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Chima Sunada
Dagli anni 70 ai 90 modifica gli ideogrammi,realizzando veri e propri giochi di parole visivi,per farli assomigliare al loro significato. Poi si concentra sulle scritture cinesi arcaiche,matrici tipografiche degli ideogrammi nipponici. Una rivisitazione poetica delle radici della scrittura nipponica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 29 settembre al 22 ottobre si tiene presso la Galleria Cortese & Lisanti di Roma una mostra dell’artista giapponese Chima Sunada curata da Mirella Bentivoglio.
Già nota in Italia, dove ha tenuto alcune personali e dove ha partecipato a varie collettive della tendenza grafico-verbovisiva (tra l’altro nel 1978 alla Biennale di Venezia) questa artista risiede a Tokyo dove è nata nel 1944 e dove da decenni tiene corsi universitari di sho-do (arte calligrafica). Legata al gruppo della Poesia Concreta giapponese fin dagli anni Sessanta, Chima Sunada ha sempre da allora sperimentato nel particolare ambito delle espressioni tra linguaggio e immagine, ed è la sola artista che abbia collegato la Poesia Concreta con l’espressione scrittoria manuale dello sho-do, formando così una sua intrigante e sensibile sho-poesia.
Figureranno nella personale romana alcuni esempi dei suoi lavori degli scorsi decenni dove appunto il segno scrittorio, da lei tracciato a mano, sembra cercare o inventare l’immagine pittografica da cui è partita.
Saranno inoltre esposti esempi della nuova ricerca che l’artista sta svolgendo, con un sondaggio nelle remote radici cinesi dell’ideogramma nipponico. Una riemersione dell’archetipo scrittorio permeato di religiosità, al di fuori di ogni influsso delle sperimentazioni novopoetiche internazionali.
Mirella Bentivoglio illustrerà brevemente il percorso operativo dell’artista, la quale darà una dimostrazione pratica di scrittura tracciando segni col grande pennello intriso di china sul foglio steso a terra.
Già nota in Italia, dove ha tenuto alcune personali e dove ha partecipato a varie collettive della tendenza grafico-verbovisiva (tra l’altro nel 1978 alla Biennale di Venezia) questa artista risiede a Tokyo dove è nata nel 1944 e dove da decenni tiene corsi universitari di sho-do (arte calligrafica). Legata al gruppo della Poesia Concreta giapponese fin dagli anni Sessanta, Chima Sunada ha sempre da allora sperimentato nel particolare ambito delle espressioni tra linguaggio e immagine, ed è la sola artista che abbia collegato la Poesia Concreta con l’espressione scrittoria manuale dello sho-do, formando così una sua intrigante e sensibile sho-poesia.
Figureranno nella personale romana alcuni esempi dei suoi lavori degli scorsi decenni dove appunto il segno scrittorio, da lei tracciato a mano, sembra cercare o inventare l’immagine pittografica da cui è partita.
Saranno inoltre esposti esempi della nuova ricerca che l’artista sta svolgendo, con un sondaggio nelle remote radici cinesi dell’ideogramma nipponico. Una riemersione dell’archetipo scrittorio permeato di religiosità, al di fuori di ogni influsso delle sperimentazioni novopoetiche internazionali.
Mirella Bentivoglio illustrerà brevemente il percorso operativo dell’artista, la quale darà una dimostrazione pratica di scrittura tracciando segni col grande pennello intriso di china sul foglio steso a terra.
29
settembre 2010
Chima Sunada
Dal 29 settembre al 22 ottobre 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA CORTESE & LISANTI
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Roma, Via Garigliano, 29, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-13 e 16.30-19.30. Sabato su appuntamento
Vernissage
29 Settembre 2010, ore 18
Autore
Curatore