte dell’Accademia e dal Canal Grande.
Dal tramonto, per un paio d’ore, verranno proiettati sulla facciata gli spettri (i segnali luminosi decomposti nelle varie lunghezze d’onda) di galassie lontane, raccolte da uno degli strumenti installati su Hubble, la Advanced Camera for Surveys. In parallelo, immagini stilizzate delle galassie più lontane verranno proiettate sul prato.
Questi dati, mostrati a Venezia in anteprima assoluta, rappresentano i confini estremi della nostra conoscenza dell’Universo lontano.
Direttore Artistico: Mario Livio (STScI)
Curatori: Antonella Nota (ESA/STScI), Bob Fosbury (ESA/ST-ECF), Thomas Griffin (NASA), Responsabile NASA
Equipe: Bonnie Eisenhaimer (STScI), Tom Griffin (NASA/GSFC), Salim Ansari (ESA), Lars Christensen (ESO), Elena Dalla Bontà (Università di Padova), Zolt Levay (STScI), Mark MacCaughrean (ESA)
La mostra, che si terrà dal 16 settembre al 15 ottobre 2010 presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, celebra il ventennale del lancio del telescopio spaziale, la costruttiva collaborazione tra la NASA e l’ESA a questo storico progetto e i risultati ottenuti, che sono stati di enorme impatto sullo sviluppo della conoscenza astronomica e più in generale sulla società.
Hubble, infatti, non ha solamente cambiato la nostra conoscenza dell’Universo, ha cambiato il modo di fare scienza. Ha portato l’Universo nelle nostre case, ha ispirato e continua a ispirare molti di noi, fino a poterlo definire “il telescopio della gente”, facendo dell’astronomia, una scienza prima riservata a pochi, una risorsa disponibile a tutti.
La mostra presenta una selezione di immagini astronomiche di grande formato e di straordinaria nitidezza scattate da Hubble dalla sua orbita al di sopra dell’atmosfera e descrive il lavoro degli astronauti durante le missioni di manutenzione, con foto e campioni della strumentazione usata durante l’ultima missione dello Shuttle, nel maggio del 2009.
Le sezioni della mostra
- Le stelle nascono, vivono e muoiono, con immagini che descrivono il ciclo vitale delle stelle dalla nascita fino alle fasi finali della loro evoluzione.
- Stelle in formazione e pianeti, dove si mostrano alcune regioni di cielo in cui si formano stelle e le immagini di Giove e Saturno, osservati da Hubble nella luce visibile.
- La morte delle stelle, con immagini dello spettacolare fenomeno delle nebulose planetarie che si formano grazie a enormi quantità di materia espulse dalle stelle nelle fasi finali della loro vita.
- Dalle stelle alle galassie, un viaggio oltre il Sistema Solare verso i confini dell’Universo.
- La macchina: il telescopio spaziale Hubble, ricco di dettagli tecnici con un grande frammento di pannello solare montato su Hubble all’inizio della missione e dove è visibile l’impatto di micrometeoriti incontrati durante la permanenza in orbita.
- Gli strumenti, con pannelli che presentano alcuni degli strumenti usati dagli astronauti nell’ultima missione di manutenzione.
- Ai limiti dell’Universo, dove le immagini riguardano gli oggetti più lontani osservati da Hubble. Tra le immagini, quella dell’Hubble Ultra Deep Field, la più profonda mai ottenuta, nel visibile, da un telescopio.
Sulla facciata di palazzo Franchetti gli spettri dell’universo primordiale
Durante la mostra, la facciata di Palazzo Franchetti sarà illuminata da una luce laser verde che illustrerà, in modo astratto, le informazioni che Hubble ha raccolto dall’universo primordiale.
Queste proiezioni, ideate e realizzate dall’artista Tedesco Tim Otto Roth, saranno effettuate tutte le sere e saranno ben visibili dal Ponte dell’Accademia e dal Canal Grande.
Dal tramonto, per un paio d’ore, verranno proiettati sulla facciata gli spettri (i segnali luminosi decomposti nelle varie lunghezze d’onda) di galassie lontane, raccolte da uno degli strumenti installati su Hubble, la Advanced Camera for Surveys. In parallelo, immagini stilizzate delle galassie più lontane verranno proiettate sul prato.
Questi dati, mostrati a Venezia in anteprima assoluta, rappresentano i confini estremi della nostra conoscenza dell’Universo lontano.
Direttore Artistico: Mario Livio (STScI)
Curatori: Antonella Nota (ESA/STScI), Bob Fosbury (ESA/ST-ECF), Thomas Griffin (NASA), Responsabile NASA
Equipe: Bonnie Eisenhaimer (STScI), Tom Griffin (NASA/GSFC), Salim Ansari (ESA), Lars Christensen (ESO), Elena Dalla Bontà (Università di Padova), Zolt Levay (STScI), Mark MacCaughrean (ESA)
15
settembre 2010
Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo
Dal 15 settembre al 15 ottobre 2010
arti decorative e industriali
Location
ISTITUTO VENETO DI SCIENZE LETTERE E ARTI – PALAZZO LOREDAN
Venezia, Campo Santo Stefano, 2945, (VENEZIA)
Venezia, Campo Santo Stefano, 2945, (VENEZIA)
Biglietti
Visite guidate gratuite
il venerdì e il sabato
Orario di apertura
tutti i giorni, dalle 10 alle 17
Vernissage
15 Settembre 2010, dalle ore 17 conferenze di apertura, visita alla mostra, spettri di luce su palazzo Franchetti